Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Very69    23/08/2013    0 recensioni
Le doppie vite di Jamie e Harry si incontrano e si intrecciano come mai prima d'ora...
Lei,modella ma con una seconda vita da nascondere e lui,semplice studente universitario e componente della band più famosa del mondo...lei all'oscuro della sua vera identità come lui della sua...
Cosa succederà se un'antica conoscenza di Jamie porterà alla luce questi segreti?
Tratto dalla storia:
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Jamie's dad


Mentre Liam stava ancora cercando di metabolizzare quello che il suo migliore amico gli aveva confessato, Jamie aveva raggiunto Paul al di fuori del Cube. Si erano appostati in un vicolo stretto e buio e anche piuttosto umido. Ognuno appoggiato ad un muro, l’uno davanti all’altra.

J-allora?-chiese la ragazza leggermente irritata per il suo appuntamento interrotto.

P-beh intanto congratulazioni!-disse allargando le braccia e scoppiando a ridere-abbiamo una nuova coppia!-continuò poi notando la faccia arrossata della riccia

J-oh…maddai!-disse coprendosi il volto con le mani-non ridere!-disse imbarazzata. Paul invece mise su un sorriso sincero. Non aveva mai visto Jamie così impacciata con un ragazzo. Doveva piacerle davvero questo Harry. Avendo una decina d’anni in più di lei, si riteneva un po’ come dire responsabile.

P-sono solo contento, piccolina mia!-disse staccandosi dal muro e andandogli a posare un bacio sulla fronte. L’abbracciò di slancio. Jamie nascose la testa tra il petto dell’amico.

P-ma ricordati che se ti fa qualcosa che non deve…-lasciò in sospeso la frase

J-è impossibile che lui mi ferisca! Piuttosto sarò io a ferirlo lo so! Già gli sto mentendo troppo!-disse staccandosi dall’abbraccio e guardandolo negli occhi.

Paul sospirò semplicemente.

P-mi dispiace!-esclamò sinceramente. Jamie l’abbracciò di nuovo, e questa volta il primo a staccarsi fu il ragazzo. Doveva darle delle novità. Almeno delle nuove speranze.

P-a proposito ho delle novità!-disse attirando l’attenzione della riccia

J-riguardo?-chiese con le sopracciglia aggrottate.

P-tuo padre-due parole e Jamie perse un battito al cuore.

Flashback

“...davanti a lei aveva la scena a cui nessun figlio avrebbe mai voluto assistere...Piangeva...l'unica cosa che riusciva a fare era piangere...”
Jamie venne svegliata nel sonno, da dei rumori assordanti provenienti dal salotto. Immediatamente si alzò dal letto e si avvicinò al letto accanto al suo. Osservò bene la figura che si trovava sotto quelle coperte...la sua piccola sorellina stava dormendo di un sonno profondo e quei rumori a dir poco agghiaccianti non l'avevano disturbata affatto. Tirò un sospiro di sollievo e immediatamente si precipitò in salotto e iniziò a udire delle voci...una era sicuramente del padre, l’altra totalmente sconosciuta. Di un timbro basso e leggermente roca. Si avvicinò cautamente alla porta del salotto, leggermente socchiusa e appoggiò il suo occhio nella serratura…

X-mi dispiace...ma è arrivato il momento di farsi da parte...tu devi farti da parte...se non vuoi che Brando si vendichi di te e di tutta la tua famiglia-a parlare fu un uomo abbastanza robusto sulla quarantacinquina...pieno di tatuaggi coperti in parte dalla giacca di pelle marrone.Uno le rimase impresso: un’aquila si stagliava sul suo collo ormai piuttosto grinzoso. I suoi occhi, sul grigio scuro, ormai non trasmettevano più emozione, sembrava che quella frase l'avesse ripetuta già un milione di volte...come se ci avesse fatto l'abitudine...

P-no ti prego farò tutto quello che vuoi, ma ti prego non toccare la mia famiglia!-disse il padre supplicando e  per la prima volta potè giurare di aver scorto delle lacrime scendere dal volto del padre segnato ormai dalle rughe  più marcate...

Il tizio fece un sorriso  menefreghista...poi tutto accadde in un attimo. Quell'uomo tirò fuori dalla giacca di pelle...un arnese...inizialmente non capi cosa era a causa della vista appannata dalle lacrime, dalla paura e anche dalla serratura...poi comprese: una pistola...e poi tutto fu più veloce di lei… sembrava che le sue gambe si fossero paralizzate...non si muovevano...non ci riuscivano...senti solo uno sparo e poi il buio e il rumore di un vetro di finestra spezzato...poi le gambe riiniziarono a rispondere ai suoi comandi e spalancò la porta…

...davanti a lei aveva la scena a cui nessun figlio avrebbe mai voluto assistere...suo padre...colui che le era stato vicino per la caduta del suo primo dentino, per il primo ginocchio sbucciato, per il suo primo bacio, che le aveva fatto anche da mamma, che le aveva insegnato ad andare a cavallo, che le aveva insegnato a suonare il pianoforte, colui che le aveva insegnato a riattaccare la testa alle sue bambole quando dopo scatti di ira lei le decapitava, colui che le insegnò a ballare il valzer al compleanno dei miei 12 anni, colui che le aveva insegnato a essere sempre forte e di non dimostrarsi debole difronte e nessuno...era li disteso sul pavimento decorato da parquet tra i due divani che avevano scelto insieme in una pozza di sangue...in una pozza del suo sangue...si avvicinò...la testa girava...aveva fitte incredibili al cervello che non la smetteva di farle rivivere ricordi e di urlare...dentro urlava...moriva alla vista di tutto quello...fuori si limitava a singhiozzare...cautamente gli sollevò la testa e notò la ferita causata da una singola pallottola tra lo sterno e la schiena...dalla quale continuavano a fuoriuscire flotte di sangue...e poi incontrò i suoi occhi...quegli occhi color nocciola che erano riusciti a proteggerla in quei inutili 16 anni di vita...

J- pa..pa..papaà- riusci a dire mentre singhiozzava

P-Jamie non piangere va tutto bene...-riusci a dire trattenendo una smorfia per il dolore...-tu ora mi devi promettere una cosa...-aspettò che annuisse, cosa che fece anche involontariamente; cosa che avrebbe fatto qualunque figlio trovandosi presente alla morte del proprio padre-...devi proteggervi...so che cela puoi fare...ti ho insegnato a proteggerti cela puoi fare...ma ti ricordi il mio lavoro...-annui... sapeva cosa stesse per dire e lo incoraggiò solamente trattenendo le lacrime per memorizzare i suoi ultimi movimenti del viso...le sue ultime rughe...-continuerai quello che io ho costruito...devi farlo...torneranno per prenderti per prendervi...proteggi te stessa e proteggi lei...lei è innocente non conosce ancora il male...tu sei forte...sei la donna più forte che abbia mai conosciuto-le sorrise. Un sorriso forse di incoraggiamento-...promesso?-come si fa a non rispondere si a una richiesta da un uomo moribondo se poi oltretutto quell'uomo è tuo padre?! Annui...tirò un sospiro di sollievo e continuò a parlare...

P- Amore mio non piangere...sorridi e ricorda la vita è una sola e tu hai il diritto di viverla..."La vita è la più bella delle avventure...

J-...ma solo il vero avventuriero lo scoprirà"- concluse lei mentre la stretta della sua mano si affievoliva sempre di più nella sua e poi spirò...
Il suo aforisma preferito sulla vita di Gilbert Keith Chesterton...quasi tutti i giorni le ripeteva quell'aforisma. Non ci sarebbe stato modo migliore di salutarsi.
Ma aveva uno scopo...la sua unica ragione di vita lei. Sua sorella. La sua Stella.

Fine Flashback

J-dimmi!-disse con gli occhi leggermente lucidi scuotendo Paul per ottenere quelle dannate novità.

P-beh calmati-disse serio facendo respirare profondamente la ragazza. –tu melo hai descritto bene e io ho mandato delle sentinelle in giro per l’Inghilterra per cercare di capire da dove provenisse-disse iniziando ad allontanarsi dalla ragazza per riappoggiarsi al muro di fronte-Ho mandato Mark nella zona a sud di Londra oltre il Tamigi-lasciò del tempo per riflettere alla ragazza. “ecco perché durante la scorsa settimana Mark non era presente alle riunioni!” si disse Jamie mentalmente.

P-ha chiesto in giro e forse abbiamo trovato l’uomo con l’aquila!-disse serio. Jamie non poteva crederci, dopo circa due anni forse era arrivata ad ottenere qualcosa. L’avrebbe vendicato, avrebbe vendicato suo padre, Hector, di questo ne era più che certa.
Sospirò e cercò di rilassarsi.

J-grazie Paul! Io davvero non so come ringraziarti!!-disse la ragazza commossa da quello che l’amico aveva fatto per lei.

P-non mi devi ringraziare! Tu mi hai tirato via dalla strada! Per te farei questo ed altro!-disse accarezzandole la guancia. Jamie sorrise  e chiuse gli occhi per sospirare.

P-ed ora va! Torna dal tuo amore!-disse ridendo e spingendola verso l’entrata del cube.

Jamie rise con lui ma gli piantò lo stesso una bella gomitata nello sterno.

J-Grazie! ci vediamo domani!- e detto questo la ragazza rientrò nel locale con una nuova speranza.


*SPACE ME*
arieccomiiii con un nuovo capitoloneeeeee yuppyyyyy *-*
Finalmente si sa di più del passato di Jamie :3
Ma voi per chi tifate?! Per Jarry (Jamie+Harry!) o Zamie(Zayn+Jamie!)?!?!?
Fatemelo sapere,il finale è ancora aperto e potrei decidere di cambiare la coppia anche se già avrei in mente come finirla :3
Vi lascio la gif di paul...ecco come lo immagino--->
Baci,alla prossima! Very69
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Very69