Casa, finalmente
Quattro mura, un tetto, un piccolo giardino sul
retro, una veranda con una sedia a dondolo un po’ scricchiolante, un grande camino nel soggiorno, qui fa molto freddo. Sembra la
tipica casa da cartolina, spesso però le apparenze ingannano. In questa casa
non ci vive una
famiglia felice, ma sei ragazzi, costretti ad affrontare problemi più grandi di
loro stessi, costretti a scappare per nascondere quello che sono… Quanto tempo
ci fermeremo? Non è possibile stabilirlo ma questa domanda se la sono posti
tutti, assilla le nostre menti, è come un brusio che non vuole tacere, che ti
tormenta nonostante tutti I tuoi sforzi.
Nemmeno questa sera darò risposta certa alla
domanda, infondo, domani, fra qualche ora, tutto può cambiare, così preferisco godere di questo momento di pace, la casa è silenziosa, le
luci sono spente, c’è solo il bagliore provocato dal fuoco. Un odore di pino
bruciato invade la stanza, è così… diverso da casa, eppure mi piace, credo che ricorderò questo posto per sempre…
Max “Come
mai ancora sveglia? Aggiorni il tuo diaro?”
Liz “Più
che altro mi godo il silenzio della casa”
Max “già.
E’ movimentato vivere tutti insieme… però come sai è
più sicuro”
Liz “lo
so.”
Max “ti
dispiace vivere insieme agli altri?”
Liz “no,
non esattamente. Certo, avrei preferito avere una casa
tutta per noi… ma sono convinta che un giorno tutto questo finirà e potremo
vivere in pace… magari in un posto più vicino all’equatore!”
Max “ah ah ah! Non ti piace la neve? Credevo trovassi
romantico il paesaggio. Andiamo a dormire.”
Liz “forse
è meglio, nonostante il camino sono congelata!”
I due ragazzi salgono la scala di legno che li
conduce al piano superiore dove si trovano quattro
camere da letto. Isabel
aveva insistito molto per avere una stanza tutta per sé, in
quanto a Kyle,
non aveva fatto obiezioni.
Il mattino successivo, in cucina è ora di
colazione.
Michael “accidenti
sei un disastro, ma come si fa a far bruciare I toast in quel modo?”
Kyle “ehi,
che vuoi da me? Io riparo auto mica faccio il cuoco!”
Michael “e
non mangi mai?!”
Maria “avanti
smettetela! Vorrà dire che mangeremo I toast ben
cotti… oddio, sono proprio carbonizzati…”
Kyle “anche
tu ti ci metti?”
Isabel sopraggiunge in cucina, passando dietro a Maria
che osserva con aria perplessa I toast bruciati
afferma:
Isabel “bleah… ma che schifo! Ma chi è
stato?”
Nel frattempo apre il frigorifero e prendendo il
succo d’arancia se ne versa un bicchiere.
Maria e Michael “indovina?”
Isabel “Kyle ma perché non eviti di entrare in cucina?”
Kyle “ecco,
non sono mai apprezzato!”
Anche Liz e Max
raggiungono gli amici, I due sono ancora in pigiama, con I
capelli arruffati e gli
occhi semichiusi
Liz “ma
no… tu hai trovato questa fantastica casa, però è meglio se lasci cucinare Michael…”
Maria “ma
siete ancora così?”
Liz “sono
andata a letto tardi ieri sera e casco dal sonno…”
Maria “devo
ricordarti che fra meno di mezz’ora dobbiamo andare a lavorare?”
Isabel “e
tu Max vuoi darti una svegliata? Non avevi detto che
avresti cercato lavoro?”
Max “si…
si…”
Michael “avanti
ragazzi, parto fra 10 minuti oppure dovrete fare tutta
la strada fino in città a piedi nella neve”
Liz e Max ancora assonnati salgono
di nuovo in camera da letto per prepararsi. Nel frattempo in
cucina…
Isabel “credete
che mi assumeranno? Voglio dire, in fondo non ho mai lavorato…”
Maria “perché
non dovrebbero? Sei in gamba, vedrai che ci riuscirai”
Michael “ecco
il bello di aver avuto un’infanzia infelice!”
Kyle “ehi,
io negli ultimi due anni ho dovuto lavorare per pagare il mutuo della casa… visto che mio padre, grazie a qualcuno, aveva perso il posto
di lavoro e si era messo in testa di fare il cantante… se solo ci ripenso…”
Maria “ma
dai, non era poi così male!”
Kyle “ti
prego!”
Isabel “ehi?!
Ragazzi?! Io sono sempre qui e ho bisogno di incoraggiamento,
chiaro?”
Maria “si,
scusa, hai ragione. Vedi devi…”
Michael “muoverti
o vi lascio tutti qui. Andiamo”
I ragazzi escono dalla porta posteriore, Michael sale sul solito furgone ed accende
il motore
cercando di riscaldare il mezzo, suona per un paio
di volte il clacson, sperando di scuotere Max e
Liz, ancora in casa. Isabel
e Maria salgono sul mezzo mentre Kyle
cerca di spalare un po’ di neve
al vialetto.
Isabel “non
avrei mai immaginato di rimpiangere il deserto!”
Maria “nemmeno
io… fa un freddo micidiale”
Michael “e
siamo solo in ottobre!”
Il ragazzo suona nuovamente il clacson, Kyle sale sul furgone di fianco a lui e poi finalmente Max
e
Liz escono dalla casa, attraversano il piccolo
giardino coperto di neve
Liz “scusate,
scusate. Ci siamo”
Max “ok parti pure”
Michael “oh
grazie mille Sua Maestà” in tono sarcastico.
Liz e Maria lavorano in una
pasticceria di Cut Bank,
città al confine con la riserva indiana Blackfeet.
Kyle, dopo aver aggiustato l’auto di un’anziana
signora proprio in paese, è stato assunto dal figlio
di quest’ultima come meccanico nella sua officina e
grazie ai due I ragazzi hanno potuto avere in
affitto la casa in cui vivono. Michael
fa consegne a domicilio con il furgone per il piccolo
supermercato del paese. Gli unici ad essere rimasti
senza lavoro sono Max ed Isabel. Il ragazzo ha
cercato di lavorare nell’officina che ha assunto Kyle ma dopo due motori fusi ed un’esplosione il
proprietario gli ha consigliato di cambiare lavoro.
Isabel, invece, ha risposto ad un annuncio come
assistente allo studio per ragazzi presso la
biblioteca della comunità.
Isabel “Buongiorno,
sono Isabel Walsh”
Direttrice “buongiorno, prego si accomodi nel mio ufficio”
…
Direttrice “…
quindi le sue mansioni sono principalmente incentrare sui ragazzi, regolarmente
si presentano in otto, ma a volte, prima dei compiti in classe c’è un vero e
proprio affollamento… è un servizio che la comunità offre alle famiglie del
posto… non è molto remunerativo in termini economici però… e poi… se per lei va
bene…”
Isabel “accetto
l’impiego con piacere”
Direttrice “bene,
sono molto contenta, posso sapere quanto tempo ha
intenzione di fermarsi in città? Ho saputo che si è trasferita qui con altre
persone… mi permetta di essere indiscreta, ma sa, la
vita di questo paese non è molto movimentata così…”
Isabel “spero
per molto, molto tempo…”
Direttrice “anche
noi lo speriamo. Può iniziare nel pomeriggio, I ragazzi arriveranno dopo le
15.30”
Isabel “sarò
puntuale, grazie ancora”
La ragazza esce dalla biblioteca e si dirige
subito verso la pasticceria dove lavorano Liz e
Maria,
fortunatamente non è molto distante.
Dlin Dlon, la porta della
pasticceria si apre.
Isabel “indovinate?”
Maria e Liz “hai il posto!”
Isabel “vi
rendete conto?! Lavorerò! Voglio dire, riceverò dei soldi… non ci posso
credere”
Maria “devo
mettere da parte la torta “mimosa” così questa sera festeggiamo!”
Isabel “inizierò
alle 15.30 e non so fino a che ora dovrò rimanere, la biblioteca chiude alle 21
ma se i ragazzi andranno via prima potrò tornare a casa presto”
Maria “beh allora ti aspetteremo a casa”
Liz “speriamo
che Max abbia trovato un lavoro”
Maria “ma
si… dai…”
Liz “mi
dispiace, credo che si senta un po’ giù”
Isabel “Max
è fatto così, vedrai cambia umore ogni due secondi… ma tu saprai come alleviare
la sua pena!”
Maria “uuuh!”
Dlin Dlon, entra una nuova
cliente.
Cliente “buongiorno”
Maria “buongiono posso esserle utile?”
Cliente “sì
grazie, vorrei tre fette di torta…”
Isabel “sarà
meglio che vada, allora a questa sera”
Maria e Liz “ciao!”
Maria “ecco
a lei, fanno 16.50$”
Cliente “grazie,
e così voi siete i volti nuovi?”
Maria “come
scusi?”
Cliente “si,
siete appena arrivati in città, giusto? Vivete nella vecchia casa dei Brooks”
Liz “ma
lei come…”
Cliente “avanti,
avanti, in questo paese non siamo in molti, siamo circondati dalle montagne e
non c’è altro da fare che spettegolare! In questa città non ci sono segreti!”
Maria “che
bello!” sottovoce
ed in tono sarcastico
Liz da una leggera gomitata a Maria
Cliente “comunque avremo tempo per approfondire… io sono Susy Fleeckert, abito a quattro
isolati da qui e se volete sapere qualcosa, qualunque cosa su chiunque, beh fatemi sapere, sono a vostra disposizione. Ora devo
andare o la vecchia Vivian brontolerà di nuovo. Vivian è la madre
del sindaco e ogni mercoledì vado a trovarla, sono per
lei le fette di torta.”
Liz “oh,
capisco. Allora, buon pomeriggio”
Cliente “si,
magari… è la persona più acida di tutta la città, ma sapete come funzionano le
cose, ha il potere… la mia Mandie lavora come segretaria
per suo figlio e così io non posso fare altro che ascoltarla… se potessi…”
Dlin Dlon
Michael “ehi,
ragazze tutto ok? Ho una consegna per voi”
Cliente “oh
ma che bel ragazzo! Sembri proprio un attore…”
Maria “ehm sì, lo prendo io, sono fragole giusto?”
Michael “mi
scusi signora ma devo passare”
Cliente “oh
ma sì, sì certo… alla mai età non c’erano dei bei ragazzi così…”
Michael scompare nel retro con Maria per appoggiare la
cassa di fragole. Tornati nel negozio.
Michael “allora
è tutto. Questa sera faccio un po’ tardi”
Maria “cosa?
Ancora?”
Michael “guarda
che è lavoro, non vado mica a divertirmi”
Cliente “eh,
ce ne fossero di ragazzi come te, però non trascurare la famiglia… prima che
sia tardi…”
Michael “ehm… no… cioè… beh ci vediamo questa sera a casa, state attente. Arrivederci”
Cliente “oh
ma si è fatto tardissimo! Arrivederci ragazze, ci vedremo presto”
Dlin Dlon
I due sono ormai fuori dal
negozio, quando finalmente Maria e Liz possono tirare
un sospiro di
sollievo, in che paese sono capitati?
Nel frattempo alla biblioteca, Isabel
inizia il suo nuovo lavoro.
Isabel “perfetto
John”
John “grazie
signora Isabel”
Isabel “chiamami
pure Isabel”
John “ok, grazie”
Isabel “e
tu hai finito il compito d’inglese? Posso correggerlo?”
Lily “sì
certo, ho svolto anche matematica”
Isabel “ora
vediamo se è tutto a posto”
In fondo al grande tavolo
ci sono tre ragazzini che urlano così Isabel cerca di
calmare la disputa
Isabel “ehi
voi, parlate a bassa voce, siamo in una biblioteca!”
I ragazzi però continuano a parlare e spintonarsi, fino a quando uno dei tre cade dalla sedia.
Isabel si alza e si avvicina a loro
Isabel “adesso
basta, smettetela. Cosa è successo?”
I ragazzi rimangono in silenzio e quello che
precedentemente era caduto a terra si rialza e con gli
occhi bassi sussurra “niente, tutto bene”
Isabel spazientita “a
me non sembra, perchè litigavate?”
Luke “John è un bastardo ed un ladro”
Isabel “come
fai a dirlo? Sono parole infamanti, lo sai questo?”
Philip “è
vero, lo sanno tutti”
Isabel “adesso
basta, non permettetevi più di parlare in questo modo!”
Philip “ma
tutti...”
Isabel “a
me non importa degli altri, in biblioteca dovete essere rispettosi e fare i compiti, non litigare o insultare altre persone... e
non dovreste farlo nemmeno fuori! Ora riprendete a studiare”
Tutti i ragazzi tornarono a chinare le proprie
teste sui libri. Alle 18 tutti erano usciti dalla biblioteca,
così il custode da il permesso ad Isabel di tornare a casa. La ragazza uscendo
incontra John e si
avvicina al ragazzino.
Isabel “stai
tornando a casa?”
John fa cenno di sì con la testa.
Isabel “se
vuoi possiamo fare un pezzo di strada insieme, dove abiti?”
John “non
fa niente”
Isabel “è
già buio, ti posso accompagnare”
John “è
meglio di no”
Isabel “non
vuoi dirmi dove abiti?”
John “sulla
Rose Road, all’incrocio con Tuse”
Isabel “bene,
allora facciamo un pò di strada insieme, io vivo alla
fine della strada”
John “lo
so”
Isabel “come?”
John “in
questa città tutti sanno tutto... non c’è modo di levarsi l’etichetta che ti
attaccano, voi 6 siete gli stranieri. Lei non è
sposata ma suo fratello sì e se non sbaglio con una
delle commesse della pasticceria, l’altra invece sta con quello che fa le
consegne per il supermercato dei Duckson”
Isabel “caspita!
Siamo qui solo da pochi giorni”
John “è
vero ma la gente parla ed osserva, per esempio i due non sposati è meglio che
non si facciano vedere troppo in pubblico, la gente di qui non approva le
coppie non legate dal vincolo del matrimonio e poi il fatto che viviate tutti
insieme... alcuni dicono che siete ricercatori che conducete un
ricerca sullo stile di vita nelle piccole cittadine d’America, altri
pensano che siate ricercati e cerchiate di passare il confine per il Canada,
altri invece...”
Isabel “basta,
basta... e tu? Tu cosa pensi?”
John scrolla le spalle
Isabel “ti
sarai fatto un’idea su di noi, no?”
John “non
mi interessa, non sono fatti miei”
Isabel “capisco.
Posso sapere perché litigavate oggi pomeriggio?”
John “io
sono arrivato, la mia casa è quella”
Isabel “allora
a domani”
John “sì,
a domani”
John fa qualche passo verso la propria casa, poi si
gira e corre verso Isabel, si ferma, guarda la
ragazza negli occhi
John “io
credo che stiate fuggendo, ma non siete cattivi, no
lei è una persona molto buona e questo mi basta. Arrivederci”
Detto questo il ragazzino corre verso casa, Isabel rimane a bocca aperta e poi lentamente
continua a camminare. Nel frattempo, a casa...
Liz “allora,
come è andata oggi? Hai avuto fortuna?”
Max “no,
sembra incredibile... mi sento un pò inutile”
Liz “ehi,
tu sei essenziale, per me...” lo bacia
Max “già
ma chi porta a casa i soldi sei tu e non io, non credo sia giusto”
Liz “ho
sposato un maschilista e non lo sapevo?”
Max “sai
quello che voglio dire...”
Liz “sì
ma mi diverto a prenderti in giro! Avanti, vedrai che domani andrà meglio”
Maria “Kyle per favore aiutami ad apparecchiare la tavola”
Michael “cos’è
questo pacchetto in frigorifero?”
Maria “oh,
tiralo fuori, oggi è avanzata quella torta così... per festeggiare il primo
giorno di lavoro di Isabel...”
Liz “avanzata?
Ma se la hai nascosta subito dietro al bancone?”
Maria “ma
dai, quanto sei pignola... comunque non è stata
venduta!”
Kyle “quando
dovrebbe arrivare Isabel?”
Max “fra
poco, la biblioteca chiude alle 21 ma se non c’è più nessuno può uscire prima”
Michael “se
lo sapevo passavo a prenderla”
Kyle “beh se ci muoviamo ora rischiamo che abbia già lasciato
l’edificio”
La porta principale si apre ed un’infreddolita
Isabel entra.
Isabel “Brrrr fa un freddo allucinante! Ehi c’è nessuno?”
Max “siamo
qui”
Isabel entra in cucina dove trova tutti i suoi amici,
una tavola apparecchiata ed una stupenda
torta alle fragole
Maria “TADAAAN!”
Kyle “per
festeggiare il tuo primo giorno di lavoro!”
Isabel “grazie,
non dovevate... vado a cambiarmi e vi raggiungo subito”
La ragazza raggiungendo la propria camera si sentii serena ed amata, sapeva che poteva
contare su degli amici fantastici, nonostante le
difficoltà, almeno quella sera voleva
liberare il suo cuore dai brutti pensieri e godere
di quell’affetto.
Dopo aver cenato, in salotto...
Kyle “ok ragazzi, avete voglia di venire al bowling?”
Max “cosa?!
Da quando?”
Kyle “beh il capo mi ha invitato e mi ha detto di portare anche
voi due, sapete, un modo per stare fra uomini...”
Max “scherzi?!”
Michael “no è meglio di no, me ne vado a dormire”
Kyle “ma
perché?”
Max “dobbiamo
evitare di dare nell’occhio, dobbiamo stare attenti”
Isabel “se
questi sono i tuoi timori beh è meglio fare le
valige”
Max “cosa
vuoi dire?”
Isabel “qui
tutti sanno tutto... girano una marea di storie su di
noi”
Liz “Isabel ha ragione, oggi una cliente ci ha fatto un sacco di
domande”
Max “e
voi cosa avete risposto?”
Liz “ma
niente, siamo state vaghe, però...”
Maria “dobbiamo
inventare una storia credibile e tenere sempre quella”
Kyle “se
non mi presento al bowling si insospettiranno!”
Max “forse
è vero... però stiamo attenti, non dovete dire nulla più del necessario”
Kyle “ma
sì certo, allora andiamo io e te?”
Max “cosa?
Scherzi? Io odio il bowling!”
Kyle “ma
non posso mica andarci da solo!!”
Maria “verrà
Michael”
Max “ma
se ha appena detto...”
Maria “dammi
cinque minuti, vado a parlargli”
In camera di Maria e Michael
Maria “a
te piace il bowling”
Michael “sono
stanco”
Maria “bugiardo”
Michael “mi
sono alzato alle 6.30, ho lavorato tutto il santo
giorno... ho preparato la cena, Maria, sono stanco, buona notte”
Maria “tu
hai paura”
Michael “cosa?”
Maria “sì,
hai paura. Temi di ripetere l’esperienza della Meta-Chem”
Michael “smettila”
Maria “Michael... anche se stiamo scappando, dobbiamo continuare a
vivere... non è possibile isolarsi da tutto il resto
del mondo. Non è stata colpa tua se Monk è morto”
Michael “invece
lo è, lo hanno ucciso perché credevano che io avessi i poteri di Max”
Maria “E’
vero, ma tu non hai colpa. In questi anni e soprattutto in questo
ultimo periodo abbiamo rinunciato a molte cose... ma non puoi rinunciare
ad avere altri contatti con persone oltre a noi cinque... vorrei... vederti di
nuovo sorridere e fare quelle cose idiote da uomini... vai al bowling questa
sera”
Maria lo bacia sulla guancia ed esce dalla stanza.
Pochi minuti dopo, Michael si presenta con
giaccone e cappello in salotto.
Michael “andiamo?”
Kyle “certo,
guido io!”
Michael bacia Maria e le sussurra “non farò
troppo tardi...”
Maria “ti
aspetterò”
Kyle sull’uscio della porta “avanti Romeo, andiamo”
La porta si chiude alle loro spalle. Maria si
siede sulla poltrona accanto ad Isabel, sul divano sono
abbracciati Max e Liz.
Tutti guardano la ragazza.
Max “come
diavolo hai fatto a convincerlo?”
Maria “segreto!”
Isabel guarda l’amica con aria sospetta ed alza un
sopracciglio.
Liz “io
sono molto stanca, andrò a dormire”
Max “ti
raggiungo, così domani mattina ci sveglieremo prima di tutti”
LIz e Max “buona notte, ragazze”
Isabel e Maria “buona
notte”
Le due ragazze erano rimaste sole, sedute sulle
rispettive poltrone e davanti a loro i tronchetti di
legno continuavano ad ardere e scoppiettare.
Maria “così
ti piace insegnare”
Isabel “più
che altro mi piace aiutare gli altri”
Maria “ma
non volevi fare la fotomodella?”
Isabel “già...
come no... ti immagini la mia foto su tutti i
giornali? Max andrebbe in paranoia...”
Maria “ah ah ah e a Michael verrebbe sicuramente un’infarto”
Isabel “allora
tra voi due... problemi risolti?”
Maria “chi
lo sa... la nostra lunga e incasinata storia prosegue... per ora va bene così”
Isabel “oggi
ho conosciuto un ragazzino, John, altri due ragazzi
lo prendevano in giro, lo hanno chiamato “ladro e bastardo”, a volte anche i
piccoli possono essere cattivi. Questa sera ho fatto un pezzo di strada con John, ma lui non ha voluto darmi spiegazioni, mi ha fatto
capire che questo paese è molto chiuso e la gente viene
etichettata”
Maria “hai
mai visto un paese in cui non accade? Ti ricordo che veniamo da Roswell...”
Isabel “cosa
centra, a casa non eravamo così”
Maria “cosa?
Ma dove vivevi? Liz
studentessa modello, figlia del padrone del Crashdown,
usciva con Kyle, figlio dello sceriffo e astro
sportivo della Roswell High. Maria De Luca, figlia di Amy De Luca, madre single biasimata e commiserata per il suo
status di non sposata... la figlia può commettere lo stesso errore della madre,
da tenere d’occhio, se non che è la migliore amica di LIz Parker, la ragazza
della porta accanto, ben educata e di rispettabile famiglia. Alex Whitman faceva parte del
gruppo degli sfigati...”
Isabel “Maria!”
Maria “beh è la verità, aveva anche l’iscrizione al circolo degli
scacchi oltre che quello della musica... non che i componenti
della sua band fossero sulla cresta dell’onda. Poi chi abbiamo?
Ma certo... I fratelli Evans,
rispettata famiglia di Roswell che adotta due
orfanelli, molto graziosi. Isabel può candidarsi a
reginetta della scuola, il fratello Max preferisce stare nell’ombra, fa di
tutto per non farsi notare da alcuno e poi, beh, il
cattivo, il ribelle, Michael Guerin
che non frequenta la scuola, ha un padre adottivo ubriacone eccetera,
eccetera... se vuoi ti racconto anche di Julie, della professoressa Timber
beccata a fare sesso nell’aula professori con il professore di chimica, oppure
di Lucy e Matt il cui
matrimonio si è basato sul fatto che la prima fosse incinta... oppure...”
Isabel “ok, ok fermati. Ho capito il
concetto. Anche Roswell era
un covo di pettegoli”
Maria “esattamente
e ogni componente della comunità ha un’etichetta e che sia vera oppure no deve conviverci... qui avranno la neve e il freddo, noi
il sole ed il deserto ma le persone non cambiano”
Isabel “forse
hai ragione, però vorrei fare qualcosa per quel ragazzino”
Maria “sta
attenta a non farti coinvolgere troppo”
Isabel “non
userò i miei poteri”
Maria si alza e si dirige verso la scala, poi si
gira di nuovo verso Isabel
Maria “non
mi riferivo a quello. Buona notte”
Isabel “buona
notte”
Isabel rimane sola, si avvolge nel
grande plaid e continua a fissare il fuoco, pensando al giovane
John, alla difficile vita che deve affrontare, ai
motivi e alle cause... cercando un modo per poterlo
aiutare.