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Autore: My Pride    17/08/2013    5 recensioni
~ Raccolta di flash fiction e one-shot incentrate sulla coppia ZoSan ♥
» 7. Moment like this
Le ragazze si erano soffermate ben poco nella ressa della locanda, quindi Sanji adesso era il solo ad essere rimasto lì ad osservare le fiamme rosse ed oro di quel camino. Anche volendo, però, non sarebbe comunque riuscito a dormire, dunque aveva optato per starsene da solo con i propri pensieri.
[ Sanji Centric ~ Zoro/Sanji with little Bromance ]
[ Partecipante alla «The Seasons Challenge» indetta da Jadis_ sul forum di Efp ]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji, Z | Coppie: Sanji/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Do one, melt one, love one'
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5_Family's ice-skating Titolo: Family's ice-skating
Fandom: One Piece
Tipologia: One-shot [ 1032 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji Black-Leg, Dick Sniper
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai, Post-One Piece, What if?
Tabella/Prompt: Inverno › 04. Pattinaggio su ghiaccio
12 Storie - #03 Ricorrenze: #05. Natale
Una ficcy... al prompt: 30. Triangolo › 83. Cose a tre 
The season challenge: Inverno › Ghiaccio


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.

    «Spiegami ancora una volta perché ci troviamo qui, cuoco da strapazzo».
    Ormai era già da una buona decina di minuti che Zoro, con la fronte aggrottata e le braccia incrociate al petto, squadrava con vilipendio la pista di pattinaggio che si estendeva dinanzi a lui, una vasta distesa ghiacciata sulla quale roteavano e sfilavano così tante persone che aveva perso il conto: bambini che tentavano di fare i primi passi guidati dai genitori, desiderosi di lanciarsi nella pista da soli; coppiette che si tenevano a braccetto e che, tra uno scivolo e l'altro, si scambiavano qualche bacio o qualche altra stucchevole romanticheria; anziani che provavano a loro volta ad infilarsi i pattini, ridendo e scherzando come dei giovincelli. C'era di tutto e di più, là sopra, e lui ancora non riusciva a capire che diavolo ci facessero anche loro tre lì, come una sorta di triangolo senza senso. Lui non sapeva nemmeno pattinare e non aveva voglia di imparare, accidenti! E si sarebbe squarciato il ventre piuttosto che ammettere davanti a quell'idiota di un cuoco o a suo figlio quella sua mancanza.
    Sanji, sedutosi al suo fianco per infilarsi a sua volta i pattini, roteò gli occhi al cielo e sbuffò, infilando una mano nella tasca del giaccone per tirar fuori il pacchetto di sigarette. «Perché tuo figlio aveva voglia di pattinare, marimo».
    «Questo lo so», bofonchiò, agitando le mani come se volesse scacciare quel pensiero. «Quello che non capisco è perché ci siamo anche noi. E' grande, potrebbe anche starsene da solo. Oppure portarsi Rufy, Usopp e Chopper, visto che giocano volentieri insieme».
    Sanji lo fulminò con lo sguardo, alzandosi mentre si accendeva con nonchalance la stecca e ne inalava una bella boccata nociva. «Cos'è che non capisci delle parole giornata in famiglia, spadaccino dei miei stivali? E' quasi Natale, lascia che esprima qualunque desiderio lui voglia».
    «Ohi, non rompere». Zoro si alzò a sua volta, così da poterlo fronteggiare faccia a faccia. Sebbene indossasse i pattini, le lame alzavano quel cuoco solo di due o tre centimetri, dunque la differenza non era così sostanziale e lui non era impossibilitato a guardarlo negli occhi. Certo, stare in piedi su quei cosi che portava a sua volta era arduo, ma era l'uomo che sarebbe diventato il miglior spadaccino del mondo! Non poteva lasciarsi sconfiggere da un paio di pattini. «Venire qui è stato stupido. Potevamo andare anche a bere un goccio, se proprio ci teneva a stare con noi. Insomma, guardarlo!» sbottò, indicando la pista con un cenno nervoso della mano. «Noi siamo qui come degli idioti e lui è là in mezzo, quindi non credo volesse così tanto passare una giornata in famiglia». Mimò con le dita le virgolette sotto lo sguardo di Sanji, il quale storse il naso per un attimo prima di sollevare un angolo della bocca in un sorrisetto divertito.
    «Forse perché dovremmo essere anche noi lì, marimo?» gli tenne presente il cuoco, allargando maggiormente il sorriso nel vedere l'espressione sconcertata che si dipinse sul volto dello spadaccino.
    «Che cosa? Ma nemmeno per sogno!»
    «Oh, andiamo! Dov'è il problema?»
    Il silenzio che seguì quella domanda fece solo inclinare a Sanji il capo di lato e lo costrinse a fissare con una strana intensità Zoro, quasi volesse cercare di carpire cosa gli passasse per la testa solo guardandolo. Impresa ardua, conoscendo quello scemo d'uno spadaccino. Era già un miracolo riuscire a capirlo, il più delle volte. Ma alla fine il cuoco ridacchiò, poggiando il piede destro sulla pista e mantenendosi alla staccionata con la mano sinistra.
    «Non sei capace. Giusto?» gli chiede di punto in bianco, vedendolo assumere un colorito rossastro e distogliere lo sguardo con un borbottio mentre si grattava dietro al collo. Oh, quello sì che era interessante... l'aveva beccato in pieno. Zoro dava vita a quell'espressione - pupille dilatate, vago rossore sulle guance dovuto alla rabbia e all'imbarazzo, gesti inconsulti e incondizionati di braccia e gambe - solo quando gli faceva notare qualcosa che lui cercava di nascondere.
    «Pattinare è stupido».
    «Questo non risponde alla domanda che ti ho fatto, marimo». Sanji si grattò la testa, allungando poi una mano verso di lui. «Ti aiuto io», propose, e Zoro inarcò un sopracciglio nell'osservare il palmo aperto che il compagno gli stava porgendo.
    «Piuttosto mi ammazzo».
    «Okay, allora entra in pista e spaccati la testa. Sarà divertente vedere il tuo sangue che si sparge sul ghiaccio».
    Zoro scroccò le nocche, nervoso. «Vogliamo vedere chi di noi due muore prima, cuoco di merda?»
    «Och, sta' un po' zitto, per una volta», tagliò corto il biondo, inspirando fino a fondo la stecca che aveva fra le labbra prima di aprire la bocca e creare un piccolo anello di fumo; afferrò poi lui stesso il polso dello spadaccino, trascinandolo in pista nonostante gli stesse imprecando contro epiteti ben poco cordiali e minacce di morte. Sorrise, però, nel sentire le sue mani sulle spalle qualche istante dopo, quasi cercasse di acquistare l'equilibro prendendo lui come punto di riferimento. Una volta calmatosi, Zoro sollevò lo sguardo per fissarlo con astio negli occhi, digrignando i denti.
    «Questa me la paghi, ricciolo idiota».
    Sanji sorrise, se possibile, ancora di più. «Vedrai che alla fine ti divertirai, marimo-chwan».
    «Ehi, cercate di non dare spettacolo anche qui!» esclamò Dick nel passar loro accanto come una freccia, e Zoro non si risparmiò dall'urlargli qualcosa contro, agitando minaccioso una mano prima di appigliarsi nuovamente al compagno. Merda, che razza di umiliazione! E, come se non bastasse, quel piccolo bastardo si era anche permesso di fargli una linguaccia. Tornati alla nave le avrebbe prese, parola sua.
    «Ohi, cuoco...» Zoro sapeva che nel ripensarci si sarebbe pentito di averlo fatto, ma starsene lì, immobili sulla pista e abbracciati come se fossero una di quelle coppiette sdolcinate lì presente - perché aye, insomma, va bene che erano una coppia, ma il romanticismo non era proprio il loro forte, specialmente da parte sua -, era di sicuro peggio. «Dammi una mano per dieci secondi».
    Sanji dapprima parve non capirlo, poi si lasciò sfuggire una grossa risata divertita. «Dieci secondi», confermò, sentendo lo spadaccino allentare a poco a poco la presa.
    Alla fine di quella giornata sarebbe stato arduo avere a che fare con quello spadaccino musone, ma per il momento si sarebbe divertito a vederlo incespicare goffamente su una semplice distesa di ghiaccio
.






_Note inconcludenti dell'autrice
Aye, io adoro infierire come una bastarda sul povero Zoro quando si tratta di cose simili. E, aye, anche qui c'è quel bricconcello di Dick - sempre lui, voglio ricordare -, perché senza la sua presenza queste flash incentrate sull'inverno sarebbero un po' meno divertenti. Un rompiscatole che interrompa gli idilli della coppia d'oro ogni tanto ci vuole, no? *risata malvagia*
Diciamo poi che amo inserirlo a random e che questa raccolta è nata per sclerare e siamo letteralmente a cavallo. Non c'è nemmeno molto da dire, in verità, ma è sempre divertente immaginare Zoro che cerca di stare sui pattini e invece non ci riesce, mi riporta alla mente le prime storie che ho scritto nel fandom e mi coglie la nostalgia. In particolar modo questa, dove per l'appunto si parla di pattinaggio e simile.
Anyway! C
ome sempre, commenti e critiche sono ben accetti
Alla prossima. ♥


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