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Autore: Cristina Maurich 55    09/09/2013    5 recensioni
L’ essere umano deve sempre sentirsi superiore agli altri, e nella sua natura, cercare di imitare Dio, ma facendo così, non si accorge che in verità si sta semplicemente distruggendo da solo .
-“ Non dirmi che sei ancora presa a scrivere… Quelle tue stupidissime fantasie , pensa a crescere più tosto.”
- “ Che scatole che fai venire mamma.. Lasciami in pace… Sto solo dando libero sfogo ai miei pensieri… è così sbagliato , desiderare una vita diversa… ? Perché, non riesco ad esser capita fin in fondo…?”
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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L’ inizio è la fine.. .
Due parti necessarie per la nostra esistenza.
Dalle piccole cose, nascono  quelle più belle!
Spesso ci dimentichiamo, che basta poco per essere felici.
L’ essere umano deve sempre sentirsi superiore agli altri, e nella sua natura, cercare di imitare Dio, ma facendo così, non si accorge che in verità si sta semplicemente distruggendo da solo .
-“ Non dirmi che sei ancora presa a scrivere… Quelle tue  stupidissime fantasie , pensa a crescere più tosto.”
- “ Che scatole che fai venire mamma.. Lasciami in pace…  Sto solo dando libero sfogo ai miei pensieri… è così sbagliato , desiderare una vita diversa… ? Perché, non riesco ad esser capita fin in fondo…?”
La Luna piena , gialla dalle mille sfumature dorate, risplende nella lunga è calorosa notte d’ estate .
Si sente un grillo, cantare in mezzo  alla compagna.
Le stelle luccicano regalando sogni  è speranze.
In attesa, di poter esser ascoltata , lancio il mio grido verso il cielo…
-“ Per oggi penso ,  che possa bastare…  Ho scritto una nuova poesia, la intitolerò così : “L’ inizio è la fine…”
 
Erano, appena le 22 e 30, Cri si  sentiva molto stanca durante il giorno si era divertita a gironzolare per Sommacampagna nella speranza di poter trovare, un luogo magico .
Le sue fantasie erano così immense e grandi che spesso  gli facevano mancare il fiato è come tantissime lame gli infilzavano il cuore… Perché non era in grado di poterle realizzare.
Si addormentò con grandissima rapidità.
In quel ‘ immenso silenzio Cristina lanciò le sue urla , che provenivano dalla sua anima.
I primi raggi del sole, iniziarono a penetrare lungo le piccolissime fessure della tapparella , color marrone chiaro…
-“ Che gran fastidio agli occhi… Questo sole “
Pensò Cri, ancora addormentata…
Si alzò, pian piano dal letto, per andare in bagno , con molta  calma aprì la porta il suo sguardo si rivolse al piccolo specchio fissato al muro sopra al lavandino .
I suoi capelli corti e castani erano tutti scombinati .
I suoi occhi , che avevano lo stesso colore della resina erano piccoli e avevano un’ espressione stanca.
-“ Sembro proprio uno zombi.”
Pensa la ragazza…
Non fece in tempo ad aggiungere nessun altro pensiero, che sentì dentro di sé una voce, maschile molto dolce ma allo stesso tempo seria.
-“ Gli zombi non esistono …”
Cri:”La mia fantasia mi porta, a sentire strane voci, che sensazione strana…”
-“Ma io non sono frutto della tua fantasia … Io esisto “
Cri:” Rimani calma Cri la tua è solamente stanchezza.”
-“ Oggi tua mamma, preparerà da mangiare il pasticcio , al ragù . “
Cri:”Oggi mia mamma preparerà il pasticcio al ragù ? Possibile che non riesca ne meno più a controllare i miei pensieri? Mi è passato pure lo stimolo , me ne ritorno a letto… Hei ! Vocina misteriosa ci sei ancora ?”
La voce, non rispose…
Cri, non ci fece più di tanto caso convinta di star ancora sognando si addormentò nuovamente.
Nel sonno strinse forte a sé Tuffolo, un cagnolino di peluke.
Per lei era molto importante , visto che si trattava di un regalo fatto dal suo ragazzo .
Si fecero le 11 e 30.
Erica, la sorellina di Cri, aprì la porta della sua stanza facendo entrare così il suo cagnolino Leo…
Che saltò subito sul letto di Cri e gli diede il buon giorno leccandoli la faccia…
Cri:”Leo basta, basta, ti prego smettila… Sei sempre troppo agitato.”
Erica:”Sorellona svegliati, devi portare fuori Leo. Mamma sta preparando il pasticcio .”
Cri:”Ancora, cinque minuti per favore.. “
Erica:”Dai alzati… “
Cri :” Va bene mi alzo… “ Si rivolge la ragazza alla sua sorellina… Poi Cristina riprende subito il discorso :” Aspetta un attimo … Cosa hai detto che prepara oggi mamma di buono?”
Erica: “Ma sei sorda ho detto il pasticcio.”
  
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