Capitolo
3
Gli
occhi dei presenti erano tutti puntati sul nuovo venuto, che osservava le espressioni scettiche dipinte sui loro volti. L'unico che però attirò
l'attenzione del ragazzo furono degli occhi bianchi che lo fissavano
incuriositi. Appartenevano ad una ragazza che lui reputò bellissima:
aveva dei lunghi capelli corvini che dovevano essere morbidissimi al
tatto, occhi bianchi animati da tantissima dolcezza, un fisico snello
e formoso che si notava nonostante le grandi vesti da lei indossate,
un viso tondo da bambina che sembrava aumentarne l'innocenza della
sua figura.
"Sono
davanti ad un angelo" pensò rimanendo a contemplarla,
avido di dettagli, senza neanche curarsi dei presenti. Continuando ad
osservarla, riportò alla mente un avvenimento accaduto anni
prima. Ricordò della ragazza in lacrime sotto il ciliegio, il
suo bacio. E si ritrovò a pensare a come lei gli somigliasse.
"E se fosse davvero lei? No, non è possibile... Ma eppure
gli somiglia così tanto. Ha i suoi stessi occhi"pensò
lui assorto.
La
giovane Hyuuga dal suo canto non potè fare a meno di continuare a
fissarlo, curiosa. La sua zazzera bionda, il suo fisico snello e scolpito dai vari allenamenti, gli occhi cerulei che, almeno le
sembrava, stessero osservando proprio lei. Arrossì lievemente.
Anch'essa riportò alla mente quel giorno sotto l'albero di
ciliegio e di quel ragazzo che, ora che guardava bene, gli ricordava
molto colui che aveva di fronte.
"E
se fosse davvero...?" pensò mentre squadrava quegli occhi
così azzurri che gli ricordavano il cielo di una giornata d'estate.
Ma
quel momento magico venne bruscamente interrotto da Jiraya che in un
attimo si portò accanto all'Uzumaki, dandogli una forte pacca
sulla spalla e sorridendo bonariamente. Il ragazzo non potè fare
altro che ricambiare il sorriso, rendendo l'altro ancora più
euforico di quanto non fosse già.
-Naruto!
Caspita è da un pezzo che non ci vediamo, ragazzo mio!
Ahahahah guardati! Sei cresciuto parecchio in questi anni, assomigli
sempre di più a tuo padre.-
-Tu
invece sei sempre lo stesso Ero-sannin-
Si
guardarono intensamente, scoppiando a ridere come due bambini.
Erano entrambi felici di rivedersi. Il ragazzo poi spostò lo
sguardo su Tsunade, sorridendogli divertito trovandola così
sorpresa.
-Ehi,
Tsunade-baachan, non dire che non mi riconosci?-
La
donna gli fece un sorriso poco rassicurante, facendogli cenno di
avvicinarsi. L'Uzumaki si avvicinò, anche se sapeva già
cosa lo attendeva. Infatti... il povero ragazzo si beccò un potente
pugno in testa seguito da un isterico "Non sono
vecchia!!"
-Andiamo,
Tsunade-baachan, credevo l'avessi superato! -protestò lui,
massaggiandosi la testa dolorante.
-Tsk,
baka- rincarò lei, per poi abbracciarlo calorosamente.
Staccandosi
dal ragazzo esibì un sorrisetto infido che lo fece
rabbrividire.
"Cosa
avrà in mente?" Gli passarono per la mente varie opzioni,
una più terrificante dell'altra, ma alla fine decise di
lasciar perdere e aspettare che fosse lei a dirglielo.
-Allora
Naruto, tu sai perché sei qui e sai anche che dovrai diventare
sensei temporaneamente. Ebbene tutti i ragazzi qui presenti
diverranno i tuoi allievi-
Tsunade
credeva che come minimo si sarebbe messo a gridare come un matto,
cosa che invece non successe. Accadde l'unica cosa che lei non
credeva possibile: Naruto accettò senza fare storie. Anzi,
sembrava entusiasta e il sorriso non accennava ad abbandonare il suo
volto. Ripeto, sembrava. In cuor suo il povero Uzumaki stava
imprecando pesantemente contro di lei ma non voleva darle alcuna
soddisfazione.
-Ma
lo diventerai solo se batterai tutti i loro sensei e uno di loro-
proseguì incredula la Senju, che si aspettava un suo urlo da un momento all'altro.
Naruto,
abbandonati i numerosi progetti di vendetta, si sorprese non poco di
questa condizione. Ghignò. Volevano metterlo alla prova per valutare
la sua forza. Si sarebbe divertito parecchio a batterli.
-D'accordo
per me non fa alcuna differenza- ribattè atono, demolendo tutte le ipotesi della donna.
-I
combattimenti si terranno tra due settimane al campo nº7- finì
lei, ancora sconvolta dal suo comportamento stranamente clmo e adulto.
Il
ragazzo fece un cenno d'assenso col capo, voltandosi subito dopo verso
Jiraya, sorridendogli complice.
-Ehi,
che ne dici di andare a mangiare qualcosa?- esordì di punto in bianco
lasciando allibiti i presenti, tranne Jiraya che acconsentì.
Non aveva minimamente considerato i ragazzi lì presenti, scatenando la rabbia in alcuni di
loro.
-Ci
vediamo, Tsunade-baachan!-
Detto
questo i due si volatilizzarono. La Senju si fece cadere a peso morto
sulla poltrona, facendola cigolare e borbottò a denti stretti:
-Cosa
devo fare con quella testa quadra...- Sospirò
pesantemente, rilassandosi sulla sua cigolante poltrona.
-Ehm...
Hokage-sama...-chiese Ino- ma non avrebbe dovuto almeno provare a
presentarci?-
Lei
per tutta risposta si spiattello una mano in fronte. Maledì quel
ragazzo per essere sempre così sfuggente.
-Se
volete andare a presentarvi, credo che lo troverete all'Ichiraku con
Jiraya. Lui adora il ramen- borbottò irritata.
Non
l'avesse mai detto. I ragazzi si erano letteralmente fiondati verso
l'Ichiraku, lasciando i loro sensei e l'Hokage sorpresi da tanta
curiosità verso Naruto.
-Beh...
si direbbe che noi potremmo andarcene, no?- chiese Kurenai, alquanto perplessa.
-Uh?
Si certo, potete andare-
In
un attimo la nostra focosa Hokage si ritrovò da sola nel suo
ufficio. E cosa potrà mai fare lei, quando non c'è
Shizune a farle da balia? Bere litri e litri di sake a sua insaputa, ovviamente!
Non sia mai che lei svolgesse tutte le pratiche arretrate di sua
spontanea volontà. Solo sotto torture silenziose, che poi
silenziose non lo erano così tanto, della sua assistente lo
avrebbe fatto. Di malavoglia, ma era pur sempre l'Hokage.
Lasciando
Tsunade a fare da prova vivente di come può ridursi un'Hokage,
ritorniamo ai ragazzi che stavano correndo all'impazzata per le vie
di Konoha.
Nessuno
di loro, in realtà, capiva bene perché si fossero messi
a cercarlo. Saranno stati i suoi modi, la curiosità o il fatto
che li aveva ignoranti bellamente. Una minima parte semplicemente
seguiva la massa, non senza una certa curiosità verso questo
Naruto. Ovvero il biondino che in quel momento trovarono a
strafogarsi di ramen in tempo record. Senza aggiungere che davanti a
lui cenerano altre otto ammucchiate una sopra l'altra in un
equilibrio alquanto precario. Semplicemente sgranarono gli occhi a
quella vista. Jiraya intanto rideva come un matto per chissà
cosa. Molto probabilmente per le facce allibite dei proprietari...
che si trasformarono in un pianto di felicità vedendo un
giovane che mangiava con così tanto gusto il loro ramen. Non
c'era da stupirsi se i passanti emettevano risolini divertiti a
quella scena così comica.
A
quel punto l'Uzumaki, ormai alquanto sazio, staccò la faccia
dalla ciotola per esibire un sorriso raggiante. Elogiò largamente il
cuoco mettendosi ancor di più in buona luce.
I
ragazzi, credendo che non li avesse notati, sobbalzarono dalla
sorpresa quando lui si rivolse a loro con tono quasi
accusatorio.
-Avete
intenzione di restare lì impalati per molto, oppure di presentarvi?-
chiese seccato.
Ma
visto che anche dopo aver glielo chiesto, loro non accennavano a fare
alcunché, decise di prendere la situazione in mano. Sbuffò
sonoramente, guardando Jiraya a mo' di 'chi me l'ha fatto
fare?'. Lui ricambiò con un sorrisetto, sussurrandogli qualcosa
all'orecchio facendolo sghignazzare divertito.
-Allora
ragazzi, come voi sapete sono Naruto Uzumaki. Voi invece chi siete?-
chiese per la seconda volta.
Stavolta
si fece avanti un ragazzo dai capelli color ossidiana, come gli
occhi.
-Io
sono Sasuke Uchiha e sono anche tra coloro con cui combatterai tra
due settimane-
"Un
Uchiha? Mmm... deve essere il fratellino di Itachi. Chissà se
sarà un degno avversario" pensò incuriosito "Forse
in questo gruppo ci sono dei soggetti interessati"
Poi
si presentò un buffo ragazzo dai capelli neri a caschetto e
con delle sopracciglia mostruose.
-Piacere,
io sono Rock Lee!- urlò entusiasta lui.
"Di
sicuro c'è gente particolare". Venne il turno di una
ragazza dai capelli rosa e occhi verdi, Sakura Haruno. "Che
razza di colore di capelli è quello? Bah". Si
presentarono tutti ad uno ad uno. Per ultima si presento la ragazza
dagli occhi di luna.
-C-ciao-
disse arrossendo timidamente- i-io mi c-chiamo Hinata Hyuuga-
Hinata
portò lo sguardo a terra mentre giocava con i pollici,
arrossendo ancora di più, senza accennare di voler alzare lo
sguardo. Naruto prese a grattarsi la guancia, arrossendo lievemente,
lasciando di stucco gli altri (Jiraya compreso, anche se aveva una
strana espressione, quasi compiaciuta a guardare le reazioni del
proprio figlioccio).
-Beh...
ehm... piacere di conoscerti Hinata-chan-
"L-l'ho
chiamata Hinata-CHAN?! E da quando io uso quel suffisso?!" pensò
andando completamente a fuoco.
A
quelle parole, Hinata alzò lo sguardo di scatto e appena vide il
suo viso arrossato, non potè fare a meno di raggiungere una
colorazione di rosso inimmaginabile!
"M-mi
ha c-chiamato H-Hinata-CHAN?! Nonsvenirenonsvenire!" pensò
imbarazzatissima. Si costrinse a sorridere e, con uno slancio di
coraggio, a rispondergli.
-A-anche
a me f-fa p-piacere conoscerti N-Naruto-kun...- disse con un leggero
tremito nella voce.
"Naru....
NARUTO-KUN?!"
Salve
a tutti! Ecco qui il terzo capitolo, con in anteprima una situazione
imbarazzante tra i due. Che ve ne pare?
Ringrazio
tutti coloro che hanno commentato lo scorso capitolo e che hanno
aggiunto la mia storia alle preferite o nelle seguite. Alla
prossima! ^^
Naruhinafra.