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Autore: _joy    20/08/2013    6 recensioni
«E di me ti fidi?»
«Posso fidarmi?» rispondo «Dimmelo tu» 
«Sì» risponde senza esitazione. 
 
Gin/Ben
[Serie "Forever" - capitolo IV]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Forever'
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Buon compleanno, Ben 






No words.
 
Si dice così, credo.
Altro non mi viene in mente.
 
Forse è la mancanza di sonno.
Forse.
 
Ieri sera ho guardato la prima della commedia per la quale ho lavorato seduta per terra dietro le quinte, tra le gambe di Ben, che teneva il mento poggiato sulla mia spalla, mi accarezzava ritmicamente il fianco e fissava l’azione scenica come se al mondo non esistesse altro.
Come fa sempre.
Teatro o cinema, non fa differenza.
Ha l’occhio dell’addetto ai lavori.
Per lui non è un discorso di trama, di filo logico, di emozione.
È il gesto, l’occhiata, la mano, il battito di ciglia.
Sono cose che io nemmeno vedo.
Così ho girato il capo e ho osservato lui, il suo modo di guardare, che mi affascina più di ogni altra cosa.
L’espressione concentrata, la consapevolezza che non si riuscirebbe a distrarlo nemmeno pestandolo, il calore del suo corpo allacciato al mio: è stata la prima più bella di sempre.
 
Quando si è chiuso il sipario, Ben si è risvegliato, mi ha presa per mano e ha salutato tutti: attori, regista, addetti ai lavori.
E ce ne siamo andati.
 
Abbiamo camminato a piedi mano nella mano, parlando del suo volo, del film che sta girando, del mio lavoro in teatro.
Mi ha portata a casa sua, ha chiuso la porta della sua camera, mi ha spogliata con una lentezza estrema, ha voluto lasciare la luce accesa e ha fatto l’amore con me in un modo che nemmeno credevo possibile.
Voglio dire: tra noi c’è chimica, ed è fantastico.
Il sesso è grandioso.
Sempre.
Ma stanotte…
 
Dopo, mi ha abbracciata, coccolata e vezzeggiata per ore.
Ore.
E, quando ormai credevo che si fosse addormentato e fissavo il soffitto come una che ha una visione estatica e prolungata in corso, lui si è alzato sul gomito e mi ha detto:
«Non pensavo che qualcuno potesse farmi stare male come hai fatto tu in questi giorni»
L’ha detto con un tono piano, come se commentasse una cosa ovvia.
Io, per una volta nella vita, sono rimasta zitta.
E lui ha continuato:
«Hai cambiato tutto: le priorità, i rapporti umani, persino il mio lavoro. E mi piace da impazzire… e mi fa una paura fottuta. E quando ti sei arrabbiata così tanto con me io… pensavo di uscire di testa e, insieme, mi chiedevo se non sarebbe stato meglio, se mi avessi lasciato. Per riprendere i fili, per rimettere insieme… quello che facevo prima. La mia vita. La mia carriera»
Ha esitato un attimo, ma io mi sono limitata a seguire con il dito il profilo del suo petto, come se quello che diceva non mi interessasse.
«Mi sono chiesto anche se saprei stare senza di te, a questo punto. Poi mi sono chiesto come fai a farmi incazzare come hai fatto recentemente… e come hai fatto a farmi innamorare così»
 
Mi ha preso la mano.
Io ho alzato gli occhi a incontrare i suoi.
«E cosa ti sei risposto?» chiedo, piano.
Lui sospira.
«Che se fossi minimamente intelligente scapperei. TJ dice che dovrei farlo»
«Se fossi intelligente non ascolteresti TJ»
«Sarei stupido a ignorare il mio agente»
«Sei stupido a chiamarlo»
«Non l’ho chiamato. Ho fatto talmente schifo sul set dopo la nostra litigata che è venuto a darmi una lavata di testa. E mi ha detto che secondo lui è tutta colpa tua»
«Capisco»
 
Ci guardiamo, per un attimo infinito.
 
«Quindi?»  chiedo, poi.
«Quindi mi ha suggerito di prendere un aereo, venire a Londra e chiudere con te»
«E tu cosa gli hai detto?»
«Che avrei preso un aereo, sarei venuto a Londra… e ti avrei chiesto se mi vuoi sposare»





*


Scusate, non so come mi sia venuto in mente.
Ma davvero.
Non è nella scaletta della storia e non era nemmeno nel mio cervello, fino alle 16.10, quando ho arginato il delirio della mia capa, quindi ho aperto un foglio bianco e ho buttato giù...questo.
Non so cosa sia, né perché... ma me ne vergognerò domani.

A tutti voi che mi leggete: grazie.





 

   
 
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