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Autore: akami    23/02/2008    8 recensioni
Un ragazzo, bellissimo ma incredibilmente stronzo, adorato da tutte le ragazze. Una ragazza, altrettanto stronza, con molti problemi in famiglia ma che nasconde dentro di sè un carattere fragile. Tempo fa lui le ha spezzato il cuore ma ora, per un ricatto, si ritroverà obbligata a convivere con lui. "All'inizio era solo sesso. Doveva essere così se nessuno voleva uscirne ferito. Ma poi..."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell’autrice: nn ci posso credere, c’è gente che continua a leggere e commentare questa storia xD Ne sono molto felice veramente, vi adoro tutti TT_TT Per i ringraziamenti comunque, guardate in fondo alla pagina (ma leggete prima è.é). In questo cap. sarà presente una scena un po’ più… spinta, diciamo xD Ma credo che siate tutti già abbastanza grandini per leggerlo (anche perché, non è che ho riempito la cosa di dettagli è_é) anche perché scene come queste saranno presenti in buone parti della fic è.é Ma voi continuerete a seguirmi lo stesso VERO? ;___; Ancora una volta i vostri commenti sono graditi! XD Vi voglio bene ;**
P.s.: inutile dire che io faccio una grandissima fatica a trovare un titolo per i cap., visto che ne ho scelto uno schifoso, ma vabbeh xD


“Pochi amano sentire parlare dei peccati che amano compiere.”
William Shakespeare


Mitchell Jordan. Un ragazzo con un bel fisico, un bravo atleta, non brillante secondo i professori ma neanche stupido, il sogno di tutte le ragazzine più giovani della scuola che gli corrono dietro senza essere nemmeno degnate di uno sguardo. Quello che fa sia ragazze che ragazzi piangere, quello che ti fa sentire sulle labbra ciò che più desideri e te lo toglie l’attimo dopo. Chiunque chiedesse la descrizione di Mitchell Jordan agli studenti della Mayfield High School otterrebbe questa descrizione.

La verità era che Mitchell era tutto questo ma allo stesso tempo, era una persona completamente diversa. Nessuno lo conosceva veramente, nessuno sapeva cosa pensasse o provasse, si sapeva solo ciò che lui dimostrava di essere. Perché conoscere l’interiore di Mitchell era essere consapevoli di uscirne feriti.

In quel momento, Kate pensò che neanche lei dopotutto sapeva molto sul ragazzo. Nonostante avessero passato un certo periodo insieme non riusciva a capire fino a che punto aveva mentito e fino a che punto era stato sé stesso. Non aveva mai parlato molto di sé. Si limitava a dimostrarsi forte e prepotente con tutti senza importarsi se feriva la gente o meno, a comportarsi da egoista.

E lei lo aveva imparato bene. Perciò si chiedeva per quale misteriosa ragione sconosciuta dagli dei lo avesse seguito. Si detestavano, non avrebbero resistito più di due minuti senza litigare. Gli sarebbe saltato addosso prendendolo a schiaffi come aveva desiderato per tutta la vita.

-Scema, ti sei incantata?- disse passandogli la mano davanti agli occhi come per svegliarla. La ragazza scosse la testa e scese dalla moto ferma da ormai alcuni secondi. Si guardò attorno: erano al parco. Nella loro città esisteva un grande e bellissimo parco, molto conosciuto dai turisti, in cui di solito ci andavano alcune coppie di fidanzati per restare un po’ di tempo in pace insieme. Era un vero labirinto, pieno di alti alberi e alcune coppie ne approfittavano per fare quello che non dovrebbero fare in certi posti.

-P-perché mi hai portata qui?- chiese cominciando a camminare al suo fianco. La situazione per lei era totalmente estranea mentre lui sembrava essere perfettamente a suo agio.

-Mha, perché mi andava di fare una passeggiata.- rispose infilando le mani in tasca. Per alcuni minuti nessuno disse niente. Forse perché semplicemente non avevano niente da dirsi, la loro storia era finita in modo troppo tragico per ricevere un commento alla fine. Nessuno voleva parlarne. Ma lei voleva risposte alle sue domande. Si fermò e lo guardò dritto negli occhi.

-Perché ti stai comportando così?!

-Così come?- disse lui fingendo di non capire. Sapeva benissimo cosa intendeva la ragazza e sapeva anche la reazione che avrebbe scatenato. Era ingiusto. Lui la conosceva troppo bene, ma lei non sapeva molto di lui, anzi.

-Smettila!! Lo sai!! Noi non ci parliamo da mesi, ci detestiamo, perché così all’improvviso cominci a prendertela con me?? Cosa ti ho fatto??!- disse nervosa e lievemente rossa la ragazza. Nessuno li avrebbe comunque ascoltati, erano in un posto isolato e non c’era nessuno in quel momento. Il ragazzo si avvicinò a lei e la spinse contro un albero imprigionandola con le braccia.

-Sei sicura di detestarmi così tanto? Secondo me invece è l’esatto contrario…- disse lui con uno sguardo malizioso. Quanto era cambiato? Niente. Era sempre lo stesso. Il suoi occhi erano sempre gli stessi, la sua pelle era sempre calda, le sue parole erano ancora taglienti. Quanto era cambiato? Ancora una volta, niente.

-Che cos…- non riuscì a finire la frase ed ecco che sentiva di nuovo quel sapore sulle sue labbra. Posate sulle sue delicatamente. Ma lei non sapeva cosa fare. Doveva respingerlo, doveva dirgliene quattro ed andarsene. Non doveva assolutamente rispondere. Eppure, perché alla presa delle sue mani sui suoi fianchi si sentiva imprigionata a lui? Pensava, pensava, aveva mille pensieri per la testa. E alla fine dischiuse la bocca lasciando che la calda lingua del ragazzo giocasse con la sua.

Il suo cuore cominciò a battere più velocemente ma cercava di calmarsi. Ormai non poteva fare più niente, era caduta nell’inferno e ora il diavolo voleva giocare con lei. E lei lo avrebbe accontentato perché le tentazioni erano troppo grandi.

Il ragazzo le spostò a capelli e cominciò a baciarle il collo alternandoli con piccoli morsi un po’ dolorosi ma estremamente piacevoli e accarezzandola con la lingua provocandole dei brividi indescrivibili. Lei rimaneva ferma e senza reagire, senza sapere cosa fare. Si limitò a chiudere gli occhi e lasciarsi toccare. Neanche per un secondo pensò che qualcuno avrebbe potuto vederli. Il suo cervello era andato in tilt.

Il ragazzo infilò lentamente la mano sotto la sua maglietta fin troppo fina, fino a raggiungere il reggiseno e infilando la mano anche sotto questo mentre riprendeva a baciarla.

-Allora? Mi detesti ancora?- disse staccando le labbra un attimo da quelle della ragazza. Lei rimase con gli occhi chiusi e si limitò ad alzargli un po’ la maglia ed abbracciarlo avvicinando ancora di più tutto il corpo a quello del ragazzo.

-Sì.- gli sussurrò in un orecchio stringendogli i capelli. Il ragazzo sorrise mentre le sue mani finivano sui bottoni dei jeans della ragazza. Troppo facile. Approfittarsi così di lei era troppo facile. La spinse ancora più forte contro l’albero facendole male alla schiena ma lei non reagì, appoggiò appena la testa nella sua spalla dove posò la bocca.

Mitch aveva un odorava di tante cose. Portava un profumo forte, che le dava mal di testa ma in quel momento non le importava. Sentì la sua mano che oltrepassava le mutandine fino a bagnarsi le dita.

-Allora dimmi di fermarmi. Una tua parola e io mi stacco, non ci rivedremo mai più. Mi basta una parola sola.- Un piccolo gemito le sfuggì dalle labbra mentre lui continuava a toccarla con quelle dita che la stavano facendo impazzire. Strinse gli occhi e mentre movimentava le dita in mezzo alle sue gambe riprese a baciarle il collo.

-…mhmm… no.- disse tra un gemito e l’altro che cercava di trattenere. Era in una completa estasi di piacere, non riusciva a pensare a niente se non come lui la stesse facendo godere. E poi, all’improvviso il suo movimento cominciò a farsi più rude e veloce. Lei si sentì come se tutto attorno girasse e conficcò le unghie nella schiena del ragazzo lasciandogli dei segni.

Diede un ultimo gemito, più forte di tutti gli altri e si lasciò andare tra le sue braccia, incapace di restare in piedi con le proprie forze. Il ragazzo tolse la mano dai suoi pantaloni e dopo averla pulita, cominciò a riabbottonare i jeans della ragazza ed a sistemarle i vestiti con lei che aveva ancora la testa appoggiata sulla sua spalla e che sembrava svenuta.

-Su, principessa, ti riporto a casa.- disse dandole un piccolo bacio sulla guancia. La ragazza sembrò riprendere i sensi e aprì gli occhi. Lui la prese per mano ma lei rimase alcuni passi dietro di lui, senza avere il coraggio di guardarlo negli occhi. Cosa aveva fatto?


Note dell’autrice:  ed ecco qua il terzo cap.!! Che ve ne pare? Come sempre, visto che avete letto fin qui, potete spendere un altro minuto per fare un commentino no? XD Ed ora, passiamo ai ringraziamenti:

GinTB: eeehh… forse è come dici tu… o forse no… lo scoprirai leggendo xD Comunque, non preoccuparti dei salti temporali, e poi probabilmente, per lasciare la storia un po’ più chiara, più avanti posterò un cap. dedicato solo a quello che è successo in passato tra i due ^-^

Helori: grazie mille! Ecco qua il nuovo cap…!!

DianaV: come ho detto sopra, più avanti aggiungerò un cap. dedicato solo a quello che è successo in passato, sperando che così la storia dei due e del perché si odiano (dopo questo cap, si fa per dire -.-“) sia più chiara ^-^ Spero che continuerai a seguirmi ^^

A Kyraya e Francy94: whaaa, continuate a seguirmi, nn ci credo, che bello *__* Grazie :** Eccovi il nuovo cap.!!

E questo è quanto è_é Ora commentate per dirmi la prima cosa che vi passa per la testa xD Vi voglio bene ;**
  
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