Fanfic su artisti musicali > The Wanted
Segui la storia  |       
Autore: drunkonlove    27/08/2013    3 recensioni
-Uno Shirley Temple per favore.- disse Debby appoggiando i gomiti sul bancone del bar.
-Per me un Long Island.- disse Tom sistemandosi accanto a Debby.
-Arrivano subito.- disse il barista.
-Stai benissimo.- disse Tom cingendo la vita di Debby con un braccio -Sei stupenda, togli il fiato.- le sussurrò all'orecchio facendola rabbrividire.
-Grazie.- disse Debby con voce flebile.
Ecco perchè non voleva andare a quella stupida sfilata, ci sarebbe stato Tom e ci sarebbe stato anche Nathan, e non aveva la minima idea di come avrebbe gestito la cosa.
-E' da tutta la sera che ti fisso, non riesco a staccarti gli occhi di dosso.- disse Tom lasciandole una scia di baci sul collo.
-Non qui Tom.- disse Debby nel tentativo di respingerlo.
-Natahn non dovrebbe lasciare sola una ragazza così bella.- le sussurrò Tom riprendendo a lasciarle delicati baci sul collo.
-Ecco a voi.- disse il barista posando sul bancone davanti ai ragazzi i due drink.
-Grazie.- sorrise Debby.
-Andiamo in un posto dove possiamo stare io e te soli?- chiese Tom sorridendole maliziosamente.
-Non credo sia il caso.- disse Debby bevendo un sorso del suo drink.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jay McGuiness , Max George, Nathan Sykes , Siva Kaneswaran , Tom Parker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

LA LETTERA



Anche quella mattina, come le capitava ormai da diversi giorni, Debby si svegliò accanto a Tom. Nonostante stessero insieme da poco più di due settimane Debby sentiva di amare Tom come non aveva mai amato nessun, non voleva certo giungere a conclusioni affrettate ma qualcosa dentro di lei le diceva che Tom avrebbe potuto essere quello giusto. Aveva solo diciannove anni, era giovane, ma pensare al matrimonio o al costruirsi una famiglia non le sembrava un crimine e poi Debby aveva sempre amato fantasticare sul futuro.

-Ti va se prima di andare al ristorante passiamo un attimo da casa mia? Sai, sono praticamente tre giorni che non ci metto piede.- disse Debby bevendo un sorso caffè.
-Certo.- le sorrise Tom mettendo la sua tazza nel lavandino.
-Hai programmi per oggi pomeriggio?- chiese Debby mangiando l'ultimo pancake rimasto.
-No.- rispose Tom versandosi del succo in un bicchiere -Tu sì invece?-
-In realtà nemmeno io ne ho.- disse Debby finendo di bere il suo caffè -Ma pensavo che potremmo stare un po' a casa mia, magari con Max e Rachel.- aggiunse andando a mettere nel lavandino la sua tazza e il piatto dei pancakes.
-Mi sembra un'ottima idea.- sorrise Tom baciandole la fronte.
-Però prometti che non starete tutto il tempo attaccati alla play station.- disse Debby guardandolo negli occhi.
-Lo prometto.- disse Tom unendo le sue labbra con quelle della ragazza -Possiamo andare?- chiese poi guardandola.
Debby annuì, prese dal bancone la sua borsa e si diresse alla porta seguita da Tom.
Una decina di minuti dopo l'auto su cui viaggiavano posteggiò davanti al palazzo in cui abitava Debby.
-Spero ci sia a casa qualcuno perchè io non so più dove ho messo le chiavi.- disse Debby scendendo dall'auto.
-La mia compagnia ti fa male.- disse Tom ridendo infilandosi in tasca le chiavi dell'auto.
Debby suonò il campanello e con sua sorpresa fu il padre a risponderle, di solito a quell'ora era già al lavoro, ma forse aveva preso qualche giorno di ferie oppure aveva deciso di andare più tardi al lavoro, in entrambi i casi lei non poteva saperlo visto che erano tre giorni che non tornava a casa.
-Ciao papà.- disse Debby andando ad abbracciarlo.
-Ciao tesoro.- disse il padre schioccandole un bacio sulla guancia -Tutto bene?-
-Tutto bene, grazie.- gli sorrise Debby.
-Buongiorno signor George.- disse Tom sorridendogli.
-Ciao Tom.- gli sorrise Curt.
-Come mai ancora a casa?- chiese Debby posando la sua borsa sul tavolo.
-Mi sono preso un paio di giorni di ferie, nell'ultimo periodo non ho avuto nemmeno il tempo di respirare.- rispose Curt versandosi del latte in un bicchiere -Volete?- chiese poi guardando i due ragazzi.
-No, no, grazie.- risposero quasi in coro i due ragazzi.
-Ah Deb.- disse il padre iniziando a frugare tra le decine di buste ammucchiate sul bancone della cucina -E' arrivata questa per te, è di mamma.- aggiunse porgendo la busta in cui era contenuta la lettera alla figlia.
-Ok.- disse Debby prendendola -La leggerò più tardi.- aggiunse infilandola nella borsa.
-E' di un po' di tempo fa, ma visto che tu e tuo fratello la posta non la prendete mai ...- disse Curt bevendo un sorso di latte -Lavori oggi?-chiese poi cambiando discorso.
-Già.- gli sorrise Debby -Max?-
-E' uscito, ha detto che andava in palestra se non sbaglio.-
-Noi adesso andiamo.- disse Debby prendendo la sua borsa e andando a intrecciare la sua mano con quella di Tom -Ci vediamo più tardi.-
-Buona giornata ragazzi.- sorrise Curt guardandoli uscire dall'appartamento.
-Ciao.- lo salutarono i due ragazzi prima di chiudersi la porta alle spalle.
 
Il ristorante era quasi vuoto, c'erano solo un paio di tavoli occupati, prima di poter finalmente pranzare Debby decise di leggere la lettera che le aveva dato il padre quella mattina così la prese dalla borsa e cercò un posto tranquillo.
Anche se nell'ultimo periodo trascorso in Italia il suo rapporto con la madre si era un po' complicato Debby le voleva un bene dell'anima e spesso ne sentiva la mancanza, ma non aveva mai confessato questa cosa a nessuno nè tantomeno aveva chiamato la madre da quando era arrivata in Inghilterra, se non un paio di volte, e ricevere quella lettera le aveva fatto un enorme piacere.
Debby aprì lentamente la busta e ne estrasse la lettera.
 
Cara Debby,
so che ormai in questo mondo ultra tecnologico non si usa più prendere carta e penna e scrivere una lettera, ma l'idea mi piaceva e così eccomi qui in una tranquilla serata autunnale china sulla mia scrivania a raccontarti della mia vita.
In questi due mesi sono successe un po' di cose, sai?
Markus è passato spesso e ha chiesto di te, io gli ho risposto che ti sei trasferita a Londra e che non vuoi più saperne di lui, continua a scusarsi e a ripetermi che ha sbagliato, dice di essere cambiato. Io lo ascolto pazientemente tutte le volte ma alla fine lo congedo con un "riferirò tutto a Debby ma non ti garantisco niente". Quando la volta dopo torna gli ripeto sempre più o meno le stesse cose e lui se ne va deluso, sempre dopo essersi scusato per la millesima volta. Spero non ti dispiaccia il fatto che ti ho tenuta all'oscuro di questa cosa, in fondo tu mi avevi detto che volevi tagliare i ponti con Markus e io ho preferito non tornare sull'argomento. Più di una volta mi ha chiesto il tuo indirizzo ma io non ovviamente non gliel'ho dato, ho fatto bene?
Per quanto riguarda la tua vecchia mamma, che dire? Ho fatto un po' di domande di lavoro a riviste di moda inglesi così posso avvicinarmi a voi, io e tuo padre andiamo ancora abbastanza d'accordo e ci terrei davvero a stare più vicina a te e Max, so che il mio rapporto con lui non è dei più idilliaci ma potremmo lavorarci.
Fra te e Max le cose vanno molto invece, vero? Tuo padre mi ha raccontato qualcosa, dice che passate molto tempo insieme e che non siete mai stati così uniti, sono felice di questo.
Un uccellino mi hai detto che hai trovato l'amore, è un amico di tuo fratello, un certo Nathan, giusto? L'uccellino mi ha riferito che sembri davvero innamorata e che non fai altro che pensare a lui.
Spero tu sia felice perchè te lo meriti davvero tanto tesoro.
 
con affetto
 
la tua mamma
 
Quando ebbe finito di leggere la lettera Debby la ripiegò e la rimise nella sua busta, quella sera avrebbe chiamato la madre, c'erano un sacco di cose che voleva raccontarle, era davvero troppo tempo che non la sentiva.
-Deb, è arrivato il tuo fidanzato.- la voce di Jay distrasse la ragazza dai suoi pensieri.
-Arrivo subito.- disse Debby alzandosi frettolosamente da terra per poi riporre la lettera nella sua borsa.
-Tutto bene?- chiese Jay guardandola.
-Tutto bene.- sorrise lei.
-Ciao piccola.- disse Tom correndole incontro e stringendola a sè.
-Ciao Tom.- disse Debby baciandolo dolcemente.
-Immagino che tu non abbia ancora pranzato.- disse Tom prendendole la mano.
-Esatto.- disse Debby schioccandogli un bacio sulla guancia.
-Che dici, passiamo da McDonald's e poi andiamo a casa tua?- chiese Tom guardandola.
-Perfetto.- sorrise Debby.
-Ragazzi, ci si vede.- disse Jay salutandoli con la mano.
-Ciao Jay.- disse Tom sorridendogli.
-Salutami Cherlie.- disse Debby andando ad abbracciarlo -Ci sentiamo.- aggiunse schioccandogli un bacio sulla guancia.
-Sarà fatto.- disse Jay sorridendole -Fate i bravi voi due.- aggiunse indicandoli.
-Tranquillo.- sorrise Debby intrecciando la sua mano con quella di Tom per poi dirigersi verso l'uscita del locale.
 
 
Erano le sei e mezza e la città era già avvolta nel buio, Max, Debby, Tom e Rachel avevano appena finito di guardare "La memoria del cuore" e le due ragazze erano in lacrime.
-E' uno dei film più che io abbia mai visto.- disse Debby asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.
-Come vorrei avere un ragazzo come Leo.- disse Rachel con un fil di voce -Se ci fossero più uomini come lui il mondo sarebbe un posto migliore.- aggiunse asciugandosi le lacrime con un fazzoletto.
-Io non sono abbastanza?- chiese Max guardandola, fingendosi offeso.
-Tu sei un ragazzo favoloso e io ti amo.- rispose Rachel unendo le sue labbra con quelle del ragazzo.
-Anche a me il film è piaciuto molto.- disse Tom stringendo Debby a sè.
-Bravo il mio Tom.- disse Debby baciandogli la guancia.
-Mi è appena arrivato un messaggio da Sev.- annunciò Max guardando lo schermo del suo cellulare.
-Che cosa dice?- chiese Tom curioso.
-Chiede se questa sera ci va di andare al "Ronnie Scott's", dice che ci saranno tutti i ragazzi.- rispose Max mostrando a Tom il messaggio.
-Per me è ok.- disse Tom sorridendogli -Per voi?- chiese poi guardando le due ragazze.
-Anche per me va bene.- disse Debby alzandosi e andando a prendere qualche biscotto da sgranocchiare.
-Per me non c'è nessun problema.- sorrise Rachel.
-Perfetto, allora gli rispondo che noi quattro ci saremo.- disse Max digitando velocemente il messaggio.
-Ma ceniamo là?- chiese Debby tornando a sedersi sul divano accanto a Tom.
-Non so.- disse Max alzando le spalle.
-Prova a chiederglielo.- suggerì Tom rubando un biscotto a Debby.
-Non ce n'è bisogno, mi ha già detto lui tutto.- disse Max leggendo il messaggio -Ci dobbiamo trovare davanti al locale per le otto.-
 
Come previsto al "Ronnie Scott's" c'erano tutti, i primi ad arrivare erano stati Siva e Nareesha, subito dopo li avevano raggiunti Max, Tom, Debby e Rachel, un paio di minuti dopo si erano uniti al gruppo anche Jay e Charlotte e per ultimo aveva fatto capolino nel locale Nathan, accompagnato da una misteriosa ragazza bionda: "Sono Holly, piacere di conoscervi. Nathan mi ha parlato molto di voi.", così si era presentata non appena si era trovata davanti i ragazzi.
La serata era trascorsa tranquilla tra chiacchiere e risate e si erano fatta presto mezzanotte.
-Vado a prendere una boccata d'aria.- disse Nathan posando il tovagliolo sul tavolo dirigendosi all'uscita.
-Aspetta, vengo anch'io.- disse Debby alzandosi dalla sedia per poi seguire Nathan -Sempre che non ti dispiaccia.- aggiunse una volta raggiunto il ragazzo.
-Non mi dispiace affatto.- le sorrise Nathan.
Debby sentiva come il bisogno di parlare un po' con Nathan, da quando si erano lasciati non si erano praticamente rivolti la parola e Debby voleva assicurarsi che le cose tra loro fossero a posto e che potessero mantenere un rapporto di amicizia.
Non appena la ragazza uscì dal locale l'aria gelida della notte londinese la investì facendola rabbrividire.
-Tieni, metti questa.- disse Nathan porgendo a Debby la sua giacca.
-Grazie.- gli sorrise Debby -Sicuro di non avere freddo tu adesso?- chiese indossandola.
-No, tranquilla.- la rassicurò Nathan.
-E' davvero carina Holly.- buttò lì Debby appoggiando la schiena al muro -E sembra una brava ragazza.-
-Sarà.- sospirò Nathan -Ma per me è solo un modo come un altro di passare il tempo.- aggiunse con lo sguardo perso nel vuoto.
-Non ti facevo così cinico.- disse Debby perplessa.
Nathan non rispose e rimase a fissare il vuoto, non era nel suo carattere usare le ragazze ma stava ancora male per la storia con Debby e l'unico modo per non pensarci era andare con altre ragazze.
-Nate.- riprese Debby -Io volevo ancora scusarmi per come è andata tra di noi, mi sono comportata da schifo. Io giuro che non volevo ferirti, solo che le cose sono andate così, sono sfuggite al mio controllo ... scusa.-
-Le cose cambiano, le storie finiscono.- disse Nathan alzando lo sguardo e sorridendole -Non devi sentirti in colpa.-
-Sai, amo Tom come non ho mai amato nessuno, mi butterei nel fuoco per lui e credo che ... credo che sia quello giusto.- disse Debby dopo alcuni istanti di silenzio.
-Anche lui lo crede.- disse Nathan appoggiandosi al muro acanto a Debby.
-Cosa?- chiese Debby incerta sul significato dell'affermazione di Nathan.
-Che tu sia quella giusta.- rispose Nathan sorridendole -Si vede che vi amate, siete davvero una bella coppia e io sono felice per voi.-
Debby sorrise nel sentire le parole del ragazzo, sapeva quanto era stato difficile per lui dire quelle cose, sorridendo per di più.
-Rientriamo?- chiese Nathan guardandola.
-Hai freddo?- chiese Debby dirigendosi alla porta seguita dal ragazzo.
-Un po'.- le sorrise Nathan.



















SALVEEEE PEOPLE

finally I'm backkk *la folla esulta*
questo capitolo non è chissaà che cosa, non succede nulla di ecclatante ma spero vi piaccia comunque :)
è il ventesimo capitolo e non so quanti ancora ce ne saranno, ma al fine non è lontanissima ( oddio, dipende dal tempo che ci metterò a scrivere ahahah)
ringrazio chi ha rceensito, chi ha messo la storia tra le prefrite/seguite/ricordate e anche chi legge silenziosamente :')
fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo yay
baci xx
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The Wanted / Vai alla pagina dell'autore: drunkonlove