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Autore: UnLuckyStar    28/08/2013    3 recensioni
REVISIONE IN CORSO
Questa è la storia di Fortunata, una ragazza come tante altre, che nasconde il suo nome dietro a 'Lucky'. Lei si odia, odia il suo corpo, odia ciò che la circonda. Non sopporta le persone, fosse per lei potrebbero morire in tutti i modi che vogliono. E' sarcastica, acida nei confronti di tutti, intollerante alle persone stupide. Le uniche persone che sopporta sono Alice e qualche compagna di classe. Suo fratello è lontano, sua madre è in un centro di recupero per tossicodipendenti, suo padre è inesistente, il mondo non la capisce, non capisce la sua rabbia. Poi una mattina qualunque arrivano loro... Loro, che cambieranno tutto.
⁂⁂⁂
Dal primo capitolo:
Cammino svelta, con il mio passo vagamente saltellante, percorrendo la strada per andare a scuola.
Quel triste edificio rosso mattone, con il cancello arrugginito e dalla vernice verde scrostata.
Non poteva esistere scuola più brutta qui a Torino, soprattutto dal punto di vista di una che è all'ultimo anno.
La verità è che fa schifo. Tutto fa schifo in questo posto.
⁂⁂⁂
Da prestavolto per questa storia ho deciso di usare i bellissimi visi di Giuseppe Giofrè, Jonathan Gerlo e Nunzio Perricone.
#PeaceAndLove
Genere: Commedia, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Tutto si conclude


Apro gli occhi con lentezza, quasi con cautela. La stanza è inondata di luce, è candida. Le pareti sono bianche, il letto è bianco, il mio camice è bianco, e anche io sono bianca.
Tubicini di plastica sgorgano dal mio corpo come estuari da un fiume. Provo a muovermi, a scostarmi il lenzuolo immacolato di dosso, ma sento una specie di fastidioso pizzicotto sul dorso del polso. Abbasso lo sguardo, e non vedo altro che un ago a cannula infilato sotto la pelle.
Un ago. Nel mio braccio. Non posso sopportarlo.
Distolgo gli occhi prima che mi assalga la nausea e fisso la sacca di liquido giallognolo che mi sta iniettando in vena Dio sa cosa.
Sento il cuore battere forte contro la cassa toracica, come farebbe un uccellino contro le sbarre della propria prigione. Vuole uscire.
Una macchina accanto a me inizia ad emettere dei prigri ‘bip’ e tutto a un tratto mi rendo conto che, a un metro da me, Alice è seduta su una poltrona. Ha l’aria assonnata, chissà da quanto è qui.
«Ciao Lucky»
«Ciao»
La mia voce è roca, arida, non sembra quella di una ventenne.
«Cos’è successo? Dov’è Giacomo? Alessandro? Cosa c’è in questa flebo?»
I ‘bip’ della macchina diventano più veloci e irregolari.
«Devi calmarti adesso. I medici hanno detto che il tuo cuore si è indebolito molto. Tu… Tu hai avuto un collasso» dice con la voce tremante «I ragazzi hanno detto che respiravi pianissimo, sembrava fossi morta- continua scoppiando a piangere.
«Hey… Hey, Alice, vieni qui, vicino a me- le dico facendola sedere sul letto e prendendole le mani tra le mie «Guardami. Io sono viva. Sono qui, okay? E non ho nessuna intenzione di andarmene. Non senza di te, chiaro?»
Annuisce tra i singhiozzi e io cerco di fargli un debole sorriso consolatorio.
«Sono passati a trovarti tutti quanti, ma non eri sveglia. Giacomo e Alessandro sono andati a casa tua a dormire un po’. Volevano rimanere ancora ma gli ho detto di andare. Ho fatto bene, vero?»
«Hai fatto benissimo, tranquilla. Ma… Da quanto tempo sono qui?»
«Due giorni. Ti hanno tenuta sotto sedativi per bambini. Hanno detto che se usavano quelli per adulti sarebbero stati troppo pesanti da smaltire per il tuo corpo, e avrebbero potuto provocarti un’overdose, quindi hanno preferito non rischiare. Eri molto debole, quindi ti hanno fatta riposare un po’»
«E cos’è questa roba?» chiedo indicando l’ago nel mio braccio.
«Zuccheri. Questa è la quarta sacca, se non ricordo male. Hai fatto prendere un bello spavento ai dottori» dice sforzandosi di ridacchiare mentre mi accarezza con amore i capelli.
«E’ la mia specialità» dico sarcastica.
Non tocchiamo gli argomenti ‘malattia’, ‘anoressia’ o ‘cure mediche’, ma sappiamo che prima o poi dovremo arrivarci.
«Cosa hanno intenzione di fare per… guarirmi?» domando di punto in bianco, con titubanza.
Lei si morde il labbro inferiore prima di rispondere.
«Ecco, volevano essere i medici a parlartene, ma credo che  se te lo dico io la prenderai un po’ meglio. Pensano che forse… Potrebbe farti bene stare un po’ lontana da tutti noi. Dicono che potrebbe aiutarti a seguire meglio la terapia»
«Terapia? Seguirò una terapia?»
«In realtà l’hai già cominciata con quelle flebo» dice indicando la sacca di liquido.
«Io non sono malata, lo sai?» chiedo in un sussurro, con le lacrime che mi pizzicano gli occhi.
Certo che lo so, tesoro» dice continuando ad accarezzarmi.
«E mi credi? Insomma, non pensi che io sia una pazza isterica, vero?»
«No che non lo penso! Credo solo che tutto questo è per aiutarti, per farti superare questa brutta fase»
Abbasso il viso e una lacrima mi percorre il naso.
«Credi che dovrei lasciarglielo fare?» la voce ridotta a un sibilo quasi inesistente.
«Sì, credo di sì. E tu ti fidi del mio giudizio?»
«Io mi fido solo del tuo giudizio» rispondo sorridendo.
«Bene. Esco un attimo a chiamare l’infermiere, gli dico che ti sei svegliata» dice alzandosi e uscendo dalla porta bianca.
Adesso voglio solo morire

<> <> <>

«Puoi stare serena, i tuoi amici potranno venirti a trovare una volta al mese, e…»
«Non mi dica cosa posso fare, voglio sapere i divieti» interrompo il medico in maniera non troppo garbata.
Lui stringe le labbra con aria di disapprovazione prima di rispondermi.
«Non ci saranno alcol, sigarette, cellulari e televisione. Ti sarà permesso tenere un computer, ma non potrai ricercare alcun contenuto che riguardi la magrezza, come foto di modelle e simili. Dovrai rispettare le regole al massimo delle tue possibilità, cercando di non sgarrare suoi programmi che ti verranno posti. In questo modo il tuo tempo di permanenza sarà molto più breve e sopportabile»
Guardo Giacomo e mio padre alla mia destra. Nei loro occhi c’è aspettativa, speranza che io accetti. Loro hanno fatto tanto per me, hanno cercano centri vicini e con meno restrizioni possibili. L’unico modo che ho per ripagarli è sceglierne uno.
«Va bene… Andrò lì» rispondo senza pensare.

<> <> <>

«Sei pronta per domani?» mi chiede Alessandro, steso sul letto d’ospedale insieme a me.
«Devo esserlo per forza» rispondo in maniera quasi scontrosa.
La mia piccola valigia nera mi fissa da accanto alla porta. Mi ricorda che domani lascerò questa stanza d’ospedale che mi ospita da due settimane, per partire alla volta di una clinica.
Ci rimarrò per almeno tre mesi per essere ‘rieducata’. Tutta questa storia mi sembra una grossa cazzata.
Scorriamo i canali della piccola tv che ho in camera, senza vederli realmente. Vorrei uscire in modo indipendente dal letto, farmi una passeggiata da sola con lui. E’ passato tutto questo tempo, non sono uscita mai, se non per andare in bagno. Vorrei poter passare questi ultimi momenti con lui in maniera più speciale, ma non ce lo permettono.
Prima seguivo una dieta via endovena, ma adesso devo mangiare davvero e mi fanno seguire da qualcuno anche quando vado al cesso, per assicurarsi che non vomiti tutto.
Ormai mi sono semplicemente rassegnata.
Mi pesano ogni mattina, adesso. E ogni mattina piango, guardando i numeri della bilancia digitale aumentare senza che io possa fare nulla per impedirlo. Ma poi, alla sera,quando sono qui con lui, dimentico tutte le mie pene, i miei dolori, i miei sacrifici. In fondo sto facendo tutto questo solo per non deludere lui.
Metto su Real Time, c’è ‘Il boss delle torte’. Hanno appena preparato un ammasso calorico per due vecchietti, per festeggiare i loro settantacinque anni di matrimonio.
Qual è il segreto per rimanere insieme così a lungo?
Segreto? Non c’è un segreto, ci vuole solo un po’ di pazienza
«Ecco, vedi? L’amore non esiste» dico indicando lo schermo con il telecomando.
«Che intendi dire?» domanda guardandomi storto.
«Intendo dire quello che ho appena detto. L’amore non esiste, esiste la pazienza, il non-mollarsi, il sopportarsi per il resto della vita… Nient’altro»
«Ne se sicura?»
«Beh… Sì, abbastanza»
«Allora ti andrebbe di sopportarmi per un po’?»
«Non capisco cosa vuoi dire»
Lui raccoglie le mie mani tra le sue e le stringe forte contro il suo petto.
«Mi chiedevo se vorrai avere pazienza con me per il resto della tua vita» dice con gli occhi che brillano.
Appena mi rendo conto di cosa sta accadendo davvero balzo sul posto.
«No, no, no… Tu non puoi farmi questo. Siamo noi, siamo io e te, non puoi chiedermi di sposarti!- esclamo sconvolta.
«Infatti non ti sto chiedendo di sposarmi» replica ridendo.
«E allora cosa stai facendo?!»
«Faccio esattamente quello che ho fatto» ribatte tentando di imitare il mio tono di voce «Non voglio sposarti, non ora, per lo meno. Ti sto solo chiedendo… Di mantenere una promessa»
Prende un gran respiro.
«Lucky, io voglio solo che tu mi prometta che ogni mattina mi sveglierò accanto a te, che potremo litigare tutto il giorno e impiegare il resto del tempo a fare pace. Che mi permetterai di prepararti la cena ogni sera e che dirai che è buonissima anche se ti fa schifo. Voglio che tu mi prometta che rimarrai con me, sempre. Tutto qui, niente meno e niente più» dice stringendosi nelle spalle.
«Ti sembrasse poco! Queste sono cose serie, non si fanno promesse simili così a caso» dico con un tono di voce leggermente isterico.
«E’ per questo che voglio che accetti senza pensarci ancora su, senza farti paranoie. A me non importa nulla di sposarti. Un giorno potremmo farlo, come potremmo continuare a convivere e basta… Potremmo avere figli o rimanere solo io e te. Magari litigheremo e ci odieremo per un po’, ma torneremo sempre insieme. Voglio te, voglio che tu sia mia, non mi importa di una firma su un contratto o di un marmocchio che gira urlando per casa. Voglio pensare solo a te fino alla fine dei miei giorni contati. Per te è troppo? Perché io trovo che sia il minimo»
Rimango in silenzio ad ascoltare le sue parole. Lui sta aspettando una risposta, ma io non so che dire, dalla mia bocca non esce nessun suono. Non voglio deluderlo, tutto ciò che vorrei fare è renderlo felice, ma non sono sicura di esserne capace. Faccio dei respiri profondi per non farmi prendere dal panico, nel frattempo rifletto.
Lui mi ha salvata. Mi ha salvata il giorno in cui l’ho incontrato, quando l’odiavo; mi ha salvata di ritorno dal Blackout, in quelle notti al mare, quando mi ha accolta in casa sua. Mi ha salvata sin dall’inizio, senza che se ne rendesse conto. Stringo forte le labbra prima di rispondere.
«Prometto»
 

Epilogo


Alessandro, come vedi ho mantenuto la promessa. Quella promessa fatta con la voce piena di paura, fatta su un letto d’ospedale che puzzava di disinfettante.
Sono ancora qui. Sono passati sei mesi, questa è ufficialmente la relazione più lunga della mia vita.
Sono cambiate molte cose, durante la mia assenza.
So che Mattia ti manca molto… Onestamente, da quando è partito per Roma, manca anche a me, ma aveva bisogno di ricominciare con Anzu. Sono contenta che abbiano cominciato a frequentarsi. Forse vivranno la meraviglia che stiamo vivendo noi. Irene è sempre la solita, anche senza Anzu in giro per casa. Beh, in fonde c’è Sebastiano a prendere il suo posto. Lei credeva di essere rimasta incinta, sai? A quanto pare si è sbagliata, ma ho notato che negli ultimi tempi è un po’ ingrassata. Forse stavolta è vero, chi lo sa?
E poi… Beh, lo sai che Alice ed Emanuele non si frequentano più. Chi l’avrebbe mai detto? Tra tutti noi, loro sembravano gli unici ad avere la certezza che sarebbero finiti insieme. La vita non smette mai insegnarci qualcosa, a quanto pare. Ma adesso Al ha iniziato a sentirsi con Giacomo, e sembra essere contenta così. Sì, è finita con mio fratello, non te l’avevo detto?
Beh, ora lo sai.
Mio padre si è trasferito in comunità insieme a mia madre. Mi hanno spedito per posta una loro foto. Sono di nuovo felici, dopo tanti casini e rotture di coglioni.
E alla fine di tutto questo ci siamo noi, come il gran finale di un bel libro un po’ scontato. Noi, che ci siamo sorpresi a cambiare più di tutti gli altri.
Prima di cominciare a scrivere tutto queste, pensavo di dirti semplicemente grazie, ma poi mi sono resa conto che non sarebbe bastato, non sarebbe bastato affatto per ripagarti di tutto ciò che hai fatto per me.
Ma hey, non sono scappata, sono ancora qui, in piedi. Ogni volta che credevo di non farcela più mi limitavo ad asciugare le lacrime di nascosto e a continuare a mantenere la promessa.
In questi giorni pensavo agli assurdi, grandi, meravigliosi eventi che ci hanno portato a essere ciò che siamo e a fare ciò che stiamo facendo.
Te la ricordi quella notte, nella casetta sulla spiaggia, quando ci siamo messi a parlare pur di non sentire Mattia russare? E’ lì che abbiamo cominciato a conoscerci. E non posso fare a meno di sorridere tra me e me, perché se qualcuno mi chiedessi ‘Lui ti piace?’, io non potrei fare a meno che rispondere con una frase che tu stesso hai detto a me. Una frase che usasti una di quelle notti, te la ricordi?
Ti piace respirare?
 

Il tempo di una sigaretta:
Come potete vedere, questa meravigliosa avventura durata un anno e mezzo si  è finalmente conclusa 
e mi mancherà moltissimo.
Non credevo che sarei mai arrivata a concludere una long, ma ce l'ho fatta, grazie a tutti voi che mi avete accompagnata in questa impresa.
Grazie a rosegarden, Freakyyep, dracoscupcake, Opora, Emma Wright, JeyMalfoy_, hobrienxx, cagedbird, Acquamarine_, ___Luthien, Ellie_725, CaramellaAlCioccolato94, Koteichan, Hikarivava, 1Daremylife_, Seren_ alias Robin_, missindipendent, fedefe25, Mary P_Stark, ZahiraJ, Daisy Pearl, Daawn, Padfoot_Daydreamer, Saracca_, Kikkus1994, QueenHTT e Ellie 99 per aver recensito!
Spero di non aver dimenticato nessuno LOL
Ringrazio anche le 27 persone che l'hanno seguita, le 7 che l'hanno ricordata e le 14 che l'hanno preferita.
Che ne dite, me la lasciate una recensione di addio?
Spero che vi sia piaciuta fino alla fine.
UnLuckyStar!
P.s. Tra non molto dovrei cominciare a pubblicare una nuova originale che potrebbe piacervi (se vi è piaciuta questa qui AHAHAHAHHAHAHA) se siete interessate a sapere quando comincerò a pubblicarla, o volete tenervi aggiornate, vi invito a iscrivervi al mio gruppo Facebook :)
Vi voglio bene!

   
 
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