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Autore: __avatar__    05/08/2013    2 recensioni
Questo è il seguito di "Non sei solo".
Uno nuovo pericolo minaccia la terra e i nostri Vendicatori, ma si alleeranno con una vecchia squadra
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Sorpresa, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che Loki fosse strano, ormai, l’aveva capito tutti. Anche i muri. Era passata una settimana dal loro ritorno da Atlantic City, ma non c’era stato nessuno “miglioramento”; anche perché Loki non era un malato, si comportava solo in modo strano. Durante quella settimana lo divenne, se possibile, ancora di più. Rimaneva zitto, non partecipava alle riunioni e agli allenamenti. Appena erano atterrati, Sam chiese colloquio con Xavier, ma il professore non sapeva cosa fare. Non vedeva niente di strano. Il mercoledì Sam e Thor dovettero partire per i loro rispettivi regni; una perché mancava troppo dal regnare e doveva dare una tregua a Damon, l’altro per aiutare Odino in uno screzio con una popolazione indigena.

<< Io domani devo partire. Non ci sarò per un po’. >> parlò Sam. Era in camera sua insieme a Loki. La ragazza si accingeva per andare a dormire, mentre il dio era in bagno, e non diede segno di aver sentito. Quando uscì aveva solo un paio di pantaloni neri addosso, si fermo davanti all’armadio, aprì le ante e prese una camicia bianca e la indossò

<< Dove vai? >> domandò quella, ricevendo come risposta un alzata di spalle. Il moro finì di vestirsi e uscì dalla camera.
Sam rimase impietrita. Era una settimana e mezza che Loki non si degnava di parlarle, di guardarla (in effetti lo faceva, ma il più delle volte la fulminava) e non dormiva più in camera con lei. Ma non restò troppo li a pensarci, appena sarebbe tornata da Múspellsheimr lo avrebbe appeso al muro e obbligato a parlare. Con le buone o le cattive, e, ma si anche le fiammelle.
 

Alna (cittadina della Norvegia)

<< Sono passate quasi due settimane. La tua memoria funziona ancora? >> sentenziò l’uomo dalla voce bassa e profonda. Era Dorrekk, imperatore degli Skrulls

<< Certo che ricordo – la voce fredda arrivò dall’ombra di un macchinario – Ma prima, voglio la mia vendetta, e sarà molto lenta. >> Lentamente la temperatura calò e una leggera brina aveva ricoperto parte di un macchinario posto nell'oscurità. la creatura dalla voce fredda e roca rivelò le sue sembianze. Laufey, re degli Jotun.
Si trovano in una fabbrica dismessa. Grandi macchinari, che un tempo fabbricavano coperte di pile, erano ammucchiati ai lati per lasciare nel mezzo spazio sufficiente a tavoli pieni di cart e modellini militari. C’erano anche un piano rialzato che, tempo prima, era un ufficio. Adesso la prigione per un uomo moro svenuto, imbavagliato e incatenato al soffitto.

<< Vedi di sbrigarti, Laufey. Non ho voglia di perdere altro tempo. >> intervenne Dorrekk, voltandosi poi verso il suo Luogo Tenente che li aveva appena raggiunti. Quello si inchinò e disse

<< Mi signore. La sentinella 23 ha mandato un messaggio. Tutto procede bene, ma sta iniziando ad essere a corto di informazioni. >> e così dicendo, si inchinò nuovamente, guardò di sbieco Laufey e se ne andò

<< Credo sia arrivato il momento di fare due chiacchiere con il nostro ospite. >> dichiarò Dorrekk, lanciando uno sguardo verso l’ufficio.
I due si incamminarono verso il piano superiore, l’imperatore davanti e Laufey dietro. Quando raggiunsero l’ufficio, due guardie che controllavano la porta si misero sull’attenti appena li videro. Dorrekk aprì la porta ed entro nella piccola stanza.

Era fiocamente illuminata, le pareti ingiallite dal tempo, su una di esse era appesa una bacheca con attaccati ancora alcuni fogli di ordini, un calendario risalente al 1998. Una grossa parete era interamente di vetri, dalla quale si poteva controllare di sotto. Una scrivania con la sedia erano state buttate verso la parete più lontana. Dal soffitto pendevano delle catene, alle quali era legato un uomo, magro con la pelle molto chiara e i capelli neri. Indossava una tuta nera, strappata sul torace e le braccia. Loki, il dio degli inganni era alla mercé di quelle creature. Era svenuto, con un bavaglio alla bocca, e un rivolo di sangue ne fuoriusciva, un po’ assorbito dalla pezza. Laufey girò il polso e il suo maledetto figlio iniziò a muoversi facendo tintinnare le catene.
Aprì lentamente un occhio, poi l’altro. Non capiva dove si trovasse. Si ricordava che era ad Atlantic City con gli altri, e avevano scovato un gruppo di Skrulls, poi un denso fumo verde l’aveva avvolto e basta. Non ricordava altro.
Cercò di liberarsi, ma le catene erano troppo strette. Lanciò un’occhiataccia di puro odio e anche sorpresa al padre davanti a lui, che ghignava a vederlo così.

<< Vedo che sei sorpreso di vedermi. Eri inutile come figlio, e sei inutile anche ad uccidere qualcuno. Non sei uno Jotun, sei solo spazzatura. >> ringhiò Laufey

<< Smettila. Potrai giocare con lui più tardi. – parlò l’imperatore Skrull, che poi si avvicinò a Loki egli tolse il bavaglio -  abbiamo bisogno di informazioni. >>

<< Vai all’inferno. Mia figlia sarà lieta di avere un’anima in più. >> disse acido il dio. Dorrekk non si scompose più di tanto. Anzi sorrise alla sfrontatezza del moro

<< Sai, se tu non fossi un nostro nemico, sarei stato molto lieto di averti tra le mie file. – parlò l’essere, iniziando a camminare in tondo – Ma vedi, se non collabori, i miei uomini dovranno agire su di te in maniera non molto, come posso dire, umana? E non voglio togliere questo piacere a tuo padre. Io mantengo sempre le promesse. >> Laufey sorrise a quelle parole

<< Non avrete niente da me. Quindi deduco che dovrete uccidermi. >>

<< Le informazioni di cui abbiamo bisogno sono poche, quindi perché buttar via la vita. Credo che Sam ne sarà straziata. >> eccolo. Toccato un punto dolente

<< STATE LONTANI DA LEI. MOSTRI!! >> urlò il moro, divincolandosi ancora di più. Laufey e Dorrekk si stavano divertendo come non mai

<< Oh, non ti preoccupare. Adesso è partita per tornare a governare. Aspetteremo con ansia il suo ritorno. >> disse lo Skrull, poi chiamò due guardie e disse loro di ottenere le sue informazioni a tutti i costi, detto quello lui e Laufey uscirono, non prima che lo Jotun avesse tirato un pugno di ghiaccio al figliastro.
 
 
 
Mùspellheimr

Damon si trovava nella sala del Gran Consiglio, quando una luce rossa li investì e apparve la sorella. Quando la luce tornò normale quella notò la riunione in corso.

<< Scusate, non volevo disturbare. >>

<< Sam, che bello rivederti. Non ti preoccupare -  Damon le si avvicinò e abbracciò. – La riunione è spostata a domani consiglieri. Così potrà presenziare Sam al mio posto. L’aggiornerò io. >> e dicendo questo congedò i consiglieri e uscì dalla sala con la sorella

<< Allora come stai? E’ parecchio che sei sulla Terra, successo qualcosa ci male? >> domandò, ma non ricevette risposta. Sam era troppo presa dai suoi pensieri e congetture, notando poi che il fratello la fissava si riprese

<< Scusa non ti stavo ascoltando. >>

<< Grazie sorella. Vedo che ti importa molto di me -  scherzò lui, poi vide la sua espressione corrucciata e chiese – Tutto bene? Qualcosa ti turba. >>

<< Diciamo solo che un certo uomo, è diventato uno stronzo di prima categoria. >> pronunciò quella con rabbia

<< Beh Stark lo è sempre stato. Non mi stupisce la cosa; anzi sarebbe strano vederlo comportarsi come un umano. >> parlò quello soprapensiero

<< Non parlo di Stark. Ormai con lui ci abbiamo perso le speranze. Parlo di Loki. >> disse quella, divertita dal commento del fratello ma sempre preoccupata

<< Raccontami cos’è successo. >>
Lei iniziò a parlare, e venne interrotta molte volte. Ma quando finì il fratello era corto di battute, anche lui pensieroso. Per qualche minuto camminarono, fino a raggiungere la sala della lettura. Entrarono e si sedettero su dei divanetti posti vicino a delle vetrate. Due ancelle entrarono portando dei vassoi con cibo e bevande, si inchinarono a Sam e le diedero il bentornato poi uscirono lasciandoli soli.

<< Non avete nessuna idea? Magari è stato scambiato. >> propose Damon

<< No. Ho provato a guardarlo anche con il rilevatore che mi ha regalato Stark, ma niente. Rimane Loki. - parlò la ragazza scuotendo la testa -  Comunque, ci penserò una volta tornata su Midgard. Di cosa devi aggiornarmi? >>

<< Sta per scoppiare un piccola rivolta a sud. Una squadra armata è già accampata, ma la tensione è palpabile. Quando sei arrivata, io e i consiglieri stavamo giusto decidendo quale via scegliere. Re la diplomazia o l’attacco. >> spiegò quello

<< Primo dimmi perché una parte del popolo si dovrebbe rivoltare? >>

<< Semplice. Tutti sanno che passi molto tempo su Midgard. E sanno che non è un bene, non vogliono che scoppi una guerra, ora che è tornato tutto alla normalità. >> la ragazza lo guardò e prese una decisione

<< Va bene. Domani mattina andrò all’accampamento. Direi che la diplomazia sia la miglior scelta. Chi c’è a capo dello squadrone? >>

<< Ho mandato Sully, mentre Mike rimane a capo delle guardie qui a palazzo. Ma dimmi, e se avranno bisogno di te sulla Terra? Vado io a mercanteggiare. >> propose il fratello

<< Ce la faranno senza di me. E poi il popolo ha bisogno di rivedere la loro regina. Hanno paura di essere abbandonati un’altra volta. >>

<< Senza te e Thor. Sono così forti? >> Damon lanciò li quella domanda. Infatti Sam lo guardò; se sapeva che Thor era andata via da Midgard vuol dire che qualcuno di Asgard lo aveva avvertito

<< E’ arrivato a palazzo un messaggio da Odino in persona – e qui vide lo sguardo preoccupato della sorella – Non ti preoccupare, non ha scoperto niente. Ha solo detto di non accettare nessuno proveniente dalle lande desolate di Asgard. Anche loro hanno un problemino. Anche se più grosso del nostro. >>

Alla notizia che Odino non aveva scoperto niente Sam si tranquillizzò. Prese a magiare e parlare con Damon. Gli raccontò tutto, dagli allenamenti, allo scherzo idiota fatto a Freccia Nera e Strange. Gli chiese se conosceva gli Skrulls, ma quello rispose solo che erano delle bestiacce e che avevano uno amore smisurato per la Terra, dato che cercavano di conquistarla da sempre. Dopo una ricca cena, Sam saluto il fratello e andò in camera, la mattina dopo le spettava un lungo viaggio. Si stese a pensare a Loki, al comportamento avuto in quelle settimane. E si addormentò così, pensando al moro. Non curante che in quel momento stava ricevendo le peggiori torture.



Angolo autrice
Lo so, lo so.
Non è molto lungo come capitolo, e non porta qausi da nessuna parte
Ma i neuroni non sono riusciti a fare molto con il caldo di Milano, sono cotti.
Spero di non essere bombardata di pomodori, in tal caso avvertitemi che uso Hulk come scudo.
Buona lettura :)

  
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