Avevo
dimenticato di aver accorpato due capitoli, quindi è questo il finale della
storia.
Buona lettura
Una notte eterna ha avvolto Midgard e ogni Regno di Yggdrasill.
Sköll e Hati hanno
compiuto la missione della loro esistenza divorando rispettivamente il sole e
la luna. Il cielo è un enorme lavagna nera
strigliata da comete urlanti che
non sono altro le anime dei morti
sfuggiti dal controllo di Hela , regina degli
inferi.
Sul suo trono, Odino stringe con forza
la sua corona fra le mani e attende impotente lo svolgimento degli eventi.
La fine dei giorni è iniziata.
SHIELD
_Infermeria_
La
sensazione che sia tutto un gigantesco errore è così forte che Tony non riesce
a respirare.
I genitori non devono sopravvivere ai
loro figli, è contro natura. è il suo pensiero fisso.
Sono tre giorni che non esce dalla camera in cui Noelle
è ricoverata, che osserva i tracciati, che cerca di scorgere un barlume di
coscienza nel volto della figlia.
Lo sa, lo sa perfettamente che non è
questo il momento di lasciarsi andare, che non è davvero questa l’ora della resa,
non con il sole scomparso dal mondo e con la minaccia della fine dei tempi
dietro l’angolo.
Ma non riesce. Non riesce a staccarsi.
Sa che Bruce se n’è andato. Pepper glie l’ha riferito
qualche ora fa di averlo visto preparare la sacca e imboccare la porta dalle
registrazioni. Una parte di lui è profondamente addolorata per questa ennesima
perdita, l’altra invece , è felice di aver evitare un guaio peggiore.
Ora come ora, avrebbe potuto uccidere Bruce Banner per le colpe di Hulk.
Allunga le mani verso il letto, accarezza le dita gelide di Noelle
e poi, le rinfila il braccio sotto le coperte.
Nessuna reazione. Nessun bip! dei macchinari. E’
probabile che lei non sappia nemmeno che, almeno stavolta, è vicino a lei.
-Sono
qui. Stavolta non ti lascio.-
South
Bronx
_Centro d’accoglienza per senzatetto _
Succede
che decidi di mettere sottochiave il cuore e di non amare più.
Succede che decidi di chiuderti in te stesso e di lasciare tutti fuori.
Succede che poi, all’improvviso, non ci riesci più.
Incontri qualcuno che ti sorride, che ti rivolge una parola gentile, anche solo
uno sguardo e il tuo mondo si rovescia e per la prima volta, dopo tanto, provi qualcosa.
Qualcosa che non è rabbia verso il mondo e verso chi ha quello che a te manca.
Qualcosa che non è dolore verso qualcosa che hai perso.
E’ affetto vero verso qualcuno che ti fa ridere perché è semplicemente sé
stesso. Perché non ti guarda mai come se si aspettasse il peggio di te, ma solo
il meglio. Anche se c’è tutto il mondo e un monte di fatti a dirle che si
sbaglia.
Ti ritrovi a pensarlo con dolcezza, a sorridere sentendo male alle guancie
perché non sei più abituato. Solo perchè lì. E ti fa
stare bene.
Sembra stupido, Bruce si sente stupido, sembra una debolezza, e Bruce si sente
debole, ma infondo cos’è la vita se non una lunga sequela di cazzate?
Bruce non ha idea di come sia iniziata con Noelle, sa solo che adesso c’è, e che non può farne a
meno.
Forse è stato il modo in cui l’ha sempre guardato, con quel misto di tenerezza
e affetto che gli ha scaldato il cuore
fin dal primo giorno. Oppure quando da
sopra la tazza del latte, con quei buffi baffetti bianchi, l’ha vista
sorridergli per la prima volta.
La prima volta che l’ha baciato, per disperazione, per conforto, sa che in quel
momento avrebbe voluto tenerla a sé per sempre. Per consolarla, per impedirle
di soffrire ancora.
O forse sono state le risate.
In questi tre anni, le serate passate davanti alla tv, le esplosioni in
laboratorio e i disastri con la
lavatrice. Il modo in cui l’ha sempre accettato, in cui l’ha sempre tenuto
vicino nonostante i muri che ha messo fra loro.
Bruce sfrega il viso con entrambe le mani, la lavatrice ronza accanto a lui.
La degradazione e la disperazione che gli sfila di fronte è soffocante. Donne con in collo bambini,
anziani, uomini che hanno perso tutto in fila per una ciotola di minestra e lui
con loro, alla ricerca di un pasto caldo, di una brandina in cui dormire almeno
un paio d’ore prima di trovare il coraggio di lasciare la città.
Non è utile ai Vendicatori.
Non lo è mai stato.
E’ lui la sola bomba ad orologeria [*]
-Sei triste anche tu perché il sole non c’è più?-Bruce
abbassa gli occhi incrociando quelli assurdamente
azzurri di una bambina di circa otto anni vestita con un cappottino rosa
macchiato di fango su una manica -Hai paura del buio?-
-Un po’.-
Quella che deve essere la madre osserva
la bambina da lontano. Ha le calze strappate e un buco sulla giacca.
-Non ti preoccupare, ci penseranno i Vendicatori.-
-Ho visto Naglfar.-
Odino alza il suo unico occhio verso Heimdallr -La
nave dei morti?-
-E’ in rotta verso Asgard.-
Un silenzio agghiacciato cade come una cappa sulla sala del trono. Il re, d’improvviso,
sembra un vecchio tremebondo curvo sul suo seggio -Loki
è al timone?- chiede al guardiano del Ponte
afferrando con forza uno dei braccioli del suo trono che mai come oggi è
stato tanto scomodo.
-Sì, mio signore.-
Comandaci! è l’unico grido che si
leva fra la corte, Odino riprende la corona e raddrizza la schiena. Se
la fine è vicina, allora che porti
gloria a tutti.
-Sei con me Asgard!?- tuona il Padre dei Dei dal terrazzo del suo Palazzo d’oro.
La risposta non è scontata , ma è
oltremodo rassicurante.
-Guidaci Padre Odino!-
Soho
Fare
l’amore dopo anni e rendersi conto che potrebbe essere l’ultima.
Abbracciare, baciare, mordere per ricordarsi com’è essere vivi. Ignorare le
ferite e il dolore per dare ancora una possibilità alla vita anche s’è
diventata una specie di remake di The Day After
Tomorrow .
Dopo un ultima spinta Clint si libera
con un grugnito di soddisfazione, Phil si carica il suo peso e alla cieca,
cerca di impedirgli di cadere a terra. Ora che ci pensa, non sono mai stati
capaci di farlo in un letto,anche se stavolta, sarebbe stato davvero il caso.
Sotto le dita Phil sente la pelle di Barton slittare non solo per il sudore, ma anche per il sangue colato dal naso per la
fatica di prenderlo e allo stesso tempo di mantenersi in piedi e non cadere all’indietro.
I capelli chiari di Clint gli solleticano
la nuca, gli si è premuto totalmente
contro, ancora dentro di lui, Phil,
piega le braccia e appoggia la fronte sulla superficie fresca del
frigorifero.
Deve pulire, e in fretta, hanno fatto un casino.
-Stai già pensando a ripulire le tracce?- La voce di Clint è spezzata dalla
fatica, ma dolce proprio come Phil la ricordava. Dopo aver fatto sesso, Clint Barton s’intenerisce, anche se, durante, di tenero il più
delle volte ha veramente poco.
-Non abito da solo.-
-Sei veramente il massimo del romantico signore.-
Clint che si tira indietro è un lampo di dolore che dal sedere brilla per tutto il corpo di Phil. L’agente
ansima pesantemente strizzando gli occhi e stringendo i pugni - Un po’ di
delicatezza, cazzo, non ti farebbe male.-
Clint cammina all’indietro pulendosi la
bocca dal sangue che gli è sceso dal naso con il palmo della mano. Con i boxer e
i pantaloni ancora attorno alle caviglie cammina all’indietro e si siede
malamente sul bordo del tavolino.
Phil sibila a fatica per recuperare i pantaloni, Clint sorride - Deduco che erano
tre anni che non…-
-Già.-
-Sono contento.-
-FIGLIO
DI COUL! [**] LADY VIRGINIA! FIGLIO DI
COUL!-
Phil
e Clint si scambiano la stessa espressione perplessa prima di girarsi verso la
porta d’ingresso -Dici che se non gli apriamo butta giù la porta?-
Phil alza le spalle e camminando lentamente, molto lentamente, si avvia verso
la porta. Thor quasi non lo travolge mentre entra in salotto trascinando Jane per la mano - Che
succede?-
Clint si chiude la porta della cucina
alle spalle, e si ferma a qualche passo
alle spalle di Phil - Che succede?-
-So come fare per fermare tutto questo.-
SHIELD
_Infermeria_
Tony sussulta al fischio dei macchinari che
tengono in vita Noelle , si guarda attorno, confuso
da quei pochi minuti di sonno che il suo cervello gli ha concesso, prima di
fissare, con il cuore serrato in gola, il tracciato cardiaco farsi prima anomalo e poi piatto.
-NO!- urla balzando in piedi -NOELLE! NO TI PREGO, NO!-
Afferra la figlia per le spalle, la scrolla,
mentre la porta della stanza si spalanca e un nugolo di medici circonda
il letto e lo spinge verso la porta. Pepper è accanto a lui, Tony non ha la lucidità di
chiedersi quando è arrivata, le si aggrappa addosso e basta.
-Che succede?-
-STA MORENDO!-
Noelle fissa la
donna accanto al suo letto. Bionda, bellissima, le sorride dolcemente e le
accarezza i capelli -Sono morta? - sussurra.
Frigga continua a sorriderle -Andrà tutto bene mia cara.-
Segue su SUNRISE.
L’Apocalisse
è iniziata, Asgard si prepara alla resistenza, Bruce
se n’è andato e Noelle sta morendo, ma Thor sembra
convinto di sapere come fermare il Ragnarǫk. Vi aspetto fra le
pagine di Sunrise, il finale della storia.
Ringrazio
tutti quelli che hanno recensito, in particolare Alley,
Fipsi per il loro supporto continuo e Maria Grazia
per le sue belle recensioni, quelli che
hanno aggiunto la storia fra i preferiti/le ricordate/ le seguite o anche chi
si è semplicemente fermato a leggere e ha gradito.
Spero di rivedervi tutti.
Ino chan.
Per spoiler sulle mie storie e varie chicche, la mia pagina Facebook:
https://www.facebook.com/pages/Ino-chan-EFP/242440032548208
Note:
[*]
Questo pensiero si riferisce alla battuta di Bruce nel film : "Non
siamo una squadra. Siamo una
bomba ad orologeria"
[**] Figlio di Coul: Viene da una battuta originale del
film Thor.