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Autore: Ninriel    04/09/2013    3 recensioni
Una ragazza snob, una madre inquietante e una casa da sogno. Questa è la vita di Allison. Ma non tutto è come sembra. Non se lei ha dei tatuaggi sulla schiena, tatuaggi che sono sulla sua pelle fin dalla sua nascita, e che nessuno si sa spiegare. Non se un giorno come gli altri appare un ragazzo che nessuno ha mai visto, che le fa scoprire un mondo un mondo misterioso, un mondo in cui tra bene e male non c'è più differenza. Non mondo in cui tutto è possibile. Il loro mondo.
--[DAL CAPITOLO 1 ]--
La ragazza raccolse i lunghi capelli in un asciugamano, e scostando l'accappatoio si guardò la schiena, riflessa nello specchio.
Sotto i suoi occhi, si stagliava un intrico di linee vorticose, nere come la pece, che terminavano in quattro punte spigolose, due appoggiate sulle spalle e sulle scapole, due arrotolate morbidamente sui fianchi.
[...] Quando le osservava, le veniva in mente una sola parola per descrivere quelle strane linee, così aguzze e impenetrabili, eppure così aggraziate: Ali.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Da quanto hai detto che state inseme? - Vicky era seduta sul bordo del suo banco, in attesa che il professore arrivasse.

Allison sorrise civettuola , come sempre a scuola. -Da tre giorni... sabato per essere precisi, ma... sai com'è, una volta avutolo, non lascerò Trevo molto facilmente! Soprattutto considerando tutte le arpie che ci sono in questa scuola!- sorrise Te compresa mia cara.

La ragazza si chinò verso di lei con aria cospiratrice -E avete già...-

Allison scosse la testa, guardandosi intorno circospetta e avvicinandosi ancora di più a lei -Ma credo che non ci vorrà tanto, Trevor è un ragazzo molto attivo... non so se mi spiego- Sogghignò complice

Poi, tra sè e sè Ti prego, ti prego, fa che il prof arrivi presto...o quant'è vero che sono io la stendo...

Fortunamente le sue preghiere parvero essere esaudite, e Vicky fu costretta a raggiungere il suo posto, non senza una smorfia di disappunto.

L'ora di lezione proseguì senza intoppi, e Allison potè pensare tranquillamente ai fatti propri cullata dalle interessanti spiegazioni di chimica.

Quel lunedì si stava prospettando alquanto movimentato. Nonostante fosse solo la terza ora, la notizia che lei, la reginetta della scuola si era fidanzata, si era estesa a macchia d'olio in ogni recondito angolo della scuola.

Era successo tutto così in fretta, come nei teen-drama: All'inizio non lo sopportava, e il primo bacio era stato così imbarazzante... ma al contempo così romantico, anche se per lui non era significato nulla... o così diceva. Poi la rabbia per aver rovinato il momento con le sue parole noncuranti... e Steph.

Allison ringraziò mentalmente il ragazzo per la sua apparizione improvvisa. Nonostante fosse stato un intervento alquanto movimentato, vista la reazione di Trevor nello scoprire di essere una ninfa, era stato solo grazie a lui che si erano ritrovati a casa sua... in cucina, pensò soffocando un risolino.

-Trevor... il pollo...-le sue parole soffocate dalle labbra di lui, erano sembrate quasi un gemito,facendola arrossire. Il ragazzo si era spostato, senza capire, facendo un salto indietro quando si era accorto dell nuvola nera che usciva dal forno a microonde. -Oddio! Allison spegni quell'aggeggio o la casa va a fuoco!- aveva esclamato.

Lei era scoppiata a ridere -Tranquillo! Guarda...- e così dicendo sie era girata azzerando tutte le manopole.

Trevor si era piegato mettendosi le mani sulle ginocchia, e Allison lo aveva guardato improvvisamente preoccupata -Cosa c'è?-

-Credevo... credevo che sarei morto e che nessuno avrebbe più potuto godere della ma bellezza- aveva sussurrato girandosi verso di lei, e lasciando libera la risata che aveva soffocato mentre parlava. Allison gli aveva tirato un pugno sulla spalla.

-E chi altro dovrebbe godere della tua bellezza, dimmi?- lo aveva preso in giro mentre apriva la grande porta finestra affacciata sul giardino, per far diradare il fumo.

Lui si era sollevato, e le si era avvicinato, cingendole i fianchi da dietro. -Mmh... Hai ragione, dovrei provare a essere un fidanzato fedele- le aveva sussurrato sul collo.

Allison sorrise ricordando le sue parole. Era stata come una tacita richiesta, e non erano servite parole. É successo solo tre giorni fa Pensò meravigliata da come le sembrasse passato molto più tempo.

-Signorina Kelliess... farebbe piacere anche a noi sapere cosa la fa tanto divertire. - Il prof la fissò arcigno, facendola sospirare.


 

* * *


 

-E quindi...- Allison provò ad attaccare discorso, ma le sue parole caddero nel vuoto. Trevor sembrava sovrappensiero.

Un altro giorno era passato, e l'estate si avvicinava sempre di più. Purtroppo però, la settimana di punizione da scontare per essere stati trovati in “atteggiamenti compromettenti” era appena cominciata e si prospettava un pomeriggio abbastanza imbarazzante, dato che proprio quel giorno c'era l'incontro con lo psicologo. L'imbarazzo era già palpabile, dato il rimbombo dei loro passi nel corridoio deserto. Solo un vociare confuso proveniva attutito dalle aule dove c'erano attività pomeridiane.

Si ritrovarono improvvisamente davanti la saletta dello psicologo. La porta si aprì senza che dovessero fare un passo, e ai loro occhi apparve un panciuto signore sulla sessantina, con grandi baffi bianchi che li invitò ad accomodarsi con grandi gesti.

-Certo Geppetto- Sussurrò ironico Trevor mentre entrarono, e Allison soffocò una risata.

La stanza era piccola, ma molto accogliente. Di fronte a un piccolo divanetto rosso troneggiava una poltrona, posizionata al centro della stanza, e che dava l'aria di essere molto comoda. “Geppetto” li fece accomodare sul divano, sedendosi a sua volta.

-Benvenuti ragazzi... allora, so che questa visita non è stata prenotata di vostra spontanea volontà, perciò cercherò di renderla il più leggera possibile. Per cominciare, potrete chiamarmi dottore, o professore, a voi la scelta. - Fece una pausa, forse aspettando che i due dicessero qualcosa, ma visto che non parlavano riprese.

-Il preside mi ha informato che il mio compito, oggi, sarà quello di spiegarvi l'uso dei ...-

Trevor lo interruppe – L'uso dei contraccettivi, si lo sappiamo.- lo anticipò sbuffando

Il professore lo guardò storto- Signor Shtrauss, non credo che dato i suoi precedenti sappia veramente qualcosa a proposito dell'argomento- osservò.

Il ragazzo spostò lo sguardo, Imbarazzato forse Pensò Allison -Non credo che questo incontro verta sui motivi della mia espulsione- Allison represse un verso sbigottito.

Il professore sollevò un sopracciglio -Si dimentica che sono uno psicologo... per capire determinati comportamenti indago sul passato delle persone. - poi rivolse lo sguardo ad Allison, che continuava a fissarli senza capire.

Anche quando il preside era arrivato, nell'aula di musica, aveva fatto strane allusioni, e le parole non dette aleggiavano nella stanza su una frequenza che solo lui e Trevor potevano ascoltare.

-Ma ha ragione, non credo sia il caso parlarne... dato che deduco dalla sua espressione la signorina Shtrauss non sappia niente- continuò il professore, interrompendo i pensieri della ragazza.

Il ragazzo lo fissò socchiudendo gli occhi, con aria strafottente -Certo che non ne sa nulla... non vado a raccontare in giro i miei trascorsi sessuali!-

-I... i tuoi trascorsi sessuali? Puah!- Allison fece un espressione disgustata -Non capisco cosa c'entri ma non voglio saperne niente... perciò...-

Il professore annuì accondiscendente – Oltretutto, te ne parlerà Trevor se vorrà. Credo sia il caso di cominciare a discutere ciò per cui siete venuti. Cominciamo con l'atto sessuale-

I due si guardarono sgranando gli occhi e anche Trevor, nonostante la gran faccia tosta abituale arrossì come se fossi un ragazzino alle prime armi Si disse.


 

* * *


 

Il tonfo della porta richiusa alle loro spalle fece tirare a entrambi un sospiro di sollievo. Era stato molto più imbarazzante di quanto avessero immaginato, ed Allison sperò di aver solo immaginato il lampo di soddisfazione e il sorrisetto che il dottore aveva fatto mentre mostrava loro immagini dettagliate dell'atto sessuale.

La ragazza fissò di sottecchi Trevor, scoprendosi osservata a sua volta -Hem... è... è stato più imbarazzante di quanto immaginassi- farfugliò arrossendo nuovamente, mentre le immagini del dottore che mostrava loro un preservativo le riaffioravano alla mente.

Il ragazzo si infilò le mani in tasca -Beh... mi sento un po' in colpa. In fondo sono stato io a metterci in questa situazione. - disse continuando a camminare a testa china.

Allison inchiodò tirandolo per un braccio fino a farlo fermare nel corridoio.

-Tu?-

-Si... se non avessi insistito per vedere i tatuaggi... il preside ci avrebbe messo in una normale punizione – Trevor la fissava arrossendo ad ogni parola Le scuse non sono il mio forte, no.

-Ma cosa stai dicendo?!? Di certo io non ti ho facilitato le cose... non eri l'unico a... beh...- le sue parole si persero in un sussurro imbarazzato. Poi risollevò lo sguardo -Comunque...per cambiare discorso... che cos'era quella storia dei trascorsi sessuali? -

Il ragazzo riprese a camminare afferrandola a sua volta per un braccio e tirandola dietro di sé. -Se non vuoi dirmelo non sei...-

-Ho messo incinta una ragazza- Trevor buttò fuori le parole tutto d'un fiato.

-Che... che cosa hai fatto?- la ragazza sembrava stordita, mentre lui continuava a trascinarla.

-Te l'ho detto: ho messo incinta una ragazza. Quando ero in Scozia.-

-Saoirse?- quello di Allison fu poco più di un sussurro, il ricordo del nome che il preside aveva pronunciato nell'aula di musica.

Trevor annuì a disagio.

-Ma non capisco cosa c'entri con l'espulsione...- riprese lei.

Lui sembrò ritrovare parte della sua baldanza con uno sbuffo sommesso, quasi scocciato. -È successo mentre eravamo a scuola e hanno trovato le riprese di noi che.. . -

Allison lo bloccò prontamente. - O-okay... ho capito. - prese un grosso respiro – Perciò ti hanno buttato fuori. Sai, mi senti in colpa per avertelo chiesto- fece una smorfia -non credevo fosse una cosa così...così...-

-Così importante?- la anticipò lui ghignando – Ora considerati in debito. É il tuo turno raccontarmi qualcosa che vorresti tenere nascosto.- le strizzò l'occhio.

Sembrava aver preso tutto alla leggera, anche se all'inizio non sembrava così disposto a parlare.

-Da piccola mi hanno quasi violentato- La ragazza parlò di getto, quasi senza pensare, e quelle poche parole fecero cambiare radicalmente l'espressione di lui.

-Io scherzavo! Sul … sul serio ?- balbettò, completamente preso alla sprovvista dalla rivelazione.

Lei spinse le ante della porta principale della scuola, uscendo dall'edificio, seguita da Trevor. Fissò l'aria davanti a sè per qualche istante, prendendo un respiro profondo e si sedette sui gradini senza guardarlo. -Avevo sei anni. Ero al centro commerciale con mia madre... si, lo so che sembra l'ambientazione di un film. - prese un altro respiro.

-Mamma si distrasse, pochi secondi per guardare una vetrina e io ero sparita. Mi trovarono grazie alle urla, in un bagno pubblico, seminuda. Probabilmte l'uomo era scappato sentendo avvicinarsi della gente.-

Il ragazzo le si sedette accanto, con le mani in tasca.

-Non... non ricordo nulla, se non un volto confuso con accesi occhi verdi... e capelli neri come la pece. Quando ti ho visto per la prima volta mi è preso un colpo. Eri così simile al volto dei miei incubi... -

Le ritornarono alla mente i pensieri di quel giorno...

La bocca dischiusa in un sorriso di superiorità, e gli zigomi alti richiamarono ricordi che Allison avrebbe voluto rimanessero sepolti.

Ricordi che ora non causeranno problemi Pensò risoluta fissando lo sguardo in quello del ragazzo misterioso.

 

Trevor le mise una mano attorno alla vita, facendola trasalire. -Non pensarci, okay?-

Le prese una mano facendola mettere in piedi, e la strinse da dietro, passando la bocca sul suo collo scoperto. Allison si staccò dalle sue labbra invadenti... ma così calde … -Che stai facendo?-

-Ti sto distraendo... non funziona?- il ragazzo enfatizzò le parole riavvicinandosi e posando piccoli baci infuocati sulla pelle candida, facendo aderire il proprio petto alla schiena di lei.

-Trevor... l'unica cosa che mi distrae...- Gli lanciò un occhiata significativa girandosi, mettendosi in punta di piedi e arrivando con le labbra al suo orecchio -...é il tuo amichetto sull'attenti- bisbigliò ridacchiando, e facendogli scorrere un dito sui pettorali coperti dalla maglia, fino ad arrivare al bordo dei Jeans.

Lui si fermò di botto – Ti assicuro che è la prima volta che mi succede- si giustificò imbarazzato.

Poi le lanciò uno sguardo malizioso -Beh, almeno hai la conferma di piacermi no? E poi ti ricordo che in una coppia l'attrazione fisica è fondamentale. -

Ridacchiò anche lui, ripetendo le parole del professore.

Allison gli allacciò le braccia al collo, aderendo al suo corpo. -mmh...- Trevor le pizzicò il fianco – questo... non... non è leale...- le soffiò sul collo, con la voce roca. Lei si staccò sorridendo – solo perchè siamo in un luogo pubblico – ghignò. - E comunque... riguardo alla questione dell'attività fisica in una coppia... ti ricordo che noi non siamo una coppia normale-

Lui socchiuse gli occhi – Vuoi dirmi che secondo te le ninfe non fanno sesso?- Allison arrossì imbarazzata Ma che mi prende? Abbiamo appena partecipato ad una lezione di educazione sessuale insieme diamine! -Hem... sì, era più o meno quello che intendevo...-

-Sei davvero arrossita Allison? Per una cosuccia del genere? Mentre il professore parlava di preservativi e pillole anticoncezionali eri impassibile... mi hai fatto sentire un ragazzino alle prime armi!- disse scoppiando quasi a ridere nel vederla rossa come un peperone. -E poi prima... se non sei arrossita prima per il mio “amichetto sull'attenti” perchè dovresti farlo adesso?- sghignazzò.

Allison gli mollò uno scappellotto -E smettila!-

Trevor le passò un braccio in vita, senza rispondere, poi dopo qualche istante di girò a guardarla -Andiamo?- la ragazza lo fissò stranita.

-Andiamo dove?-

Lui sorrise sornione – A vedere se le ninfe fanno sesso!-

-Ma...- arrossì di nuovo, sperando di aver capito male. Trevor continuò a sorridere -Non ti preoccupare, non voglio fare nulla. Pensavo solo che forse era giunto il momento di andare dai miei e farci spiegare bene questa cosa delle ninfe...-

Allison gli mise una mano sul braccio -Sei sicuro? Non avevi bisogno di tempo per “assimilare”?-

Lui la guidò alla macchina, aprendo la portiera. -Basta assimilare. Sono pronto. Sul serio- aggiunse rispondendo alla sua occhiata scettica. Poi sorrise.



Nota dell'autrice 
Scusate scusate scusate scusate !!! Non ho scusanti (scusate il gioco di parole) per averci messo così tanto per pubblicare questo cap. D-: Però l'ho fatto piuttosto lungo stavolta... per farmi perdonare ;-D
Il fatto è che ogni volta che pensavo alla storia, e al dover finire di scrivere il capitolo, mi dicevo "devo finire", e non "voglio finirlo"... insomma, avevo cominciato a prenderlo come un dovere, e non più come il piacere di scrivere (motivo per cui peraltro ho cominciato la storia) Perciò... scusatemi ancora vi prego. 
Il questo cap ci sono graaandi rivelazioni... (sto cercando di far coincidere tutti i particolari dei primi capitoli - ancora un pò confusi- con l'avanzare della storia)... in ogni caso spero non sia troppo inverosimile il fatto di Allison... Ora i ringraziamenti a Hola1994 & Eruka_98 per avermi fatto sempre sapere cosa ne pensano di ciò che scrivo... grazie mille! 
Ookayy... spero che vi sia piaciuto... e che mi farete sapere che ne pensate! 
Ciaooo
Ila99

Ps: Il fatto (dello scorso capitol o) che Trevor odi i gatti, è un omaggio alla saga di Shadowhunters, saga nella quale il protagonista ha paura delle anatre ;-D hihihi


 


 

  
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