Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: A m e t h y s t    02/09/2013    1 recensioni
[Pokèmon Ranger: Ombre su Almia].
Crack, ciaf, crack, ciaf.
Le foglie secche si spezzano con facilità irrisoria, calpestate dai suoi anfibi consumati. Il suo battito cardiaco, perennemente irregolare, costituisce l'unico suono avvertibile. Corre, fugge tempestivamente.
Il sole, morto dietro i dolci pendii, lascia il posto ad una luna spenta, cui fioca luce penetra attraverso le chiome della boscaglia.
Tum, tum, tum, tum.
Il respiro apparentemente incrollabile, si arrende, affannoso. Le gambe seguono il suo esempio, cedendo ed abbandonandola.
Quattro figuri precipitano dai rami, impercettibilmente veloci.
[...] Quello che pare essere il capo si avvicina alla quindicenne deperita e fragile: la salopette scolorita slacciata le ricade sulle cosce, scoperte per via dei vertiginosi pantaloncini.
«Ma guarda che bel bocconcino..».
[...] L'uomo, avanzando pericolosamente, continua a provocarla, fino a farle avvertire il suo alitare sul collo esile.
[...] «Mi spiace, mi stavo divertendo anche io a giocare con voi.».
[...] «Eccezionale come sempre, Rose Amethyst.»
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


                                                                                           
                                                                               

                                                                    ~
Amethyst, Rose Amethyst. ~
                                                                             pinku amejisuto, amejisuto




Osserva stizzita le acque limpide dell'oceano dal finestrino del velivolo, assorta nell'assiduo rumore del motore. Le increspature sulla superficie del composto turchese ricordano vagamente il tormento di cui sono tinte le sue iridi.
Cosa l'attendeva, nella lontana e sperduta Almia? Era consona permanere nello stesso luogo per anni, non si era mai spostata da Fiore. Probabilmente, ciò era dovuto al fatto che vedesse la questione come un'autentica guerra: lei non si arrende mai, é una vincente su ogni fronte. Non si sarebbe mai piegata dinanzi a ragazzacci che la malmenavano, né tantomeno al cospetto della dura realtà di non possedere genitori.
Per quanto il suo orgoglio tentasse di resistere, non poteva tuttavia negare di dovere la vita a quel bastardo di Lance. Ora come ora, sarebbe ancora vittima di tutta quella crudeltà respirata nella sua città natia.
É arrivato di soppiatto, senza dare nell'occhio, e di ciò non riesce tutt'ora a capacitarsi. É sempre stato un ragazzo dal temperamento focoso, difficilmente passava inosservato. L'ha conquistata in poche mosse, lasciandola all'oscuro di tutto ciò. Con quell'orecchino di cui tanto si vantava, il magnetismo del suo sguardo e la folta chioma color fieno, non fu enigmatico convincere Rose a seguirlo. Seguirlo nei meandri più oscuri della regione, sbaragliando le più infide sette malavitose.
Ciononostante, ora l'aveva sbolognata in chissà quale istituto, quasi fosse una quindicenne qualunque.
«Accidenti a te, testa di cazzo.» impreca, soffocando le parole in una smorfia.
Si risveglia dal torpore, constatando che il rumore emesso dal mezzo è variato. Spezza la cintura di sicurezza, ritenendo lo spingere un semplice pulsante estremamente noioso e fuori moda.
Inoltre, i rapporti con il suo encefalo, il piccolo Gaspare, non esistono più da tempo. Non considerava l'aver dato un soprannome al suo sistema nervoso centrale, una cosa infantile. Non dava peso a certe cose: lei, lei era strana forte.
Osserva le eleganti fattezze del mezzo su cui viaggia, soffermandosi spesso sui particolari delle tendine dei finestrini. Nulla da eccepire: il biondo ha buon gusto. Attraversa il corridoio lentamente, solo per godersi la soffice moquette a contatto con i suoi piedi, rigorosamente scalzi.
Il velivolo vira di colpo, costringendola ad accelerare il passo: non che avesse paura, intendiamoci.
Scardina la porta della sala comandi, ritrovandosi dinanzi un triste scenario: il comandante, ultra ottantenne, dorme, tenendo in mano una bottiglia della Moretti. «Lance, figlio di puttana, volevi uccidermi?!» grida, mettendosi le mani fra i capelli, rigorosamente raccolti in una coda di cavallo.
Trascina l'anziano pilota verso le postazioni dei passeggeri, non curante dell'età ch'egli potesse avere.
Strappatasi il vestito sotto i piedi, si siede alla postazione di guida, accorgendosi tragicamente di non avere la più pallida idea di come pilotare quell'ammasso di ferraglia da miliardi di dollari.
«Gas, amico mio, dove sei quando ne ho bisogno!» esclama la giovane, ora spettinata, riferendosi al suo amico rivestito dalla corteccia cerebrale.
Tasta ogni bottone, nel vano tentativo di salvarsi la pelle. Il jet vira drasticamente, scaraventando Rose contro la parete di metallo. Sudata, esagitata e sporca, si rialza. I capelli sciolti le ricadono nell'incavo dei sei, rendendola, a suo modo, più invitante. Portandosi il pugno verso le labbra per tamponare il sangue, avanza verso il volante. Lo afferra saldamente, tentando di rimanere eretta.
Scorge un molo, piccolo, molto piccolo.
«Sarà sufficiente!».
Ripercorrendo mentalmente i quindici anni della sua vita, si cimenta in un disperato tentativo d'autoconvincimento. I monologhi mentali sono sempre stati il suo forte, eppure quest'ultimo si basa singolarmente su tesi come 'non finirà oggi ' o 'sono troppo sexy per morire '.
Mentre si appresta ad effettuare un atterraggio di fortuna, il lupetto blu spunta fuori da sotto il suo petto. 
«Puntuale come al solito, Lù. Ma, aspetta-aspetta-aspetta, che ci fai tu qui?!».
Non ottenendo risposta e rendendosi, straordinariamente, conto della situazione, prosegue nell'intento di salvare se stessa e il principe della puntualità.
Indirizzando come può il velivolo, stringe a se il compagno di avventure il quale, prontamente, si era aggrappato al seno prosperoso della giovane.
Frazioni che paiono interminabili li separano dalla crosta terrestre. I tentativi d'autoconvincimento sono miseramente falliti, lasciando Rose in balia del destino. Destino. Quest'ultimo costituiva il suo più acerrimo nemico, l'unico con cui condivideva il controllo sulla sua esistenza. Non doveva morire, non poteva. Avrebbe vinto lei, su quell'impostore del fato.
Nonostante lo spessore di questi, ci vuole un niente per allontanare Amethyst dai suoi crucci. Oppure lo schiantarsi di un jet al suolo, dipende dai punti di vista. L'impatto violento scaraventa i due nuovamente contro il muro, ferendo l'aspirante ranger. Preoccupato, il fedele Lù si accetta delle condizioni di Rose.
«Tutto intero?» risponde lei, non accennando minimamente al fatto di perdere sangue dalla schiena.
Scende dal mezzo in fiamme, poco prima che esplodesse.
Si ritrova dinanzi una folla di ragazzi e alcuni adulti, preoccupati.
Il destino alle volte gioca brutti scherzi; sono atterrati sul cortile dell'accademia verso cui era diretta la giovane. Quest'ultima viene squadrata dall'alto in basso mentre si controlla le bruciature, radiosa. Il volto é rovente, teneramente incenerito. Il vestito, oramai, è pressoché una minigonna e, se possibile, Amethyst é addirittura più piacente.
Selvaggiamente semplice.

Cercando di riempire il silenzio creatosi a seguito dell'esplosione, porta due dita al capo, salutando. Gli studenti ed i professori non possono che ammettere d'aver assistito ad un'entrata in scena estremamente teatrale. Incapaci di risollevare le loro mandibole, rimangono immobili e attoniti ma ciò non intimidisce la nostra eroina, come potrebbe?  
«Salve. Io sono Rose, Rose Amethyst».











                                                                     
~ La fioreria di Amethyst ~
 

Hey, shalve a tutti (?) parte il frinire dei grilli.
Sappiate che attendo con ansia il vostro parere. Ho scritto questo capitolo al momento, sono abbastanza distrutta.
However and anyway (?), spero vi sia piaciuto. Non è nulla di speciale o emozionante, eppure vi assicuro che svolge un ruolo fondamentale per comprendere la situazione. A partire dal prossimo capitolo, entreremo nel vivo di 'Pokèmon Ranger: Ombre su Almia ', pronti a conoscere altri aspiranti ranger?
So cosa vi state chiedendo:
«Ma il nonnetto?».
Beh, non posso provvedere a tutti! Per chi mi avete preso? Sono forse il Destino?
Aspettate,
forse sì.
Ehehehe, riposa in pace nonno Moretti.
Quanto sono cattiva.
                                             
                              Amethyst<3.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: A m e t h y s t