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Autore: Inilis    26/08/2013    1 recensioni
"Salve, sono Lucy, e mi sto svegliando da un sonno durato 20 anni."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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A dire il vero mi buttai fra le braccia di 4 ragazzi.

Stanno seduti sul pavimento attorno ad un tavolo di vetro. Carte da gioco e fish sono sparse ovunque, il divano intasato da lattine di birra e bottigliette d'acqua. Dei cartoni delle pizza si trovano accanto a ognuno di loro e mi gustai quel delizioso profumo.
E' un appartamento modesto, non relativamente grande dove sala e cucina sono un tutt'uno.
-”E quella è una tua nuova conquista Al? Perchè non ce ne hai parlato?! Dopotutto siamo i tuoi migliori amici!”- disse in tono scherzoso un ragazzo, più o meno della mia età.
Si girarono a fissarmi, otto occhi che mi guardano e mi scrutano. Forza Lucy, salutali, non essere timida e non farti prendere dalla paura di essere in una casa di soli uomini, ma soprattutto Lucy non arros..come non detto.
I loro sguardi fissi su di me iniziarono a far bruciare le mie guance, mi sento sempre a disagio quando le persone mi fissano, divento una statua di marmo e inizio a dire cose a sproposito.
Un giovane di statura snella e longilinea si alzò e mi venne incontro. Cammina con passo sicuro, i suoi piedi non si sentono, si sta avvicinando, si sta avvicinando a me.
-”Ben svegliata”- ma è stato veramente lui a parlarmi? Non può essere stato mister sottiletta a parlarmi! E' troppo cupa per uno come lui, cioè, per uno col suo fisico. Lui dovrebbe essere più..più..più da..Okei basta farsi discorsi mentali da sola, già non sanno chi sono, cioè nemmeno io sono..anzi si! STOP! Tira il freno Lucy. Basta fantasticare!
Lo ringraziai con un esile filo di voce, la mia mente ha rincominciato a fantasticare ma.. Le gambe mi tremano, risulta impossibile fermarle, tutto inizia girare ed ecco che sento quella sensazione di precipitazione, la forza di gravità mi chiama verso di se.. ecco ancora che sento quelle braccia prendermi, mi sento a casa.
-”E' meglio che mangi qualcosa”- abbozzò ad un sorriso e per me questo è tutto ciò di cui avevo bisogno, la mia isola che non c'è sarà per sempre il suo sorriso, il suo sguardo, la sua protezione. Mi sembra irreale, non posso essermi innamorata di uno sconosciuto in così poco tempo, la vita non è un film.
Mi strinse forte al suo petto, riesco a sentire il gelsomino sul suo collo, quel profumo mi pervade e si attacca alla pelle come un tatuaggio.
Dopo avermi poggiata su una sedia ognuno dei ragazzi mi offrì un pezzo della loro pizza, dicono di non aver fame, ma per me non è vero, lo fanno per gentilezza verso un'idiota caduta dal cielo.
Li scrutai per un po di tempo, non so quanto, ma dall'inizio alla fine capii che dovevo proprio essere messa male,e infatti glielo riferii:
-”Devo proprio avere una faccia orribile..”- sorrisi loro, il mio cuore sorrise insieme a me.
Penso sia la prima volta, in vent'anni di vita, che mi capita di trovare un senso di pace e agio tale da colmare la solitudine patita.
Solo ora capisco quanto il mio isolamento sia stato vano, non è servito a nulla, ho sempre creduto che star per conto mio fosse la soluzione principale per risolvere i miei problemi, tanto agli altri non importava nulla della mia vita, ma non è così. Alle persone non interessa che tu abbia problemi, e se per questo nemmeno agli amici, a quest'ultimi non interessa del tuo fottutissimo problema, gli importa di come stai tu! Tutto il resto è superfluo, tutto il resto non conta.. Non importa se tu non vuoi parlare, non importa se ne stai parlando, ti prendono e ti fanno distrarre, ed è quello che questi ragazzi stanno facendo con me.
Non riesco a capire il perchè lo stiano facendo, mi conoscono solo da qualche ora, ma, forse, come me, anche loro hanno sentito i fili del nostro destino intrecciarsi in un nodo indissolubile.
Sento gli occhi bagnati, caldi, ma che mi succede? cerco di cacciare indietro queste lacrime ma è più forte di me, proprio non ce la faccio..Li osservo giocare, scherzare fra loro, mi coinvolgono, non mi sento esclusa, mi sento parte di una famiglia.
Alzarono tutti lo sguardo su di me, i volti sono preoccupati, chissà che staranno pensando, devo subito trovare un modo di bleffare queste lacrime.
-”Bhè ragazzi, scala reale maggiore, a me la fish!”-
-”Ci hai fregato, non è giusto! Sei crudele! Ci hai inteneriti con quelle lacrimuccie da cerbiatto!”- si lamentò Bac. Ad essere sinceri si chiama Fred, tutti lo hanno soprannominato Bac perchè somiglia a Bacco per quanto beve. Devo ammettere che fisicamente non somiglia proprio per nulla a quel dio paffuto e sempre rosso. Anzi, lui, da quanto ho capito, assume un'aria da uomo vissuto. Si, uomo vissuto che senza barba. Non so perchè ma la mia idea di uomo vissuto è un tizio dalle profondo rughe espressive, con qualche cespuglio di barba, ma questo ha tutto fuorchè l'aria da uomo vissuto.
Nonostante è il classico tipo che fa tendenza, devo ammetterlo, e posso giurare che quel colletto di borchie al collo attira molte ragazze, gli fa assumere l'aria da “cattivo ragazzo”. Se solo ci parlassero per qualche minuto si renderebbero conto che è tutto, fuorchè un cattivo ragazzo. Sembra più un bimbo viziato abituato ad avere ciò che vuole, non gli piace perdere, si intestardisce se vuole giungere un obbiettivo, non sembra uno che cambia idea facilmente.
-”Eddai Bac, è un gioco!”-
-”Ooh solo perchè è una ragazza dici così Al!”-
-”Che vorresti dire?”- Alan gli lanciò un'occhiataccia.
-”Lo sai benissimo che voglio dire”- la malizia era palpabile nelle parole di Fred.
-”Ah si eh?.. quindi io farei così perchè lei è una ragazza...”- Alan prese una bottiglia d'acqua e la versò sulla testa di Bac.
-”Così ti rinfreschi le idee”- soddisfatto si ricompose.
-”Vuoi la guerra eh?.. Che guerra sia allora!”- urlò come uno di quegli attori nei film di guerra, scoppiai a ridere. Stavo bene.
Iniziarono a volare cuscini, birra, acqua..Il pavimento è diventato un campo di battaglia, la gara a chi non scivola prima è una delle cose migliori. Nessuno riesce a reggersi, c'è sempre qualcuno pronto a farti cadere.
Risi, risi, risi fino allo sfinimento. Senza nemmeno rendermene conto mi addormentai a terra nella poltiglia.

-”Lucy, lucy!”- e chi è che urla così a quest'ora? Ho un mal di testa allucinante.
-”Zitto tappo!”- povero Ron, avevo iniziato a chiamarlo così dopo la quarta birra.
E' veramente basso, ma i suoi muscoli..Oddio, spero di non avere la bava.
E' un tipo molto loquace, specialmente con le ragazze, o così mi hanno detto, anche se con me non ha smentito la voce.
E' biondino, più sul castano, i capelli gli toccano appena le spalle, anche se un rasta spunta lungo fino a metà schiena.
Il suo volto tondo e sorridente mi sta dando il risveglio, se non sbaglio c'è profumo di brioches.
Il mio stomaco si fa sentire, con un balzo da ginnasta provetta sono pronta per avventarmi sul cibo.
-”Che buon profumo!”- la mia faccia deve essere molto idiota, incantata a pregustare quelle meravigliosa delizia ricoperta di crema.
-”Che c'è da ridere?!?”- cercai di metterci tutta la cattiveria possibile, ma loro continuarono a ridere.
Il rumore del caffè li fece zittire, ci dirigemmo all'isola che usiamo da tavolo e pancia mia fatti capanna.
-”Ma sono deliziose”- i miei occhi brillavano, per le mie papille gustative è un vero e proprio orgasmo di piacere.
-”Ma chi è che le ha prese?”-
-”Io, la mattina esco a correre, dato che ci troviamo tutti qui, ho pensato di fermarmi a prendere qualcosa da mangiare”-
-”Devi dirmi dove le hai prese!”- gli puntai un dito contro, ma lo ritrassi subito.
Mi sono rivolta a Ren con fare forse un po troppo arrogante, ieri sera non ho legato molto, se ne stava più sulle sue, magari è timido.
Ecco perchè ha un fisico così ben strutturato, lui corre. Anche io vengo a correre se quelli sono i risultati. Poi, Lucy, sii sincera, lui è Bello con la B maiuscola.
Non parla molto? Vabbhè per quello ci sei tu, tanti anni di silenzio devono pur sfociare da qualche parte no? Sempre se non ti perdi a giocare coi capelli in un disordine perenne, sono lisci ma stanno per i fatti loro; oppure nei suoi occhi verdi. Sono così profondi, sembra non abbiano fine. Hanno il segno di chi ha sofferto, di chi sa cosa vuol dire affrontare periodi bui, chissà.
-”Hei?”- mi strofinò una mano davanti agli occhi.
-”Vengo anche io a correre la mattina con te!”- esclamai decisa.
-”Ne sei proprio sicura?”- che è quello sguardo scettico?
-”Ma certo! Non vedi che fisico che ti sei fatto?!”- uomini..non capiscono nulla.
-”A dire il vero lo dico perchè stamattina quando sono uscito russavi come un toro!”- rise e mi scompigliò i capelli.
Ecco, di nuovo, le guance vanno in fiamme, che vergogna. E gli altri che hanno da ridere mi dico io.

Verso le nove se ne andarono tutti, rimanemmo io e Al.

Lo aiutai a pulire, avevamo proprio fatto un macello la sera prima.
Mi scusai parecchie volte, non pensavo di aver creato tutto quel disturbo, ma lui mi tranquillizzò dicendomi che era routine, tutte le volte che si incontrano è così.
Finimmo per mezzogiorno, mi permise di fare una doccia. Sono un po a disagio, però se voleva fare qualcosa poteva benissimo approfittare ieri sera, ero ubriaca come mai in vita mia. E' proprio un ragazzo per bene, so di essere troppo affrettata coi miei commenti, ma è una sensazione che ho, e solitamente non sbaglio mai.
Mi sto rilassando sotto lo scrosciare dell'acqua quando un flash attraversa la mia mente..
Esco e mi vesto velocemente.
-”Alan!”-
Nel vedermi scoppiò a ridere.
-”Che c'è? Non ci trovo nulla da ridere”- mi sentii umiliata, perchè ride? Infondo non sono uscita nuda.. cos'ho che non va? Magari sta ridendo perchè mi ha filmata? CHE PORCO! Oppure ride per quel che mi farà tra poco?!
Mi prende per un braccio e mi trascina nella camera dove mi ero svegliata, io mi divincolo, non mi avrà! Brutto maniaco! Mi sono fatta un'idea sbagliata di lui! Mannaggia a me e al mio sesto senso, non è vero che indovina sempre, sbaglia sempre!
-”Stai tranquilla, non ti faccio nulla, ti sto portando solo davanti allo specchio”-
Lo guardai stupita, che scema che sono. Il mio sesto senso ci azzecca sempre! Eccome!
-”Grazie sesto senso”- sussurrai, non immaginavo che lui avesse sentito.
-”Grazie? Nono, non mi chiamo sesto! Sei proprio una zuccona sai, non ti ricordi mai il mio nome!”- rise ed io risi con lui. Le nostre risa si unificarono, come se fossero una cosa unica, un'unica voce.
-”Vabbhèèè, è solo una maglietta al contrario e un paio di pantaloni girati nel verso sbagliato.. quanto la fate lunga voi uomini”- e comunque, il tuo nome sarà quella cosa che non scordeò mai, ci puoi giurare, dovessi morire qui. Sono passate solo poche ore, mi sento un fuoco dentro ogni volta che mi guardi, che mi sorridi, che ti prendi cura di me. Questa è una promessa, io mi prenderò cura di te come tu fai con me, mi stai salvando, prima di ieri mi sentivo affogare in un mare di angosce, ma tu, il mio bagnino, sei arrivato a trarmi in salvo.
-”Che dovevi dirmi?”- che cambiamento drastico, si deve essere preoccupato. Continuo a domandarmi come fa, come fa ad avermi così a cuore.
-”oh bhe ecco..-" ho vergona a dirgli ciò che sento. Mi prenderà per una persona insensibile, senza cuore, ma devo dirgli, altrimenti non riuscirò mai a togliermi questo peso. 
-"Si tratta di mia madre, sono stata così bene che nemmeno c'ho pensato”- mi incupii, che figlia snaturata, sarà in ansia per me. . Come ho potuto dimenticarmi così di lei? Non mi è mai capitato..

Mi alzò il volto e mi sorrise.
-”C'ho pensato io, tranquilla. Le ho detto che sono un tuo amico di vecchia data e che ti ho praticamente costretto a stare da me per qualche giorno. Sei libera di star da me quanto vuoi.”-
-”Ma come?...”-
-”Shh.. questo è un segreto”- disse strizzandomi l'occhio.
  
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