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Autore: ConverseGirl___    18/08/2013    1 recensioni
Due amici.
Un segreto che solo i loro genitori conoscono.
Un segreto che non deve essere svelato.
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una volta finita la cerimonia e una volta lanciato il tocco in aria, io e Harry decidiamo di tornare a casa, mano nella mano verso un futuro pieno di sogni e di speranze che affronteremo insieme.
Entro in macchina, non mi sono curata molto della cerimonia, a dire il vero non mi interessava nulla di essere sul quel palco, fino ad ora avevo impedito alla mia mente di provare nostalgia, ma in realtà l’idea di abbandonare la mia vita normale mi logora, e mi sentivo ancora peggio pensando al futuro, che cosa avrei fatto? Come sarei andata avanti?.
Mille domande affliggono la mia mente, ma decido di evitarle come facevo sempre, evitare i pensieri, i problemi fino a quando non mi sarebbero sbattuti addosso con violenza.
Mi volto verso Harry, ha il volto illuminato dai raggi del sole, e delle ray ban nere gli proteggono gli occhi.

Io:” Che facciamo?” dico girandomi verso di lui sorridendo.

Harry: “Io propongo di andare a casa, cambiarci, e andare a pranzo. Mi sembra ovvio”.

Avevo completamente dimenticato che i nostri genitori, hanno organizzato un mega pranzo con tutti i familiari, in un ristorantino non lontano da casa nostra.
 Una volta arrivati nel vialetto delle nostre case scendiamo dall’auto e ci dividiamo.

Io: “Tra dieci minuti a casa tua, se fai tardi ti strappo i capelli uno dopo l’altro” dico ridendo.

Harry: “Come puoi non avere pietà dei miei morbidi riccioli, mi fai paura” dice chiudendo l’auto.

Io: “Corri, che sei peggio di una femmina” rientro in casa e salgo velocemente le scale.

Mi vado a cambiare, non voglio vestirmi come una sciattona, ma neanche mettere dei grattacieli come tacchi e prendere una culata madornale, così opto  per qualcosa di semplice ed elegante,  un vestitino bianco con una giacca corta di jeans, con un paio di zeppe molto fighe, anche se ho nascosto un paio di converse nella borsa, non avrei retto i tacchi per tutta la giornata.
Esco di casa e vado a casa di Harry, prendo la chiave da sotto lo zerbino, apro la porta e la rimetto nel suo nascondiglio iniziale.

Io:” Harry sei pronto, o inizio a strappare i tuoi ricci?” Dico urlando nel gigantesco salone di casa sua.

Harry: “Candice, da quanto tempo non ci vediamo” dice uscendo da uno dei tanti corridoi di casa sua e abbracciandomi.

Io:” Un  migliore amico così idiota solo io lo potevo trovare. Ma tralasciando questo dettaglio, come ti sembro?” dico mostrandogli come sono vestita.

Harry: “ Figa, ma mai quanto me” dice vantandosi.

Io: “ Ma levati vaa, meglio se andiamo altrimenti davvero ci arrivi calvo al ristorante” scoppiamo a ridere.

Ci infiliamo in macchina e andiamo, una volta arrivati i mie e i suoi familiari iniziano ad applaudirci, manco avessimo vinto il nobel, ci sediamo a tavola e cominciamo a mangiare, io e Harry siamo seduti vicino e non facciamo altro che fare lotte con il cibo, sembriamo sue bambini di tre anni, altro che diciassettenni.
Ed ecco arrivare il momento che più temevo, il discorso dei genitori, ho sempre odiato piangere in pubblico, ma come si fa a non piangere quando i tuoi genitori ti dicono che sono fieri di te? Io non ci riesco.
Vedo mio padre alzarsi e suonare la forchetta sul suo bicchiere di vetro per attirare l’attenzione.

Papà: “Salve a tutti, è arrivato il momento del discorso, so che mia figlia preferirebbe se non parlassi, ma non posso,  solo che sapevo che avrei dimenticato tutto, quindi ho scritto una lettera.” Le mie guance arrossiscono, conosco tutti, ma sono comunque intimidita.

Papà: “ Cara Candice, sono già passati diciassette anni dal giorno in cui sei nata, e posso dire che è stato il giorno più bello della mia vita, questi anni sono passati velocemente, forse troppo velocemente, vorrei tanto ricominciare tutto da capo, ma non si può, quindi devo accettare che la mia bambina, la mia dolce Candice, sta crescendo, sta diventando una donna.
Volevo solo dirti che io e tua madre siamo veramente fieri di te, di come sei cresciuta e siamo fieri del tuo modo di essere e di fare.” Mi è impossibile trattenere le lacrime, divento una fontana.
Tutti intorno a me applaudono il discorso di mio padre, ed Harry mi abbraccia per farmi calmare.
Mimo un ‘vi voglio bene’ ai miei genitori seduti ad un tavolo poco distante da dove sono io.
Sono le 13 e ci siamo appena messi a tavola, mi sa proprio che ingrasserò oggi.

                                                                 * * *
 Sono le 7 di sera, e finalmente siamo arrivati al dolce,  non ne posso più.
Il cellulare di Harry squilla all’improvviso, parte la macarena, secondo me è l’unica persona al mondo ad avere la macarena come suoneria, il ragazzo non sta bene con la testa.

Io: “Chi è?” dico con un pezzo di torta in bocca.

Harry: “ E’ Steve, chiede se vogliamo andare ad una festa stasera per festeggiare il diploma. Gli sto rispondendo di no” dice fissando lo schermo del telefono.

Io:” Perché gli dici di no?” dico con aria interrogativa.

Harry: “ So che a te non piace andare nei locali affollati, e da bravo migliore amico resto con te” Harry dice sempre che non va nei locali per colpa mia, ma io lo so che non ci va perché anche a lui non piace stare in quei posti affollatissimi, io sono la sua scusa.

Io: “Digli di si, siamo giovani se non festeggiamo ora, non festeggiamo più” mi fissa come per dire ‘Che ti sei fumata?’

Harry: “Ok, gli dico di si, finisce che se non ci andiamo, poi ce ne pentiremo” dice guardandomi.

                                                                       * * *

Sono le 10 e finalmente il pranzo, che ormai è anche cena e forse colazione è finito, io e Harry ci rimettiamo in macchina e andiamo al pub dove ci saremmo incontrati con i nostri amici.
C’è una folla gigantesca fuori dall’locale, e io non ho idea di come faremo a trovare gli altri.

Io: “ Harry, come facciamo a trovare gli altri senza perderci?”

Harry: “Non ne ho la più pallida idea” dice guardando la folla attraverso il parabrezza

Con anima e coraggio entriamo e ci teniamo per mano per evitare di perderci, le nostre mani sono strette saldamente,  e in poco tempo riusciamo a trovare i nostri amici.
Harry: “ Candy stammi vicina, ci sono troppi brutti sguardi qui dentro” dice riprendendo la mia mano.
Di che sta parlando, io non vedo nessuno sguardo….





Spazio autrice:
Salvee!!
Io sono Erika, questa è la mia prima FF, so che questi primi due capitoli non sono stupendi, ma il meglio deve ancora venire. 
Vi prego di leggere e lasciare una recensione, ne ho bisogno. 
  
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