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Autore: RosiesRebels    07/08/2013    1 recensioni
' Ricordi e realtà.
Siamo noi a scegliere i nostri ricordi, e la realtà si trova solamente nel nostro cuore.
Lui era sostanza che componeva entrambe. '
________
' Non lasciarmi - Continuazione. '
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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- E' colpa tua se mi stanno portando via, Elizabeth, io ti ammazzo!- Urlò, la donna il suo nome era Miranda Murray, un passato difficile alle spalle, e un presente del tutto orribile. 
La ragazza, dai grandi occhi color verde smeraldo, dove si riuscivano ad intravedere quelle lentiggini, indietreggio scuotendo il capo, contro la donna tenuta da Lucas Murray, l'uomo che aveva sposato tenendola lontana, dalla ragazza.
-No non è vero .. mamma. - Replico lei, sentendo gli occhi riempirsi di lacrime.
- Non sono tua madre, ti ho fatto solo un favore, capito? tu sei solo una schifosa sgualdrina.- Replicò la donna, con tono del tutto arrabbiato, e del tutto sconsolato. 
- Avanti Liza, aiutami a ripulire altrimenti portano via anche noi.- Esclamò, Lena, urlando contro la ragazza che rimase in silenzio, mentre a far ingresso spalancando la porta ci fu un'agente della polizia, accompagnato da una donna dall'impermeabile marrone, e dai capelli corvini color biondo platino.
-No no no, io non ci vengo di nuovo con voi, andate fuori da casa mia.- Urlò, Miranda premendo la schiena contro la parete, togliendosi dalla presa di suo marito Lucas che rimase in silenzio.
Uno degli agenti, l'afferra per il braccio, tenendola stretta.
Si avvicinarono a lei, altri uomini che tirando fuori una siringa, gliela iniettarono al centro del petto, improvvisamente lei si calmò, la sua espressione si bloccò.
La donna dai capelli corvini invece iniziò a guardare intorno, per la casa. 
Il bagno sporco, le camere completamente disordinate. 
-E' un vero schifo.- Esclamò, infine dirigendosi nel piccolo salotto. Lucas prese posto sulla poltrona, leggendo un libro dalle pagine strappate, come se non gliene importasse nulla.
-Cosa ti sei fatta qui?- Esclamò, uno degli agenti afferrando l'esile braccio della ragazza scoperto che lasciò intravedere un livido, violastro.
-Sono caduta.- Esclamò, ritirando il braccio e guardando l'uomo.
- Voi dovreste aiutare vostra madre e pulire questo schifo, vivete in un porcile potrei portarvi via da un momento all'altro, non andate al college, non avete un lavoro.- Esclamò, la donna dei servizi sociale, guardando entrambe. Lena rimase ad ascoltare, Liza, invece lentamente seguiva con lo sguardo i movimenti degli agenti che uscivano portando via Miranda, seduta su quella barella. 
Avanzò con il passo, seguendola e uscendo dietro di lei.
-Vieni qui, torna qui.- Esclamò, la donna inseguendola. Liza, era già sulla rampa di scale, che scendeva velocemente.
-Andrete in un'istituto, hai idea di com'e fatto? - Esclamò, con la voce che rimbonmbava per tutto l'edificio, seguendola sulla rampa di scale.
-ci sono ragazze che ti picchiano, e ti derubano di tutto quello che hai, ti faranno lavare i bagni. - Urlò, soffermandosi infine nella ringhiera. Liza, aveva già sorpassato la soglia del portone d'ingresso.
-Mamma ..- mormorò, rimanendo dietro di lei, mentre la portavano dentro quell'ambulanza.
-Mamma ..- la sua voce venne soffocata, da delle lacrime improvvise, i suoi occhi gonfi e rossi.
La raggiunse, fino all'entrata dell'ambulanza, immersa tra la piccola folla intorno ad essa.
 
' Non se ne accorgevano. Eppure tutti potevano vederlo, lei soffriva così tanto. '
 
Si aggrappò agli stipiti di quell'ambulanza, con le sue docili mani, mentre lei se ne stava su se stessa, tremando rivolgendo i suoi occhi lucidi contro la ragazza che venne afferrata improvvisamente da uno degli agenti.
 
' I suoi sforzi erano così evidenti, ma nessuno si forava di capire. Non è che lei se ne fregasse, e che non fosse una brava madre. '
 
-Mamma .. mamma, fammi venire con te.- Mormorò, tra le lacrime, l'agente riuscì a strapparla da lei, le porte si chiusero, improvvisamente.
 
' Ma era che non aveva più niente da dare. '
 
Cercava di liberarsi dalla presa di quell'uomo, ma fu tutto inutile, era più forte di lei.
La vide allontanarsi, sopra quell'ambulanza che scomparve dietro l'angolo, le sue lacrime nascoste dalle ciocche dei suoi lunghi capelli. 
Socchiuse gli occhi, e dischiuse le labbra. 
Respirare, e vivere divenne più difficile senza di lei. 
  
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