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Autore: Lovva_Chan    26/02/2008    8 recensioni
Mi sistemai meglio gli occhiali arrossendo leggermente –Non mi piace…- sussurrai scatenando la sua risata –Ehm… Alice, cosa non hai capito- le chiesi. Lei sorrise –Era una scusa per trascinarti via da lì, eri in difficoltà no?-. [Non so se vi piacerà, io lo spero!^^]
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), OOC, Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ragazze, scusate il ritardo XD non avevo molta ispirazione e prima di scrivere il pezzo che segue ci ho pensato almeno tre giorni facendomi filmini mentali riguardo alle scene XD io spero che vi piaccia, i ringraziamenti alla fine del capitolo^^

3

 

Ricordi…

 

 

 

Ragazze, scusate il ritardo XD non avevo molta ispirazione e prima di scrivere il pezzo che segue ci ho pensato almeno tre giorni facendomi filmini mentali riguardo alle scene XD io spero che vi piaccia, i ringraziamenti alla fine del capitolo^^

Ps: Ci sono alcune scene Nc17, ovviamente non totalmente descritte nel loro essere XD

 

 

23 Ottobre.

 

Aprii gli occhi e mi trovai ancora fra le braccia di Edward, ci misi un paio di secondi per collegare quello che era successo in quei giorni.

Oggi ci sarebbe stato il funerale di mia madre.

Non ci volevo pensare molto, sentivo già le lacrime scorrere sulle mie guance. Subito le dita fredde di Edward me le asciugarono –Non piangere- mi sussurrò all’orecchio cullandomi.

Strinsi con una mano il suo maglione sforzandomi di trattenere i singhiozzi, ma non ci riuscivo molto.

Mi strinse più forte, sentivo la sua mano accarezzarmi i capelli sciolti dalla solita coda –Claus… Calmati, tuo padre ha bisogno di te ora-.

Annuii. Edward aveva ragione. Mi asciugai le lacrime e mi alzai, afferrai l’elastico legandomi i capelli e scesi di corsa le scale entrando in salotto. Mio padre era seduto sul divano, piangeva ancora.

M’avvicinai e lo strinsi –Papà…- sussurrai. Mi strinse forse a se –Papà calmati…- mi sentivo come quando ero piccolo. Come quando mia madre ebbe il suo primissimo malore. I dottori annunciarono che non aveva molte speranze, invece lei si era fatta forza, aveva resistito finchè c’era riuscita.

 

Il pomeriggio eravamo in chiesa, per il funerale.

Tutti ci venivano a dire quanto gli dispiacesse, quanti di loro era davvero addolorati? E quanti fingevano perché se ne fregavano? Era questo ciò che mi chiedevo, mentre Edward era al mio fianco.

Mi strinse la mano e sussurrò –Calmati-. Presi un bel respiro e mi rilassai.

Durante la cerimonia tenevo stretto sia il braccio di mio padre, sia la mano di Edward.

Sentivo le lacrime che continuavano a scorrermi sulle guance, senza che riuscissi a fermarle. Ogni tanto Edward mi lasciava la mano per asciugarmele, dopodichè la ristringeva nella sua accarezzandomi il palmo col pollice gelato.

A fine cerimonia le lacrime continuavano a scorrermi sul viso. Avevo smesso di lottare per fermarle, volevo consumarle tutte.

Edward m’accompagnò a casa, una volta arrivati fuori dalla porta mi strinse a se, sentii il suo alito freddo vicino al mio orecchio –Non sempre la vita ti riserverà belle sorprese. Ma tu non ti abbattere e, continua a camminare a testa alta, perché io sarò sempre con te, se vorrai piangere, ridere o anche solo parlare, te lo prometto Claus-.

Lo strinsi di rimando biascicando un grazie, mentre mi accarezzava i capelli.

 

Mi misi di scatto a sedere, le braccia di Edward subito mi avvolsero. Sentii le sue labbra posarsi delicatamente sul mio collo –Era solo un sogno- sussurrò sulla mia pelle facendomi venire i brividi.

Inclinai la testa –Lo so… -.

Sorrise e passò a baciarmi il mento –Mi sogni anche la notte eh?-.

Arrossii, mentre lo stringevo –Smettila di fare il deficiente dai…-.

Mi sfiorò appena le labbra e come se fossi una piuma mi sollevò facendomi sedere sulle sue gambe –Quanto sei lamentoso- rise e mi baciò stringendomi.

Arrossii nuovamente –Edward… Non siamo vestiti…-.

Sentii la sua risata nel mio orecchio, dolce, melodiosa –Da quando ti lamenti così tanto?- mi posò un leggero bacio sul collo –Non mi sembra che ti dispiaccia!-.

-Beh…- gonfiai le guance –Non è valido leggere nel pensiero!- lo strinsi sistemandomi meglio.

Mi prese il mento fissandomi negli occhi –Ti amo-.

Diventai sicuramente di un bel color melanzana. Appoggiai la fronte sulla sua spalla ed emisi un leggero gemito, quando lo sentii entrare in me.

Mi distese intrecciando la sua mano con la mia, mentre con l’altra mi accarezzava i capelli, spinte lente, dannatamente eccitanti, che lasciavano poco spazio a pensieri coerenti.

 

Quando mi svegliai lui non era nel letto, mi misi a sedere stropicciandomi un occhio –Edward?- lo chiamai.

La porta si aprì e lui entrò sorridendo, con il vassoio della colazione in mano –Buongiorno- disse posando il vassoio sul letto –Tuo padre ti manda un bacio e dice che tornerà stasera per le otto-.

Ridacchiai –Sei diventato un messaggero per caso?- chiesi prendendo la tazza del latte.

Lui la scostò un attimo per baciarmi, come al solito arrossii e per non darlo troppo a vedere cominciai subito a bere.

-Pranzi con me?- chiese.

Lo fissai –A parte che mangio solo io…- cominciai –Dove vorresti portarmi?- chiesi.

Rise e mi strinse baciandomi la fronte –Pensavo di andare a Seattle- disse.

-Ma perché andare in un ristorante, se quello che mangia sono solo io?- domandai quasi piagnucolando, odiavo dover mangiare solo io, mentre lui mi guarda. Certo lo facciamo anche a casa mia, ma per lo meno non paghiamo un sacco di soldi.

Alzò un sopracciglio e sorrise –Io pensavo anche di farti aggiustare i capelli, sono ricresciuti da, quando Alice te li ha fatti tagliare, gli occhi sono nuovamente coperti!-

Lo fissai scioccato –Ma…-.

-Perfetto!- mi passò dei vestiti e mi spinse in bagno –Sii veloce!-.

 

Eravamo al barbiere, sospirai e quando arrivò il mio turno mi sedetti alla sedia.

Ne uscimmo un paio d’ore dopo, i capelli ormai erano tutti spettinati, specialmente per via della mano di Edward che continuava ad accarezzarmeli.

Gli occhi non erano più nascosti, non che ormai m’importasse più, avevo il mio vampiro che mi amava, mi bastava questo.

Mi strinsi a Edward e sorrisi –Ora dove andiamo?-.

-Mhh… Ti va di andare a mangiare?- chiese.

Lo guardai male –Non mi freghi, non mangio se non a casa mia!- risposi.

Mi strinse ridacchiando e si piegò verso il mio orecchio sussurrando –Dai, poi facciamo ciò che vuoi-.

Diavolo tentatore, ecco cos’era in quel momento Edward, mi sentii arrossire e sospirai –Va bene!-.

Dopo che mangiai, mi condusse in spiaggia, ma non una qualunque. Sorrisi e lo abbracciai stretto mentre si sedeva sulla sabbia trascinandomi con se –E’ dove…- avvampai all’istante rivivendo quei momenti.

 

-Rilassati Claus…- mi sussurrò ad un orecchio, mentre si posizionava meglio.

Presi un profondo respiro e gli strinsi la mano chiudendo gli occhi –Vai, tranquillo…-. Sentii il suo membro fare il suo ingresso, gli strinsi maggiormente la mano, mentre alcune lacrime uscivano involontariamente dai miei occhi.

Le asciugò fermandosi per farmi abituare e poi mi baciò stringendomi a se e cominciando a spingere.

 

-Claus, stai facendo pensieri poco casti-.

Sobbalzai arrossendo come un peperone, il suo era stato un sussurro soffiato sul mio orecchio. Mi ero messo a pensare alla nostra prima volta, che vergogna.

Ma infondo, che m’importava, era pur sempre il mio ragazzo, quindi potevo anche pensarci. Mi abbracciò stringendomi a se. Sorrisi, quella sarebbe stata una bella giornata.

 

 

 

 

Ringrazio:

 

Becky cullen

Elayne

Clasaru

Locke

Lenus

Miss cullen

 

Ringrazio anche:

 

Flame Drago del Fuoco
Lenus
Locke
 miss cullen

Che hanno aggiunto la mia storia fra le loro preferite



 

Un grazie anche a chi legge, scusate ancora per il ritardo^^

 

 

  
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