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Autore: Whity    05/09/2013    4 recensioni
Raccolta di one-shot partecipante alla trunter-week.
Giorno 1: Pigiama
Giorno 2: Gioco Della Bottiglia
Giorno 3: Teen Wolf AU - Drabble
Giorno 4: Biscotti - Drabble
Giorno 5: Cucina
Giorno 6: Mr Pussy
Giorno 7: Last Kiss
Giorno 8(facoltativo): Daddy Trunter
Oxymoron. Bianco e nero. Giorno e notte. Ying e Yang. Quando gli opposti si incontrano non può che nascere un qualcosa di più grande e più bello di loro.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Trent Nixon
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Giorno 1: Pigiama
Giorno 2: Gioco Della Bottiglia

Giorno 3: Teen Wolf AU
Giorno 4: Biscotti
Giorno 5: Cucina
Giorno 6: Mr Pussy
Giorno 7: Last Kiss
Giorno 8(facoltativo): Daddy Trunter
 

Mad

 
A te, che mi hai portato sulla Saarpromenade e mi hai ascoltato parlare per ore.
Alla faccia che sono i francesi che amano lamentarsi…
A te che mi guardavi le gambe, ma non ti facevi guardare.
A te perché sei stata l’avventura più bella di questi avventurosissimi mesi.
Grazie, S.
 

So if you’re mad, get mad
Don’t hold it all inside
Come on and talk to me now
Hey, what you got to hide ?
I get angry too
And I’m a lot like you
(I’ll stand by you – The Pretenders)

 
Trent era convinto fermamente di essere perseguitato dalla sfiga.
Esatto. Proprio come quel personaggio del cinema europeo che girava con la nuvoletta sempre sulla testa[1].
Era poco più di un mese che lui e Hunter uscivano assieme e ancora – a dirla tutta – faticava a realizzarlo.
Era stato un mese pieno, intenso, diverso.
Era stato un mese castissimo, a essere brutalmente onesti.
Dopo un tentativo da parte di Hunter, che aveva tentato di portarlo a letto dopo nemmeno tre giorni che si frequentavano, non avevano più toccato l’argomento.
Nemmeno quando Trent aveva mandato alle ortiche tutto l’orgoglio di cui disponeva e l’aveva praticamente implorato di prenderlo su ogni superficie ritenesse consona.
Quella sera si trovava all’ennesimo festino in stile Warbler organizzato alle spalle del Preside e la brillante idea di un Nick ubriaco come mai lo avevano visto era stato quel dannatissimo gioco.
Un gioco cretino stupido inutile, dannazione!
- Facciamo il gioco della bottiglia! – aveva urlato alticcio e disinibito come nemmeno le Drag-queen dello Scandals.
Nemmeno la sera in cui avevano festeggiato la vittoria alle provinciali si era ridotto così, il che era tutto dire visto che lo avevano trovato in un angolo a cantare una serenata a Mrs Puss.
Ora il giro era iniziato con un innocente bacio tra Thad e Sebastian, dove l’innocenza stava nel fatto i due stessero più o meno assieme. Non certo nei litri di saliva che si erano scambiati.
Quando la bottiglia indicò Hunter, Trent sentì distintamente un rivolo di sudore freddo attraversargli la schiena seguendo la linea della colonna vertebrale, e quando questa indico nuovamente Sebastian, il ragazzo fu quasi certo di sentirsi svenire.
Quando però il suo ragazzo – il suo dannatissimo ragazzo! – si era avvicinato al francese e lo aveva baciato – con la lingua, diamine! – aveva sentito prepotente l’impulso di vomitare.
Si era alzato di scatto e – ignorando gli sguardi perplessi degli altri – se ne era uscito lamentando un mal di testa che prima o poi gli sarebbe venuto sul serio.
Si era chiuso in bagno prima che Hunter potesse anche solo meditare di raggiungerlo in camera e si era seduto sul water.
Come in quei film alla Bridget Jones.
Era forse il caso iniziasse a comprare mutande contenitive?! Era un segno!?
- Trent? – la voce del fidanzato lo riscosse.
Decise di non rispondere.
- So che sei lì dentro. Esci per favore!!! -.
Si passò le mani tra i capelli, sospirando.
Non aveva voglia di affrontarlo. Per nulla.
Perché sapeva benissimo che un’occhiata un po’ più languida lo avrebbe fatto cedere.
Questa volta non avrebbe ceduto. Nossignore. Nemmeno per sogno.
Aveva baciato Sebastian dannazione!!!
- Trent ti prego -.
La voce di Hunter assunse una nota stanca, quasi esausta.
- Non è successo nulla! -.
Questo era troppo!
Uscì come una furia dal bagno, prima di avventarsi sul fidanzato col chiaro intendo di fargli male.
Tanto, tantissimo male.
- Tu! – lo colpì con uno schiaffo sulla nuca – Osi dire che non è successo nulla!? Lo hai baciato – un pugno sul petto – Con la lingua, Hunter!!! – fece per fargli arrivare un altro schiaffo quando l’altro riuscì a bloccarlo per i polsi.
- Calma, dannazione! -.
In quell’esatto momento Trent Nixon – il dolce, innocente, delicato Trent – vide rosso.
- Lo fai per ripicca? – sibilò – Perché non mi sono fatto scopare quella volta? Bene – lo spinse via – sappi che puoi serenamente andare a dormire in camera di Sebastian. Io qua non ti voglio -.
Si voltò e rientrò nel bagno, sbattendosi la porta alle spalle e rannicchiandovisi contro.
Ma perché capitavano tutte a lui?!
 
Il mattino dopo si svegliò nella medesima – scomodissima – posizione.
Era rimasto in bagno, rannicchiato contro la porta, mentre Hunter sicuramente si era goduto il letto e i cuscini.
Dandosi dell’imbecille Trent aprì la porta.
Un Hunter decisamente addormentato gli cadde letteralmente sui piedi.
- Che diamine… - mormorò, prima di vedere le occhiaie attorno agli occhi dell’altro e notare non si fosse nemmeno cambiato.
- Mi dispiace – lo sentì mormorare – non volevo farti del male Trent, lo giuro. E per quanto riguarda il sesso, voglio che tu sia veramente convinto. Non è una cosa che se non ti piace la butti, siamo noi. Io e te… -.
Senza lasciargli aggiungere altro si chinò e gli sfiorò le labbra con le sue, prima di approfondire il bacio.
- Hai un alito pessimo – gli mormorò sorridendo – Forza, infilati sotto la doccia. Io recupero due magliette e ti raggiungo – si rialzò come se la sera prima non fosse successo nulla.
 
Aveva ragione Hunter. Non era qualcosa che potevano buttare via se non piaceva loro.
Era amore, era una storia, erano radici di una vita accanto all’altro.
Valeva la pena di fare le cose per bene.
… e poi il sesso sotto la doccia era un’esperienza da provare, no?
 
[1]: il riferimento va al povero Ragioniere Ugo Fantozzi interpretato da Paolo Villaggio.
   
 
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