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Autore: Essence_    23/08/2013    6 recensioni
«Devi proteggere a tutti i costi Elena Gilbert, vive a Mystic Falls con sua zia Jenna e suo fratello Jeremy. I suoi genitori sono morti in un incidente, ma sappiamo tutti che non è stato solo un incidente. Volevano uccidere l’intera famiglia Gilbert e hanno fallito. Si tratta dell’organizzazione degli Originari, ragazzo. Non si fermano davanti a nessuno finché non ottengono ciò che vogliono. E vogliono la giovane Gilbert morta»
E se Damon fosse un agente segreto ed Elena fosse in pericolo? Se vi va leggete e recensite c:
NB. I personaggi sono tutti umani.
Genere: Avventura, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alaric Saltzman, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Case 39

2.

Caro diario, oggi è stata una giornata difficile. Mi hanno chiesto come sto e io non sono brava a mascherare i miei sentimenti, spero che abbino abboccato ai miei sorrisi falsi e ai miei “sto bene”. Ultimamente anche sorridere è diventato complicato. Zia Jenna dice che è normale, che passerà. Il punto è che non sa quando e come e io sto impazzendo. Forse dovrei solo staccare la spina per un po’ e andarmene da qui. Qualunque posto sarebbe meglio di Mystic Falls. Per ora, mi accontento di rimanere nella mia stanza e scrivere; è l’unico modo che ho per evadere. Non entro più nella camera dei miei genitori dal giorno dell’incidente. Vorrei avere la forza per farlo, ho bisogno di sentire di nuovo il profumo della mamma e la morbidezza delle camice di papà. Caroline dice che lo shopping aiuta a distrarsi, io non ne sono tanto convinta però. Non sono mai stata una patita della moda. Bonnie invece ha proposto di vederci tutte e tre al Mystic Grill, è un locale carino e molto frequentato.  Non sono persuasa neanche da questa proposta, come potrei stare in mezzo a tante persone felici? Comunque si è fatto tardi e sono parecchio stanca. Spero in una svolta nella mia vita. Notte,

-Elena.

La ragazza sospirò e ripose il piccolo libricino sotto il cuscino. Stiracchiò poi le braccia, accompagnando il movimento con uno sbadiglio. Da quando  c’erano le selezioni delle cheerleader, non stava mai un attimo ferma e spesso si ritrovava a terminare i compiti la sera, rimanendo sveglia fino a tardi. Fortunatamente la sua media era impeccabile e rasentava la perfezione; a breve si sarebbe diplomata. In quanto a Jeremy, Elena non era così tranquilla. Aveva iniziato a frequentare gente poco raccomandabile e quasi sempre rincasava con un insopportabile odore di alcol e canne addosso. Jenna, loro zia, era anche la loro tutrice legale e la mora immaginava che non era un compito affatto semplice per lei. Specialmente se non aveva mai avuto dei figli e doveva occuparsi di due adolescenti infelici e complessati. Per questo cercava di non darle gatte da pelare e usciva per controllare suo fratello, accertandosi che non facesse stupidaggini. Purtroppo, Jeremy era una testa calda e in diverse circostanze aveva fatto da baby sitter, riportandolo a casa anche in stati pietosi. Ne avevano parlato mille volte, talvolta alzando la voce e finendo quindi per litigare. E si ritrovavano sempre al punto di partenza. Elena sapeva che era il suo modo per attenuare il dolore ma non poteva andare avanti così. Sarebbe finito per distruggersi con le sue stesse mani e la mora non poteva permettere che ciò accadesse. Forse, l’intento del fratello, era proprio questo. Sospirò nuovamente, spostando le coperte per immergersi nel torpore rilassante e ristoratore del letto. In poco, scivolò nel mondo dei sogni, lontana da preoccupazioni e pensieri contrastanti che facevano a pugni per venire fuori.

Damon roteò gli occhi lapislazzuli al cielo mentre suo fratello, esattamente al suo fianco, continuava a straparlare su cose che non si era nemmeno preso la pena di seguire. Afferrò il bicchierino sul bancone e lo bevve tutto d’un fiato, indirizzando un occhiolino alla cameriera bionda. Quella gli sorrise e mimò una cornetta, sibilando un “chiamami”. Abbassando lo sguardo, si accorse di un bigliettino sotto il drink e lo prese, infilandolo accuratamente nella tasca posteriore dei jeans. «Mi stai ascoltando?!» domandò Stefan, esasperato, gesticolando animatamente. L’altro rise e gli posò una mano sulla spalla. «Smettila di agitarti o la vena sul tuo collo scoppierà» e poi imitò il boato di qualcosa che esplodeva. In risposta, il biondo grugnì in segno di irritazione e gli scoccò un occhiata torva, scuotendo rassegnato il capo. «Non so davvero come hai fatto a diventare un agente segreto..» borbottò. Il moro sollevò le spalle, abbandonando poi lo sgabello. «Fascino fratellino, qualcosa che tu non possiedi e non possiederai mai» Stefan lasciò una mancia alquanto generosa e si affrettò a raggiungerlo all’uscita. «Ora possiamo pensare a cose serie? Tipo alla missione?» Damon increspò le labbra in un sorriso sardonico. «Me ne sto già occupando» E prima che potesse anche solo chiedere a cosa stesse alludendo, gli indicò un abitazione dall’altra parte della strada. Casa Gilbert. Bingo.

Jenna guardò almeno per la decima volta fuori dalla finestra, giocando nervosamente con una ciocca dei propri capelli ramati. Erano le dieci di sera e non aveva ancora ricevuto una telefonata. All’esterno il quartiere era calmo come sempre, nessuna nuova macchina all’orizzonte o una sagoma nera sul porticato. Sbatté le palpebre, cercando di non cedere al sonno. Non aveva praticamente più dormito da quando aveva  saputo della faccenda degli Originali, del complotto che avevano organizzato per uccidere l’intera famiglia Gilbert  e dell’imminente tentativo di riuscirci fino in fondo. Improvvisamente qualcosa vibrò nella sua mano destra chiusa a pugno e si riscosse, sospirando di sollievo. Nonostante avessero accordato che fosse quello il segnale, controllò comunque dallo spioncino. La sicurezza prima di tutto. Alla vista di due ragazzi dall’aria terribilmente giovane, aggrottò la fronte e spalancò piano l’uscio. «Prego..» fece, quasi in imbarazzo, mettendosi di lato per permettergli di entrare. Il primo a varcare la soglia fu Damon che cominciò a studiare l’ambiente, attento. Subito dietro, si stagliò la figura gentile di Stefan, che invece le sorrise piano. Quando chiuse la porta, si girò a scrutarli, leggermente confusa. Possibile che solo due ragazzi, sebbene la grossa stazza, sarebbero riusciti a proteggerli? Li osservò ancora, rendendosi conto di quanto fossero diversi. Il primo aveva uno sguardo glaciale, freddo; il suo viso era imperscrutabile e sembrava fin troppo gessato nei suoi vestiti. Il secondo, al contrario, le ispirava tranquillità e le aveva perfino rivolto un sorriso. «Ehm.. accomodatevi pure» propose, facendo strada verso il salotto. Tuttavia, solo Stefan si sedette, Damon rimase in piedi dietro di lui. «Esattamente.. cosa accadrà?» si decise a chiedere Jenna. Fu Stefan a schiarirsi la gola e risponderle. «Veda, signorina Gilbert, sarà semplice.. vi terremo a sicuro, senza segregarvi in casa. Potrete fare tutto quello che fate solitamente, noi ci limiteremo a svolgere il nostro dovere. Le promettiamo che andrà tutto secondo i piani» la donna annuì, assimilando man a mano quelle informazioni. «E i ragazzi.. io ragazzi possono sapere di tutto questo?» Questa volta, Damon le diede il responso. «Meno sanno, meglio è. E’ una situazione abbastanza complicata» annuì ancora, trovandosi d’accordo con il ragionamento dell’agente. «E.. dormirete qui?» Di certo non poteva immaginare le condizioni degradanti in cui in numerose missioni avevano dovuto sottostare i due fratelli, che per lavarsi avevano perfino usufruito dell’acqua piovana, che si erano ritrovati a strusciare su terreni fangosi e arrampicarsi su montagne. «Non si preoccupi di questo, sapremo cavarcela» Stefan si alzò dal divano e Damon lo affiancò, mentre Jenna faceva lo stesso e li accompagnava all’ingresso. «Andrà tutto bene, signorina Gilbert» ribadì ancora il secondo, rassicurandola. Si limitò a sorridergli riconoscente. «Comunque sono Stefan e lui è Damon» disse ancora. «Io sono Jenna e possiamo darci del tu» annuirono in contemporanea e con un sincronismo inquietante, lasciarono l’abitazione. Jenna sospirò, appoggiandosi alla porta.

E’ andato anche il primo capitolo,wow. Allora premetto che all’inizio i capitoli non possono essere lunghi, dal secondo in poi invece saranno più corposi. Parlando del capitolo.. finalmente entra in scena –anche se per poco- la nostra cara Elena e in seguito anche Jenna. (che nella serie devo dire che mi manca parecchio). Vi prometto che le cose si movimenteranno e presto vedremo i due fratelli Salvatore in azione, gogo(?) Okay, mi eclisso nuovamente ahaha. Il prossimo aggiornamento probabilmente sarà giovedì, se tutto va bene lol Adieu <3

  
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