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Autore: bsalvatore    13/08/2013    1 recensioni
Il mio nome è Victoria e la mia è stata una vita abbastanza normale, finora.
Certo è stata diversa da quella dei miei coetanei, infatti i miei genitori sono vampiri, ma mi hanno avuta prima di diventarlo.
Ci sono tanti misteri però, tante cose che loro non mi hanno voluto dire.
Io mi sono sempre sentita amata, certo, ma anche incompleta, come se mancasse qualcosa nella mia vita: la verità.
Io sono sicura che i miei genitori, Elena e Damon, lo hanno fatto per me, ma ora è venuto il momento che la verità venga fuori, perchè io so che quel pezzo che mi manca c'è, esiste.
Devo solo trovarlo, da qualche parte.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline, Forbes, Damon, Salvatore, Elena, Gilbert, Nuovo, personaggio | Coppie: Damon/Elena
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Esco dalla biblioteca come una furia e mi dirigo verso mia madre, anzi verso Elena.
 
Lei non è mia madre, almeno non più.
 
Indossa il vestito verde smeraldo che le avevamo regalato io e suo marito l’anno scorso in occasione del suo compleanno.
 
Sta parlando tranquillamente con Madison ed io la interrompo con davvero poca educazione: “Cosa diavolo è questa?!”
 
Le sbatto in faccia la lettera, praticamente gridando.
 
Lei sbarra gli occhi sconvolta: “D-dove l’hai presa?”
 
Sento le lacrime cominciare a punzecchiare ai margini degli occhi e mi si forma un groppo in gola: “Come avete potuto nascondermelo per tutto questo tempo?”
 
Comincio a piangere e nel frattempo Elena viene raggiunta da Damon che le mette una mano intorno alla vita.
“Non ci posso credere” dico in mezzo ai singhiozzi.
 
“Ascoltami Victoria, cerchiamo di parlarne” mi invita Damon, ma io non ho intenzione di girarci intorno, io devo sapere solo una cosa: “Sono vostra figlia?”
 
“Ci siamo presi noi cura di te” mi risponde Elena cominciando a piangere anche lei.
“Mi avete concepita voi?!” grido così forte che si voltano tutti.
 
Gli espressivi occhi di Damon rispondono alla mia domanda ed Elena scuote la testa: no.
Mi giro sconvolta ed esco da quella casa a me ormai estranea.
 
Mi dirigo verso il bosco, continuando a piangere.
È come se la mia vita fosse stata tutta una farsa e adesso mi sento crollare il mondo addosso.
 
“Victoria!”
Damon mi chiama e dopo poco è a pochi passi da me.
Mi ferma prendendomi la mano e io cerco di liberarmi con uno strattone, ma inutilmente.
 
“Non voglio sentire le tue spiegazioni!” gli urlo.
 
“E invece dovrai ascoltarle signorina! Non importa chi siano i tuoi veri genitori, noi siamo tua madre e tuo padre! Lo siamo perché noi ti abbiamo cambiato i pannolini quando eri piccola, noi ti abbiamo accompagnato a scuola il primo giorno, noi ti abbiamo insegnato ad andare in bicicletta, noi ti abbiamo raccontato le favole della buonanotte, noi ti abbiamo sgridata quando era necessario, noi abbiamo sofferto quando tu stavi male e noi siamo stati felici soltanto quando lo eri anche tu. Quindi mi dispiace, ma siamo noi tuo padre e tua madre!”
 
Lo guardo con gli occhi gonfi, ho ascoltato attentamente le sue parole che, forse, mi hanno fatto piangere ancora di più: “Chi è Katherine?” chiedo freddamente.
 
“Non posso dirtelo Victoria. L’ho promesso.”
 
“A chi? A Elena?” chiedo sempre urlando “ami più lei che me?”
 
Lui abbassa lo sguardo, colpevole.
 
Certo che ama più lei che me.
Ma questo lo sapevo già prima di chiederglielo e in realtà non mi ha mai dato fastidio.
 
Io sono la persona che lui ama di più in questo mondo, ma Elena è parte di lui, quindi è ovvio che ami più lei.
 
Anche se, probabilmente, si parla di due amori diversi.
 
Quello per Elena è un amore platonico, che va al di là del tempo e dello spazio.
 
L’amore che prova per me è reale, è vivo ed è adesso.
 
“Dimmi la verità, se sei un vero padre.”
Le mie parole sono fredde e dure, gli sto facendo male, ma non me ne preoccupo.
 
Me ne vado correndo via, verso quella che un tempo era casa mia.
 
 
 
 
Elena è in salotto seduta sul divano con Madison e Clare, mentre Matt è seduto su una poltrona ed è molto preoccupato.
 
Appena mi vede si alza e viene verso di me, ma io la respingo.
“Allora, chi è Katherine?”
 
Sta continuando a piangere, ma scuote la testa: non vuole dirmelo.
“Va bene” continuo io “chi sono loro?” chiedo tirando fuori la foto che avevo trovato insieme alla lettera.
 
Quella che si dice essere mia madre chiude gli occhi alla vista della foto, come se non volesse vedere.
In una folata di vento arriva Damon che abbraccia forte sua moglie.
 
“Non mi vuoi dire neanche questo. Allora chi è Stefan Salvatore?”
L’uomo sembra quasi sobbalzare e i suoi occhi si perdono in un punto indistinto sul pavimento, a rievocare ricordi passati e lontani.
 
Ora è Elena che lo stringe a se’.
“Ma lo vedete?! Non mi volete dire niente di voi! Chi diavolo siete? Io non mi fido …” sussurro l’ultima frase e corro in camera mia.
 
Prendo la prima valigia che mi capita a tiro e vi infilo dentro i miei vestiti.
“Che stai facendo?” mi chiede Clare che è entrata nella mia stanza.
 
“Me ne vado” rispondo singhiozzando.
Ma dove posso andare?
 
“Vuoi venire a stare da me finchè non si aggiustano le cose?” propone la mia amica.
 
“No Clare, tu non hai capito. Le cose non si aggiusteranno. È una situazione molto difficile …”
 
La bionda sembra non capire o forse è solo in pensiero per me.
 
Prendo la valigia che ho appena finito di fare, e le chiavi della mia nuova macchina regalatomi per il compleanno, mentre lascio sulla scrivania l’anello rosa.
 
Scendo poi le scale dirigendomi verso l’uscita davanti alle facce sconcertate dei presenti.
 
“Dove credi di andare signorina?”
 
Damon mi si para davanti alla porta, fermandomi.
 
“Ho diciotto anni, posso fare ciò che voglio!”
 
Detto questo esco spintonandolo un po’.
 
Mi dirigo verso la mia prima auto, una Range Rover nera di tutto rispetto e infilo le chiavi della macchina, decisa ad andarmene.
 
Non so dove però, quindi mi fermo un secondo giusto per respirare e riprendere fiato, un secondo che basta ai miei finti genitori per raggiungermi.
 
“Victoria ti prego, ascoltaci” mi implora Elena.
 
“Dormirò da Claire sta notte.”
 
È l’unica cosa che posso fare, prima ho bisogno di calmarmi e se veramente voglio scappare ho bisogno che loro non lo sappiano, pertanto accetterò l’invito della mia migliore amica.
 
Guardo Damon con freddezza e lo vedo fare cenno di sì con la testa, mentre Elena vorrebbe contraddirlo, ma alla fine si rassegna anche lei.
 
Dunque parto alla volta di casa Donovan.
 
 
 
 
 
“Sai forse dovresti ascoltare le loro motivazioni, le persone non agiscono senza motivo.”
 
Scuoto la testa davanti all’affermazione della mia migliore amica.
 
Siamo sdraiate sul letto, segregate in camera sua, da ormai due ore e adesso è l’una di notte.
 
Non voglio parlare con nessuno se non con Claire, anche se lei continua a suggerirmi di parlare con Damon ed Elena.
 
“Ho cercato di parlare con loro, ma non mi hanno voluto rispondere.”
 
“è vero, però erano anche sconvolti. Magari domani, con più calma, ti ascolteranno.”
 
Annuisco, non perché io sia veramente convinta, più che altro perché sono stanca e ho bisogno di dormire.
 
“Va bene, ‘notte Claire”
 
“Buona notte Victoria”
 
Spengo la luce e mi sdraio su un fianco ad osservare la mia amica bionda.
 
Mi ricordo che una volta, su uno di quei giornalini per ragazze che si comprano a quindici anni, avevamo letto che gli amici inquadrano un po’ la persona stessa, della serie “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”.
 
Ne’ Elena ne’ Damon mi hanno mai raccontato niente dei loro amici e mi è sempre sembrato che mi mancasse un pezzo di loro, un pezzo che non volevano raccontarmi e oggi ne ho avuto la riprova.
 
Non posso credere di non essere figlia loro, non lo avrei mai detto, non mi era neanche mai sorto il dubbio.
 
La loro storia, quella mi avevano raccontato fin dall’inizio, scorreva liscia come l’olio, ma ora era saltata fuori questa lettera e loro stessi mi hanno confermato ciò che vi è scritto sopra.
 
Non so cosa fare.
 
Mi sembra di non sapere più nulla ormai.
 
Però una cosa la so: voglio risposte e devo trovare qualcuno che me le possa dare, anche se questo dovesse significare andare in capo al mondo e abbandonare questa città.
 
Mi giro dall’altro lato e guardo fuori dalla finestra che dà verso le vie della città.
 
Mystic Falls sembra essere silenziosa come i miei finti genitori.
 
Sembra essere testimone di questi segreti e sono convinta che essa ne è anche custode, pertanto non posso fermarmi qui perché non troverò ciò che cerco.
 
Questa città non è disposta a collaborare.
 
Almeno non con me.
 
Mi è sempre parso che essa appartenga ad Elena, in tutto e per tutto.
 
Troverò una città dove ci sia posto anche per me, ma soprattutto per la verità.
 
 
 
 

 http://www.polyvore.com/victoria_justice/set?id=80840702

È l’alba e, anche se Claire sta ancora dormendo, decido di partire.
 
È il momento giusto, così prendo tutta la mia roba e, di soppiatto, mi dirigo verso la porta.
 
Riesco a uscire senza farmi notare e faccio per aprire la portiera della macchina parcheggiata davanti al vialetto.
 
“Quindi parti.”
 
Sento una voce femminile e mi giro verso Madison che mi guarda preoccupata.
 
“Ho bisogno di risposte zia Madison e se tu sai qualcosa ti pregherei di parlare. Cerca di capirmi …”
 
“Io non so nulla” dice con gli occhi lucidi e solo ora noto che essi sono anche gonfi, deve aver pianto a lungo questa notte.
 
“Zia? Stai bene?” le chiedo appoggiandole una mano sulla spalla.
 
Fa cenno di no con la testa e comincia a singhiozzare: “Matt non mi ha mai voluto raccontare tutta la storia, io non so niente Victoria. Ho sposato un uomo di cui non so nient’altro al di fuori del nome e del cognome.”
 
Faccio un sospiro profondo, a quanto pare deve essere qualcosa di grosso se non ne hanno parlato neanche con Madison.
“Ascolta” le dico tirando fuori dalla tasca dei pantaloni la foto che avevo trovato ieri “conosci una di queste due ragazze?”
 
Osserva attentamente l’immagine e poi annuisce: “Lei” risponde indicando la ragazza bionda “il suo nome è Caroline Forbes, una ex di Matt. È un vampiro anche lei e vive a New Orleans con il suo fidanzato.”
 
“A New Orleans?” ripeto e lei annuisce sicura.
 
“è una delle poche cose che Matt mi ha detto. Io sapevo che eri stata adottata, ma ero convinta che tua madre fosse morta in un incidente e che Elena e Damon ti avessero salvata. C’è qualcosa sotto tutta questa storia. Tutti gli anni Matt va al cimitero a trovare la tomba di una certa Bonnie Bennet. Non so chi sia, lui non me ne vuole parlare, ma è ora di sapere la verità Victoria.”
 
Sento un groppo in gola, causato un po’ da tutte le emozioni provate, un po’ perché sto per abbandonare casa mia.
 
Prendo le mani di Madison tra le mie: “Ti prometto che scoprirò ogni cosa e tornerò presto, vedrai” dico per poi lasciarle un bacio sulla guancia.
 
Una lacrima mi riga il volto e successivamente altre scendono a farle compagnia.
 
Salgo velocemente in macchina, ma prima di partire abbasso il finestrino: “Salutami tanto Claire:”
 
 
 
 
 
Sono ore che sto guidando ininterrottamente, ma finalmente sembro essere arrivata.
 
New Orleans.
 
Non vi ero mai stata nei numerosi viaggi fatti con la mia finta famiglia e mi sento in un certo senso elettrizzata nell’essere qui.
 
C’è tanta gente che sorride e che sembra divertirsi, entrando e uscendo dai numerosi locali, dando vita a una copiosa folla di gente.
 
Sono le cinque di pomeriggio e sono finalmente arrivata a destinazione così decido di parcheggiare la mia Range Rover davanti a un bar che sembra davvero molto elegante, per prendermi una pausa.
 
Esco dall’auto ed entro nel bar, ma non posso fare a meno di irrigidirmi quando vedo una ragazza bionda seduta ad un tavolino davanti a me.
 
Sono sicura di averla già vista, così tiro fuori dalla tasca, con movimenti lenti e calcolati, la fotografia che avevo trovato e mi accorgo che è lei.
 
L’ho trovata.
 
Quella è Caroline Forbes.
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice
 
Ciao a tutti!
 
Mi rendo conto che il ritardo è veramente imperdonabile, ma sono stata in vacanza e ho dovuto aggiornare l’altra mia long.
 
Oggi, però, mi sono decisa ad aggiornare e vi garantisco che il capitolo 3 arriverà prestissimo.
 
Vi chiedo però di lasciare un commento se avete voglia, perché vorrei sapere se questa storia vi piace oppure no.
 
Un bacio e grazie in anticipo!
 
 
  
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