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Autore: Whitesea    02/09/2013    1 recensioni
La nave arriva alle undici di mattina, una mattina uggiosa di Novembre.
Il porto è lo stesso di sempre, la gente la stessa di sempre, gli odori li stessi di sempre; direbbe così se si ricordasse qualcosa, ma la sensazione è quella. Una piccola sacca e uno sguardo perso, ecco cosa approda al porto di Boston insieme ad altre duecento persone.
[ Nota: "Nuovo personaggio" è riferito a personaggi originali inseriti per la trama, non hanno un ruolo "principale" ]
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Hazel, Nuovo Personaggio, Son Goku
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Sopra il saloon ci sono due appartamenti e un piccolo bordello, la gente del posto pensa che il monsignore non ne sia a conoscenza, la gente sale, la gente scende, gli uomini ridono, nessuno pensa che sappia cosa si faccia là sopra.

 

La puttana si chiama Olive, una donna che pochi hanno visto in faccia fuori da quella grande stanza in cui lavora. Differentemente da molte altre donne di mal affare, è arrivata a Boston per fare la puttana, le piace, dice. Almeno così ha detto al signor vescovo qualche anno fa', di questi tempi è pieno di donne disperate.

Non era una donna volgare, tutt'altro, si ricorda di aver parlato con lei, aveva sedici quando ci parlò. Aveva le mani affusolate e le dita lunghe, unghie lunghe, curate, smaltate di un blu che sembrava affondare.

Il vescovo si siede, sospira, poggia i gomiti sulle gambe .. No, meglio incrociate. .. Magari stava più comodo prima

-Quanti anni hai, signor vescovo, mhn?

-Non penso che sia questa la cosa importante.

-Potresti comunque rispondere.

-Sedici.

-Sedici? Dovresti crescere un po' prima di poter fare la predica ad una prostituta. Ci sei mai stato con una donna, almeno?

-No.

-Mai?

-Non vedo perché avrei dovuto, spero di avere ancora qualche anno davanti.

-Perché sei qui?

-Per sapere perché tu sei qui.

-Mi piace il mestiere?

-Ti piace aver sempre uomini diversi fra le gambe?

Una smorfia di disprezzo è inevitabile.

-Cosa ha portato il nuovo /fantastico/ vescovo di Boston in questa stanza?

-Semplice preoccupazione, una piccola nota di merito per il sarcasmo.

-Mi hanno detto che nemmeno tu sei tanto male, in quanto a sarcasmo.

-Questo è vero.

Insomma, parlano a lungo, quei due, parlano di Cuba e del viaggio fino agli Stati Uniti, della fatica per trovare una casa, del suo vero nome, del primo cliente, della madre perduta, del padre, di quanto il desiderio di un uomo verso di lei la soddisfi, di come uno sguardo voglioso e una mano fra le gambe potessero renderla molto più felice di qualunque altro mestiere di riguardo. Mentre parla si versa un bicchiere di vino, chiede anche al ragazzino se ne vuole, lui dice di no, -Non fare l'idiota – risponde -Non è bevendo un po' di vino con me che finirai all'inferno.-

Racconta che ne ha visti di uomini, ne ha visti di tutti i tipi, dal vaccaro che abita fuori città all'avvocato che abita in fondo alla strada, i ragazzini spesso la pagano per dare un'occhiata, ma niente di serio, sia chiaro.

-Non sei mai stato con una donna, quindi?

-Le ho detto di no.

-Sei cattolico?

-Protestante.

-Allora potresti andarci.

-Non tutti gli uomini necessitano di metterlo per forza in qualche buco.

-Sicuro che ti piacciano le signorine, vescovo?

-Posso avere un altro bicchiere?

La puttana sorride, incrocia le gambe olivastre, coperte da delle calze blu come lo smalto, sono in pizzo, arrivano fino al ginocchio, il reggicalze a vista, blu e nero.

-Certamente.

 

Sopra il saloon ci sono due appartamenti e un piccolo bordello, al centro della città, nel pieno centro. La gente là dentro stasera aspetta qualcosa, qualcuno, dopo tanti anni.

L'aria è fresca, infinita, si potrebbe rimanere là fuori, volendo, i rumori intorno sono ovattati, lontani, improvvisamente si sente al suo posto, in quella città, in quel punto, è casa sua, il grembo della terra ... Tutta quella terra era casa sua.

Perché se ne era andato?

Quale forza lo aveva spinto nel lontano oriente?

C'erano così tante cose da fare, da difendere qui.

Questo tepore, questa pace. Non avrebbe lasciato mai più quel luogo, quella gente, avrebbe reimparato la forma della sua vita, avrebbe imparato di nuovo a muoversi, senza spostare niente.

 

-E' indemoniato vi dico!

-Indemoniato! Vuole far del male al signor Hazel!

 

Altre volte, invece, non si può fare a meno di passare attraverso una porta. Quale essere demoniaco si potrebbe mai addentrare in un saloon? Non è normale, non entrano mai nella città da soli, questo lo sa. Niente era mai stato tanto folle da minacciare quel luogo, non così.

 

-Leghiamolo presto!

 

Se si guarda una scena del genere, ci si può rimanere un attimo come un giorno intero, sembrerà sempre ridicola, vedere la porta aprirsi e lentamente si farà viva davanti a te la scena di una folla spaventata che cerca di legare un ragazzino.

 

-Miei cari concittadini ... Che diamine state facendo?

-Ha chiesto di lei, signor Hazel, poi ha iniziato a parlare una lungua sconosciuta, sospettiamo sia uno di loro!

-Vogliono ucciderla!

 

Una risata, in momenti come questi, è inevitabile. Quel ragazzino sembrava il più spaventato di tutti lì in mezzo, cercando di arrampicarsi su un inglese improvvisato e un cinese incomprensibile per gli altri.

 

Il ragazzino dice di venire da Shangri-La, di averlo conosciuto, in un altro tempo, di essere arrivato qui per scoprire il resto del mondo.

Che strano esserino, questo ragazzo.

 

-E come ti chiameresti, intrepido viaggiatore?

 

Una nota di sarcasmo nella voce mentre fa segno di lasciarlo andare.

 

-Goku, Son Goku. Non ti ricordi?

 

-Suona familiare. Se sei venuto qui per scoprire il mondo, beh benvenuto, se invece sei qui per chiedermi qualcosa, mi dispiace ragazzo, ma non posso esserti utile, ricordo poco o niente del mio viaggio in Cina, dimmi, hai qualcuno ad aspettarti qui? Hai avuto un coraggio ammirevole ad arrivare fin qui da solo.

 

-No, in realtà non sapevo nemmeno dove sarei arrivato, ma ho visto un sacco di posti mentre arrivavo! ... Davvero non ti ricordi niente?

 

-Signor Hazel, tutto bene?

 

-Sì ... Sì ... è solo un viaggiatore, niente di più.

 

Eppure, eppure c'era qualcosa che non andava in quella persona. Una sensazione di quelle che ti fanno malle alla gola, te la gonfiano. C'è qualcosa che non va', ti urla il tuo corpo, eppure tu non capisci che cos'è. Come quando si è paralitici. Un giorno qualcuno ti spegne una sigaretta sulla gamba, tu non senti niente, ma sai che c'è qualcosa che non va', in tutta quella storia.

 

Son Goku.

 

Cosa c'è che non va'?

 

Son Goku. Sa che non si dovrebbe trovare là, Son Goku. Ha qualcosa in sospeso, forse in bene, forse in male.

 

-Se non hai nessuno che ti aspetta, non penso tu abbia un posto dove stare.

-Effettivamente non ce l'ho, non che ce l'abbia avuto spesso, negli ultimi anni ...

-Hai viaggiato molto?

-Dalla Cina all'India, per un poco tu eri con noi, anche ... Gat. Ti ricordi di Gat?

 

Quel nodo si fa più grande, più fastidioso, sembra quasi voglia squarciargli la gola e uscire, e gridare con voce propria. Gat. Gat è morto, che ne sa Son Goku di Gat, cosa vuole.

Gat ... La sua perfezione. Era silenzioso e viveva nella sua vita semplice, era come il muto esistere delle praterie, essere umano finito ed intoccabile, a modo suo. Sempre paziente, aveva tenuto dentro di sé per tanto, troppo tempo, un segreto che non riesce a ricordare. Lo aveva protetto, era diventato indispensabile.

Indispensabile. Che strana parola.

 

-Sì. Gat. Puoi stare a casa mia, se vuoi un letto, qui nei dintorni .... Gli stranieri così stranieri mettono un poco a disagio, ma nel giro di qualche giorno dovrebbero abituarsi tutti alla tua presenza.

-A casa tua?

-Sì a casa mia.

-Sei sicuro?

-Non dovrei?

-No .. è solo che ...

-Cosa?

-Lascia stare. Posso venire con te?

-Certo.

 

Un sorriso di circostanza, ed ecco che il sipario si riapre sul monsignore, il quale ha finalmente smesso di parlare quella lingua "demoniaca".

 

-Mi spiace dovervi abbandonare stasera, ma questo ragazzo è solo e confuso, non posso certo negargli un aiuto!

 

Ovazioni nel pubblico, sono così facilmente impressionabili, queste persone. Se Olive sentisse questa conversazione, se vedesse questo spettacolino, di certo riderebbe.

Casa sua è alla fine di una strada montuosa, poco fuori dal centro di quella nuova città moderna. La strada inizia subito dopo la parrocchia e ci sono delle viuzze che vanno verso la periferia. L'odore nell'aria è cambiato, quella piccola figura che lo segue in qualche modo lo mette a disagio.

 

-Sei sicuro che posso stare in casa tua? Ma proprio tua tua?

-Ti ho detto di sì.

 

Son Goku ride, accellera il passo fino ad affiancare il monsignore.

 

-Sei proprio cambiato, sai?

-Mi spiegherai tutto una volta arrivati. Hai fame?

-... Sì, tanta! Mi hanno detto che avete la carne grandissima qui è vero? Posso mangiarla? E cos'altro c'è di strano? Il maiale lo mangiate vero?

-Tutto dipende da quello che deciderà di fare Hilda.

-Chi è Hilda?

-La governante.

-Cos'è?

-Una persona che si occupa di te e della tua casa. (pausa) vorrei che mi raccontassi del tuo viaggio, una volta mangiato, ti va'?

-Hazel .. Ma tu davvero non ricordi nulla?

 

  
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