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Autore: metaldolphin    22/08/2013    3 recensioni
Zoro è garanzia di sicurezza per tutto l'equipaggio: se lui sguaina le sue fidate spade, sanno che li difenderà con la sua stessa vita.
Allora perché giace legato ed impotente sul ponte, in balia degli elementi, pestato a sangue dai suoi stessi compagni di ciurma?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Nico Robin, Roronoa Zoro, Z | Coppie: Nami/Zoro
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Gli echi della battaglia erano divenuti, ormai, un ronzio familiare che faceva da sfondo ad immagini, sapori ed odori che permeavano la disperazione di quegli uomini scagliati gli uni contro gli altri.
Anche quando era calata la notte, il riposo non era stato concesso e doveva ascoltare con maggiore attenzione ciò che veniva trasmessogli dai sensi sempre all’erta: dal minimo fruscio poteva dipendere la vita.
Ma la stanchezza giocava al tiro alla fune con un disperato istinto di sopravvivenza ed in mezzo c’era lui, nastrino in bilico sulla linea sottile tra la vita e la morte.
Come un automa reagiva alle sollecitazioni esterne, mentre si chiedeva se sarebbe mai riuscito a raggiungere i suoi compagni ormai al sicuro; richiamò alla mente un volto particolare, da cui traeva la forza per andare avanti nonostante tutto.

Nami: occhi sorridenti e capelli di fuoco come il suo carattere.
Come una falena stordita dalla luce, le si era avvicinato troppo e si era scottato, ma come ben si sa, se vuoi toccare il sole, rischi di farti male anche se ti avvolge con la sua luce.

In quell’attimo, avvertì una presenza avvicinarsi nel buio; estrasse la spada, fulmineo, e colpì… ma qualcosa di sbagliato avvenne intorno a lui: un attimo prima era notte, adesso il sole splendeva alto nel cielo azzurro.
Era sulla terraferma, ma ora poteva percepire il dondolio familiare della Sunny in alto mare.
Sapeva che il volto allegro di Nami era lontano, al sicuro, ma ora incontrava i suoi occhi che lo fissavano, sgranati, mentre lacrime improvvise ne sgorgavano per scorrerle lungo le gote pallide...
La vide aprire la bocca come per dire qualcosa, ma ne uscì solo un sospiro spezzato, accompagnato da uno scuro fiotto di sangue, mentre crollava sul legno del ponte.
Una pozza di sangue, che brillava sinistramente al sole, si allargò sotto di lei, facendo spiccare ancor di più la bianca Wado Ichimonji che le sporgeva dal fianco straziato.

La voce di Sanji che richiamava la ciurma per pranzo non fece che accentuare l’irrealtà della scena che aveva davanti.

Cosa aveva fatto?

Rimase impietrito, mentre un urlo assordante gli riempiva le orecchie e invadeva il cervello: era il suo.

Poi avvertì un urto violentissimo, come se una locomotiva lo avesse investito, innumerevoli botte erano come ruote di vagoni che continuavano a passargli sopra, ma non reagì.
Stordito, cercava solo di udire le voci concitate, per capire se lei fosse sopravvissuta: del resto non gli importava, credeva di meritare la morte. Improvviso come era iniziato, il martirio finì; l’occhio tumefatto non riusciva ad aprirlo, ma riconobbe la voce di Robin, che intimava di terminare quello strazio e le proteste presto sedate e i passi pesanti che si allontanavano tra ringhi e parole minacciose.

Un panno fresco e umido gli fu poggiato sul viso, dandogli un sollievo che sapeva di non meritare; fece per scostarsi, ma non ci riuscì. Tra le fitte di dolore, capì di essere stato legato, impossibilitato a muovere qualsiasi arto. Mentre ripuliva grossolanamente il viso dello spadaccino, Robin non disse nulla.
Con uno sforzo notevole, Zoro aprì l’occhio e la guardò per un attimo, prima di abbassare nuovamente la palpebra.
-Cosa è successo?- chiese lei con freddezza.
-Non lo so- riuscì a mormorare lui -Credo un incubo…- Non lo disse per giustificarsi, si rendeva conto che non c’erano scuse per ciò che aveva fatto; non si sentiva degno disposte ma una cosa gli premeva sapere e la chiese:-Lei… lei… è?
Un groppo in gola gli impedì di continuare: se non fosse stato legato si sarebbe già ucciso.
Robin scosse il capo:- Chopper l’ha dichiarata fuori pericolo poco fa. Sembra che la lama ben affilata non abbia leso organi vitali: si riprenderà presto.

Zoro abbassò la testa e fece una cosa che poche volte aveva fatto in vita sua: pianse.

Lasciò scorrere lacrime amare sul legno del ponte, mentre singhiozzi incontrollati gli scuotevano il petto.
Lo sguardo gelido di Robin si addolcì, mentre gli dava spalle per dirigersi sottocoperta, lasciandolo solo col suo dolore.
   
 
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