Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lucy Light    10/08/2013    3 recensioni
“Dottore, io non riesco a levarmelo dalla testa.”
"Capisco"
“No, lei non può capire. Voglio dire, ero a tanto così dall’essere nominata scrittrice dell’anno. A tanto così” dissi, unendo pollice e indice “a un niente. E lui cosa fa? Cosa fa?”
“Salva l’intero mondo magico da una feroce dittatura basata su violenza, terrore e distruzione.”
“Precisamente.” risposi abbandonandomi di schianto sul lettino “E’ inconcepibile. Inammissibile. Insopportabile.”
“Signorina...”
“Io non capisco dove ho sbagliato. Un giorno occupavo le prime pagine dei giornali e il giorno dopo questo ragazzino, questo pivello con manie di grandezza mi frega ogni dannata colonna disponibile.”
La fronte del dottore si corrugò in tante rughe d’espressione. “Io credo che lei dovrebbe fare una vacanza. Schiarirsi le idee. Ecco, che ne dice di Bali? Un mio paziente c’è andato per una settimana e ne è tornato come nuovo. Allora? Che le pare?” chiese, ansioso di togliersi la sottoscrita dalle scatole.
Lo squadrai con sufficienza “Quelle rughe le diventeranno un problema fra qualche anno, sa?”
Mai dimenticarsi di Rita Skeeter.
Genere: Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger, Rita Skeeter
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lui sparì il giorno dopo.
 
La mattina, quando tutti si accorsero della fuga, Rosso si calò per l’ultima volta nel ruolo di macho responsabile, dirigendo la premiata squadra di soccorso Weasley/Granger che doveva aver salvato il deretano a Potter innumerevoli volte. Perché non avessero mai lasciato che se la cavasse da solo e schiattasse, una buona volta, resta per me un mistero.
Comunque, io stessa fui svegliata dal mio riposo di bellezza, cosa che mi lasciò in balia delle borse sotto gli occhi per l’intera giornata (un incubo) e fui spedita a controllare la camera di Weasley (nel caso in cui si fosse nascosto in un armadio e aspettasse solo di saltarne fuori urlando “Sorpresa!”. I tentativi di ricordare che Weasley non aveva sei anni passarono inosservati) dove trovai il sacchetto di Polvere Olvidante.
George Weasley quindi aveva fatto la scelta giusta: cosa che dal mio punto di vista chiudeva la questione.
Peccato che l’Esercito della Salvezza non la pensasse così. Fu solo quando trovammo un suo biglietto (nel gabinetto. Quel ragazzo aveva qualche strana fissazione) in cui giurava di stare bene e di avere bisogno di “un po’ di tempo per riflettere” che Rosso smise di comandarci a bacchetta e a Tinky fu permesso di preparare la colazione, cosa che fece cantando una storpiatura orribile di uno dei canti babbani che ora adorava, Happy day (Merlino solo sa perché).
Mentre tutti si strafogavano di funghi e pane tostato Ginevra non smetteva di parlare un singolo secondo, elencando motivi e contro motivi della fuga di suo fratello, io cercavo di recuperare il tempo perduto sonnecchiando sopra il porridge, Perfettini e Rosso discutevano animatamente se informare dei fatti la signora Weasley. 
“Così dopo aver fatto secca Bellatrix Lestrange ammazza anche il figlio. Geniale. Di sicuro verrebbe fuori un grande articolo” borbottai risvegliandomi momentaneamente.
Tinky fu l’unica a sentirmi, ma invece di lanciarmi la solita occhiata scandalizzata modello Perfettini fece uno sbuffo che somigliava moltissimo a una risata. Nel dormiveglia, pensai che se la mia elfa aveva ancora un briciolo di humor non doveva essere del tutto perduta; ma al risveglio non me ne ricordai più.
 
La partenza di Weasley lasciò dietro di sé diverse emozioni: apprensione (dei restanti Weasley più Indovinate-chi), grande curiosità (mia: ce l’avrebbe davvero fatta a smettere?), fame incontenibile (della Bestiaccia, lasciata a digiuno nel trambusto generale) ma soprattutto un vuoto difficile da colmare. 

No, non in me. Seriamente, non sono così disperata.

Intendevo in Rosso e Perfettini! Avevano stabilito una tregua su misura per lui, per i suoi bisogni e la sua sicurezza. Ora che se n’era andato, erano rimasti come due adolescenti a una festa: timidi, insicuri e privi di argomenti di conversazione decenti. 
 
Peggio ancora, anche Ginevra aveva deciso di andarsene.
 
“E’ tempo che parli faccia a faccia con Harry” annunciò drammaticamente.
“Cos’è, ha scoperto che non sei a Bali?” chiesi io alzando gli occhi da un vecchio numero di Stregami.
“Diciamo che potrebbe aver capito che non sono abbastanza abbronzata o potrebbe aver pensato che non è possibile andarsene nel bel mezzo di un periodo lavorativo” fece una smorfia “o forse potrei avergli detto la verità, visto che non sembra essersi accorto di nulla. E adesso ha detto solo che l’ho “molto deluso” e forse dovremmo parlare.”
Vai e affatturalo” le dissi tornando all’articolo sugli incantesimi antirughe delle Anguane. A quanto pareva, l’elleboro poteva fare miracoli. Chissà se sarei riuscita a ottenerne un po’ prima dell’estate...
“Non si è accorto di nulla?” chiese Perfettini alzando gli occhi dall’ennesimo storico su un Mac Dougal incarcerato perché brutto, Mangiamorte e cattivo “Cioè, tu sparisci inspiegabilmente per un intero mese e lui non dice niente?”
“Così pare” biascicò Ginevra. 
“Tipico. Razza di egoista egocentrico” disse seccamente Perfettini.

Cosa?


“Sai Ginny, ho sempre pensato che tu avessi troppa pazienza con Harry. Quel ragazzo ha avuto una vita difficile, ma certe volte credo che non pensi che anche gli altri hanno dei sentimenti. Ti ricordi quando ti ha lasciata al sesto anno? O quando voleva andare da solo a cercare gli Horcrux? O quando attaccava tutti, dopo la morte di Sirius, come se fosse l’unico a soffrire? Gli voglio bene, ma a volte fa davvero impazzire! Quindi vai lì e parlaci, ma se per caso tirasse fuori di nuovo che... che l’hai deluso, o stronzate simili, piantalo e digli che te l’ho consigliato io” 
Ginevra rispose con un sorriso radioso alla sfuriata di quella che sarebbe stata suo marito, se solo Perfettini fosse stata maschio; io, che avevo sorbito in apnea tutta l’esplosione, non potei fare a meno di applaudire, perché nella mia scala personale l’odio per Potter sovrastava di gran lunga quello per Perfettini, e sentirla denigrare il mio peggior incubo era un evento più unico che raro.
In più, Perfettini aveva indubbiamente ragione: quale idiota non si sarebbe fatto due domande vedendo sparire la propria fidanzata, oltretutto l’unica persona al mondo così cieca da amarlo? L’ego di Potter doveva essere aumentato ancora, il che mi rendeva impossibile capire Ginevra. Cosa ci poteva vedere in lui? 
“Giusto, Perfettini! E in ogni caso, a che servono gli uomini? L’ultimo che ho avuto ha cercato di ammazzarmi, e non era nemmeno il primo!”
“Sa una cosa, Skeeter? Non sarà neanche l’ultimo.” rispose lei ridendo.
“Hai fatto una battuta! E stai ridendo! Morgana, questa giornata entrerà nella storia se Ginevra lascerà quel ragazzino!”
 
Ridemmo tutte e tre insieme, senza un buon motivo e senza riuscire a smettere. Era da tempo che non ridevo così tanto, da secoli, o forse non mi era mai successo. 
 
Ma la parte migliore fu quando Rosso entrò e vide che ci stavamo  praticamente rotolando dalle risate.
“Che succede?” chiese sorridendo anche lui, ormai contagiato.
“Ginny... lascia.. Harry!” riuscì a dire Perfettini, ma non andò oltre quelle  tre parole perché venne scossa da altre terribili risatine.
“E voi ridete per questo? Ma siete matte?” abbandonato di colpo il sorriso, Rosso sembrava sotto shock. Ci fece ridere così tanto che temetti di soffocare; non c’è niente di più bello che ridere di qualcosa che scandalizza gli altri, e ve lo dico da esperta. 

Quindi Ginevra prese la sua lingerie, le sue scarpe griffate (d’accordo, qualche paio poteva essere misteriosamente scomparso, ma solo perché stava meglio a me) e i suoi incredibili capelli rossi e uscì da quell’appartamento folle, con i miei migliori auguri per mandare Potter dove meritava.
Senza la sua voce che parlava incessantemente, le stanze sembravano soffici...
silenziose...
rassicuranti...
vuote.
Perfino Tinky, che la odiava perché era gelosa di Perfettini, quella sera sembrò a disagio, e servì una dose di cibo doppia alla Bestiaccia invece della solita razione microbica (provvedimento che lei stessa, con una mossa geniale, aveva introdotto con la scusa di “aiutare povero bastard... gatto a non soffrire il caldo l’estate prossima”).
 
Rosso invece restava.
Non viveva certo a casa di Perfettini, ma ogni pomeriggio, dopo che aveva chiuso quel buco infernale chiamato i Tiri Vispi Weasley, me lo ritrovavo davanti con il decalogo delle scuse improbabili.
“Hermione, abbiamo dei nuovi clienti fra i Marini e il loro rappresentante mi ha dato un libro sulla loro cultura. Io, sai, non so il Marino, per cui insomma... lo vorresti tu?”
 
“Ciao, Hermione. Senti, ho un problema. Mio papà sta cercando di nuovo di usare uno di quei cosi babbani, la telecisione, o come si chiama - lui è convinto che sia uno specchio, ma io non ne sono sicuro... che dici?”

“Ehi, ieri mi è sembrato che il lampadario cigolasse, meglio dargli un’occhiata!”
“Se la prossima volta arriva qui con un cucciolo di Schiopodo che ha accidentalmente perso la strada per il deserto, ti prego, ti supplico... dimmi che lo caccerai a calci” commentai  dopo che il suddetto lampadario era stato fissato più dal mio sguardo che dagli incantesimi.
“Oh, voleva solo rendersi utile” cinguettò lei salutandolo dalla finestra.
“Rendersi utile? Quella caricatura di mago? Ah! Poteva farlo Tinky! Tinky sarebbe in grado di riparare in un minuto un’intera casa! O un castello!”
“Castello essere pieno di Acquaviola?” intervenne l’interessata.
“Sì, razza di ubriacona indolente” lei annuì e drizzò le orecchie, come se l’alcool da salvare stesse davvero per mandarle una richiesta di soccorso.
“Lei prende tutto troppo sul serio, Skeeter. Non le verranno le rughe con tutte queste preoccupazioni?” disse Perfettini col suo nuovo, odioso tono. “E poi io e Ron siamo solo amici”.
 
Solo amici.

Lasciate che vi spieghi ciò che ho dovuto spiegare a Scribacchina qualche mese fa: due ex che diventano amici subito dopo essersi lasciati non sono due amici, sono due ex. Mai, in nessun angolo della Terra, la cosa funzionerà in altro modo, a meno che uno dei due non si svegli una mattina dicendo “Ehi, Rita! Sono innamorato del parrucchiere!” togliendovi la possibilità di mettere le mani sul suo ingente patrimonio, ma sentendosi così mortificato da pagarvi il conto a vita dal già citato parrucchiere, casualmente il migliore sulla piazza.
Credo sia l’unica storia che rimpiango davvero.

Ad ogni modo, i miei occhi allenati vedevano lontano e sapevano dove portava tutto questo “oh-scusa-ma-no-tranquillo-entra”. Non restava che riflettere: poteva Rosso essere un ostacolo alle nostre indagini? Decisi di no. Inoltre, se Perfettini avesse abbassato la guardia di un solo altro millimetro io mi sarei ripresa la mia amata bacchetta e la libertà! Un piano geniale.
Probabilmente l’unica pecca era la mancanza di pop-corn.
 
 
 

Ciao carini! Lo so, lo so. Pensate che io e Scribacchina ci siamo abbronzate, abbuffate di angurie e riposta negli ultimi mesi, non? E invece no! O meglio, io sì e lei no, visto che ha portato a termine un'altra delle sue idee bizzarre - una laurea, ci pensate? E non ha mai fatto una manicure in vita sua! E osa ancora parlare di traguardo! 

Sono letteralmente sconvolta.

Comunque, dovrebbe riuscire a rispondere a tutti i vostri commenti e pubblicare un nuovo capitolo fra due settimane. Se non lo fa, quando la vedete affatturatela. Lasciatele in pace le mani, mi servono. Ma per il resto è tutta vostra.

Bene, babbanucoli, fuggo: la tintarella non si prende certo da sola. 

Adieu!

 

Votre Rita

ps: la mia penna è in vacanza e ho dovuto usare quest'orribile macchina di Scribacchina. Sul serio, la odio.

 

 

 

Volete un riassunto? : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1197906&i=1 

Negli ultimi capitoli: Rita e Perfettini conoscono il figlio di Mundungus, ma non riescono a carpire informazioni sul piano di Julian e suo zio. Ron arriva a casa di Hermione con George, che ha trovato svenuto a casa sua (cap.40) 

Tinky spiega a Rita che c’è un modo diverso di vivere, quello di Hermione e i suoi amici: curandosi gli uni degli altri e non pensando solo a se stessi, ma Rita non l’ascolta (come al solito) (cap.41) 

George migliora; Rita e Hermione incontrano Sinister in carcere, e Rita scopre che il vero nome di Julian è MacDougal. (cap.42)

Rita e Hermione cominciano le ricerche; per evitare che Hermione si distragga a causa di George, Rita lo ricatta: o lui se ne andrà o lei racconterà ai suoi fratelli che usa la Polvere Olvidante. (cap.43)

 
A voi i miei auguri. Buon agosto, anime libere.
Sempre vostra 

Scribacchina

 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lucy Light