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Grazie al cielo sei
viva, Zakuro! –
L’urlo della piccola Purin
raggiunse le orecchie di Zakuro e Kisshu, tirandoli fuori a forza dal
momento
magico che stavano vivendo. La Mew Scimmia si lanciò
letteralmente addosso a
Zakuro, stringendola forte mentre calde lacrime le rigavano le guance;
Kisshu
rimase per un secondo interdetto, dopodiché avvolse entrambe
le Mew Mew in un
abbraccio stritolante.
Anche Ichigo, Retasu,
Minto e Taruto si unirono ai festeggiamenti, correndo a completare
quell’abbraccio collettivo, mentre Pie si asciugava il sudore
dalla fronte e si
lasciava andare forse al primo, vero sorriso della propria vita.
Mew Zakuro, nonostante
fosse ancora spossata dagli eventi degli ultimi minuti,
accettò di buon grado
le attenzioni delle sue compagne e degli alieni, inspirando
profondamente ogni
boccata d’aria fresca con una consapevolezza diversa.
Era viva.
Ce l’aveva fatta.
Mentre il cielo tornava
lentamente ad essere azzurro e limpido, il gruppo non prestò
attenzione a
Cordelia, agonizzante ad alcuni metri di distanza.
L’aliena continuava a
rantolare e sputare sangue, ma sembrava quasi che la vita non volesse
abbandonare quelle membra.
Distesa a pancia in giù
sull’asfalto, Cordelia piegò la testa di lato
puntando i suoi occhi azzurri e
velati sul gruppetto festante; alcune ciocche di lunghi capelli neri,
che erano
sfuggiti alla sua coda, le accarezzarono il volto dai lineamenti
delicati
deturpato dalle ferite.
Il suo sguardo color del
ghiaccio si soffermò su Mew Zakuro, al centro della calca,
che si rialzava in
piedi aiutata da Kisshu.
E subito qualcosa balenò
nella mente di Cordelia; l’ultimo pensiero malvagio della
sovrana di Edren
parve improvvisamente lecito, così come lo è una
giusta vendetta.
- Non… E’ ancora… Finita…
- rantolò Cordelia tendendo un braccio in direzione delle
Mew Mew e degli
alieni.
Dal palmo della mano
aperta scaturì un lampo di luce nera, che investì
in pieno Zakuro; la Mew Lupo
venne come imprigionata da una sorta di bolla opaca e le Mew Mew e gli
alieni
sbalzati via dalla forza dell’incantesimo.
- NO! –
Mentre il resto della
squadra gridava, terrorizzato da quell’attacco improvviso,
Kisshu si lanciava
disperatamente contro la prigione di Zakuro, tentando invano di
scalfirla.
Sembrava che la ragazza, all’interno della bolla, stesse
soffrendo.
Cordelia proruppe in una
risata folle prima di pronunciare le sue ultime parole.
- Perdonatemi, ma non
potrei mai accettare di morire per mano di una sudicia umana senza che
su
questa venga lanciata una maledizione! –
Kisshu si voltò verso di
lei, e nel suo sguardo dorato era possibile leggere tutto
l’odio che provava
per quella donna.
- Che cosa le stai
facendo?! –
- Ho deciso di imporle un
destino di gran lunga peggiore della morte. – rispose
Cordelia, mentre un
rivolo di sangue le colava per il mento – L’oblio.
–
Kisshu urlò; Zakuro continuava
a contorcersi all’interno della bolla.
- Le conferirò un aspetto
e un’identità del tutto nuovi, così
come i suoi ricordi. – continuò Cordelia,
implacabile – La manderò da qualche parte su
questo pianeta. Sarà impossibile
per voi riconoscerla e lei non conserverà alcun vostro
ricordo. Sarà come se
Zakuro Fujiwara non fosse mai esistita. –
Cordelia pronunciò questa
frase con voce sempre più debole, anche se la nota di
esaltazione fu ben
udibile. Abbassò la mano e si lasciò andare alla
sua ultima risata folle, prima
che la morte riuscisse, finalmente, a portarla via con sé.
Cordelia morì, il braccio che aveva scagliato
la maledizione disteso a terra di fronte a lei, gli occhi azzurri e
vitrei
spalancati e lo spettro dell’ultima risata impresso sul volto.
Contemporaneamente alla
morte di Cordelia, la bolla opaca si dissolse e con essa Zakuro.
Kisshu cadde in avanti,
urlando tutta la sua rabbia e disperazione. Le sue braccia che, fino a
pochi
minuti prima, stringevano Zakuro, ora abbracciavano il nulla.
Lasciò che il suo
viso toccasse l’asfalto sul quale aveva camminato la sua
amata, gridando la sua
sofferenza al resto della squadra che in quel momento era scosso dai
singhiozzi, a Tokyo, alla Terra.
Erano arrivati così vicini
alla fine, talmente vicini che aveva pensato che Cordelia fosse morta e
che la
guerra fosse finita per sempre. Ora, invece, una nuova guerra era
appena
scoppiata all’interno del suo cuore trucidato.
Era tornato da lei,
promettendo di non lasciarla andare mai più. Anche questa
volta, non era stato
in grado di mantenere la propria promessa.
Kisshu si lasciò andare a
lacrime di frustrazione, non desiderando altro in quel momento se non
poter
dire addio alla vita e congedarsi da questo mondo. Senza Zakuro al suo
fianco,
nessun respiro e nessun battito del suo cuore aveva più
senso.
Dopo un tempo che parve
interminabile, una mano fredda si posò sulla spalla di
Kisshu, inducendolo al
alzare il capo: era Pie, e
aveva impressa sul volto diafano un’aria addolorata
che non gli aveva mai visto prima.
Senza una parola Kisshu
fece per alzarsi facendo forza sulle braccia, quando avvertì
sotto le dita
affusolate qualcosa di freddo e metallico. Abbassando lo sguardo, si
accorse di
aver appoggiato le mani sopra a due piccoli oggetti.
Li raccolse delicatamente,
e fissandoli una nuova pugnalata lo colpì al cuore.
Di Zakuro erano rimasti
solamente il medaglione da Mew Mew e la collana con il ciondolo a forma di
mezzaluna che
le aveva regalato Kisshu.
So che mi odierete,
non c’è
bisogno di dirlo.
Diciamo che questa
è stata
la dimostrazione di come, in poco meno di mille parole, si possa
sconvolgere
gli eventi.
Vi avevo fatto credere
che
Cordelia fosse morta, ma così non è stato: il suo
ultimo, folle gesto è stato
lanciare su Zakuro una maledizione che le conferisse un’altra
origine, un’altra
identità e dei nuovi ricordi. La sua memoria è
stata cancellata e modificata in
modo che per i suoi compagni, e per Kisshu soprattutto, sia impossibile
ritrovarla e farle ricordare chi è veramente.
Non posso credere che
questa storia sia finita, mi ci ero affezionata tantissimo, ho messo
tutta me
stessa qui dentro.
Grazie a tutti coloro
che
hanno letto e/o recensito, e a quelli che l’hanno inserita
fra le
ricordate/seguite/preferite.
Non me ne sono ancora
andata: volevo concludere questo ultimo Angolo Autrice di questa storia
dicendovi una cosa.
Preparatevi
a leggere il
Sequel!
Credevate veramente che vi
avrei lasciati così?
Ora vi svelo un segreto:
questa serie è nata dal principio con l’idea di
comprendere 3 long fictions,
ovvero “Il mio cuore è gelido come
l’inverno”, “Il lato oscuro della
luna” e la
terza ed ultima parte; però non ve l’ho detto
perché mi sono divertita a farvi
credere ogni volta che l’ultimo capitolo segnasse
definitivamente la fine di
questa KisshuXZakuro!
Per ringraziarvi
dell’affetto
con cui mi avete sempre seguita durante i capitoli, vi lascio con
qualche
anticipazione del Sequel.
Il titolo sarà “Possiamo
imparare ad amarci di nuovo.” e il rating arancione, a meno
che io non cambi
idea nel corso della storia. Nella parte iniziale potrebbe essere
definita
quasi come una AU, in quanto tratterà dei tentativi di
Kisshu di ritrovare
Zakuro in giro per il mondo.
Il modo in cui sto facendo
comportare Zakuro e Kisshu in questa serie è del tutto
voluto: i due sono
sfuggenti l’uno nei confronti dell’altro, e la
sparizione di Zakuro simboleggia
l’imprevedibilità della vita e il modo in cui noi
uomini siamo schiavi e
vittime degli eventi. Un amore, per essere vero, deve affrontare mille
difficoltà. In amore, bisogna saper andarsene, tornare e
ricominciare. È questo
che voglio esprimere con le mie storie.
Grazie a tutti, davvero!
Non so quando pubblicherò il primo capitolo di
“Possiamo imparare ad amarci di
nuovo.”, ma di certo mi metterò al lavoro a breve.
Grazie ancora a tutti, di
tutto.
Un abbraccio forte,
Salice_