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Autore: Nanda    09/03/2008    1 recensioni
A nessuno sono sconosciuti i sentimenti. Forse più nascosti, birichini e permalosi cercano di giocare a nascondino con i loro padroni, ma nessuno può dire di non possedere dei veri sentimenti. Perché per quanto si possa sembrare freddi e privi di emozioni, sempre la nostra valigia invisibile ci seguirà ad ogni nostro più minimo passo, facendoci crescere e assediandoci il cuore, anche quello più gelido.
Poi, bisogna solo saper giocare a nascondino con loro, e riuscire a scovarli in qualsiasi posto loro si siano nascosti.
Feelings plays with our life.
I sentimenti giocano con la nostra vita. Bisogna solo saper vincere.
E Draco, aveva finalmente vinto, come ogni Malfoy che si rispetti.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 20

L’INIZIO DI UNA DOLCE FINE


Dracoooooo… ma sei idiota?! Hai lasciato Josh da solo in camera nostra?” gridava una Ginny super incavolata appena tornata da lavoro.


Draco stava seduto sulla poltrona con una ragazzina dai codini corti e sbarazzini di un rosso acceso e gli occhi grigi puntati sulla madre.


Presumibilmente.


E allora, è grande ormai!”


Tu un ragazzino di quattro anni lo chiami grande? Ma certo, in proporzione a suo padre è grandissimo, un vecchiaccio!”lo rimbeccò dirigendosi verso la loro camera da letto.


Appena entrata vi trovò il figlio con i capelli alla rinfusa che non sembravano più neanche tanto biondi e con in mano qualcosa.


Dall’altra stanza, Draco mentre giocava con le bambole di Stephany più concentrato lui che lei, rispondeva ghignando divertito.


E’ logico, se avessi avuto un briciolo di cervello a quest’ora non sarei qui dopo averti sposato, e comunque cosa vuoi che faccia nella nostra stanza? Si era messo a piangere e io non ho potuto fare altro che accontentarlo!” dopo un po’ di tempo dalla risposta Ginny arrivò trafelata con il bimbetto in braccio che ancora giocava con quella nuova conquista.


Nel frattempo Draco tranquillizzava la figlia.


Lascia perdere Stephany, la mamma a volte è un po’ isterica!”


Che vuol dire?”


Che quando la vedi così le devi stare lontana!”


Va bene!”


Dici che cosa può fare un bambino di quattro anni nella nostra stanza?” Ginny prese dalle mani del bimbo qualcosa di molto simile ad un suo reggiseno.


Bloccarsi la crescita peggio del padre, che alla sua età magari alzava le gonne alle bambine!”


Si devo ammettere che era profondamente bello farlo!” le disse sorridendo.


Poi si alzò lasciando i due figli giocare insieme con quell’oggetto. Il maschio aveva addirittura provato a indossarlo con scarsi risultati. Gli ci volevano almeno tre taglie in meno.


Draco la prese per la vita cominciando a baciarla sul collo.


Certo, non era mai bello come farlo a te!”proferì avanzando verso la loro camera.


Ma sei scemo? Davanti ai bambini poi…”


E dai Ginny, infondo prima o poi lo dovranno imparare anche loro…” cercò di convincerla.


Stranamente le sue parole la facevano imbestialire ancora di più.


Si, ma non a 4 ANNI idiota!”


Quante volte ti ho detto che questi nomignoli mi fanno arrossire?” le disse, poi con una mossa improvvisa la spinse verso la loro stanza chiudendo a chiave la porta alle sue spalle.


Cominciò a baciarla senza fermarsi un attimo per respirare svestendola piano.


Credevo che crescendo anche il cervello avrebbe fatto qualche progresso!”


Si, infatti, adesso so toglierti la gonna nella metà del tempo in cui lo facevo prima, mi sono allenato!”le disse spingendosi con lei sul letto.


E adesso non ho neanche tanti problemi a dirti che ti amo… contenta?”.


Fuori i bambini, dopo aver capito che no, quell’aggeggio era troppo complicato per loro, si guardarono negli occhi e andarono a sbirciare dal buco della serratura.


Poverini, probabilmente Ginny non sapeva che a quattro anni, quei bambini sapevano già tutto. E magari si chiedevano perché mai i loro genitori si azzuffassero in quel modo nel letto ridendo come dei pazzi.


Già, valli a capire. Era questo quello che i bambini avrebbero pensato se fossero stati già in grado di auto-distruggersi il cervello come erano soliti fare quei due pazzi dei loro genitori.



  
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