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Autore: iacomary97    13/08/2013    0 recensioni
Sequel a "Tutta La Verità" nella Sezione Psych.
In un caldo lunedì di Luglio Gillian non vede l'ora di andare in vacanza, lontana dal lavoro, dallo stress e dal caldo! Tutto quello che vogliono Gillian e Cal è passare una bella vacanza senza interruzioni e lontani dal lavoro, e divertirsi in una vacanza lontano da casa.
AVVERTIMENTO: Scritto in POV, Rating Giallo per sicurezza.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A/N=  Il caldo davvero non mi fa lavorare… mi spiace davvero per l’attesa. Enjoy.

Cap 5 – I tassisti non sono affidabili!

--- Juliet O’Hara POV ---

--- Santa Barbara… 4 Luglio 8:00 ---

 

La sveglia squillò. Era ora di alzarsi, prepararsi e andare a prendere Gillian e Cal in aeroporto.

Il caldo era lo stesso dei giorni precedenti, ma con la piacevole aggiunta di un venticello fresco che arrivava dalla finestra. Shawn era accanto a me, nell’ultimo angolo fresco di letto che rimaneva. Tutta la notte aveva continuato a girarsi e rigirarsi, e una volta l’avevo anche beccato a dormire nella vasca da bagno.

Lo riuscivo a capire però. Faceva davvero caldo, ma io abituata al clima quasi tropicale di Miami non ci facevo molto caso. Scansai il lenzuolo, che apparentemente avevo usato solo io, e cercai di svegliarlo.

 

-No…-

Con una mano mi spinse di nuovo giù e lui si rimise più comodo.

-Dai Shawn svegliati!-

-…un'altra mezz’ora…-

-Non abbiamo tempo da perdere! Stanno per arrivare in aeroporto.-

-Ma… non arrivavano nel pomeriggio?-

 

Mi alzai e andai verso il bagno. –Non ti ho detto che il volo del pomeriggio era stato cancellato?-

-Uhm… evidentemente no…-

 

 

In circa 15 minuti eravamo pronti e arrivammo nel cortile.

La mia macchina era dal meccanico e l’avrei ripresa durante il pomeriggio.

-Gus ti ha potuto prestare la macchina?-

-No è in giro… ma ne ho “affittata” una per il pomeriggio.-

-Di che stai parlando?- presi il cellulare pronta a chiamare un taxi. –Perché l’hai fatto? La mia macchina è pronta a quell’ora!-

-Oh lascia stare.-

 

Aspettammo ancora un po’, e mentre lui si dava un ultima aggiustata ai capelli l’autista finalmente arrivò.

 

In macchina lui guardava fuori il finestrino e pensava… pensava… Non riusciva a capire cosa gli passasse per la testa ed ero preoccupata. Quando rimaneva in silenzio non era un buon segno.

-Shawn, mi vuoi spiegare quello che hai detto prima?-

-No, hai ragione tu… Lasciami chiamare e disdire tutto.-

Prese il telefono e digitò un numero fisso.

-Ehi… … … Si… … Non si fa più niente per oggi… 15?... Si? E’ possibile?... Ok. A presto.-

-15 cosa?-

-Uhm, 15… dollari… per il disturbo.-

 

Il viaggio fino all’aeroporto passò altrettanto tranquillamente. Il traffico non era eccessivo, e parlammo un po’ della vacanza che avevamo programmato e che avremmo vissuto insieme ai nostri amici. E mi tenne vicina a lui tutto il tempo, abbracciati.

 

In circa mezz’ora arrivammo all’aeroporto e ricordando al tassista di aspettare il nostro ritorno, ci incamminammo nell’affollato atrio aeroportuale.

 

-Ora, mi raccomando Shawn, non irritare Cal ok? Me lo ha chiesto esplicitamente.-

-Niente scherzi, niente trappole. Si si… lo so.-

-Dico davvero.-

 

Si bloccò di colpo e mi tirò a se, avvicinandomi.

-Sai che ti amo vero?-

Ero stata abbastanza spiazzata da questo scatto improvviso… ma risposi di si.

-E lo sai che cambierei per te?-

-Me lo hai dimostrato… parecchie volte ormai.-

-Beh, sappi che la cosa più importante per me è renderti felice. Vederti felice è il massimo, davvero.-

L’avevo già sentito dire queste cose anni fa, e sentirle di nuovo mi riempiva il cuore.

-Quindi non preoccuparti. Non saboterò la tua festa, la tua vacanza in nessun modo.-

 

-JUL!!-

Ci girammo entrambi e notammo le due figure in lontananza. Erano arrivati.

 

-- Shawn Spencer POV –

Jules corse ad abbracciare la sua amica. Ero davvero contento per lei. Si vedeva che si mancavano da morire.

Con più calma di Juliet, mi avvicinai al gruppo. Salutai Gillian con un abbraccio, e inviai un cenno a Cal. Lui ricambiò in fretta con un sorriso e ritornò alla conversazione che avevano appena iniziato.

-Quindi… i convenevoli li continuerei più tardi. Dov’è la macchina?-

Gillian lo fulminò con lo sguardo e lui si scusò con un “Ma fa caldo” in sottovoce, ma nonostante questo le due iniziarono a camminare verso il taxi. Io e Cal le seguimmo più lentamente, e lo vidi avvicinarsi a me.
-Senti…-

-Ti sono mancato, Lieboy?-

Cercai di appoggiargli il braccio sulle spalle ma si scansò.

-No. Senti idiota. Voglio chiarire giusto una cosa. Se in questa vacanza mi troverai un po’ più gentile nei tuoi confronti, sappi che è solo per la mia donna. Capito?

-E… affondato!-

 

La sua espressione indicava una marcata facepalm, e questo mi disse che avevo sbagliato qualcosa…

Lui comunque ci passò subito sopra.

-Speriamo bene…-

-Non ti preoccupare. Anche io ho promesso qualcosa a Jules.-

-Sembri sincero…-

-Certo che sono sincero. Comunque ti piacerà la vacanza. L’ho organizzata nei minimi particolari. Sarà FAN-TAS-TI-COOO-

-Oddio no…-

-Ti piacerà, credimi.-

-Non avrò comunque scelta.-

-Ci sarà pure la serata poker.-

-Cosa!- Notai un suo mezzo sorriso. –Ti spennerò vivo.-

-Si spera!-

-Come si spera? ... Spiegati.-

-Lo sai che non sono d’accordo con il gioco d’azzardo. Ma tu volevi TANTO giocare con vere fish e veri soldi. Quindi mi sono informato e tra 3 giorni ci sarà una partita di beneficenza. Tutti i soldi vinti verranno devoluti per la costruzione di una diga in Africa e per l’acquisto di tappi speciali che filtrano l’acqua inquinata.-

Gillian si avvicinò sentendoci. –Che bell’iniziativa Shawn.-

-Grazie.-

 

-Senti, non so come fai ogni volta a vincere, ma… va bene per la serata. Ma non ti facevo un tipo da beneficenza.-

-Beh forse beneficenza non la faccio spesso ma aiuto la città a catturare le persone pericolose. E’ qualcosa no?. Comunque, i primi 3 vincitori avranno i loro nomi scritti sulla diga.-

-Sapevo che c’era sotto qualcosa…-

 

Finalmente arrivammo al parcheggio, in pochi secondi controllai l’area, ma del nostro taxi nemmeno l’ombra.

-Shawn?-

-Jules… del taxi non c’è traccia.-

-Sei sicuro?- Jules si stava preoccupando. Ed era naturale. Con questo traffico ci sarebbe voluta un intera ora per l’arrivo di un nuovo taxi.
-Si. Ho già controllato tutti i taxi. Il 4896 non c’è.-

-Dannazione.-

Mentre un Cal MOLTO arrabbiato si stava avvicinando, notai Gillian chiedersi come avessi fatto in così poco tempo a controllare tutto il parcheggio. Juliet le ricordò della mia supervista.
Supervista.

Mi piace chiamarla così.

 

Cal mi prese per il colletto. –Sapevo che non mi potevo fidare! Che cavolo! Avevi detto di avere tutto sotto controllo!-

-Avevo tutto sotto controllo. Finché non avevate anticipato il volo. E finché il taxi non è partito senza di noi.-
Gillian era venuta in aiuto. –Cal controllati!-

-Lo ha fatto apposta, vuole irritarmi!-

-Non è colpa mia!-

-Sei un irresponsabile!-

-Non è vero!!-

-Grida come un bambino! Cosa che sei ancora.-

-Non è vero!-

-Dimostramelo? Sicuramente non hai ancora l’auto ma solo quel catorcio di moto.-

-Non capisci niente di moto la mia è un gioiellino e… e…-

 

Mi era venuta un idea.

   

--- Cal Lightman Pov ---

 

Non è che non mi fidavo… e che non si dovrebbe dare fiducia ad un adolescente.

Cosa che Shawn è completamente.

Ne sono convinto per vari motivi: non prende niente sul serio, nonostante il suo lavoro dovrebbe esserlo, lui trova comunque l’ironia su tutto; parla a citazioni e ogni cosa intorno a lui lo riporta a qualche film o telefilm; guarda ancora i cartoni animati e questo lo voglio sottolineare, CARTONI ANIMATI; è facilmente distraibile con un dolcetto o con qualsiasi argomento che gli possa interessare, e… per questi motivi non lo trovo affatto affidabile.

Ora… Forse è vero che avevo esagerato nel prenderlo dal colletto e sgridarlo, ma ero nervoso.

Il caldo, la voglia di andare in vacanza mi aveva reso nervoso, ma non come un'altra cosa…

 

Ma cambiamo discorso. Vorrei parlare della faccia che ha fatto subito dopo aver difeso la sua moto.

Ancora la faccia da flashback, con la mano quasi alzata alla tempia.

Con gli occhi socchiusi e la testa abbassata.

 

Lo rende solo più strano. Dai, oramai tutti sanno la sua vera natura.

Lo scuso solo per il fatto che un abitudine di 6 anni non è facile da eliminare.

Solo per quello.

 

Gillian mi tirò indietro e lui subito dopo prese il cellulare e chiamò qualcuno.

-Si ciao… si sono io… C’è stato un piccolo cambio di programma. E’ vero che il box è vicino l’aeroporto vero? … si… si. Fantastico. La potete portare al parcheggio? … ok… ok al più presto.-

 

Sospirai e chiesi una spiegazione.

-Non dirmi che vuoi riportarci a casa uno alla volta sulla tua moto? Che io preferisco rimanere qui.-

-Abbi fiducia.-

“La vedo dura.” Pensai io…

Poi si girò verso di Juliet. Stava per dire qualcosa ma poi lasciò perdere. Lei lo guardò confusa, e poi continuò a parlare con Gillian.

 

A questo punto chiesi io.

Lui mi prese da un braccio e ci allontanò un pochino.

-Non sto architettando nulla… è che…- Girò di nuovo il suo sguardo.

 

Non capivo tutte queste pause, tutto questo nervosismo, agitazione. A questo punto capivo che si stava facendo portare una macchina ma non capivo qual era il problema. Potevamo tornare prima a casa, e iniziare la vacanza… finalmente andare a mangiare qualcosa più salutare di vari salatini, e bere acqua fresca. Oppure rimaneva un'unica ipotesi. Si era comprato una auto e per qualche motivo ora si era pentito. Ma perché? Giorni fa mi aveva detto che un giorno avrebbe comprato una macchina per dimostrarle quanto era disposto a crescere per lei. Ma ovviamente bimbo com’è  la sua volontà non sarà bastata per questo cambiamento.

-Che… Che… Cosa? Non sei abbastanza innamorato per crescere?-

-Lo sono… Eccome se lo sono. Non potresti mai immaginare quanto sono cambiato negli anni… Quanto ho combattuto contro me stesso e gli altri. Non è stato facile per me. Ma l’ho fatto. Perché l’importante è che sia felice.- Mi fece girare lo sguardo verso di lei. –Guardala. Guarda quant’è felice. Vederla così è la cosa più bella in questo momento. Non è lo stesso per te?-

 

Guardai la mia Gill. Il suo sorriso era raggiante, era rilassata, felice, divertita. Da quanto aveva la sua nuova amica era davvero migliorato tutto. Lei è sempre stata solare con tutti, ma avere qualcuno con cui confidarsi, con cui parlare, che non sia io o i colleghi, era sicuramente qualcosa in più che la rendeva più rilassata e forte. Quindi si.

-Certo che per me è lo stesso.- Sorrisi, finalmente di gusto. Di sicuro su qualcosa aveva ragione il ragazzo. Vederla felice era sicuramente molto contagioso.

Poi lo notai, con le braccia aperte.

-Dai, forza, abbracciamoci da veri uomini.- Lui con quel suo ghigno divertito…

Finsi di continuare la frase -… Se no, non mi troverei qui a parlare con un idiota.-

Mi diressi verso Gillian.

 

Poi Shawn gridò -Devi sempre rovinare tuttooooo!-

 

-Ehi Shawn,- Juliet disse mentre indicava una strana macchina. – Hai visto quella Deleorean modificata? E’ fantastica.-

-Lo so.- Disse lui avvicinandosi all’autista dell’auto che nel frattempo si era avvicinato a dargli le chiavi.

 

-E’ la nostra.-

 

DeLeorean

 

A/N=  Il caldo è davvero insopportabile… Spero di migliorare con la velocità, ma a questo punto non vi prometto nulla. Credo sia meglio…
Lista personaggi POV: (per ora)

Gillian Foster, Cal Lightman, Shawn Spencer, Juliet O’Hara

   
 
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