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Autore: Carlo Bisecco    08/09/2013    1 recensioni
Questa è la storia di Amir, un bambino senegalese che fugge dalla sua patria e si ritrova solo in una terra totalmente diversa dalla sua e in cui, per sopravvivere, dovrà accettare la sua condizione e l'aiuto dei "bianchi"
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ventitre giorni dopo Amir si trovava su una barca che non sarebbe bastata a portare quindici persone ma che in quel momento ne ospitava almeno una novantina, la maggior parte di cui erano uomini ma si potevano riconoscere anche alcune donne e qualche bambino.
Erano stipati come degli animali quando vengono trasportati in quelle celle ambulanti quasi senza luce e senza ossigeno che si possono vedere ogni giorno sulle autostrade italiane.
La differenza tra quelle persone imbarcate con Amir e quelle bestie destinate al macello era solo che loro si trovavano in abbondanza di ossigeno, ma soprattutto di luce, con un sole rovente che batteva senza mai oscurarsi per almeno quattordici ore al giorno, se non addirittura di più.
Amir era impaurito, il padre l’aveva strappato dalle braccia della madre per gettarlo su un barcone insieme a tantissimi sconosciuti.
La mamma l’aveva affidato ad una donna, Afya, che viveva poche capanne più avanti alla loro e che partiva con i suoi tre figlioletti.
Amir si sarebbe potuto mettere a giocare con quei bambini, loro lo avevano anche invitato a partecipare a qualche gioco, ma lui non aveva risposto, era solo rimasto in disparte, accucciato in un angolino abbracciando le ginocchia mentre immaginava di abbracciare ancora il collo della madre.
Afya aveva provato a parlargli e ad abbracciarlo, ma lui l’aveva scansata ed aveva rifiutato di pronunciare qualsiasi parola, si era abbandonato ad una situazione di mutismo ed emarginazione sociale volontaria.
Silenzioso ancora si chiedeva perché il padre avesse potuto fargli tutto quel male, perché lo avesse abbandonato; lui era un bravo bambino e lui invece era diventato un padre cattivo.
Su quella piccola imbarcazione di fortuna Amir promise a se stesso di non perdonare mai il padre per ciò che gli aveva fatto è giurò di tornare nella sua terra, il Senegal, per poter rivedere la madre e riacquistare il rapporto perso.
  
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