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Autore: Defiance    18/08/2013    3 recensioni
Prendete un Harry Potter e un Percy Jackson. Incrociate i loro destini, le loro vite, i loro poteri.
Dopo la sconfitta del Signore Oscuro e del Re dei Titani una nuova guerra sta per arrivare. Si stringeranno nuove alleanze. Si fonderanno due mondi. I più grandi eroi di tutti i tempi dovranno combattere, per salvare il destino dell'umanità. La più grande battaglia mai vista sulla terra sta per avere inizio.
Halfblood.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 12
Il ballo
 

Neville era da solo nei dormitori, intento a provarsi un abito da cerimonia nuovo di zecca.
Ron aprì la porta e nel vedere l’amico in quella situazione esclamò sorpreso “Neville, vai al ballo?”
Il ragazzo annuì.
“Con chi?” domandò il rosso.
“Hannah Abbott” rispose Paciock.
“Wow” commentò Ron, stupito.
Ancora una volta Neville aveva un’accompagnatrice e lui no.
“Tu con chi ci vai? Lo chiederai a Hermione?” gli chiese l’amico.
“Oh, ehm… no so… forse…” balbettò il rosso e uscì in fretta dalla stanza.
Hermione era seduta sulla poltrona a osservare Harry e Seamus che insegnavano a Percy come giocare agli Scacchi dei Maghi.
“L’ho mai detto che questo passatempo è da barbari?” disse sarcasticamente la ragazza.
“Un migliaio di volte, circa. E solo negli ultimi otto anni! Ho smesso di contare le volte in cui lo ripetevi, a metà del primo anno” sghignazzò Harry. Hermione lo ricambiò con una linguaccia.
“Beh, sai, dopo essere quasi stati uccisi da una scacchiera gigante, proprio al primo anno, nel caso tu te ne sia dimenticato, è naturale che io non nutra alcuna simpatia per questo gioco!” esclamò lei con una punta di indignazione.
“Non ti piaceva nemmeno prima” le rammentò l’amico.
La ragazza fece per controbattere ma Ron si piazzò davanti a lei e le disse: “Hermione potrei chiederti una cosa?”
La ragazza alzò un sopracciglio e gli fece cenno con la testa di parlare.
“Ehm, in privato, possibilmente” aggiunse il rosso.
Percy puntò il suo sguardo su Ron, ma il lui sembrava evitare a posta di voltarsi verso il semidio.  
Quando Hermione lo raggiunse vicino al quadro della Signora Grassa, lui le chiese “Volevo solo sapere… si insomma… volevo chiederti… vuoi venire al ballo con me?”
 
Il castello era stato addobbato a puntino, con alberi di Natale, ghirlande, festoni e altre decorazioni magiche.
La Sala Grande era stata sistemata diversamente da solito, come in occasione del Ballo del Ceppo anni prima. Vi erano dei piccoli tavoli concentrici, per quattro persone ciascuno, disposti lungo tutta la stanza, e ognuno di essi era addobbato con un vaso di cristallo contenente una delicata pianta natalizia. 
“Ragazzi, ci vediamo dopo, devo andare all’entrata della Sala Comune dei Corvonero a prendere Annabeth” annunciò Harry, e si dileguò.
 
“Harry! Che piacere vederti! Ti trovo bene” lo salutò una sorridente Luna, che era appena uscita per recarsi al ballo al fianco del suo cavaliere, Nico Di Angelo.
“Ehm, grazie Luna. Sei… sei molto carina anche tu” rispose lui, ma si affrettò ad aggiungere “Con tutto il rispetto Nico”. Non ci teneva ad affrontare un esercito di morti, l’esperienza con gli inferi, anni prima, gli era bastata per tutta la vita.
Il ragazzino gli sorrise e fece un cenno col capo, come per dire “Tranquillo amico. È tutto ok”.
Stranamente, notò Harry, Luna era davvero molto carina quella sera. Non indossava uno dei suoi stravaganti vestiti, bensì un lunghissimo abito color verde acqua, che la faceva sembrare più matura e adulta, nonostante quel colore fosse in leggero contrasto col grigio dei suoi occhi e il biondo pallido dei capelli. 
“Beh, ci vediamo nella Sala Grande Harry” si congedò lei, e andò via quasi saltellando, con un braccio stretto a quello di Nico.
Rimasto solo, il ragazzo si voltò e fu in quel momento che la vide.
Un’Annabeth come mai l’aveva vista: aveva i capelli sciolti, perfettamente in ordine, tenuti fermi a un lato da una forcina decorata con una rosa argentata, e il suo vestito che era dello stesso grigio intenso dei suoi occhi a loro volta valorizzati da uno strato di matita, eye-liner e mascara, non faceva altro che esaltare le forme della semidea, che normalmente erano camuffate da jeans e magliette non aderenti oppure dalla sua armatura. La ragazza gli sorrise e lo raggiunse.
“Annabeth, sei bellissima! Sembri…” cominciò lui, boccheggiando.
“Cosa?” ironizzò lei, “Una dea?”
Ridacchiarono un po’ e poi la prese sottobraccio e la condusse nella Sala Grande.
Al loro arrivo, Ginny Weasley, che indossava un abito semplice dello stesso colore della sua capigliatura e lungo fino a poco dopo le ginocchia, scoccò loro un’occhiataccia e si voltò dall’altra parte, fingendo di non vederli.
Salutarono Will Solace, che accompagnava Susan Bones di Tassorosso e si fermarono a chiacchierare con Neville e Hannah.
Quando i quattro si diressero verso un tavolo vuoto, Harry e Annabeth ne occuparono un altro.
“Aspettiamoli qui” disse il ragazzo.
Dalla porta d’ingresso, apparve Hermione, ancora più bella del solito; indossava un abito tra l’azzurro e il grigio, che si allungava fino a toccare terra, diramandosi tramite diversi strati velati.
“Non ci credo!” ruggì Romilda Vane, che stava avvinghiata al braccio di Ron. “Hermione Granger è venuta con Percy Jackson! Quella ragazza non smetterà mai di adocchiare i personaggi in vista!”
Il rosso nel frattempo, fissava incredulo la ragazza, maledicendosi per essersela fatta scappare. Di nuovo.
“Oh, eccovi qui, finalmente!” esclamò Annabeth, e i due si sistemarono di fronte agli amici.
Videro i fratelli Stoll, sedersi a un tavolo con le gemelle Padma e Calì Patil, mentre Seamus era in compagnia di Elena Beckendorf, Dean e Ginny.
Quando quasi tutti ormai avevano preso posto a sedere, ci fu un arrivo dell’ultimo minuto che fece restare tutti a bocca aperta.
Clarisse La Rue entrò nella stanza, sorprendendo tutti con il suo abbigliamento. Un lungo vestito bianco, con un’unica spallina che scendendo diventava una sottile scollatura e tre linee argentate che si diramavano dal seno alla vita, come a valorizzarne le forme. E anche troppo. Ma la cosa che più sorprese tutti, fu il lungo spacco che partiva dalla parte superiore della gamba fino ai piedi.
I capelli, erano in perfetto ordine e indossava una corda argentata che, passando per la fronte, le circondava il capo.
Se Harry non ne avesse conosciuto il carattere, avrebbe giurato che fosse figlia di Afrodite.
“Quello è il vestito di Silena! Percy, quello è il vestito che le aveva regalato Silena!” esclamò Annabeth.
Il ragazzo lo riconobbe. Il giorno del suo compleanno, la ragazza le aveva fatto aprire il pacco con quel vestito a cena, davanti a tutti e le aveva detto: “Conservalo, per quando ti servirà farti bella”.
“Avrà pensato che fosse un modo per averla qui con noi, stasera” suppose Percy.
 
Dopo aver cenato, i tavolini volarono tutti ai lati della stanza, lasciando uno spazio vuoto a mo di pista da ballo, mentre il tavolo dei professori si tramutò in un palco, sul quale comparvero per la gioia dei presenti, le Sorelle Stravagarie, le quali dopo un saluto veloce, cominciarono subito a suonare.
Erano tutti in pista a darci dentro, ballavano come i pazzi, scatenandosi a più non posso.
Ad un certo punto, Percy prese per mano Hermione e le indicò l’uscita, come per chiedere “Andiamo a prendere un poco d’aria?”, e lei annuì e lo seguì.
Raggiunta la riva del Lago, il semidio attirò la ragazza a sé e la guardò negli occhi.
“È quasi mezzanotte.” Le sussurrò. “Ho qualcosa per te”.
E le porse una scatolina. “Aprila.”
Hermione obbedì e ciò che si trovò davanti, era senza alcuna ombra di dubbio il gioiello più bello che avesse mai visto: una collanina d’oro, con un ciondolo di cristallo a forma di goccia. Era del colore del mare. Era del colore degli occhi di Percy.
“Gra-grazie! È stupenda… Ma non dovevi disturbarti” disse lei, con le lacrime agli occhi.
“Non è niente. Il cristallo proviene dal castello di mio padre. È fatto per lo più di acqua. Desideravo che lo avessi nella speranza che tu voglia portarmi sempre con te” spiegò lui.
Poi raccolse la collana ed Hermione si girò di spalle; lui le spostò delicatamente i capelli e le agganciò il gioiello dietro il collo.
“Buon Natale Hermione.” Le sussurrò all’orecchio.
Poi lei si voltò. Lui si avvicinò e le accarezzò la guancia. Restarono a fissarsi per qualche istante e infine le loro labbra si incontrarono.
Fu un bacio dolcissimo, di quelli che ti fanno battere forte il cuore e ribollire il sangue nelle vene.
“Buon Natale Percy” mormorò la ragazza quando, dopo diversi minuti, le loro labbra si staccarono.
Hermione appoggiò la testa al petto del ragazzo e lui la strinse a sé.
Lei si chiese se era lecito desiderare di restare così per sempre.
 
Quando i ragazzi tornarono nei dormitori, si cimentarono uno ad uno a scartare i regali di Natale.
Una scatolina luminosa, poggiata proprio sopra al suo letto, attirò l’attenzione di Percy. Sul pacco c’era il suo nome. La aprì.
Ne fuoriuscì una piccola spilla d’orata, di forma circolare, con una lontra raffigurata nel mezzo e un biglietto, sul quale vi erano scritte poche parole in greco:
“La lontra è il mio Patronus. Nella speranza che ti possa sempre proteggere.
Buon Natale,
Hermione.”
 

 
 
Qui ci sono i link con i vestiti indossati dalle ragazze al ballo ho cercato di descriverli al meglio, ma se volete vederli cliccate qui:
Hermione ---> http://www.thedress.it/wp-content/uploads/2012/01/Emma-Watson-Oscar-de-la-Renta-tulle-dress-Harry-Potter-da-stylefrizz.com_.jpg
 Annabeth --->  http://www.abitisposamilano.net/1/images/440_0_1859415_239626.jpg
Ginny ---> http://m2.paperblog.com/i/35/352629/abito-da-cerimonia-on-line-acquistare-abiti-d-L-Gcg8Sf.jpeg
Luna ---> http://www.glenspose.it/wp-content/uploads/2012/04/2012_3big-e1336685566572.jpg
Clarisse ---> http://www.vestitioutletitalia.com/image/cache/data/product/1/0/106111222b19-white-1-750x1200.jpg
 
  
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