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Autore: mymultifandomfics    03/09/2013    1 recensioni
**SPOILERS**
Dopo la caduta degli angeli tutto è cambiato.
Il piano dei Winchester sarebbe quello di aspettare che Sam si riprenda del tutto dopo le prove e trovare un modo per rispedire gli angeli in Paradiso.
Castiel ora vive nel bunker con i Winchester e lotta contro i sensi di colpa: l’unica cosa che lo spinge ad andare avanti è l’amore per Meg. Pensa a lei in continuazione e l’importante per lui è riuscire a tirarla fuori dagli inferi per poterla riavere con sè.
Intanto, Crowley è stato cacciato dall’inferno e costretto alla macchia: ora la regina è Abaddon e non sarà facile detronizzarla.
Ma i piani di tutti quanti verranno presto sconvolti…
Cosa succede se due fratelli cacciatori, un ex-angelo e un demone degli incroci fanno squadra contro uno dei cavalieri dell’inferno?
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Fuori, lo scrosciare della pioggia era diventato davvero violento. Un tuono illuminò tutta la stanza e le facce sconcertate di Sam, Dean e Castiel.
“Crowley?”, esclamò Dean socchiudendo gli occhi e storpiando la bocca in un’espressione confusa. Il demone fece per avvicinarsi, zoppicante, ad una sedia, ma si ritrovò all’interno di una trappola. Alzò lo sguardo verso i Winchester: “Seriamente? Avanti ragazzi, datemi almeno una sedia!”.
“Che ti è successo?”, chiese Sam, quasi lanciando uno sgabello di legno all’interno del cerchio in cui si trovava l’ex Re dell’Inferno.
“Abaddon”, rispose, con una smorfia di dolore sul volto: il braccio continuava a sanguinare.
“Sì, sappiamo che ti ha rovinato la festa buttandoti giù dal tuo trono felice” , replicò Dean con sarcasmo, “dicci qualcosa che ancora non sappiamo.”
Crowley lo fulminò con gli occhi: evidentemente avergli ricordato la situazione non gli aveva fatto molto piacere. “Sta uccidendo tutti gli angeli caduti che trova, questo lo sapevate idioti?”
Castiel si alzò di scatto dalla sedia su cui era seduto. Il peso del senso di colpa era già insopportabile, ma non poteva tollerare che gli angeli fossero sterminati per colpa sua. Se i suoi fratelli venivano davvero uccisi, uno dopo l’altro, doveva fare qualcosa per fermare Abaddon. Dean lo fece sedere di nuovo e, guardandolo con fare fraterno, gli mise una mano sulla spalla.
“Io mi so nascondere bene, questo lo sapete anche voi –continuò il demone con un mezzo sorriso – ma quella, devo ammetterlo, ci sa fare: è riuscita a sguinzagliarmi addosso i segugi infernali… Sono stato attaccato dai miei stessi cuccioli!”. Abbassò lo sguardo: sembrava che fosse davvero dispiaciuto. Evidentemente, essendo quasi stato guarito, riusciva a provare dei sentimenti più profondi rispetto a quelli di un normale demone. Comunque, appena si accorse che l’angelo e i Winchester lo stavano fissando, abbastanza sorpresi per la sua reazione che si potrebbe definire “umana”, sollevò il capo e riprese il filo del discorso: “Sono riuscito a fuggire e... eccomi qua”.
“Che cosa vuoi, Crowley?”, gli chiese Sam sospettoso.
“Voglio proporvi un patto”. Dean alzò gli occhi al cielo e con fare sprezzante rispose: “Lo sai benissimo che le nostre collaborazioni non funzionano mai, in genere noi ne usciamo fregati, non so se l’hai notato”.
“So che non conviene fidarsi di me, ma questa volta, giuro, gioverà ad entrambe le parti.”
Sam e Dean si scambiarono uno sguardo d’intesa e poi, incrociando le braccia, dissero all’unisono: “Sentiamo”.
“Allora, Abaddon sta cercando di eliminare ogni angelo caduto sulla terra e sono certo che voi vorreste che questo cessasse di accadere, – rivolse lo sguardo a Castiel – oltretutto, suppongo che vuoi non abbiate a disposizione i mezzi per fermarla, quindi , anche voi avreste bisogno del mio aiuto.”
“Cosa ti fa pensare che noi non abbiamo i mezzi per fermarla?”, ribatté Dean, strafottente.
“Me lo fa pensare il fatto che l’alce sia ancora convalescente, che il vostro angelo preferito non abbia più le ali, che l’unico demone che vi aiutava sia stato rispedito all’inferno proprio da me e che Abaddon sia di nuovo a piede libero per colpa vostra!”, sbraitò Crowley, per un attimo fuori controllo. Si guardò il braccio: la ferita sanguinava sempre meno. La cura a cui Sam l’aveva sottoposto non l’aveva trasformato di certo in un umano, non essendo stata completata la procedura, ma sicuramente lo aveva indebolito come demone: guariva meno velocemente di prima, ma, soprattutto, aveva perso un po’ di quella crudeltà smisurata che lo aveva reso un insuperabile torturatore.
Recuperato il contegno, continuò: “Ritornando alla trattativa, se voi mi aiuterete a togliere di mezzo Abaddon, una volta ripreso il mio posto come Re degli Inferi, lascerò in pace gli angioletti e…”
“Aspetta, aspetta, ti dovremmo aiutare a ritornare re? No, grazie. Ce la caveremo da soli.”, ribatté Dean con fare perentorio.
“…e - ripeté alzando la voce e fissando Castiel – riporterò indietro il tuo demone preferito”, disse ammiccando all’ex angelo.
Gli occhi color cielo di Castiel si illuminarono. Avrebbe potuto rivederla, riaverla con sè… e stavolta non avrebbe permesso a niente e nessuno di portargliela via.
Si alzò di scatto e, fissando Crowley negli occhi esclamò: “Se la riporterai indietro subito, noi ti aiuteremo.”
“Oh oh oh, piano! Vuoi davvero fare un patto con lui?!”, gli sussurrò Dean prendendogli il braccio e trascinandolo in un angolo.
“Cas, non possiamo fidarci di lui!”, disse Sam una volta raggiunto il fratello.
“Voi non capite…”. Castiel doveva convincerli. In un’altra situazione, probabilmente, si sarebbe sentito in imbarazzo ad esternare i suoi sentimenti per Meg in quel modo, ma non gli importava: finalmente aveva trovato il modo di riaverla, nulla era più importante.
Discussero per qualche minuto, bisbigliando e buttando qualche occhiata a Crowley che, dall’altra parte della stanza aspettava il responso, compiaciuto.
Poi Sam, voltandosi verso il demone: “Ci stiamo, ma dovrai riportare Meg indietro subito.”
“Mi dispiace, alce, ma non posso. Non è così facile se sei stato bandito dall’inferno entrare, prendere un demone e riportarlo sulla terra. E poi, lei è la mia garanzia” disse, inarcando le sopracciglia con un sorriso.
Castiel rivolse uno sguardo implorante a Sam e Dean. In fondo, non avevano molta scelta: ancora non avevano idea di come rispedire gli angeli caduti in Paradiso e di certo non avrebbe aiutato il fatto che Abaddon li stesse sterminando… E poi, se l’amico era davvero innamorato di Meg, l’unico modo per tirarla fuori dagli inferi era quello.
Dean si avvicinò al cerchio dentro il quale era intrappolato il demone, si piegò in avanti, all’altezza del viso di Crowley, e gli disse serio, come in un sussurro, guardandolo dritto negli occhi: “Niente scherzi, amico, perché se ci fotti ancora, oh ci puoi giurare, sarà l’ultima volta.”
  
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