Serie TV > NCIS
Segui la storia  |       
Autore: Aagainst    17/08/2013    4 recensioni
Due strani omicidi apparentemente senza alcuna spiegazione. Tre ragazzini rimasti orfani. Una di loro potrebbe sapere, ma non parla.
Un passato che ritorna, un presente da vivere e un futuro da scoprire.
Curiosi? Leggete e scoprirete!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 17
-Perché non mi hai detto che sapevi il motivo per cui Helen è stata uccisa?- sbraitò Alex. Rachel aveva ammesso di essere stata a conoscenza dei codici di lancio dei missili nucleari. –Ci hai messo tutti in pericolo! Mio padre è morto per causa tua!- -Vaffanculo!- ribatté la mezza israeliana. –Innanzitutto non urlare! Se Aaron scopre che so dove si trovano quei codici ci ammazzerà tutte e due. Dobbiamo guadagnare tempo. Secondo: pensi davvero che non mi senta in colpa? Ma non è il momento giusto. Non ora!- dichiarò. Alexandra chiuse gli occhi e sospirò. Iniziò a piangere. –Rachel, ho paura. Come non mai.- ammise, stringendosi alla sorellastra. –Anche io, Alex. Ma non ti preoccupare, ne usciremo. Te lo prometto.- la rassicurò lei. Alexandra alzò lo sguardo. Poi chiese:-Tu… Insomma, Ziva ha ucciso tuo padre. Che intenzioni hai con lei? Sempre che riusciamo a uscire da qui.-. Rachel inspirò profondamente. –Non lo so. Penso che le chiederei qualche spiegazione. E’ pur sempre mia zia. E non riesco a odiarla fino in fondo. Non so perché. E poi le ho mentito anche io.- rispose. –In che senso?- domandò Alex. –Io… Ero al porto quando hanno ucciso quell’altro marine. E ho visto qualcuno scappare. Ora posso affermare con certezza che si trattava di Aaron. Non so nemmeno perché l’ho detto a Gibbs. Ho avuto… Paura, credo.-  ammise la diciassettenne. -Ti prego, perdonami se ti ho trascinata in questo casino.-. Alex la guardò. –Ehi, sei sempre mia sorella. Ti voglio bene.- la rassicurò. Rimasero in silenzio per un po’. Poi Aaron entrò, furibondo. –Allora, ti è tornata la memoria, nipotina?-. A quell’ultima parola la ragazzina rabbrividì. –Io non li ho.- mentì. –Se non parli, ti ammazzo.- -Se mi ammazzi, non li avrai mai.- osservò lei. Aaron sbuffò. –Sei una tipa tosta, eh? Beh, vediamo se lo sarai ancora dopo che avrò ucciso Alex.-. La quindicenne entrò nel panico. Rachel perse un battito. Aaron estrasse la pistola e la puntò contro la tempia della ragazzina. –Allora? Ce la puoi fare a dirmi dove si  nascondono quei codici?- chiese l’uomo, non smettendo di sogghignare nemmeno un attimo. Rachel rimase zitta, con gli occhi puntati sulla pistola. Aaron caricò l’arma. –Allora? Hai cinque secondi. Uno.-. Rachel abbassò lo sguardo. –Due.-. Alex guardò la sorellastra, disperata. –Tre.-. Una lacrima solcò il viso di entrambe le ragazze. –Quattro.-. Alex si preparò ad accogliere la pallottola dentro di sé. Rachel alzò lo sguardo. –Cinqu…- -No!- urlò. –Te lo dirò. Te lo dirò.- mormorò. Aaron sogghignò, divertito. –Molto bene. Li voglio ora.- disse, chinandosi sulla ragazzina. –Sì, certo. Ma mi serve un computer. Io… Io li ho messi su Facebook.-. Alex e Aaron si guardarono, straniti. –Tu hai messo dei codici di lancio su un social network? Dico, sei impazzita?- -Non è proprio così, Aaron. Li ho inviati a una persona, ma lei non sa cosa siano. Ti prego, se mi dai un computer risolviamo tutto.-. L’uomo fece una faccia perplessa. –E’ rischioso. Se tu accedi al tuo profilo qui mi ritrovo circondato dal Mossad.- osservò. –E allora fottiti, te e i tuoi codici del cazzo!- esclamò Rachel. –Vedrò come fare. Intanto spera di non avermi detto una balla o la testa di Alex salterà in aria. Capito?- abbaiò Aaron. Rachel annuì. Poi l’uomo se ne andò, lasciando le due ragazzine nuovamente sole. –Rachel, ma che ti è saltato in testa?- chiese Alex. –Intanto tu sei ancora viva. E poi, in parte è vero quello che gli ho detto.- rispose l’altra. –In parte? Rachel, non voglio morire!- si disperò la più piccola. –Non morirai, Alex. Te lo giuro.- promise Rachel. In cuor suo pregava che fossero davvero riuscite a cavarsela, anche se le sembrava un’impresa impossibile.

-Sei sicuro che sia da queste parti?- chiese Ziva. –Sì, sono sicuro al cento per cento.- rispose Rabi. Arrivarono a un grande capannone. Era circondato da uomini. –Rabi, siamo solo in due. Forse avremmo dovuto fidarci della mia squadra e chiedere il loro aiuto.- osservò la donna. –Ziva, io… Se ci ripensi siamo sempre in tempo.- disse l’uomo. Ziva si sedette per terra. Per lei era quasi sconosciuta la sensazione di non sapere cosa fare. –Accidenti, ora è troppo tardi!- esclamò. –E cosa facciamo?- -Non lo so! Non lo so! E non mi sono mai trovata nella situazione di non sapere cosa fare! Soddisfatto?-. Rabi alzò le mani in segno di resa: la conosceva abbastanza bene per sapere quando era meglio stare zitti. –E se facessimo una pazzia? Se li attaccassimo a sorpresa?- ragionò Ziva. –Se vuoi morire, accomodati. Non siamo in “Matrix”, non possiamo cavarcela in due contro… Tutti quelli!- ribatté lui. –“Matrix”?- –E’ un film. Oh, lascia perdere!-. Ziva sorrise. Anche Rabi nutriva una profonda passione per il cinema e questo le ricordava molto Tony. –Direi di provare. Possiamo farcela.- dichiarò. –Ok, facciamo questa pazzia e poi torniamo a casa.-.

-Gibbs, li ho localizzati! Ecco le coordinate.- esclamò Abby. Jethro le aveva chiesto via Skype di trovare Ziva e Rabi prima che combinassero qualche pazzia. –Ottimo lavoro Abby. Brava.- rispose Gibbs dall’altra parte dello schermo. –Beh, a dire il vero è strano che Ziva abbia riacceso il telefonino. A meno che non volesse venire trovata.- osservò la forense. –A meno che non lo abbia riacceso qualcun altro.- ragionò McGee. –Qualcun altro tipo Rabi?- domandò Tony. –Già. Comunque grazie Abby, ti teniamo aggiornata. Ciao.- la salutò Timothy. Il monitor divenne scuro e Abigail capì che la videochiamata era terminata. Si sedette su uno sgabello. Quel luogo senza la squadra, senza i suoi amici, era così vuoto. –Ciao Abby, ti ho portato un caffè.- -Oh, ciao Ducky. Grazie.- disse la donna, prendendo il bicchiere in mano. –Dov’è Mitch?- chiese. –Oh, il piccolino è andato in bagno. Gli ho detto di raggiungermi qui.-. Il bambino entrò in quel momento dalla porta. Si sedette accanto a Abby e la fissò. –Che c’è?- chiese lei, un po’ a disagio. –Quando tornano Ziva e le mie sorelle?- chiese. Abby sospirò. Guardò Ducky, in cerca di aiuto, ma lui non riusciva a dire nulla. Abby si voltò verso il bimbo. –Presto. Te lo prometto.-. E in cuor suo sperava fosse vero.

Angolo dell'Autrice

Buongiorno! Anzi, buonasera! Allora, ecco un nuovo capitolo. Finalmente ritroviamo le ragazze e Mitch (quel bambino è tenerissimo). Se non si fosse capito, ho cercato di creare un parallelismo tra Rachel e Abby: entrambe sperano che vada tutto bene, ma non ne sono sicure. Si capiva? Potete anche rispondermi di no, voglio la verità.
Allora, questa settimana sono via, quindi non aggiornerò (vado in vacanza anche io, ogni tanto!). Mi farò venire le idee, promesso.
Ringrazio:
  • Alex995
  • TinaTiva99 (è sempre bello vedere gente nuova che recensisce)
  • AleTiva95
  • Scrittrice In Canna
che hanno recensito lo scorso capitolo. Grazie anche a chi ha letto e inserito la storia nelle preferite/ricordate/seguite. Spero si aggiunga qualcun altro a recensire, male non fa :)
Alla settimana prossima!
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: Aagainst