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Autore: DameOfWax    16/08/2013    0 recensioni
La storia di una bambina che ha paura del mare perché la tiene lontana dal suo papà;
i brevi viaggi dei pescatori che si spostano dall'isola su cui vivono alla città, affrontando i pericoli del mare;
l'amore di un uomo che è sopravvissuto a tutte le persone che gli erano più care. Un racconto malinconico che racchiude nello sfondo tutto il sapore del mare.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mare è un segreto, un abisso infinito. E’ un mondo a parte da quello terreno. Il mare è bellissimo e insidioso. Il mare è un allettantissimo pericolo. Il mare risplende alla luce del sole, si agita alle carezze del vento, spumeggia ai suoi schiaffi e si infrange sugli scogli. Il mare. Ama, odia, protegge, distrugge. Un uomo davanti al mare è un uomo davanti ad uno specchio. Esso ama se tu lo ami, se lo odi invece ti appare ostile, ti protegge se è sereno, ti distrugge se è in tempesta. Anche solo interiormente. Per la gente dell’isola guardare il mare in tempesta era una ferita dolorosa, capace di rimarginarsi soltanto quando tutto era davvero finito. La gente dell’isola amava profondamente il mare, ma temeva per i propri pescatori. Non sempre il mare è clemente. Si prende semplicemente ciò che gli pare, anche senza preavviso, e non c’è niente che sia in grado di fermarlo. Per questo motivo poteva apparire davvero spaventoso, soprattutto agli occhi di un bambino.
«Mamma, ho paura».  La piccola Selene aveva otto anni e l’acqua del mare non le piaceva. Era limpida, ma non si fidava di quella limpidezza. Tante volte aveva visto il mare mutare, agitarsi improvvisamente, diventare enorme, inquieto, cattivo, e abbandonare di colpo quella sua bellezza e serenità che tanto sembrava ostentare.
«Sta’ tranquilla, perla mia, ti tengo la mano». Le parole della mamma e la mano che stringeva forte la sua, di solito capaci di far miracoli, non riuscirono a calmarla. Appena l’acqua le sfiorò i piedi, lasciò la presa e corse nella parte più lontana della spiaggia, dove le onde non potevano raggiungerla. Solo così si sentiva al sicuro. Poi si vergognava. Voleva riuscire ad essere coraggiosa come la sua mamma. L’aveva vista tante volte, insieme al papà, camminare sulla riva del mare, con l’acqua che le bagnava le caviglie e la serenità che le faceva stendere un sorriso; oppure starsene per lunghi minuti davanti al mare, quando la spiaggia era vuota, da sola, quando il papà non c’era. Selene a volte la guardava per tutto il tempo. Le sembrava che ogni volta i suoi occhi pregassero. Le sembrava che le onde si muovessero verso la madre e le afferrassero le caviglie, volendola portare via insieme a loro, e allora la piccola tratteneva il respiro, reprimendo la voglia di avvertirla, affinché si mettesse in salvo. Ma poi le onde si ritiravano, abbandonando dolcemente la presa, e Selene tirava un sospiro di sollievo. Non voleva che la sua mamma se ne andasse via con il mare, come faceva il papà.
 La mamma le sorrise e la raggiunse. Gli altri bambini sembravano felici di giocare nell’acqua, di bagnarsi a vicenda, di spingersi più lontano. Sull’isola dove viveva tutti amavano il mare. Per loro era una cosa naturale, se non persino ovvia. Lei però non c’era riuscita mai.
«D’accordo, se non vuoi stare sulla riva restiamo qui. Possiamo cercare le conchiglie». La mamma era sempre paziente. A Selene piaceva cercare le conchiglie e i sassolini colorati. Con papà, lo faceva sempre. Facevano la gara a chi trovava i più belli. Quello più fortunato era sempre lui, ne trovava tantissimi e con tantissime sfumature. Selene ne rimaneva incantata e cosi il papà glieli regalava tutti. «Perché non ne fai una bella collana?» le disse una volta. «Una collana preziosa, con i gioielli del mare. Così sembrerai la sua principessa». E così lei ne fece una, e la indossò, e diventò principessa. Principessa della cosa che le faceva più paura. Ma lontana dall’acqua e con il suo papà sentiva che niente poteva farle del male.
«Dov’è papà?». Il sorriso sul volto della madre parve farsi più flebile e i suoi bellissimi occhi verdi spegnersi all’improvviso. Una nuvola nascose il sole dietro di sé.
«Andiamo a casa, perla mia.»
  
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