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Autore: rainicornsan    11/08/2013    1 recensioni
La bimba chiede se vuole giocare, lui risponde no ti voglio far male...
Una ragazza. Un medaglione. Un miracolo. Un nuovo amore.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Non è proprio horror, diciamo più thriller, ma poco anche quello... E' inquietante e romantica insieme più che altro!Leggete...Tremate...Recensite :)
Blaise Zabini si svegliò tutto sudato nel suo letto. Sognava di essere ancora là, nel castello, quando tutta la sua casa era stata allontanata grazie a Pansy Parkison. Alcuni di loro desideravano combattere, di certo non per Harry Potter, ma lo desideravano. Però non aveva protestato. Il suo istinto di salvarsi la pelle era prevalso.
Si era odiato per quello. Ma ora era al sicuro. Era luglio, era tutto finito. Era a casa sua, nella sua camera con le tende blu scuro.
Sua madre bussò alla porta. Aveva un'aria triste. L'aria che aveva sempre. Nonostante fosse di indole malvagia (Blaise era del parere che avesse ucciso lei suo padre e gli altri sei mariti), sembrava molto sola con l'unica compagnia sua e del gatto di casa, Virginia, in quella villa enorme e vuota. "Sì?" chiese lui, sorpreso. Sua madre non lo veniva MAI a svegliare. Anche d'estate e durante la vacanze lui viveva quasi da solo, perchè Eloise Zabini lamentava sempre un gran mal di testa, rimaneva chiusa tutto il giorno in camera sua, con le tende tirate, facendosi portare i pasti in camera da Boney, la loro elfa domestica.
"C'è una novità" esordì lei senza neppure augurargli il buongiorno.
"Stasera Narcissa Malfoy ci ha invitato a uan festa. Ci saranno tutti i Serpeverde del tuo anno. Mi ha detto che il povero Draco si sta chiudendo in sè stesso come un riccio. "
Blaise alzò il sopracciglio destro, trattenendo un ghigno. Gli riusciva più facile pensare a una madre amorevole, molti fratelli e un padre per più di un anno che a Draco come un povero e patetico riccetto. Evidentemente nessuna delle due donne conosceva davvero Draco. Comunque non fece obiezioni e chiese a sua madre di ordinare a Boney di attivare la sauna, l'idromassaggio e di prepararmi gli olii profumati. Lei annuì e se ne andò.
                                                                                                                                 *
Alle sei di sera, Blaise era pronto, profumato di olio, vestito con giacca e cravatta neri. Si guardò allo specchio gigante che troneggiava al centro del soggiorno.
Era soddisfatto. La sua figura alta e magra era esaltata dai suoi vestiti e i suoi occhi scuri e brillanti erano sottolineati dall'eyeliner dorato (non è da gay, ho scoperto che gli uomini di colore ci stanno da Dio!). Sua madre arrivò, bellissima come sempre. Da piccolo Blaise era quasi intimorito da tanta bellezza, mentre ora l'indifferenza lo avvolgeva come una zanzariera. Sapeva che era proprio quello ad averla portata a ridursi come era ora. Sapeva di essere come lei.
Bello, e destinato a essere sempre così. Si odiò per questo.
Alle sette si infilarono nel loro camino e, con la Metropolvere, sbucarono dal camino marmoreo di Villa Malfoy.
Circa un'oretta dopo, Blaise si era ormai ambientato, e, preso dalla noia, era in giro per casa a bighellonare con Draco, Nott e un calice di champagne in mano. All'improvviso, si ritrovarono davanti a una scala che portava ai sotterranei. "Vuoi sapere cosa c'è là sotto?" chiese Malfoy. Guardandolo in segno di sfida, Blaise iniziò a scendere le scale, sotto lo sguardo terrorizzato di Theodore Nott.
Si trovò davanti a una porta sbarrata. provò ad aprirla. Urlò:"Hey, Draco! E' chiusa!".
"Imbecille...". Sentì mormorare dal di sopra. Draco scese le scale e dette uno spintone. La porta si aprì.
Una cripta di marmo davanti ai loro occhi. Il coperchio era di vetro. Si avvicinarono. Theodore emise un suono strozzato. Dentro c'era una ragazza, che avrebbe avuto pressapoco la loro età da viva. Il suo viso appuntito e i lisci capelli platinati lunghi fino alla vita ricordavano moltissimo Draco. "Chi è?" chiese Blaise.
"Lei è il segreto della nostra famiglia. Lei si chiamava Mira. Il suo nome significava meravigliosa... Oh, e lo era. Lei era mia sorella.".
"Cosa!? E come è morta!?" chiese Blaise con una voce che ricordava molto un topo.
Era il primo elogio fatto a una persona che sentì uscire dalla bocca di Draco. Era il primo sguardo caldo, affettuoso, distrutto e malinconico che vedeva nei suoi freddi occhi grigi.
" Racconterò di mia sorella a voi. Non lo direte a nessuno." sussurrò Draco.  "Lei era la mia sorellina. Aveva un anno in meno di me. Giocavamo insieme. Lei era l'unica che mi capisse davvero. Le volevo bene." Gli si inumidorono gi occhi. "Lei era una Magonò. Lei era una Animorphomagus. Da piccola il colore dei suoi capelli cambiava in continuazione, lo ricordo bene... Da azzurri a verdi, da rossi a bianchi. Come tutto il resto. Le volevo bene" ripetè.
"Le volevamo bene. Mio padre era l'unico freddo con lei dopo che a undici anni non le arrivò la lettera. Lord Voldemort era tornato. La rinchiudemmo qui per proteggerla. Lui la trovò. Mira era il suo giocattolo quando veniva per parlare con i miei genitori.
Io mi nascondevo nel corridoio a origliare e a sbirciare. Mira quel giorno stava giocando fuori a palla. Entrò in casa. Non l'avevamo nascosta perchè non sapevamo sarebbe arrivato. La torturò per divertimento fino a farla impazzire. Da quel giorno la tenevamo reclusa sempre perchè graffiava chiunque le si avvicinasse. Era impazzita. L'unica cosa che faceva era cantare. Sempre le stesse sei frasi. Non mangiava. Cantava per ore. Io ero l'unico a farla ragionare. Con me aveva degli scatti d'ira, e a volte uscivo da camera sua con dei lividi, ma la maggior parte del tempo era calma. Un giorno morì. Trovammo in camera sua questo."
Si aprì la giacca e si sollevò la maglia. Theodore e Blaise osservarono, piuttosto imbarazzati, sul petto di Draco Malfoy un medaglione nero e tondo, con una carica a molla al centro.
"Se lo azionavi anche dall'altra parte della casa, lei usciva da qui e seguiva la canzone del medaglione. Continuando a cantare.".
Aprì il medaglione. Dentro c'era un foglietto ripiegato. Draco azionò il medaglione e cominciò a cantare, accompagnato dalla nenia sonnolenta e inquietante:
"La bimba chiede se vuole giocare,
lui risponde no ti voglio far male,
lei lo guarda impaurita perchè,
lui con la bacchetta già puntata è,
lei si contorce, ha male, strilla, ha paura,
ma lui non si ammorbidisce, con l'arnese di tortura dura".
Blaise sbarrò gli occhi. Mira si era svegliata. Era seduta, aveva aperto il vetro senza far rumore, e continuava a cantare con una voce infantile terrorizzata, ma con lo sguardo e l'espressione tranquilla. Draco la guardò indifferente. Ci era abituato.
Nott emise un lieve gemito di terrore e indietreggiò. Ma Blaise Zabini si fece avanti. Le chiese cosa le era successo.
Sentì distintamente Draco borbottare: "Adesso giochiamo ai piccoli detective coraggiosi..." .
Lei si fermò solo quando il medaglione si scaricò. Allora guardò Blaise incuriosita e rispose:"Tu sei solo, non è vero, Blaise? Molto solo. E triste."
Lui ebbe uno sprazzo di paura. Mira leggeva nel suo cuore. La ragazza alzò un braccio e lo accarezzò sulla guancia, mentre i suoi grandi occhi verdi contornati dalle sue folte ciglia bionde si addolcivano. Al tocco della sua mano, Blaise sussultò. Era tiepida. Gliela prese. Era davvero tiepida, non aveva sognato.
"Draco... La sua mano è calda... Ma che diavolo...?".
"Aaah, Draco, ci sei anche tu allora!" sorrise lei, mostrando una fila di denti candidi. Si alzò in piedi. "Per favore, aiutami a scendere, Blaise...".
Lui, stupefatto, le abbracciò la vita e la posò delicatamente per terra. Profumava di fragola. Ma come diavolo faceva a profumare e emanare calore se era morta!?
Lei gli sorrise, e si lanciò tra le braccia di suo fratello. A Blaise e Nott fece uno strano effetto vedere Draco abbracciato a una ragazza che indossava peraltro solo una vestaglia bianca bordata di piume di pavone. I capelli di lei fluttuarono mentre posava la sua piccola bocca rosa sulla guancia del fratello. Draco ora non aveva più l'aria annoiata o malinconica. Era terrorizzato.
"Ma non è normale?" chiese Nott, che ormai si era quasi calmato. "No. Per niente. Si limitava a cantare, non è vero Mira?".
Lei rispose "Certo. Ma io ero lassù, Draco. Ti seguivo dal cielo. Vedevo il mio corpo cantare quello che quell'uomo mi aveva fatto, quando aprivi il medaglione. Però, questa volta è stato diverso... Tutto era più nitido, chiaro e pulito, e respiravo, e ascoltavo le vostre voci, e avevo il tatto...". I suoi occhi brillarono di gioia. "E' stato un uomo a farmi tornare, ma un uomo morto, lassù. Aveva una lunga barba bianca e l'aria davvero molto saggia. Ma non ricordo il suo nome. Aveva l'aria molto potente, e lo era di sicuro se mi ha fatto resuscitare da morto..." I tre ragazzi si lanciarono uno sguardo terrorizzato.
   
 
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