Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: valeshady    06/08/2013    0 recensioni
Questa storia l'ha scritta una mia cara amica di nome Helene Slesinska. E' un misto tra il fantasy e il soprannaturale, è bellissima. Leggetela e recensite! :)
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ero rinchiusa in camera da ore. Piangevo sul letto. Ero triste. Nessuno mai si ricorda di me, tutti pensano sempre a Fatima, io glie la farò pagare cara! Mi fermai un attimo e mi diedi uno schiaffo, i pensieri cattivi ad Asira sono vietati… Guardai l’orario ed era gia tardi. Dovevo prepararmi per la cena. Mi alzai dal letto con molta fatica e andai a cambiarmi. Indossai un corsetto nero e una gonna che arrivava alle ginocchia, contornata con del pizzo alle estremità. Mi misi degli stivaletti neri e un ciondolo con una rosa nera. Mi raccolsi i capelli in due codini e mi indirizzai al salone. A tavola sempre la stessa storia, io trascurata e Fatima sempre lodata, in più indossava quella collana che era destinata a me. Quella sera ero particolarmente muta, ero triste, ma nessuno se ne accorgeva e mai se ne sarebbero accorti. Guardai un attimo il soffitto pieno di rappresentazioni dei miei genitori che scacciano le tenebre da Asira, all’improvviso un particolare mi colpì, vidi un bambino circondato da una nebbia nera che piangeva e sopra di lui una spada che gli cadeva addosso. Il mio sguardo si fece serio, mi chiesi se in verità non eravamo noi i veri cattivi. La serata si concluse e ognuno torno alla propria dimora. Io tornai silenziosa in camera è mi buttai sul letto, continuavo a pensare a quel bambino del ritratto, non era giusto. A poco a poco mi addormentai. Il giorno seguente mi svegliai sempre alle 4, fuori era come al solito buio. Decisi di andare in giardino e in silenzio attraversai il palazzo reale. Era tutto vuoto e silenzioso, nel giardino le piante sembrava stessero dormendo e la brina che le ricopriva sembrava un incantesimo di eterna giovinezza. Camminando a un certo punto vidi per terra una fascia blu, la raccolsi, era così morbida, probabilmente era di Fatima, la stretti forte nella mia mano con un odio inimmaginabile e con un potere che non avevo mai sentito in me scacciai attorno a me un onda d’urto potente. Tutte le piante si spezzarono e i fiori appassirono. Mi guardai attorno allibita e decisi che era meglio andarmene da li. A pranzo Fatima era un po’ silenziosa, con uno sguardo che nascondeva un velo di tristezza. Persino i suoi capelli a caschetto che solitamente erano perfetti erano un po’ trasandati e anche il loro color platino era spento. Durante il pomeriggio sentendomi un po’ in colpa andai al giardino per dare una mano a Fatima, infondo è colpa mia se il giardino era rovinato e non l’ho fatto nemmeno apposta. Arrivata li vidi il giardino deserto, non c’erano piante ne fiori, solo terra. Arrivò Fatima tenendo in una mano un libro e nell’altra un secchio con dentro delle bustine di semi. Si inginocchio, fece una piccola buca, ci mise un paio di semi, chiuse dolcemente la buca ci appoggiò la mano e leggendo delle frasi dal libro fece crescere un germoglio. La raggiunsi e chiesi a bassa voce: “Ciao… Sorella Fatima… Posso aiutarti?” Lei non rispose, io mi inginocchiai accanto a lei: “Non conosco l’arte che usi per le piante ma puoi sempre insegnarmela e posso aiutarti a rimettere apposto il giardino” Lei mi guardo con gli occhi pieni di lacrime e con voce tremolante inizio a dire: “Perché Helene? Perché? So che sei stata tu a distruggere il mio giardino, l’ho sentito dal sussurro di una pianta ancora in vita…” io ne rimasi un po’ sconvolta e abbassando lo sguardo dissi: “Si, è colpa mia però non l’ho fatto apposta... ti prego permettimi di rimediare” Fatima mi guardò con aria incredula, e non rispondendomi continuò nel suo lavoro. Io indignata me ne andai via, io ci ho provato a rimediare ma lei non ha voluto accettare il mio aiuto, si arrangerà. Durante la cena Fatima aveva un’aria strana, mentre tutti le facevano i complimenti e le auguravano la buona fortuna per rimettere apposto il giardino lei disse: “Grazie davvero a tutti quanti! Tu Helene potresti anche darmi una mano, invece te ne stai tutto il tempo in camera e non concludi mai niente di buono” Tutti mi fissarono male, Sirius fece finta di non sentire. Fissai Fatima davanti a me che sorrideva, ero troppo infuriata quindi nascosi la mano destra sotto il tavolo e con i miei poteri spostai velocemente il ripieno di pollo e lo buttai addosso a Fatima. Lei cadette dalla sedia tutta sporca, in sala scese un silenzio di tomba. Sentivo un’energia potente travolgermi, guardai la mia mano e vidi un’aura nera che la circondava, simile a quella del bambino nel ritratto. Sirius si alzo furioso e aiutò Fatima a rialzarsi, con sguardo severo e una voce potente disse: “Chi è stato?” L’eco ripete quelle parole un altro paio di volte, io con uno sguardo da sfida mi alzai e con calma dissi: “sono stata io”.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: valeshady