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Autore: Delyassodicuori    08/08/2013    0 recensioni
7 anni sono passati dalla visita dei Volturi, i vampiri della legge. la vita a Forks sembra tranquilla, ma ben presto i mutaforma si accorgono che non è così. un nuovo e misterioso killer li sta perseguitando, uccidendo senza pietà. Ma chi sarà costui? e perché da la caccia ai lupi? Spetta a Leah, Jacob, Seth e tutti gli altri scoprire chi è il misterioso Killer, le sue intenzioni e che carte giocherà.
Genere: Mistero, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Leah Clearweater, Seth Clearwater, Un po' tutti | Coppie: Jacob/Leah
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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15_ Quasi perfetto. Vacanza di ventiquattr’ore… terminata!
 

Riempii la vasca fino a quando non raggiunse quasi il bordo.
Presi il bagnoschiuma e ne versai un quarto della bottiglietta nell’acqua calda. La tappai per bene, poggiandola sulla credenza del bagno.
Mi assicurai che la porta fosse sigillata per non far entrare nessuno, aprì la finestra per far passare una boccata d’aria, mi svestì in fretta e per poco non mi buttai nella vasca.
Ci immersi l’intero corpo nell’acqua schiumata fino alle spalle. La sensazione benevola di una vasca da bagno si impossesso della mia schiena in un batter d’occhio. Mi sentì finalmente bene, rilassata.
Lasciai che le miei preoccupazioni scivolassero via dal corpo, provando per una volta a godermi la vita.
La mia testa, ultimamente, era troppo piena, e ciò mi causava fin troppo stress.
Avevo bisogno di calmarmi, per forza.
Poco prima di farmi il bagno mi ero persino bevuta del latte caldo con l’aggiunta di un filo di miele. Beh, si, una tecnica simile di solito serve per dormire meglio, ma nel mio caso serve più che altro a trovare la pace interiore ed esteriore.
Mi lasciai cullare dalla soffice schiuma, poggiando la nuca sul bordo della vasca di ceramica.
Chiusi gli occhi, mentre mi massaggiavo le braccia. Potevo stare così benissimo per anni. Non volevo smuovermi da qui, né tanto meno essere disturbata da qualcuno.
Forse, però, avrei dovuto non pensarlo proprio. Perché?
Perché non appena ero sicura di aver trovato la pace interiore che cercavo (considerando anche che si tratti di me, per cui la missione era solitamente complicata), sentì un profumo invitante molto vicino a me. eppure non era il bagnoschiuma. Quello sapeva di vaniglia e gelsomino. Ma questo che sentivo era muschio, pino bagnato e benzina. Un odore selvaggio, ma buono.
Aprì gli occhi, voltando la testa a destra. Jacob era seduto a gambe incrociate accanto alla vasca, le braccia poggiate al bordo e il mento su di esse, lo sguardo fisso sul mio.
In un primo momento rimasi scombussolata, ma poi, senza pensarci due volte, scacciai un mezzo urlo per il terrore.
Tornai a sedermi composta, attirando la schiuma verso di me, coprendomi il petto il più possibile anche con le braccia.
-Cosa ci fai QUI?- lo sgridai, mezza incavolata.
Lui trattenne le risate, rosso, per poi dire:-Sono due ore che ti cerco, e solo ora mi ero accorto che stavi qua!-.
-Ah.. Ah si?- domandai solo, imbarazzata per la sua improvvisa irruzione.
-Già. È un giorno che non ci vediamo, e data la situazione, volevo sapere se eri viva o meno- disse, finendo la frase con un che di preoccupato e serio. Lo guardai. In effetti era un giorno intero che non ci siamo nemmeno visti. E questo perché entrambi eravamo abbastanza incasinati. Io dovevo stare inchiodata qui per le faccende domestiche della domenica, Jacob era occupato con gli altri lupi, per cui doveva cercare di non farsi distruggere casa.
E in quel lasso di ventiquattr’ore il killer non si era fatto vedere. Strano.
Io e Jacob, anche se non ci eravamo visti, ci eravamo sentiti via telefono, continuamente, per sapere se andava tutto bene.
Ma che venisse a casa mia, intrufolandosi in bagno proprio mentre mi faccio una vasca era oltre ogni previsione.
Ed era entrato anche nel modo più silenzioso possibile. Cavolo.
-Co.. come va… da te?- chiesi, sperando che non fosse accaduto ancora niente.
-Bene, per il momento- rispose lui, alzando le spalle –Certo, escludendo un deficiente dal pelo grigio che non fa altro che finire le scorte!-.
Risi, divertita per la sua espressione, buffa e incavolata.
-Lo devi sopportare, è tuo cognato- gli precisai.
Jacob alzò la testa, per poi afferrarmi il viso dolcemente con entrambe le mani, avvicinandomi a lui. Mi appoggiai al bordo della vasca, mentre il lupo dal manto rosso mi baciava. La sua lingua entrò subito nella mia bocca richiamando a sé la mia. Cominciarono a danzare, infuocate. Aumentò l’intensità del bacio, mentre io gli afferravo la testa con le mie mani schiumose. Un poco di schiuma andò a finire tra i suoi capelli, ma le bollicine scoppiettarono subito, per cui sparì in un colpo.
Portò una mano dietro la mia nuca, afferrandomi per i capelli e trascinandomi ancor più verso di lui, mentre con l’altra sfiorava la mia schiena bagnata. Inutile dire che stavo sudando già da bagnata.
Staccammo le nostre bocche, riprendendo fiato.
Sospirai forte, il cuore pulsante.
Neanche il tempo di riprendermi che Jacob disse:-Adesso che mi ci fai pensare, devo farmi un bagno pure io!-
-Cosa?- stavo per urlare, quando si spogliò immediatamente (nonostante la mia disapprovazione/approvazione), rimanendo totalmente nudo (provai a non guardare la sua intimità, fissando invece l’asciugamano vicino al lavandino, il viso rossissimo), per poi fare un tuffo piccolo (?) dentro la vasca. L’acqua e la schiuma vennero immediatamente rovesciate da tutt’altra parte, fuori dalla vasca di ceramica. Il resto ondeggiò agitato tra me e lui.
-Sei fuori di testa?- gli sgridai, rossa, e il cuore che accelerava sempre più. Beh, mi sembra una reazione normale, considerando che il ragazzo che amavo (oltre ad essere bello e tutto il resto) si era appena intrufolato non solo in bagno ma anche nella vasca, completamente NUDO!
Spostai le mie gambe, abbracciandole, mentre il lupo completamente malato di testa si accomodava tranquillo come se per lui fosse una cosa normalissima avere nella stessa vasca del cavolo una ragazza nuda.
Come faceva? Al suo posto mi sarei vergognata a morte e avrei chiesto a qualcuno di seppellirmi sotto terra!
-Che c’è?- domandò, fingendo di non sapere –Lo sai che puzzo!-
-Ma se tu profumi!- dissi. Avrei voluto non farlo. Mi tappai la bocca velocemente, mentre un lupo curioso e confuso mi fissava.
Arrossì il doppio, provando ad allontanarmi. Ahimè, questa maledetta vasca era troppo piccola!
Dopo cinque secondi di silenzio Jacob capì. Sorrise in modo dannatamente malizioso e fottutamente sensuale, mandando la mia testa fuori di giri.
Altro che 40 gradi normali da mutaforma. Al contrario io ero ai 70!
Si avvicinò lentamente a me, gattonando quasi, poggiando le mani ai lati dei miei fianchi.
Con una abbassò poi le mie gambe, con estrema facilità, permettendogli così di farsi sempre più vicino.
-Quindi… io profumo?- chiese, sfiorandomi il naso contro il suo.
-H-ho detto così? No, in realtà.. beh, ecco, non profumi, ma non puzzi nemmeno, cioè, insomma…- balbettai, mischiando parole che messe insieme non avevano un nesso logico.
Lui rise, probabilmente compiaciuto dalla mia reazione imbarazzata. Una parte di me avrebbe voluto lanciarlo via, ma un’altra, più grande, più forte… non resisteva!
-C-Cosa ridi? D-dico sul s-serio!- continuai.
-Ti adoro quando fai così- disse solo, per poi tornare a baciarmi. Rimasi un momento con gli occhi aperti, indecisa. Era il caso di continuare? O forse dovevo scacciarlo via?
Eppure.. quelle labbra… quella lingua così dolce e decisa… quel suo alito dannatamente buono e caldo che mi faceva eccitare.
Decisamente non riuscì a resistere.
Chiusi gli occhi, lasciandomi trasportare dalla dolce sensazione che mi donava.
Mi fece appoggiare la testa al bordo di ceramica, mentre gli stringevo la sua con le braccia, affondando le dita tra i capelli.
Con un segno deciso e sensuale leccò il mio labbro inferiore, poi quello superiore. Infilò nuovamente la lingua dentro la mia bocca, leccando la mia di lingua. Dal suo modo di fare sembrava molto affamato. Quasi mi volesse divorare tutta.
Staccò la bocca dalla mia, spostandola sul mio collo. Lo leccò con un avidità quasi invidiabile, come se fosse esclusivamente di sua proprietà. E su questo non ci piove. Avrei permesso solo, e solo a lui di sfiorarmi il collo in quel modo. Sam non lo fece mai, e di ciò gli ero grata.
Strinsi gli occhi e mi morsicai il labbro quando arrivò, senza preavviso, ad infilare due dita tra le mie gambe.
Trattenni un gemito di piacere. Non volevo dargliela vinta. Doveva impegnarsi più a fondo se voleva sentirmi ansimare.
E la cosa infatti sembrò deluderlo un po’. Ci infilò stavolta tre dita, mentre con la mano libera arrivò a toccarmi il seno.
Ero ai 70 gradi? Beh, ora ero ai 90!
Se continuava così, avrei fatto solo bollire l’acqua.
Tornò con la lingua al contatto con la mia, mentre continuava a toccarmi in quella maniera.
Il bacio si faceva sempre più lungo, sempre più intimo, sempre più appassionato…
Quando sentì l’acqua rovesciarsi ancora un po’ a terra, fu allora che mi risvegliai.
Aprì gli occhi di scatto, per poi allontanare Jacob da me, con due pugni sul suo petto.
Lui si tenne con le mani appoggiate ai lati della mia testa, guardandomi in viso, confuso.
Ripresi fiato a fatica, per poi deglutire.
-Non… non qui!- dissi piano. Corrugò un sopracciglio, senza capire dove volevo parare.
-Ci sono mia madre e Charlie di sotto!- spiegai –E c’è Seth dall’altra parte del muro!-.
-Eh? Oh!- disse, imbarazzato. Si rimise a sedere  come prima. Mi ricomposi anch’io.
Certo, avrei davvero voluto che quel momento tanto perfetto durasse a lungo, ma non potevamo farlo con la gente che ci sentiva.
Per questo prima avrei voluto mandarlo via. Seth aveva un orecchio molto sviluppato rispetto a quello della mamma o dell’ispettore, per cui a quest’ora…
-Guardate che vi ho già sentiti!- disse la sua voce dall’altra parte della parete.
Io e Jacob trattenemmo il fiato per l’imbarazzo totale. Fortuna che non avevo ansimato!
Immersi metà faccia dentro l’acqua schiumata, quasi a nascondermi dal mondo intero.
 
 
Mentre mi asciugavo e mi pettinavo i capelli, il ragazzo stava tranquillamente seduto sul letto a osservarmi. La cosa mi fece arrossire, ma provai a non badarci. Spensi il phon e lo misi al suo posto. Mi voltai verso di lui e gli chiesi:-Come stò?-
-Una favola come sempre- rispose Jake, sorridente.
Sorrisi anch’io come apprezzamento.
Mi sedetti accanto a lui, sospirando.
-E di “Eric” si sa qualcosa?- domandai.
Fece spallucce, sibilando un:-No, ancora niente-.
Strano. Perché ora si nascondeva? Che stava aspettando? Ormai ci eravamo abituati a perdere i nostri ogni giorno, ma ieri non abbiamo perso nessuno.
Che stesse cambiando tattica, oltre l’ordine delle uccisioni?
Mentre pensavo a queste cose, fui sorpresa da un bacio sulla guancia da parte di Jacob. Feci per voltarmi verso di lui e in quel momento se ne approfittò per darmi un bacio a stampo. Arrossì leggermente e lui sorrise. Mi feci guidare dalle mie mani e lo afferrai per la nuca. Lo attirai verso di me e gli regalai un bacio più appassionato. Per un momento si stupì della cosa, ma poi ci si mise d’impegno anche lui e mi strinse a se per i fianchi.
Leccò l’interno della mia bocca con tanta dolcezza e passione, eccitandomi.
Mi fece sdraiare lentamente sul letto, poggiandomi la testa sul cuscino.
Spostammo le gambe sul materasso e io le unì sopra la sua schiena, circondandogli così la vita.
Intanto Jacob passava la sua lingua dalla mia bocca alla giugulare, prima baciandola con tenerezza, poi leccandola con avidità.
Il calore del mio corpo aumentò di nuovo, mentre con una mano il ragazzo si infilava sotto la mia t-shirt verde scuro. Arrivò all’altezza del mio cuore, per poi accarezzarmi come prima.
Tornò a baciarmi, ma con molta più grinta, quasi come se volesse avermi con sé.
Anzi, per sé.
Giuro, sarei potuta esplodere per la quantità di calore che emanavo. E lo emanava anche lui. I nostri cuori, al contatto grazie ai nostri petti, pulsavano allo stesso ritmo, felici.
Sorrisi tra le sue labbra, rendendomi conto di quanto potessi essere felice per una cosa così piccola.
Si accorse del mio sorriso e lo sfoderò anche lui, per poi mordicchiarmi il labro inferiore.
Gli strinsi la testa con le braccia, impedendogli così di passare le sue, calde e morbide, su altre parti del mio corpo. Era quasi come se le mie labbra fossero gelose del mio collo, o del mio petto, insomma, ovunque la sua bocca potesse o volesse toccare. Volevano avere quelle labbra per sé, divorarsele, gustarsele al meglio che potevano.
Staccammo le nostre bocche, ma non le nostre lingue, che si accarezzavano ancora, con esse la nostra bava, ormai mischiata tra gli interni delle nostre bocche e le lingue di fuoco.
Una volta ripreso l’ossigeno, si riattaccammo come prima, sempre più ardenti, sempre più eccitati.
Con due dita provò ad alzarmi la maglia, scoprendo così il mio addome.
Riuscì, nonostante la mia salda presa sulla sua nuca, a leccarmi nuovamente la gola, ma da tutt’altro lato.
-Tu mi vuoi uccidere- sospirò sulla mia pelle.
-Sei tu quello che mi sta uccidendo- risposi, con il fiato grosso per la troppa emozione. –Ho appena fatto il bagno e ora per colpa tua sto sudando di brutto!-
Jacob rise, come se fosse una battuta e non la verità assoluta. Sentivo la fronte e il collo bagnati, cavolo!
-Beh, tu mi uccidi già di tuo normalmente- rispose, alzando la testa e guardandomi negli occhi –Se poi aggiungi al tuo solito profumo la vaniglia e il gelsomino…-
-Perché? Ti piace?- chiesi, mezza imbarazzata.
-Certo, ma anche il tuo odore normale già mi attizza- rispose sulle mie labbra, quasi un sussurro, con un sorriso che ti toglieva il fiato e con un tono troppo sensuale.
Lo baciai con foga, e lui ricambiò con altrettanta goduria.
Alzò ancora un poco la t-shirt, rinfilando poi la mano sotto la coppa del reggipetto.
Trattenni un gemito tra i denti, ma sembrò accorgersene ugualmente. Aumentò l’intensità del bacio fino a livelli incredibili, passando con la mano da un seno all’altro.
Era forse questo il momento? Forse…
Il mio corpo lo desiderava…
Lui lo desiderava…
Io lo volevo!
Lasciai che mi guidasse, che mi accarezzasse, che mi baciasse come voleva…
Forse ci siamo… forse…
-Leah! Jacob! Abbiamo un emergenza! Sbri…-.
Bacio interrotto. Atmosfera romantica andata in fumo. Voltammo le teste verso la porta spalancata da Seth, che ci fissava, incredulo e scioccato.
-…gatevi…?- fece, rosso per la vergogna.
Sbatte la porta, la riaprì, la richiuse, la riaprì ancora, poi ancora e ancora per altre nove volte.
All’ultima Jacob disse, quasi neutro:-La tua mente ha realizzato cosa stai vedendo?-
-Un’altra volta- rispose lui, sbattendo e riaprendo la porta. Il suo mento arrivò fino al pavimento, la bocca spalancata più del solito.
E noi due eravamo ancora in questa posizione!
Mi staccai da Jacob, presi una ciabatta che stava ai piedi del letto e la sbattei in faccia a mio fratello.
Si sentì un chioppo pesante dalla sua faccia, e un:-Ouch!- sonoro.
-Idiota! BUSSA LA PROSSIMA VOLTA!- gli urlai contro, smuovendo forse la sedia davanti alla scrivania e qualche cornice appesa alle pareti.
Mentre io mi sistemavo al meglio la maglia, Seth si tolse la ciabatta appiccicata a lui, e ci scrutò, come un bufalo sul punto di inferocirsi.
-E tu devi fare queste cose vicino alla mia stanza????- ribatte, furioso.
-Seth, vai al punto!- lo interruppe Jacob, sbuffando deluso. Anche io ero delusa, in un certo senso.
-Il Killer si è fatto di nuovo vivo!- disse il lupo color sabbia. Rimanemmo scioccati, ma poi Seth continuò:-è stato avvistato nel bosco vicino alla spiaggia. Pare che c’erano Jared e altri due con lui, ma l’assassino mirava a Jad!-
-Mirava a Jad?- chiedemmo in coro, ancor più scioccati.
-Si, ma è riuscito ad uccidere solo quelli che erano con lui, mentre Jared è riuscito a scappare. Solo che Sam ha appena detto che è ferito gravemente!-
Ci guardammo in faccia e sia io che il lupo rosso annuimmo. Ci alzammo e in tre uscimmo dalla casa, piombando sulla mia auto (un pick-up a quattro posti bianco) e partimmo verso casa Black.
 
 
Angolo autrice: SORRY! Mi dispiace aver scritto così tardi sto capitolo! Scusate ancora! L’afa mi aveva devastata tutta, ma ora che finalmente mi sono riconquistata il ventilatore posso superare ogni problema, muhhahahahaha XD
Beh, che dire, spero che vi piaccia e alla prossima.
Un bacio a chi mi segue e ha aspettato il capitolo con pazienza e ansia.
Delyassodicuori

 
   
 
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