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Autore: Glory and Love    07/09/2013    1 recensioni
Segue il finale "Good" di "Silent Hill Homecoming".
E' passata meno di un'ora da quando Alex ha sconfitto il mostro che gli ha ridato il corpo del fratello, Josh. Una volta eseguito un piccolo funerale, decide di partire come soldato, e stavolta per davvero. Viene scortato dal vicesceriffo Wheeler fino alla stazione di South Vale, nei pressi di Silent Hill. Un incontro con la donna che ha sempre conosciuto gli cambierà la vita. Un incontro duraturo... una raccolta di One-Shots su Alex Sheperd e Elle Holloway, prima, durante e dopo la partenza del soldato per l'accademia militare Americana.
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Corsa, salita e scivola nel fango.
Corsa, salita e scivola nel fango.
A ripetizione, i neo soldati della American Army Accademy, ripetevano l’esercizio. Vestiti con pantaloni stracciati ed infangati, scarponi da ginnastica e maglietta sportiva.
L’American Army Accademy era un’accademia per soldati che, alla fine del loro addestramento, venivano mandati alla base di Londra. Usavano quell’edificio solo per l’addestramento. Cinque anni. Cinque lunghi anni, era questo il tempo che Alex Sheperd doveva trascorrere lì dentro. I neo soldati dell’accademia venivano addestrati dalle sei di mattina fino alle otto di sera. Rientravano, facevano una doccia, cenavano alla mensa e tornavano nella loro camera. Ogni camera era composta da un massimo di quattro persone. Alex divideva la camera con William Goldsmith, di origine Britannica, Arthur Peter, di origine Americana, e con Philips Orsglove, di origini Svedesi. Aveva stretto subito amicizia con loro e in breve tempo erano diventati una squadra formidabile. Qualche volta, nella notte, dopo che i neo soldati avevano finito di chiacchierare e si mettevano a letto, Alex osservava il soffitto e pensava. Pensava alla sua vita e a ciò che sarebbe successo se… Joshua non fosse morto in quel terribile incidente avvenuto per colpa della sua assurda gelosia. Una normale gelosia, si, ma assurda. Josh era sempre stato il preferito di casa, certo, e di Adam. Lilian vedeva Alex con malinconia e compassione ma non aveva mai alzato la voce con lui. Mentre Adam… per lui era un soldato e non un figlio. A lui non parlava con quel tono placato che usava sempre quando parlava con Josh. A lui non aveva dato l’anello di famiglia. Ora che il suo incubo a Silent Hill era finito, sapeva perché suo padre si comportava così con lui.
Alex si passò una mano sul viso stanco, sforzandosi di non pensare a niente e dormire ma non ci riusciva.
Adam Sheperd si comportava così con lui perché lo sapeva. Sapeva che non molto lontano, avrebbe sacrificato Alex e non Joshua. Quindi, meglio non affezionarsi troppo a qualcuno che, si sa, un giorno non ci sarà più. Forse erano queste le ragioni che spingevano Adam a comportarsi così con il suo primo figlio.
Perché, però, non riusciva a dimenticare il passato? Ogni giorno rispuntava sempre un ricordo che lui non voleva rivivere. Quando era arrivato all’accademia, quattro mesi fa, mentre sistemava il suo zaino, in fondo ci trovò un diario. Il suo diario. L’aveva scritto quando abitava ancora a Sheperd’s Gleen e suo fratello era ancora vivo. Certo, l’American Army Accademy, non era come essere nella PFC, Private First Class. Lì ti ritrovavi un colpo in testa se facevi un passo falso. Lì era la guerra, ora era solo addestramento. Nel suo diario l’aveva scritto. Ora sfogliava quelle pagine e vide che l’ultima nota risaliva al 10 Ottobre, poco prima di tornare a Sheperd’s Gleen. Aveva iniziato già a fare incubi su Josh ed era stato rimesso dall’ospedale. Senza svegliare i suoi compagni prese una penna dallo zaino e iniziò ad aggiornare il suo diario.
“3 Febbraio
Sono passati ben quattro mesi da quando sono fuggito da Sheperd’s Gleen e non riesco ancora a ritrovare il sonno. Joshua è morto, mio padre è morto, mia madre è morta e con loro ogni pezzo del mio cuore che conservava i ricordi con loro. Ma la cosa che mi tormenta è che Josh è morto a causa mia. Io tiravo la catena di quell’anello e lui per riprenderlo è caduto in acqua, affogando. Tutto ciò che feci non fu mai abbastanza. Sento di aver fallito come fratello maggiore, sento di aver fallito come figlio. L’unica cosa che sono riuscito a fare è stato allontanare anche le poche persone che mi volevano bene. Elle, Wheeler. Anche se qui all’accademia ho trovato nuovi amici nessuno sostituirà coloro che mi hanno sostenuto nel corso di quell’incubo. Wheeler ed io ci sentiamo telefonicamente da un mese e non l’ha mai raccontato ad Elle. Ha paura che possa rimanerci male perché io ancora non le ho scritto. Non trovo il coraggio e ogni foglio iniziato è stato un foglio mai finito. Mi chiedo come sta. Il suo nome è sempre citato nelle telefonate con Wheeler e lui mi risponde sempre ‘bene’. Anche a lei hanno ucciso una sorella ed è quindi l’unica che comprende il mio dolore e le mie colpe. Una volta le dissi che ero felice di sapere che alcune cose non erano cambiate a Shepherd’s Gleen e in effetti lei era sempre bellissima. Ma allora perché non riuscivo a scriverle? Sono quattro mesi che sono partito, dannazione! Wheeler mi ha detto che si vede con un certo James da due mesi, il figlio del custode della palazzina dove abitano. E’ un bravo uomo ed un bravo padre. Non mi resta, quindi, che aspettare. Di scriverle ora non se ne parla. Non trovo il coraggio dopo quattro mesi di silenzio. Devo arrendermi e restare a terminare l’addestramento qui. Ognuno ha il suo destino ed io ho scelto il mio, lontano da Elle…"
-Shepherd?-
Alex alzò lo sguardo e vide Philips guardarlo dall’alto dell’altro letto a castello.
-Scrivi a quella ragazza?-
Lui lo sapeva. Glielo aveva detto due mesi fa. Gli aveva descritto Elle in tutta la sua gentilezza e dolcezza, facendogli vedere anche la foto che lei gli aveva dato.
-No.-
-Dovresti, però. Di cosa hai paura?-
Che non sia più la Elle che conosceva, dopo quattro lunghi mesi in silenzio. Non osava rispondere e teneva lo sguardo fisso sulla pagina del diario.
-E’ passato troppo tempo.-
-Io dico che sta ancora aspettando tue notizie.-
-Cosa te lo fa credere?-
Chiede il neo soldato Americano, voltandosi verso di lui.
-Perché le donne sono fatte così. Se sono veramente innamorate aspettano in eterno. Scrivile, vedrai che ti risponderà.-
Forse aveva ragione Philips ma Alex non ne era ancora convinto. Si, conosceva Elle Holloway meglio di chiunque altro e sapeva che, molto probabilmente, avrebbe risposto alla lettera ma non sapeva come. Philips aveva ragione. Doveva tentare. Annuì e mentre l’amico tornò al suo sonno, lui continuò a scrivere sul suo diario.
"Forse sono stato uno stupido ed un egoista ma ora so cosa devo fare. Domani le scriverò. Dovrebbe volerci una settimana prima che la riceva ma non conta. Io l’aspetterò quella lettera di risposta, come molto probabilmente lei sta aspettando la mia. Non sono poi così sicuro di riuscire a stare lontano da quella donna.
A. A. A. (American Army Accademy), Alex Shepherd.”






Note d'Autrice:
Ecco il terzo capitolo della raccolta di One Shots su Elle/Alex di Silent Hill Homecoming.
Ogni giorno riesco a trovare una nuova ispirazione per una One-Shots.
Domani, però, non sarò a casa quindi rinvio a Lunedì la quarta Shots e ritorneremo nuovamente a South Ashfield per vedere cosa combina Elle se Alex seguirà il consiglio del suo compagno d'armi Svedese. =)
Nel capitolo scrivo che l'ultima nota, che Alex scrive nel diario, e del 10 Agosto. Ho trovato il suo diario sulla wiki in Inglese di Silent Hill e ho cercato di tradurlo per vedere cosa c'era scritto.
Alla prossima,
Glory and Love.
  
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