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Autore: Inilis    25/08/2013    2 recensioni
"Salve, sono Lucy, e mi sto svegliando da un sonno durato 20 anni."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve, sono Lucy, e mi sto svegliando da un sonno durato 20 anni.

In lontananza si sentono risate, un risveglio piuttosto insolito, è come se fra me e quel dolce rumore ci fosse un muro, una barriera che mi separa da tutto ciò che sto ambendo da anni, anche se adesso che ci penso, io no so cosa voglio veramente.
Sento il profumo del sole sulle lenzuola in cotone, come se le avessero messe da poco , anche se mi rendo conto che è improbabile, mi sembra di aver dormito per anni.
Apro gli occhi, la stanza è in penombra, dal soffitto pende un lampadario decorato con piccoli motivi floreali. Voltandomi alla mia sinistra noto un comodino nocciola chiaro, uno di quelli che si trovano benissimo all'Ikea, dove poggiato c'è il mio Ipod.
Non riesco a capire dove sono, mi sento confusa e disorientata. Non ricordo nulla di ciò che ero prima, di ciò che mi è successo.
Il fiato inizia a mancarmi, annaspo alla ricerca di aria, sembra che un pungiglione penetri nel mio debole cuore lasciandomi senz'aria. Mi rannicchio pensando di contenere quel dolore al petto, in una singola zona, ho paura a sdraiarmi, ho paura che il dolore si estenda, già così mi sento morire, e forse è la cosa migliore dato che non ho un'identità.
Per caso mi casca l'occhio sull'Ipod, un senso di tranquillità mi pervade. E' come se quel singolare oggetto sia l'unico appoggio, l'unica sorgente di sicurezza.
Con uno sforzo immane decido di prenderlo e stringerlo forte fra le mani, so che sembra una sciocchezza, ma in poco tempo il mio respiro torna regolare e abbandonandomi alla dolce melodia de “Le Onde” di Einaudi riprendo il sonno.

            

Una ragazza con una maglietta più grande di lei mi si presentò davanti, indossava dei pantaloni anch'essi di una taglia di troppo per il suo fisico abbastanza esile, la salutai, ma pareva come se io non fossi lì, come se stessi vedendo un film.

Era una delle prima giornate di sole, era stata un'invernale primavera, nessuno era pronto a quel caldo soffocate d'estate inoltrata.
Il tempo sta impazzendo” pensò, mentre teneva fra le mani una scopa. Si trovava in una scala di una palazzina di 6 piani. Solitamente sono fresche le scale, ma quella proprio non voleva saperne, era come se anche la pietra volesse godere di quel sole appena spuntato, era come se avesse paura del ritorno della pioggia.
Nonostante quell'atmosfera soffocante lei continuava a pulire, doveva arrivare a fine mese. Aveva deciso di anticipare sua madre a lavoro quella mattina, sua madre sgobbava già abbastanza, voleva evitarle uno sforzo in più. Sapeva che, anche se lei non lo ammetteva, stava poco bene, e non c'era modo di convincerla ad andare a fare visite. Così, appena poteva, la giovane andava a fare i lavori più faticosi.
Fu come un flash, all'improvviso un attacco di caldo la fece crollare, aveva bisogno di zuccheri, quella mattina non aveva nemmeno fatto colazione.
Sentì dei passi nelle scale, qualcuno saliva, doveva nascondersi, non poteva farsi vedere star male davanti a quelli che la pagavano, altrimenti avrebbe perso il lavoro, e loro ne avevano veramente bisogno di quei soldi, non erano molti, ma messi insieme agli altri ritagli facevano un gruzzoletto che avrebbe permesso a lei e a sua madre di arrivare a fine mese.
Buio, l'ultima cosa che sentì erano delle braccia che la sollevavano da terra e lo scatto di una porta che si apre.            

 

Mi risvegliai, la canzone stava per finire, avevo dormito veramente così poco? E quel sogno che voleva dire?

Guardai l'ipod e decisi di sbloccarlo, rimasi stupita. La schermata si aprì sui promemoria, il messaggio dice:

 

Ben svegliata :) Appena riesce ad alzarsi venga pure nell'altra stanza.

Ah, non si preoccupi, a cambiarla è stata la signora delle pulizie.
Buon risveglio,
Alan”

 

Ora si che sono veramente confusa, davvero non riesco a capire, e Alan chi è? Perchè mi da del lei? Ma allora..

Mi alzai e andai a specchiarmi davanti allo specchio del lungo armadio che copriva completamente la parete di fronte al letto. Constatai che ero io quella ragazza esile che avevo visto in sogno, sono io.. Solo che ora i vestiti larghi sono spariti, una lunga camicia da notte che profuma di gelsomino copre il mio corpo. Forse è della moglie di questo Alan, ma non gli darà fastidio la mia presenza? Ho dormito nel loro letto, penserà che sono una sua amante!
Devo tranquillizzarmi, molto probabilmente la moglie sa della mia presenza, ma ora ragioniamo. Mi sedetti sul letto, l'unica cosa che può togliermi ogni dubbio è andare di là e chiedere spiegazioni. Ma non posso andare vestita così, ho bisogno dei miei abiti.
Su una sedia trovai un biglietto sempre di Alan, a quel signore piace la caccia al tesoro a quanto pare.

 

Ecco degli abiti puliti, spero che siano di suo gradimento.

Alan”

 

Indossai una gonna grigia con delle pieghe, molto semplice, nessun fronzolo che può creare fastidio, l'unico decoro sono due righe sottili di color verde ai lati che terminano con dei bottoni anch'essi verdi. Successivamente una maglietta smanicata bianca, con dei fiori verdi. A quest'uomo piace il verde, o meglio a sua moglie, si.. deve essere proprio così, un uomo non può avere tutto quel gusto nel vestire.

Feci un grande respiro, oltre la porta sento gente che ride e scherza, ho paura. Non so che dirgli, non sono mai stata una ragazza socievole e tanto meno chiacchierona, specialmente con la gente che non conosco. Forse è meglio che aspetto, una volta andati via tutti farò la mia apparizione, ma non sono sicura di riuscire a resistere col dubbio per chissà quanto tempo.
Questi pensieri mi stanno facendo scoppiare la testa, odio il mio essere un'indecisa cronica! Forse è per questo che il mio corpo decise di non aspettare il segnale dal cervello, che evidentemente era entrato in corto circuito, e aprì la porta.
Timidamente percorsi un piccolo e stretto corridoio, sembra assurdo ma stò camminando verso la luce. Sorrisi al pensiero di ciò che significa il “camminare verso la luce” e mi buttai fra le braccia della verità.


Salve, sono Lucy, e mi sto svegliando da un sonno durato vent'anni.

  
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