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Autore: frencia92    30/08/2013    2 recensioni
Un grave incidente porta Gibbs in coma, il suo spirito vaga tra passato, presente e futuro riscoprendosi diverso, cambiato dagli eventi della sua vita. Affronta un 'mondo parallelo' in cui lui non c'è più e vede come la vita degli altri sia diversa da ciò che si aspettava...
Tony è il caposquadra con Ziva e McGee, Kate è viva e lavora per Jenny a Los Angeles...
Spero di avervi incuriosito..!!! ♥
*titolo tratto dalla 200° puntata!!
TIVA/MCABBY
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leroy Jethro Gibbs, Un po' tutti, Ziva David
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Only TIVA '
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Capitolo 2: Anima fragile
 
Attende da ore in ospedale, mentre aspetta rintraccia il resto dello staff per informarlo dell'accaduto.
Chiede loro di raggiungerlo mentre attende che Gibbs esca dalla sala operatoria.
 
Si sente smarrito, non riesce a controllare gli eventi, sente il suo cuore esplodere per tutto quel dolore.
Cammina avanti e indietro aspettando che qualcuno gli dica cosa succede.
Ricorda il momento in cui l'ha estratto dall'auto, ricorda il suo viso, pallido, 
raggrinzito dall'acqua che lo ha quasi soffocato.
I suoi occhi, aperti e spenti, assenti. Fissi in un punto impreciso del cielo infinito, occhi pieni di terrore, stanchi per le mancate ore di sonno...
Sente le lacrime pungergli gli occhi, lacrime piene di sentimenti contrastanti che lo confondono.
 
Tutti lo raggiungono poco dopo, trovandolo seduto in sala d'aspetto bagnato fradicio con le mani tra i capelli. 
Lo vedono esausto, particolarmente scosso dall'accaduto, siedono tutti accanto a lui per farsi raccontare ciò che è successo.
Racconta della telefonata in ufficio e della corsa per raggiungerlo prima che fosse troppo tardi, del suo ritrovamento nell'auto caduta nel fiume dopo essere stata colpita dal proiettile, di quello strano inseguimento e della voce di Gibbs, così stranamente intimorita.
 
"Aspetta... vuoi farmi credere che Gibbs avesse paura? Non è possibile, non è da lui..."
"Lo so bene, Ziva ma... è quello che ho sentito... ed è ciò che mi ha allarmato di più... in quel momento ho capito che era veramente nei guai..."
"Ma... cos'hai sentito Anthony? Prova a darmi maggiori informazioni, forse posso aiutarti in qualche modo..."
"Oh, Ducky... non ci capisco niente, è stato tutto così veloce... ma la mia prima impressione era che fosse spaventato... so che è insolito ma... sembrava non saper cosa fare!!"
Rimangono tutti in silenzio a pensare a quella strana reazione di Gibbs.
 
"Tony? Tu l'hai visto... in che... condizioni era..?"
"Io... ero piuttosto spaventato e non ricordo bene ma era eccessivamente pallido, Pivello.
Non stava... il cuore non batteva più... era..."
Sospira forte cercando di non dare a vedere che è ancora particolarmente impressionato e sconvolto, ora è lui il capo, deve essere forte per tutta la squadra e per dirigere queste indagini così difficili. 
Dovrà superare ogni difficoltà senza contare sull'aiuto di nessuno, dovrà farsi carico di tutti i problemi che avranno e risolverli come avrebbe fatto Gibbs.
Si sente solo, perso.
Abbandonato a se stesso.
 
Ziva nota subito la sua assenza, gli occhi persi nel vuoto, così cerca di dargli conforto
"Tony, ci siamo noi qui ad aiutarti. Ti saremo vicino per qualunque cosa. Gibbs non morirà, ne sono certa!"
"Ti ringrazio... ma al momento non mi sei di grande aiuto, mi dispiace.."
Sentendo quelle parole così cariche di dolore, gli si avvicina e lo stringe in un abbraccio, accarezzandogli dolcemente i capelli per farlo calmare.
 
In quel momento un dottore esce dalla sala operatoria per informare Tony della situazione.
"Sig. DiNozzo... l'intervento è perfettamente riuscito. L'impatto con l'acqua gli ha fatto sbattere violentemente la testa, abbiamo fermato d'urgenza un'emorragia celebrale piuttosto seria, è arrivato in arresto cardiaco quindi abbiamo svolto le procedure di prassi per la rianimazione. 
Ora è in coma cerebrale, non so dirle se si risveglierà... il trauma è stato forte e in più i polmoni erano pieni d'acqua... 
Mi dispiace molto..."
"La ringrazio molto, Dottore... posso vederlo?"
"Si, anche i suoi colleghi possono entrare a patto che manteniate la calma."
"Ok, grazie."
Tony si avvicina ai colleghi ripetendo ogni singola parola del dottore.
 
Si apre piano la porta come se rischiassero di svegliarlo, Tony entra per primo seguito da Abby, Ziva, Ducky e McGee, tutti visibilmente agitati.
"Tony? Gibbs si sveglierà, vero? Lui ha i superpoteri, lui non muore mai... dimmi qualcosa, ti prego..!!!"
Abby inizia a piangere, Tony le si avvicina piano e l'abbraccia, sussurrandole all'orecchio
"Abby... Gibbs non è Superman, non ha i superpoteri come tu credi, ma... credo che ci sia la possibilità di rivederlo sveglio, dobbiamo solo pregare e sperare che qualche angelo in Paradiso lo rimandi indietro a calci nel culo..."
 
Abby ride tra le lacrime che continuano a scorrere tra le braccia forti e rassicuranti di Tony
'Capo, fai in modo di riprenderti... non voglio passare per bugiardo!!'
chiude gli occhi cercando di tornare a respirare regolarmente, il cuore batte forte, ancora terrorizzato dal ricordo di quei momenti così duri... è disperato all'idea di non poterlo più rivedere attivo, pieno di vita... 
In quel preciso istante sente la mancanza dei suoi innumerevoli scapellotti, degli sguardi seri e penetranti , dei sorrisi che fa per certe sue battute divertenti... avrebbe voglia di dirne una per tirar su di morale i colleghi ma non gliene viene in mente nemmeno una... sente solo un'irrefrenabile voglia di piangere e sfogarsi dell'immenso dolore che porta nel cuore.
 
Ziva continua a guardarlo, vede ogni suo cambiamento sul suo volto, legge la sua mente e i suoi pensieri come se fosse un libro aperto.
Lo vede fragile e indifeso, come una rosa di vetro che sta per cadere e rompersi su un duro pavimento.
 
Nessuno si accorge di quanto stia male Tony, troppo presi da Gibbs da non vedere i suoi sensi di colpa.
Sente che è colpa sua, che avrebbe potuto evitare tutto questo e ora per colpa sua... Gibbs è li, intubato e privo di coscenza.
 
Senza accorgersene, si trova a guardare la sua mano intrecciata a quella di Ziva, che gli accarezza il viso
"Non è stata colpa tua, Tony... non potevi sapere e non potevi evitare che succedesse..."
si guardano fissi negli occhi mentre Tony cerca le parole giuste per poterle rispondere
"Non puoi saperlo, Ziva. Se potesse Gibbs m'incolperebbe di certo di non essere riuscito a salvarlo, non ho fatto nulla per salvarlo...
 ero terrorizzato, mi sono bloccato, non sapevo più cosa fare, io... io..."
Ziva vede Tony agitarsi sempre di più, così cerca di rincuorarlo
"No. Non darti colpe che non hai. Gibbs sa perfettamente che non è colpa tua e lo sai anche tu... non potevi fare nulla, nemmeno se fossi stato su quell'auto con lui. Forse sareste morti entrambi e ti avrei perso..."
"So perfettamente come la pensi ma lui non è qui per dirmelo, per dirmi che non è colpa mia..."
"Allora te lo dico io... fidati di me, non è colpa tua!"
Abbassa triste lo sguardo sotto gli occhi increduli di Ziva.
È possibile che si senta colpevole di qualcosa che non si poteva controllare?
È possibile che il legame tra loro sia tanto solido da distruggere un animo forte e resistente come quello di Tony?
 
Si riprende con la forza cacciando i suoi sentimenti dal cuore dove la sicurezza riprende il sopravvento.
"McGee... dobbiamo trovare quell'auto... le telecamere di sorveglianza stradale ti saranno certamente di grande aiuto. Ziva, tu fatti aiutare da Fornell e la sua squadra per le indagini sul posto, dirigi tu in mia assenza nonostante sia sotto la loro giurisdizione... se ci sono problemi fammi chiamare da Fornell, così ci chiariamo.
Fai mandare tutte le prove ad Abby... Abby, devi esaminare le prove e controllare a fondo l'auto di Gibbs. Quando McGee avrà finito potrà darti una mano... Ducky, mi serve il tuo aiuto medico qui e possibilmente una perizia psicologica sul bastardo che ha fatto tutto questo... devo sapere perchè lo stava inseguendo e perchè ha cercato di ucciderlo... io resterò qui questa notte... Chiamerò il Direttore per mandarmi degli uomini di sorveglianza... potrebbero provare ad entrare per finire il lavoro... tutto chiaro?"
"Si, Capo... ci mettiamo al lavoro..."
Escono tutti dalla stanza tranne Ziva.
"Tony..."
"Cos'altro c'è, Ziva... non voglio più ascoltare le tue rassicurazioni... non mi aiutano..."
"Se hai bisogno di sfogarti, di piangere o di qualunque altra cosa... io ci sono... vieni a cercarmi, ok?"
"..."
"Hei... non scherzo! Vieni da me se hai bisogno. Io ci sono..."
"... ok. Va bene..."
"Bene. Ci sentiamo più tardi per gli aggiornamenti..."
 
 
   
 
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