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Autore: lollipop 2013    04/09/2013    3 recensioni
“Ebbene si, torno a scrivere di un amore romantico, drammatico e problematico. Spero che chi ha amato e seguito Giochi di potere possa appassionarsi anche a quest'ultima. ”
TRATTO DAL CAP. 1:
Per anni il mio nome ha caratterizzato il mio carattere... Nieves, fredda come la neve. 
Sono vittima di bullismo vengo additata con appellativi poco signorili. 
Mai una lacrima ha rigato il mio viso, mai una ferita ha lacerato il mio cuore, mai la rabbia è diventata padrone di me. Sempre calma, sempre fredda e distaccata... come la neve. 
P.S = Come sempre ringrazio la mia fantastica cugina foreverwithyou per il favoloso banner e per il video creati per questa storia. Thanks cugy ♥
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 2.
 
Chapter - Martin.

Passeggio su e giù per i corridoi di questo carcere arredato con mobili antichi.
Le lezioni sono iniziate da due giorni,
volti nuovi e vecchi amici accompagnano il mio studio, l
a mia mente però pensa ancora a quest'estate appena trascorsa.
L'estate peggiore della mia vita!
Una palla da basket rimbalza sul parquet dell'ingresso,
i suoi rimbalzi risuonano in tutto l'edificio...
La fermo con le mani e alzo lo sguardo,
sull'enorme gradinata che presiede l'ingresso c'è il mio riccioluto amico francese...
<< Hey Martin, andiamo a fare due tiri... >>
<< Non ne ho voglia Pierre. >>
rilancio la palla, facendola rimbalzare sui gradoni e mi allontano dai ragazzi.
I miei compagni di stanza sono tutti pronti a godersi l'ora ricreativa sul campo da basket, io ho altro a cui pensare.
Mi dirigo alla biblioteca con la testa ancora attanagliata dai pensieri,
volto l'angolo pronto ad immergermi nella lettura,
nella speranza che almeno essa possa aiutarmi a dimenticare...
<< Accidenti... >>
mi imbatto in una ragazza,
il nostro forte scontro è tale da farci perdere l'equilibrio.
Il gran tonfo dei nostri corpi caduti a terra,
attira l'attenzione di tutti...
<< Perché non guardi dove vai... >>
non ho mai visto questa ragazza prima d'ora, o forse si...
La guardo meglio e mi accorgo che é la nuova studentessa della mia classe.
Mi alzo e spolvero i miei pantaloni, strofinandoci sopra le mani.
Mi volto verso la ragazza e la ritrovo inginocchiata a terra
intenta a raccogliere i suoi libri, cadutigli nello scontro.
I suoi capelli ondulati, castano scuro le pendono d'avanti, coprendole il volto,
riesco però ad intravedere alcuni dei suoi lineamenti...
Ha il viso rotondo, un po’ paffuto...
Le labbra carnose ed occhi grandi e profondi color nocciola.
La ragazza finisce di raccogliere l'ultimo libro e poi si alza,
aggrappandosi allo stipite della porta per aiutarsi...
<< Non ti scomodare, non ho bisogno di una mano... >>
mi raggela con un finto mezzo sorriso e va via voltandomi le spalle,
faccio una smorfia accompagnata dal mio dito medio.
Quanta sfrontataggine, forse si aspettava che le dessi una mano a rialzarsi.
Illusa, è a causa della sua distrazione che siamo caduti.

Mi volta le spalle con area altezzosa, accompagnata dal mio dito medio…

La guardo salire le scale, 
seguo i suoi passi e l'andamento della gonna che ad ogni movimento lascia intravedere sempre di più.
Ammiro il suo corpo burroso, dalle curve rotonde e generose...
Niente a che vedere con le bambole gonfiate che girano in questo collegio,
il suo sembra essere un vero corpo.
Distolgo lo sguardo solo quando vedo la sua figura imboccare il corridoio che porta al dormitorio.
Per una manciata di minuti sono riuscito a non pensare ai miei problemi
e al dolore che mi rimorde l'anima.
Sarà stata la botta presa durante la caduta a distrarmi o forse i miei ormoni,
che sono impazziti alla visione di quelle curve.
È stata lei a distrarmi, quella ragazza e la sua area conturbante...
Mi distendo sul mio letto in cerca di relax,
cerco di approfittare dei pochi minuti di solitudine prima del rientro in camera dei tre moschettieri.
Faccio per mettere le cuffie alle orecchie per ascoltare un po’ di musica,
quando sento bussare alla porta della camera...
Questi non sono i ragazzi, loro non busserebbero.
<< Signorina Graciela, prego si accomodi.>>
in tutto il suo splendore mi si presenta sulla porta l'assistente della preside,
una cinquantenne zitella che vive per inibire ai ragazzi qualsiasi piacere della vita.
La parola sesso per lei é una bestemmia.
Poveraccia, non sa cosa si perde.
<< Buon pomeriggio signorino Gomez, la preside mi ha chiesto di darle questo... >>
sfoglio il bigliettino ripiegato in modo maniacale su se stesso,
all'interno vi sono segnati solo date e orari...
<< Sono i giorni in cui la signorina Ramos, la psicologa del collegio, può riceverti.
Visti i recenti avvenimenti che ti hanno colpito, la preside e tuo padre credono che sia opportuno per te seguire una terapia.
>>
furioso e disgustato, liquido Graciela e prendo in mano il mio cellulare,
compongo il numero di mio padre, ma come al solito mi risponde la segreteria.
Che uomo ignobile, come può farmi questo...
È lui quello che dovrebbe seguire una terapia,
dovrebbe essere rinchiuso direttamente in un sanatorio.
Getto il bigliettino nel cestino, infilo la tuta ed esco dalla camera.
Riesco a sentire il sangue pulsarmi nelle vene, devo scaricare la rabbia.
Raggiungo i miei compagni al campo di basket,
ora mi servono quei tiri a canestro propostimi da Pierre.

MARTIN.


Ciao a tutte,grazie per aver letto e recensito in tanti il primo capitolo,spero possa piacervi anche il secondo.
Vi lascio nuovamente il link del video creato per la storia
dalla mitica foreverwithyou.

Cliccate qui per vederlo.
Un abbraccio a venerdì con un nuovo capitolo.


 
   
 
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