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Autore: Lights    08/03/2008    6 recensioni
La squadra Ncis deve seguire un nuovo caso "corvo guerriero". Che succederà? Chi sarà questo misterioso sospettato? Cosa cambierà nella vita dei nostri protagonisti? Ziva e Tony e il resto della squadra che cosa gli capiterà? Non resta che leggere!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ziva aprì la porta dell’appartamento titubante

Ecco qua il secondo capitolo… lo scritto di getto sta mattina… mi sono svegliata presto con un’idea in mente… et voilà l’opera … se magari… aspetto i vostri commenti.

 

 

Buona lettura

 

Light

 

 

 

Capitolo 2: - Oskar -

 

 

Ziva fissò negli occhi il collega cercando di capire se stesse parlando seriamente o fosse solo un inutile tentativo per evitare il suo scappellotto.

Si piegò a guardare nella macchina fotografica, sistemò la gradazione del teleobiettivo e…

- Tony sei un’idiota!! Porco che non sei altro hai puntato la macchina fotografica sulla finestra della coinquilina del piano… ma è possibile che non puoi fare il serio neanche nelle situazioni difficili…- Si alzò di scatto e gli puntò il dito infuriata.

DiNozzo iniziò a indietreggiare, la donna gli stava mettendo paura.

- Dai Ziva era un semplice scherzo…- mise le mani in avanti, in segno di difesa, come a placare la furia che si sarebbe abbattuta da lì a poco su di lui -… non succede mai niente dall’altra parte e ho visto quella dolce visione… no, ferma che fai.- indietreggiò ancora di più.

Gli occhi della ragazza erano diventati di un nero scuro, era ferma davanti a lui, e il suo viso e la posizione del corpo che aveva assunto non preannunciava niente di buono.

Tony retrocedendo andò a scontrarsi con il tavolo della cucina. Ziva in un gesto fulmineo gli prese il braccio e glielo stritolò dietro le spalle facendolo piegare sul tavolo.

- DiNozzo ti avverto…- lo minacciò con tono severo parlandogli vicino all’orecchio – se lo fai di nuovo non sarò così gentile la prossima volta, hai capito?- Gli chiese stringendo ancora di più la presa.

- Mmmm come sei suscettibile…- la donna strinse ancora di più – ah…ah..ahi! …ok, ok era per movimentare la situazione, ti stavi facendo un po’ troppo stregare dal tipo!-

Ziva colta di sorpresa dall’affermazione del collega lasciò leggermente la presa e l’uomo ne approfittò per capovolgere la situazione imprigionandola nella sua presa stringendola a lui.

- E ora come la mettiamo agente David?- Le chiese Tony ironico sussurrandole le parole sul collo aspirando il suo profumo.

La donna sorrise, i suoi occhi scintillarono e con voce basse gli rispose – Hai decretato la tua fine.-

Gli lanciò una gomitata sul costato facendogli mollare la presa del suo polso.

DiNozzo si piegò dal dolore indietreggiando e scontrandosi con il tavolo. Inavvertitamente si appoggiò sullo scatolone aperto contenente le stoviglie che caddero a terra infrangendosi rumorosamente sul pavimento e  rovesciando anche la sedia creando, così, un frastuono infernale. Lui stesso perse l’equilibrio finendo a terra sui vetri.

- Tony!- Gridò allarmata Ziva. S’inginocchiò vicino a lui – Stai bene?-

- Che botta e che casino! Meno male che Gibbs non è di sorveglianza altrimenti era la volta buona che licenziava entrambi!- Disse ripulendosi dai pezzetti di vetro.

La donna sospirò immaginando la scenata che gli fosse toccata se il capo avesse assistito alla scena. Il suono del campanello la distolse dai suoi pensieri.

I due agenti si guardarono negli occhi e mentre uno andava a coprire l’attrezzatura l’altra andò ad aprire la porta.

Ziva si trovò davanti un uomo, di circa 35 anni, alto, distinto, con indosso un completo nero con maglia a collo alto, dal fisico slanciato e muscoloso, con uno sguardo da togliere il fiato, due occhi dal colore nero intenso come la pece, di una profondità immensa, che non lasciavano trasparire nulla, labbra sottili di un leggero colore rosato, con la testa nuda priva di capelli. “Ah però…” pensò la donna ritrovandoselo davanti.

- E’ successo qualcosa?- Chiese l’uomo con un timbro di voce bassa e calda – ho sentito quel frastuono e mi sono preoccupato che fosse accaduto qualcosa, posso essere utile?- continuò come se volesse indagare ma senza facendo trasparire niente, non un’emozione, una senza sensazione.

- Si tutto a posto… non ti devi preoccupare, ce la caviamo da soli.- Intervenne Tony vedendo il tipo. C’era in lui qualcosa che gli dava fastidio, la sua intraprendenza e l’interesse che aveva provocato nella collega non gli andava giù.

- Tony!- L’ammonì – scusalo ma oltre ad essere maldestro non ha ancora imparato le buone parole.-

L’uomo la guardò in modo strano cercando di capire che cosa volesse dire la donna.

- Sorellina cara… si dice le “buone maniere”.-

Per tutto risposta Ziva gli diede una gomitata.

- Lascialo perdere, il mio fratellastro pensa sempre di sapere tutto!- Disse accentuando il tono di voce sulla parola “fratellastro”.

- Ah così siete fratelli?- Domandò lo sconosciuto.

- Fratellastri.- Precisò Ziva – In realtà neanche quelli, un bel giorno mia madre incontrò suo padre e chissà per quale motivo se ne innamorò e lo volle addirittura sposare e così mi ritrovai lui – e indicò con il dito Tony – come fratello. Proprio un vero bottino.-

- Tesoro?- Chiese titubante.

- Si, si quello… è uguale.- Disse noncurante accentuando la sua risposta con il gesto della mano.

- Ziva vieni a darmi una mano a mettere a posto!- Urlò Tony dall’altra stanza.

David si girò e gli lanciò un’occhiata di fuoco e poi ritornò a guardare l’uomo sorridendogli imbarazzata.

- Meglio così…- Le disse guardandola dritto negli occhi come se volesse carpire ogni suo segreto – vi lascio alle vostre faccende.-

Che cosa significa “meglio così”?” si domandò DiNozzo ascoltando il commento dello sconosciuto e sentendo dentro di lui una voglia irrefrenabile di prenderlo a botte.

L’uomo si girò e raggiunse il suo appartamento, ma prima che la donna potesse chiudere la porta…

- Dimenticavo… io sono Oskar, piacere di averti conosciuta Ziva.- Le sorrise ed entrò nel suo appartamento.

Chiusero contemporaneamente la porta.

 

- Allora… finalmente ti ha mollato… ha sospettato qualcosa?-

Le chiese Tony quando lo raggiunse.

- No tutto liscio… e cos’è questa storia sorella?-

Lo guardò divertita.

- Eh eh…- si passò nervosamente la mano sulla testa.

- Sorellastra vorrai dire…l’hai deciso tu, hai proprio preso da tua madre!-

Scherzò lui – Che ne dici?- Le chiese ritornando serio.

Ziva non rispose e si avvicinò alla finestra per guardare fuori,

era pensierosa, c’era qualcosa in quell’uomo che l’attraeva

ma al tempo stesso la inquietava.

- E’ lui.- disse alla fine.

 

Nello stesso momento dall’altra parte del piano…

 

 

L’uomo si era appena richiuso la porta alle sue spalle

Quando una voce gli chiese:

- Contatto riuscito?-

- Avevi dubbi?-

il suo volto cambiò espressione,

i suoi occhi diventarono ancora più scuri

 e un sorriso perverso assottigliò ancora di più le sue labbra.

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

 

Bene, bene, ecco la fine di un altro capitolo ci stiamo addentrando nella storia…

Chi avrà mai parlato a Oskar? Si scoprirà nel prossimo capitolo? Mmm… vedremo, e Ziva che cosa avrà voluto dire con “E’ lui”.

Nella testa di Tony risuona ancora quella frase “meglio così” che cosa significherà quella affermazione?

 

… quante domande ?_? mi fonde il cervello

 

 

_matthew_ ho usato la tua idea di impaginazione con allineamento margini diversi, per descrivere due scene che si svolgono nello stesso momento, la trovo perfetta, spero che non ti dispiaccia, ma ormai lo sai, sei il mio guru … XD

   
 
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