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Autore: Blue_Lilian    04/09/2013    1 recensioni
Salve a tutti. Forse qualcuno ricorderà "Through my eyes...", ispirato al film "Pride and Prejudice" del 2006...avevo promesso un sequel, e ora ve lo presento. Lo avevo iniziato diversi anni fa e finalmente sono riuscita a completarlo. Spero vi piaccia.
"Through my eyes" si era fermato nel momento in cui Darcy ed Elizabeth si ritrovano, alla fine del film. La storia riprende da quel punto, dal momento in cui Darcy chiede la mano di Elizabeth all'incredulo mr. Bennet, dando qualche sguardo al loro fidanzamento, al loro conoscersi meglio, fino alle felici nozze.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth Bennet, Fitzwilliam Darcy, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
 
Passarono diversi giorni da allora…
Aveva avuto modo di incontrare spesso Elizabeth…
D’altronde, non riusciva a starle lontano per troppo tempo.
Aveva bisogno di lei come dell’aria che respirava…
 
A Netherfield era giunta una lettera.
Era di Georgiana, in risposta a quella che lui aveva inviato una settimana prima.
Non si aspettava una risposta tanto celere.
Georgiana, come aveva pensato, era entusiasta della bella notizia…
Sorrise nel leggere che lei se lo aspettasse.
Era inoltre ansiosa di rivedere lui ed Elizabeth al ballo di Netherfield.
Sarebbe giunta nel Hertfordshire il giorno prima del ballo e sarebbe rimasta per qualche settimana, assieme a mrs. Reynolds, che avrebbe lasciato Pemberley nelle mani di suo marito.
 
  • Notizie di vostra sorella, Darcy? – chiese Bingley, mentre i due cavalcavano per la tenuta.
  • Si… arriverà tra due giorni a Netherfield… -
  • Che splendida notizia! – disse lui. – Mi avete detto che lei ha già conosciuto miss Elizabeth, quando è stata Pemberley… -
  • Si infatti… e dalle sue ultime lettere sembrava piuttosto contenta del mio fidanzamento con lei… -
  • Almeno una delle nostre sorelle ne gioisce… - sorrise con un tono leggermente mesto Charles. – Caroline non mi ha più rivolto la parola da quando ha saputo del mio fidanzamento con Jane… -
  • Quindi… lei non verrà…? – chiese Darcy, corrucciandosi.
  • Oh… certo che verrà… immagino che non voglia perdere occasione per mostrare tutto il suo disappunto dinanzi a tutti… -
Darcy sorrise comprensivo all’amico.
In effetti, lui era in analoga situazione con sua zia, ma almeno nel suo caso sapeva che la zia Catherine era una persona fin troppo orgogliosa per presentarsi e dare quel genere di spettacolo di sé.
Non dopo che lui l’aveva affrontata tanto apertamente.
 
Georgiana arrivò al mattino della vigilia del ballo.
Era raggiante, si gettò tra le braccia di suo fratello non appena lo vide.
Fu lieta di vedere anche Charles, e gli porse le congratulazioni per il suo fidanzamento… per poi porgerle anche a Darcy, dicendosi ansiosa di vedere Elizabeth per fare anche a lei i suoi più sentiti auguri.
Mrs Reynold salutò il suo padrone, e si apprestò a portare il proprio bagaglio e quello di Georgiana nelle camere appena preparate.
Quel pomeriggio stesso, Darcy e Georgiana si recarono a Longbourn.
Lui porse gli omaggi di Bingley a Jane, dicendole che era rimasto a Netherfield per organizzare il ballo.
Jane sorrise e volle subito essere introdotta a Georgiana.
Elizabeth era in casa, ma sopraggiunse un istante dopo.
Darcy smontò da cavallo e dopo aver aiutato sua sorella a scendere dal suo, andò a salutare la sua fidanzata.
  • Miss Elizabeth… sono molto felice di rivedervi! Volevo farvi le mie congratulazioni prima della festa di domani… -
  • Oh…grazie, miss Georgiana… - sorrise lei.
  • Vi prego, chiamatemi solo Georgiana! Presto saremo quasi sorelle… -
Darcy arrossì all’idea delle implicazioni di quell’affermazione e anche Elizabeth parve un po’ in imbarazzo, ma lei certamente aveva il dono di riuscire a superare quei momenti con maggiore prontezza e semplicità.
Elizabeth presentò Jane a Georgiana, e ben presto sua sorella fu introdotta alla famiglia Bennet al completo… escludendo Lydia, ovviamente.
Che non sarebbe stata presente nemmeno alla festa dell’indomani.
Suo marito era stato trattenuto col suo reggimento a Newcastle…
Darcy non aveva osato sperare in tanta fortuna.
La presenza di Wickham al ballo lo avrebbe oltremodo disturbato…
E temeva che la cosa avrebbe colpito anche Georgiana.
Meglio così.
 
Georgiana era sempre stata una fanciulla semplice… generosa e cordiale…
Non si sorprese nel vederla accattivarsi subito le simpatie dei Bennet…
Conversò con Kitty allegramente, e suonò al piano assieme a Mary.
Si…
Lei aveva sempre posseduto quella naturale spontaneità e slancio verso il prossimo che a lui mancavano e che erano state qualità spiccate di sua madre.
Poteva udirla suonare e discorrere con Mary Bennet…
Si voltò verso Elizabeth, seduta su una poltroncina.
Lei lo fissava, con un piccolo sorriso…
Un sorriso che lo rimproverava dolcemente di esser rimasto assorto nei suoi pensieri per troppo tempo, e di averla lasciata fuori.
Lei gli disse che aveva l’aria stanca…
Darcy sorrise…
Quanta premura c’era nel tono della sua voce.
Non era stanco, no…
Solo sopraffatto dagli eventi degli ultimi giorni…
Ma se anche lo fosse stato, quegli occhi e quella voce sarebbero riusciti a risollevarlo con il loro potere.
Le disse di non preoccuparsi, senza scendere ulteriormente nel dettaglio.
Solo allora prestò attenzione a quello che lei stava facendo.
Stava ricamando…non riusciva a capire cosa, ma il suo sguardo insistente non sfuggì ad Elizabeth.
La ragazza gli sorrise, e gli disse che quello era in realtà un piccolo dono per lui…
Come sua sorella, stava cercando di ricamare un fazzoletto che, lei sperava, lui avrebbe potuto indossare l’indomani ma…
Lei abbassò lo sguardo, con un sorriso nervoso…
Ammise che cucire non era mai stata una delle sue doti più spiccate, al contrario di Jane…
Anche se l’aveva ormai finito e si era molto impegnata, il risultato non la soddisfaceva.
Darcy lesse una punta di mortificazione nel tono della sua fidanzata, per quanto lei stessa cercasse di mascherare il tutto con sorrisi e frecciatine autoironiche sulle sue scarse capacità in quella che sarebbe dovuta essere una dote femminile da possedere. Ma lui non importava affatto del risultato.
Il solo fatto che lei avesse ricamato per lui quel fazzoletto, sfidando la sua avversione e facendo del suo meglio…
Solo per lui…
Lo avrebbe reso la cosa più preziosa da lui posseduta.
Chiese gentilmente di poterlo vedere e per quanto Elizabeth sembrava incerta sul da farsi, ma alla fine glielo porse.
Quello che notò all’istante furono le sue dita.
Erano arrossate… come se si fosse punta con l’ago più di una volta…
Sorrise dentro di sé… e osservò il fazzoletto.
Certamente non era di eccelsa fattura…Elizabeth non stava peccando di modestia.
Sua madre gliene aveva fatti di molto belli… e anche Georgiana si era iniziata a dedicare da poco al ricamo e aveva evidentemente ereditato il tocco della madre anche in questo…
Ma quel fazzoletto era un dono di Elizabeth, fatto da lei.
Quella sola qualità lo rendeva inestimabile…
Lo estrasse delicatamente dal telaio…
Poi fissò Elizabeth, che lo guardava sorpresa, e le chiese il permesso di poterlo indossare.
Il suo viso nervoso si sciolse in un sorriso bellissimo…
Annuì, e lui se lo mise all’occhiello del suo taschino.
Le sorrise… e lei gli restituì il sorriso.
Georgiana entrò in salotto con Kitty, raccontando entusiasta che le avevano mostrato gli animali e il loro cane.
Darcy sorrise a sua sorella…
Anche quel giorno giunse il momento di congedarsi.
La lasciò con un sorriso, e già attendeva con ansia il giorno seguente.
 
Poco dopo cena, Darcy bussò alla porta della stanza di sua sorella…
Era gia in camicia da notte, Mrs Reynold le stava pettinando i capelli.
Era evidentemente molto stanca per il viaggio, e aveva deciso di andare a letto presto…
La donna si congedò, lasciandoli soli.
Georgiana iniziò a parlargli entusiasta… chiedendogli mille dettagli sul ballo dell’indomani…
Chiese di poter suonare qualche pezzo al pianoforte per loro…
Ma Darcy era venuto a farle una domanda ben precisa…
Non ci fu bisogno che lui parlasse…
Come se gli avesse letto nella mente, lei si affrettò a dirgli che si era ricordata di portare quel che lui le aveva chiesto…
Georgiana si alzò in fretta verso il suo baule, e ne estrasse un piccolo astuccio di velluto blu scuro.
Lo consegnò nelle mani di suo fratello, e lui lo osservò per un lungo istante, prima di alzare gli occhi verso sua sorella.
Da quanto tempo non vedeva quel piccolo astuccio…
I ricordi della sua infanzia si affacciarono prepotentemente nella sua mente, facendolo sorridere un po’.
  • Georgiana… sei certa che… non ti dispiaccia che io lo doni ad Elizabeth…? – chiese lui.
Era giusto che Georgiana fosse d’accordo…
In fondo… quell’oggetto era appartenuto alla loro madre…
Lei semplicemente gli sorrise, e gli disse che la mamma sarebbe stata immensamente felice di sapere che quell’oggetto sarebbe appartenuto alla donna che lui amava e che avrebbe condiviso la sua vita…
Darcy quasi si sorprese di quella risposta, così adulta per l’età di Georgiana…
Le sorrise, e le diede un bacio sulla fronte.
  • Grazie, sorellina… buonanotte… -
Lasciò la sua stanza, stringendo quel piccolo astuccio tra le mani…
L’indomani lo avrebbe consegnato ad Elizabeth…
  
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