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Autore: Borghe    14/08/2013    1 recensioni
[Nostale]
La pace fra i Tre Regni persisteva ormai da anni, i giovani avventurieri decidevano di intraprendere la strada verso l’Arte della Spada , dell’Arco o della Magia. Eppure, una creatura immersa nell’oscurità si stava risvegliando…
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pace fra i Tre Regni persisteva ormai da anni, i giovani avventurieri decidevano di intraprendere la strada verso l’Arte della Spada , dell’Arco o della Magia. Eppure, una creatura immersa nell’oscurità si stava risvegliando…
 
 
 
-Rabbia-
 
 
 
Camminavano rapidi verso la prima tappa del loro lungo itinerario per essere riconosciuti come Imperatori.
I tre ragazzi erano guidati dal Saggio Maestro Silen,  un mago dalle grandi qualità, il quale si era offerto per portar a termine la loro missione.
L’aria attorno si fece all’improvviso più densa e poco respirabile: si stavano avvicinando alla terra tanto attesa.
<< Maestro Silen, quanto manca ancora? >> Chiese Alan, giovane iniziato dell’Arte della Spada, un ragazzo molto vivace e impulsivo. Aveva folti e ribelli capelli rosso chiaro che sembravano lingue di fuoco. Era vestito con una semplice armatura di cuoio arancione e caratterizzata da un'unica spalliera. Nella fodera della sua cintura teneva sempre la sua fidata spada dalla lama argentata, ideali per i combattimenti ravvicinati nella quale erano specializzati gli spadaccini.
<< Non molto, siamo quasi arrivati >> Rispose il Saggio, scocciato. Il suo lungo mantello gli conferiva superiorità e autorità. Aveva una lunga barba grigia e aveva il cranio pelato con lunghi capelli del medesimo colore della barba.
<< Ma insomma Alan! Possibile che tu non abbia un briciolo di pazienza? Si vede… Come molti dicono, la pazienza è la virtù dei forti >> Intervenne Nidalee, apprendista dell’Arte dell’Arco, una ragazza  molto sicura di sé con la pretesa di avere sempre ragione. I lunghi boccoli neri le ricadevano sulle spalle sino al petto. Indossava un completo mimetico verde e marrone. Gli arcieri si vestivano spesso in questo modo per cercare di nascondersi e attaccare il nemico senza essere visti. Con i suoi occhi, color ambra, prendeva la mira tendendo l’arco rivestito di pelle di animale e scoccava la freccia colpendo sempre il bersaglio.
<< Come osi parlarmi in questo modo? Ora ti faccio vedere io… Preparati a combattere! >> La sfidò lo spadaccino. Al ragazzo non piaceva essere preso in giro, soprattutto da Nidalee, infatti tra i due si era instaurato, sin dal primo incontro, un rapporto di inimicizia e rivalità.
<< E va bene! >> All’unisono sguainarono le loro armi basilari e cominciarono a combattere: Alan utilizzava la spada per proteggersi dalle freccie della ragazza che sibilavano velocemente verso di lui<< Ma è mai possibile che voi due dobbiate sempre litigare? >> Domandò Delmis, prossimo ad imparare l’Arte della Magia e migliore, senonché unico, amico dello spadaccino. I suoi capelli castani gli arrivavano alla base del collo e un lungo ciuffo gli copriva un occhio. Indossava una scomoda tunica bianca e blu che gli arrivava alle caviglie, con un cappuccio giallo e un fiocco rosso. Teneva il suo scettro magico, l’arma comune a tutti i maghi, appoggiato su una spalla. Delmis era un ragazzo timido e spesso insicuro, ma nascondeva un grande poteziale e, al contrario di Alan, era in buoni rapporti con Nidalee.
A questo punto i due rivali abbandonarono le armi e si avventarono l’uno verso l’altra per un corpo a corpo, ma il Saggio, stanco dei loro continui battibecchi sbatté lo scettro a terra e i due si separarono in un istante <<  Finitela una volta per tutte… Guardate, siamo arrivati >> E aprì le braccia, indicando il luogo davanti a loro.
I tre rivolsero lo sguardo al paesaggio e videro enormi distese di sabbia talmente rosse e torride che nessuna forma di vita ci avrebbe potuto vivere.
<< Maestro, è questa la Terra del Fuoco? >> Chiese curioso Delmis.
<< Precisamente. Questa è la dimora della Dea del Fuoco Eterno Sellaim. Per attraversarla devo pronunciare l’incantesimo di protezione, altrimenti il calore ci carbonizzerebbe. Avvicinatevi a me >> Senza alcun indugio i tre obbedirono a Silen mentre lui cominciava a creare lo scudo protettivo, agitando in aria il suo scettro.
<< Con il potere della Luce, la benedizione di Eperial, rinuncio alla forza per la difesa! >> Un improvviso alone dal color verde chiaro circondò i quattro viaggiatori per proteggerli da quel calore ostile.
<< Sbrighiamoci >> Ordinò il Maestro e ripresero il cammino.
<< Fatti in là! Non ci sto! >> Si lamentò Alan spingendo Nidalee.
<< Sei tu che occupi troppo posto, fatti in là tu >> Si difese respingendo lo spadaccino.
“Ecco che ricominciano ” Pensò Delmis alzando gli occhi al cielo e sospirando.
Lungo il loro percorso apparve improvvisamente uno strano robot a tre zampe, simile ad un ragno, che si avvicinava furtivo e interessato.
Alan si accovacciò più che poté e disse, allungando una mano verso quello strano aggeggio, << Che carino! Chissà che cosa… >>
<< Non ti avvicinare stolto! >> Gli urlò contro Nidalee mentre lo tirava indietro.
<< Perché? Ma che ho… >> Alan tentò di opporsi ma ebbe subito voglia di rimangiarsi ciò che aveva detto poiché quel robot, dall’apparenza innocua, esplose con un fragore assordante, urtando il cerchio difensivo.
<< Wooah… Cavoli, starò più attento la prossima volta >> Si girò verso Nidalee sorridendo << Beh, grazie >> Alan si aspettava una risposta, invece la ragazza si limitò a sbuffare e ad indicare dietro di lui << Siamo arrivati >>.
Al centro del deserto si ergeva un immenso tempio antico che risplendeva di una luce cremisi e dorata. Aveva l’aspetto di un castello, formato da cinque torri, una ad ogni angolo e una al centro della struttura, sulla quale bruciava un focolare.
Si avvicinarono con una forte tensione, poiché l’imponente struttura li incuteva timore.
Posti davanti alla porta del tempio c’erano due Guerrieri a fare la guardia dall’aspetto fiero e possente, capelli scuri e ribelli, una leggera armatura che ricopriva il bacino e una spalla. Avevano le spade incrociate per impedire agli sconosciuti di entrare.
<< Buongiorno signori, avrei una richiesta urgente da porre al Sommo Sacerdote Brand, potreste farci entrare per favore? >> Chiese calmo Silen, ma le guardie non si mossero.
Allora il Saggio si avvicinò e sussurrò << Dovrei far benedire questi ragazzi con il consenso della Dea Sellaim, loro saranno i prossimi a salire al trono >> All’improvviso i Guerrieri si riscossero, come se fossero stati in trance, e spinsero via Silen puntandogli le spade, mentre quello di sinistra lo minacciò << Non pronunciare parole stolte vecchio! Gli eredi al trono hanno sangue reale, questi tre dilettanti non mi sembrano i figli degli Imperatori! E adesso tornatevene al vostro lurido villaggio se non volete perdere la vita! >>
Alan balzò su e urlò << Ehi! Come ti permetti di darmi del dilettante? >> Fece per saltargli addosso ma venne trattenuto da Delmis e Nidalee.
<< Lasciatemi andare! >> Gridava, dimenandosi.
<< ORA BASTA! >> Ordinò Silen battendo il bastone sul terreno facendo cadere i tre a terra, poi rivolgendosi al Guerriero, sussurrò << Mi lasci dire che questi tre hanno più sangue reale di molti altri, sono i figli dei Consiglieri dell’Imperatore >>
Le guardie si paralizzarono dal terrore e una balbettò << M-ma… loro… hanno…ucc… >>
<< Se ci lascerete entrare, vi spiegherò tutto >> Propose il Maestro. Le due guardie si scambiarono uno sguardo e annuirono, così varcarono la soglia del primo tempio.
 Una breve ventata di calore li investì. L’interno era vasto, sulle pareti erano appese ovunque torce che bruciavano un fuoco perpetuo. Tre Sacerdoti dai mantelli neri stavano su un altare a pregare la Dea Sellaim, padrona del Fuoco, raffigurata in una statua, con ali infuocate e corna viola e rosse.
Quando la porta si chiuse i Sacerdoti smisero di pregare , si alzarono e quello al centro si girò, la sua faccia era solcata da strani simboli a forma di triangolo, il vestito sotto il mantello bruciava ed emanava calore <>.
<< Già, è stato un lungo viaggio, ma sono qui, insieme ai miei allievi >> E allargò le braccia per far notare anche la loro presenza.
<< Dunque sono loro, benissimo. Direi che possiamo cominciare la prova >> Scese d’un balzo dall’altare e si avvicinò ai tre ragazzi, li scrutò uno ad uno, poi si rivolse al Saggio << Potrebbe aspettare fuori, Silen? >>
<< Oh, ma certamente >> Rispose e si avviò lungo l’uscita del tempio, salutandoli con un gesto della mano e augurandogli buona fortuna. Calò un breve silenzio, infine il Sommo si presentò << Il mio nome è Brand. Sono onorato di fare la vostra conoscenza >> Fece un piccolo inchino.
<< Bè, non c’è di che, Brand! >> Affermò con sfacciataggine Alan, battendogli una mano sulla spalla, ma che ritirò subito poiché si scottò. Brand lo guardò torvo e riprese << Ora, dovrete superare una prova nella quale dovrete sconfiggermi. Se la supererete passeremo al rituale per benedirvi col potere del Fuoco. Se perderete verrete cacciati. Sono ovviamente ammesse le armi. Sono stato chiaro? >> I tre annuirono.
<< Eccellente, cominciamo >> Si allontanò di qualche passo e affermò<>.
Gli amici si scambiarono uno sguardo e Nidalee sussurrò <>
<< Non lo so, non ho un piano! >> Rispose Delmis.
<< Al diavolo i piani! Qui bisogna agire! >> Alan, brandendo la sua spada, corse verso Brand e tentò di colpirlo, ma l’avversario schivò facilmente il colpo,  creò una palla di fuoco dal palmo della mano e la scagliò verso lo spadaccino il quale fu scaraventato contro l’altare.
<< Alan! >> Gridarono gli altri due mentre il Sacerdote fu preso da una risata incontrollata<< Quel dilettante non aveva capito con chi aveva a che fare eh? Adesso a chi tocca ?>>
<< Ora la pagherai! >> Nidalee tese l’arco e scoccò una freccia verso la gamba destra del nemico e la centrò, lui emise un gemito di dolore mentre la freccia si inceneriva.
<< Pensi davvero che tu sia l’unica a poter scagliare qualcosa di appuntito? >> Tese una mano in alto e si materializzò una lancia infuocata che si diresse rapida verso la ragazza.
<< Nidalee! >> Delmis si mise davanti a lei e disegnò un cerchio con lo scettro. L’aria attorno si congelò, la lancia di fuoco si schiantò contro il ghiaccio e si dissolse mentre lo scudo s’infrangeva.
Il Sommo fu sopraffatto dall’ira e la sua bocca si spalancò in uno schiamazzo assordante. Portò dietro la schiena le mani e le respinse in avanti. Immediatamente emersero dal terreno due lingue di fuoco che si incrociarono nel punto esatto in cui si trovavano il mago e l’arciera, che con un balzo saltarono le fiamme e rotolarono per terra.
<< Non vincerete mai continuando a scappare senza attaccare! Cos’è la difesa senza l’attacco?! >> Affermò, esplodendo in una nuova risata incontrollata.
<< Ora assaggerete tutto il mio potere! >> Unì le mani in una sorta di preghiera e ripeté più volte, bisbigliando, “Potere della Distruzione”. I triangoli sul volto si illuminarono di uno rosso abbagliante e delle fiamme lo circondarono. La sua bocca era deformata da uno strano sorriso.
Si materializzò davanti ai due amici e li colpì con delle sfere di fuoco. Stremati, Delmis e Nidalee caddero distesi sul terreno.
<< E’ giunto il momento del colpo finale! Ora conoscerete le fiamme dell’Inferno! >> Concentrò tutta la sua aura, l’energia spirituale, sulle mani e un cerchio con impressi strani simboli circondò i ragazzi. Il terreno cominciò a spaccarsi, facendo trapelare alcune fiamme, ma prima che potesse terminare la sua offensiva, una spada trafisse lo stomaco del Sacerdote.
<< Ora non mi chiamerai più dilettante >> Alan estrasse la spada e Brand cadde a terra. Avevano vinto, la prima prova era stata superata.
Silen entrò spalancando la porta e camminò a passo rapido verso i tre, aprendo le braccia e mostrando un largo sorriso, sepolto dalla lunga barba.
Delmis e Nidalee si erano alzati ed insieme ad Alan andarono incontro al Maestro, abbracciandolo << Oh! Sapevo che ce l’avreste fatta, in fondo avete un certo potenziale! >> Si staccarono da quel momento di tenerezza e Silen riprese << Ottimo, adesso possiamo procedere con la benedizione. Sommo Sacerdote Brand, a lei l’onore >> Nel frattempo, anche il Sacerdote si era rialzato e la sua ferita era sparita.
<< Perfetto, recatevi sull’altare e inginocchiatevi. Io vi raggiungo fra un attimo >>
 E si incamminò verso una porta accanto all’entrata. I ragazzi erano rimasti sbigottiti, dopotutto era stato trafitto dalla lama di una spada! Silen fece un gesto con la mano, indicando che era tutto a posto. I tre obbedirono a Brand e si prostrarono alla Dea Sellaim.
Dopo qualche minuto, il Sommo tornò e tra le mani aveva un barattolo di vetro, dove vi era una sostanza rossastra, simile a gelatina.
Ne prese un poco e annunciò << Chi vuole cominciare? >> Ci fu un gioco di sguardi tra i tre, infine Alan alzò coraggiosamente la mano << Io! >>.
Il Sommo prese il ragazzo e lo portò in una stanza segreta dietro la parete. Davanti  a loro c’era una pietra che brillava di una luce intensa dalle sfumature vivaci da cui uscivano delle voci, come se fosse infestata. Brand cominciò a spalmargli la sostanza sulla fronte, disegnando un triangolo. Fece lo stesso sulle mani.
<< Ora ti farà un po’ male >>
<< Non ho paura del dolore >>
<< Meglio per te >> Alzò il dito indice e apparve una fiammella, poi si avvicinò e toccò il ragazzo, il quale esplose in urlo assordante di dolore, come se tutto il suo corpo fosse avvolto dalle fiamme. Il Sacerdote s’inginocchiò e cominciò a pregare mentre lo spadaccino soffriva. A un certo punto dalla pietra uscì un bagliore scarlatto che colpì Alan, il quale cominciò a cambiare: I muscoli crebbero insieme all’opprimente tortura della benedizione. Improvvisamente, dalla pietra uscì uno spirito, di cui si potevano distinguere i contorni di una spada e di un’armatura dotata solo di una spalliera, che lo investì, unendosi a lui e facendolo smettere di soffrire, terminando il rituale. Ora Alan aveva il potere della Distruzione. Lui e Brand uscirono dalla stanza.
Il Sommo fece lo stesso anche con gli altri, assistendo a due casi differenti: Delmis fu colpito da uno spettro avente un mantello fiammeggiante, identico a quello dei sacerdoti mentre Nidalee da uno armato di fucile. Quando il rituale fu terminato, Brand si erse in tutta la sua altezza<<  Eccellente, tutti e tre siete stati benedetti con successo. Ora nelle vostre vene scorre l’elemento del Fuoco e siete in grado di acquisire il potere dello Specialista della Distruzione, non dovrete far altro che accrescere l’ira dentro di voi. Detto questo, vi chiedo di lasciare questo tempio e di recarvi a quello dell’Acqua. Buon viaggio >> Senza aspettare, i quattro lasciarono quel posto e si recarono ad Ovest per raggiungere in fretta il tempio della Calma. Spero che la metà del primo capitolo vi sia piaciuta xD
   
 
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