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Autore: Jane The Angel    17/02/2008    11 recensioni
"Gabriella Bennett era la maggiore...Taylor Bennett era nata due anni dopo Gabriella...Kelsie Bennett era la terza...Infine, c’erano Martha e Amy" Tratta dal mio libro preferito^^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chad Danforth, Gabriella Montez, Ryan Evans, Taylor McKessie, Troy Bolton
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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___________Nota di iniziale
Questa storia è ambientata verso la fine del 1700 ed è tratta, come dice il titolo, da Orgoglio e Pregiudizio, che è appena diventato il mio libro preferito... (un elenco di personaggi all'inizio, per chi ha letto il libro o visto il film^^)
La trama in sè è quella del libro, ovviamente un po' variata^^

Orgoglio e Pregiudizio

Elizabeth Bennett: Taylor
Jane Bennett: Gabriella
Mary Bennett: Kelsie
Kitty Bennett: Martha
Lidia Bennett: Amy (una Sharpettes)
Signor Darcy: Chad (signor Danforth)
Signor Bingley: Ryan (signor Evans)
Signorina Bingley: Sharpay (signorina Evans)
Signor Wickham: Troy (signor Bolton)
Signor Collins: Jason (signor Cross)
Lady Catherine: Darbus (Lady Darbus)
Colonnello: Zeke (Colonnello Baylor)


Capitolo uno

   Se la signora Bennett avesse avuto un figlio maschio, il suo umore sarebbe stato senza dubbio migliore, e i suoi nervi non sarebbero stati tanto tesi come lei stessa li lamentava. Se avesse avuto un figlio maschio, infatti, alla morte del signor Bennett, egli avrebbe potuto ereditare la loro tenuta, Longbourn, e permettere che la famiglia continuasse a viverci. Invece, l’erede tanto atteso non era arrivato, e Longbourn sarebbe passata a un lontano cugino, il signor Cross, che nessuno di loro aveva mai conosciuto.
   Come già detto, la signora Bennett sosteneva con tutto l’ardore l’ingiustizia di quella situazione, che non faceva affatto bene ai suoi nervi: cosa avrebbero fatto le loro figliole se loro padre fosse morto prima che loro fossero state maritate?
   Infatti, pur non avendo alcun figlio, i signori Bennett avevano ben cinque figlie.
   Gabriella Bennett era la maggiore. Aveva ventun’anni, lunghi capelli neri e occhi nocciola. Era considerata tra le più belle ragazze del paese e il suo carattere era assai dolce. Era  inoltre sempre propensa a evidenziare il buono nelle persone e nelle situazioni.
   Taylor Bennett era nata due anni dopo Gabriella: aveva dunque diciannove anni. Aveva ricci capelli castani e profondi occhi neri, ed era meno disposta della sorella a considerare sempre il meglio delle persone. Era senza dubbio la favorita del signor Bennett, ma non si poteva dire lo stesso della madre.
   Kelsie Bennett era la terza. Aveva diciott’anni, capelli castani, ed era assai diversa da tutte le sorelle. Era molto silenziosa, riteneva sciocchi i balli e le feste in generale e passava il tempo a suonare il pianoforte, leggere spessi volumi e sentenziare profonde verità.
   Infine, c’erano Martha e Amy. Martha aveva due anni in meno di Kelsie e uno più di Amy, che ne aveva quindici. Le due erano esageramene entusiaste per la vita in società, ed era impossibile per le due sorelle maggiori non preoccuparsi, spesso, del loro comportamento davvero troppo spensierato.
   -Oh, signor Bennett, non sia sciocco!- esclamò la signora Bennett, seduta al tavolo col marito –Pensi al bene delle nostre figliole, all’importante occasione che potrebbe essere per loro!-
   -Cosa, madre?- domandò Amy che era entrata in quel momento in cucina con Gabriella, Taylor e Martha –Cosa può essere un’importante occasione?-
   -Amy, non essere invadente!- la rimproverò Taylor –Andiamo nell’altra stanza, ad ascoltare Kelsie che suona…-
   -Oh, non occorre, ragazze. Anzi, rimanete, e aiutatemi a convincere vostro padre! Avete certo sentito che Netherfield Park è stato affittato.-
   -Oh, certo, Emma Lucas me ne ha parlato!- annuì Amy –Si sa finalmente a chi è stato affittato?-
   -Al signor Evans, ho sentito al mercato.- rispose la signora Bennett –E la miglior cosa di questa notizia è la situazione del signor Evans: non solo è giovane e pare molto bello, ma è anche scapolo e la sua rendita, se le chiacchiere sono esatte, ammonta a 5000 sterline l’anno! Eppure, il signor Bennett non vuole proprio saperne di andare a trovarlo, sebbene sia consapevole che nessuna di voi potrà conoscerlo se non lo farà!-
   Impossibile non immaginare la reazione che ebbero le figlie a questo: il risultato fu, ad ogni modo, che il giorno seguente il signor Bennett si recò a Netherfield per dare il benvenuto al signor Evans.
   Il signor Bennett era, tuttavia, un uomo alquanto taciturno, nonché poco interessato alle persone in generale. Dunque le figlie non furono in grado di avere da lui tutte le informazioni che avevano desiderato ricavare da quella visita: il padre riuscì solo a dar loro la soddisfazione che sarebbe stato presente alla festa da ballo organizzata il giorno seguente dal signor Lucas, che viveva poco lontano da loro.
   Fu dunque con estrema cura che le giovani Bennett trascorsero il pomeriggio seguente a prepararsi per il ballo, e ci fu un gran scambio di nastri, scarpette e gonne finché la signora Bennett non ebbe personalmente approvato l’abbigliamento di ognuna.
   La festa iniziò piacevolmente come sempre.
   Taylor aveva appena concluso una danza col minore dei figli dei Foster e aveva deciso di fermarsi per un giro di danze. Il giovane Foster aveva appena invitato Amy e Taylor aveva appena raggiunto Gabriella e Kelsie, quando gli ospiti più attesi della serata giunsero, finalmente.
   Erano in tre, e subito Sarah Lucas si affiancò alle tre sorelle Bennett per illuminarle sulla loro identità, poiché lei aveva già avuto il piacere di fare la loro conoscenza.
   -Chi tra loro, dunque, è il nostro signor Evans?- domandò Taylor.
   -Quello più a sinistra.- rispose Sarah, e le Bennett studiarono immediatamente il giovane: aveva l’aria simpatica e affabile, con bellissimi occhi azzurri, capelli biondi e un sorriso aperto –La damigella al suo fianco, invece…- continuò Sarah indicando con un cenno la suddetta mentre attraversava la sala con i suoi due compagni: simile al fratello, era anch’essa molto bella, non fosse stato per l’aria di lieve disprezzo che nascondeva sotto il suo sorriso -…è sua sorella, la signorina Sharpay Evans.-
   Lo sguardo di Taylor si spostò sulla terza persona. Un bel giovane, senza dubbio. Aveva forse, un paio di anni in più dei suoi compagni. I capelli ricci legati dietro la nuca, e gli occhi scuri. Ciò che più colpì Taylor fu però l’espressione, così glaciale e sprezzante al contempo, con cui guardava fisso davanti a sé.
   -E quell’uomo dall’aria tanto afflitta?- domandò a Sarah.
   -Il signor Danforth.- rispose questa –Un amico di Evans, è ospite.-
   -Ha l’aria triste, povero cuore.- commentò Taylor ridendo tra sé.
   -Triste, è vero. In quanto al povero però non direi… possiede metà Derbyshire, pare.-
   -Dev’essere la metà triste.- decise Taylor.
   Senza dubbio sarebbero scoppiate a ridere, non fosse stato che i tre erano giunti appunto alla loro altezza. Fecero un lieve inchino, e Taylor osservò il signor Danforth per vedere se quell’espressione era perenne o se si sarebbe lasciato andare a un sorriso.
   Incrociò il suo sguardo, ma egli fece in modo che questo contatto durasse solo un secondo e Taylor, di nuovo, dovette trattenersi dal ridere.
   Quando i tre furono giunti al fondo della sala, le danze ripresero.

____________Nota di Herm90
Alluraaaaaa? Che ve ne pare come inizio? Non ero certa di pubblicarla ora, ma poi mi sono accorta di una cosa sulle altre ficcy che sto scrivendo e... ho ritenuto che questa potesse calmare i bollenti spiriti XD capirete cosa intendo non preoccupatevi^^
In realtà, in questa ho tenuto molto conto del film, rispetto al libro: il motivo è che altrimenti l'avrei riscritto pari pari, perchè lo adoro troppo per cambiare anche solo una virgola!
Ditemi che ne pensate e... VVB come sempre!
  
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