“Beh, sono felice che quei due si siano
lasciati.” Rivelò, e quando notò lo stupore della riccia aggiunse,
aggiustandosi una ciocca di capelli ribelli dietro l’orecchio: “Vedi, Herm, io…
Credo di essermi innamorata di Draco! E lo dico a te perché so che non hai
nessun sentimento nei suoi confronti e che non c’è mai stato niente tra voi…”
Hermione annuì, cercando di riprendersi. Fu
assalita da tanti pensieri, il più cattivo dei quali fu quelle che, anche se
avesse potuto rivelarle la verità, non se la sarebbe sentita di farlo.
Fine 7° capitolo
********
Mean Witches
Preparativi
“Mondo,
cosa mi sta succedendo? Io… Non sono più io!”
Hermione era seduta sul pavimento freddo del
bagno del suo dormitorio, con il volto tra le mani, i capelli arruffati e
lacrime che le bagnavano il viso con prepotenza. Ormai era il tramonto e gli
ultimi raggi di sole entravano nella stanza buia attraverso la piccola finestra
che si affacciava sul parco. Tutte le certezze che la circondavano fino a
qualche settimana prima erano scomparse. Non aveva più la certezza di essere
onesta, sincera… e vergine. I ricordi della serata passata con Draco erano
vaghi, eppure non ricordava di essere andata a letto con lui. Ma, dal canto
suo, Draco aveva fatto capirle che c’era stato qualcosa in più… Possibile? Nel
caso fosse stato vero, non avrebbe mai avuto un ricordo della sua prima volta,
e soprattutto la certezza di averlo fatto con Malfoy era inaccettabile. Così,
senza amore, senza nessun ricordo, senza la sua volontà. Cosa stava diventando?
Un clone di Pansy Parkinson!
“Hermy, esci, c’è Ginny che vuole parlarti! Io e
Calì andiamo dalla McGranitt per la questione di mercoledì!”
La voce mielosa di Lavanda la ridestò,
frastornata com’era captò solo una parola, anzi, un nome: Ginny.
O cavoli!
Rapidamente si risciacquò il viso, si legò i capelli
arruffati ed uscì, sfoderando un sorriso alquanto insicuro, mentre il suo
cervello elaborava delle scuse plausibili con il suo comportamento.
Ginny era all’impiedi, a braccia incrociate
vicino la porta della stanza, con indosso dei pantaloni neri ed una felpa
rossa. Non sorrideva, non sembrava arrabbiata, non sembrava seccata, non
sembrava in procinto di farle una paternale: aveva un’espressione
indecifrabile.
“Ciao, Gin” disse incerta Hermione. “Siediti!” la
invitò, sedendosi sul suo soffice letto a baldacchino.
Ginny obbedì, continuandola a squadrare.
“Devo parlarti, Herm” disse, guardandola negli
occhi.
“Oh, certo!” balbettò la riccia, annuendo.
Ginny sospirò, come cercando le parole adatte,
per poi dire: “Herm, io sono la tua migliore amica, ma a me sembra che tu te ne
sia dimenticata. Mi ignori da una settimana, non fai altro che startene con
quella Christina Moore, e, peggio, con la Parkinson e le sue damigelle, che tu
hai sempre criticato se non sbaglio. E, cosa peggiore, tutti non fanno altro
che parlare di te e delle tue eroiche
gesta alla festa dei Serpeverde di ieri sera. Ti hanno vista con Malfoy, cazzo!”
Hermione sobbalzò quando udì quella parola, non
era da Ginny usare quei termini scurrili. Cosa risponderle?
“Ginny, ascolta… No, aspetta, fammi parlare!” la
interruppe, dato che la rossa stava per interromperla. Ginny fece un piccolo
cenno e lei ricominciò a parlare.
“Vedi, Gin, è una storia complicata. La McGranitt
qualche giorno fa mi ha fermata e mi ha detto che io, insieme a Christina,
dovevo dare una mano a quelle Serpeverdi a recuperare”
“Ma la Moore è più piccola di voi di un anno”
obiettò Ginny stizzita. “Come fa a sapere il vostro programma?!”
Hermione si dette della stupida mentalmente. “Oh,
ma no, è perchè la Parkinson sta messa maluccio, quindi le serve una mano anche…”
“Ho capito, va bene, ma mi spieghi l’accaduti
della festa?”
Hermione annuì, cercando di calmarsi: al solo
pensiero le rivenivano le lacrime agli occhi…
“Niente di che, non è successo niente di che. Pansy
ci ha invitate e siamo state costrette ad andare, e lì ho bevuto qualcosa che
conteneva Lityon Drug a mia insaputa…” spiegò, stringendo i pugni.
L’espressione di Ginny era paragonabile alla
faccia da pesce lesso di suo fratello Ron quando non comprendeva qualcosa. Ma al
contrario lei aveva capito fin troppo bene.
“Lityon Drug?! Herm , tu sei pazza!!!” urlò fuori
di sé, alzandosi. “La Lityon Drug! Ma… Non ti facevo così ingenua! Tu sei
pazza! Quella ti manda fuori, non capisci più nulla…” disse, ancora incredula. “Ci
credo che sei andata con Malfoy, allora!” aggiunse come se stesse dicendo la
cosa più logica del mondo.
Udendo quelle parole Hermione fermò la sua
attenzione sull’ultima affermazione. “Ginny, scusa, cosa intendi per “andata
con Malfoy”?” chiese, con il cuore che
aumentava il suo normale battito.
Ginny si fermò a scrutarla, comprensiva. “Si,
Herm… Io… Ho sentito Theodore Nott dire ad un altro Serpeverde che lui… Beh,
insomma che tu l’hai fatto con lui” spiegò preoccupata. “Per questo volevo una
conferma da te”.
Hermione scosse il capo. Doveva essere forte,
erano solo voci di uno stupido e deficiente Serpeverde…. “Io non ricordo nulla,
Ginny” disse abbattuta, prima che l’amica l’abbracciasse comprensiva.
“Oh, Herm, scusami, non dovevo permettermi di
essere così dura, immagina tu come ci stai…” disse, stringendola di più.
L’unica risposta che ebbe fu un singhiozzo.
Speriamo che
quello stronzo non sappia che Ginny lo sa, altrimenti pensa che gliel’ho detto
io! Non deve sapere che alcuni Grifondoro sanno dell’accaduto tra noi due…!
*****
“Allora, Christy, tu sei l’esperta! Come devo
presentarmi a questo pigiama party?”
Christina era seduta sul letto di Hermione, dove
il giorno prima si era seduta Ginny. Invece Hermione era davanti all’armadio,
cacciando tutti i suoi pigiami.
“Che bello vedere che hai compreso che l’aspetto
fa la sua parte!” si rasserenerò Christina sorridente. La raggiunse,
specchiandosi nello specchio lì vicino. Sorrise soddisfatta alla sua gonna a
scacchi nuova fiammante, si portò una ciocca di capelli dietro le spalle e
iniziò a dire, quasi come se lo avesse imparato a memoria: “Devi sapere che
questi si chiamano pigiama party, ma c’entra più il party che il pigiama. Perciò”
spiegò, buttando all’aria un pigiamone pesante con i coniglietti verdi sopra, “Devi
andarci vestita in modo decente e, soprattutto, preparata psicologicamente a
tutte le cretinate che faranno”.
“Tipo?” chiese Hermione curiosa, come se
desiderasse prendere appunti.
Christina sorrise. “Beh, tipo il gioco Obbligo,
giudizio, verità o tre cose, oppure dovrai vincere qualche piccola scommessa…”
L’amica sbuffò. “E ti pareva. Non oso immaginare
cosa intende la Parkinson per piccola scommessa!”
“Intanto tu cerca di scoprire qualcosa con il
gioco della verità. Abbiamo parlato con la McGranitt e ha detto che visto la
loro storia è finita dobbiamo indagare su tutte le cause consegnare l’articolo entro un mese. Ovviamente
io devo cavare fuori la verità a Draco” disse sognante, per poi sghignazzare.
Hermione, udendo ciò, si sentì un nodo allo
stomaco. Era un’ipocrita, lei era così presa da Draco e non poteva dirle quello
che era successo tra loro…
Non lo
faccio solo perché ho promesso di stare zitta, stop della questione.
Eppure non si autoconvinse….
“Allora, Herm, direi di indossare questa!”
La voce dell’amica la risvegliò, e il suo sguardo
cadde su una camicia da notte abbastanza corta, azzurra merlettata e a bretelle.
Gliela aveva regalata una sua cugina per il suo sedicesimo compleanno, ma non
lo aveva ancora usata, anche perché non ne aveva il coraggio.
Stava per ribattere quando Christina la zittì: “Non
si discute, Herm! Devi essere molto in con quelle oche che pensano che l’aspetto
sia da tutto!”.
Hermione annuì, poco convinta.
Quella situazione per lei stava diventando
davvero critica.
****
Pansy era davanti l’enorme specchio del suo
dormitorio, intenta nell’esaminare il vestito rosa pallido che aveva indosso. Dietro
di lei, Daphne scribacchiava qualcosa su un foglio di pergamena e Millicent era
immobile su una poltrona verde e argento, sovrappensiero.
“Allora, Daph? Qualche idea?” chiese Pansy,
sorridendo alla sua immagine riflessa nello specchio.
Daphne annuì, raddrizzandosi. “Si, allora, come
bibita dobbiamo procurarci cose semplici, dato che dubito che Hermione berrà
qualcosa di molto alcolico dopo il tuo scherzetto con la Lityon. Poi, come
gioco ho pensato ad uno tutto nuovo che inventai qualche tempo fa e ai più classici
come quello della verità”.
Pansy si voltò verso di lei, scrutandola. “Va
bene, va bene. Per il gioco della moda, beh, ho vestiti a sufficienza. E il
bello è che di sicuro non le andranno alla perfezione, è molto più piena di me,
così si deciderà a mettersi a dieta”
“E per il restauro look dobbiamo farci invidiare
le nostre conoscenze sul trucco e soprattutto sulle nostre belle chiome”
sghignazzò Daphne. “Così capirà che deve darsi una calmata con la sua aria da Einstein”.
Pansy la guardò soddisfatta. “Stai apprendendo molto
bene,Daph” si congratulò con un sorriso stiracchiato.
Millicent, scocciata di essere messa da parte,
disse: “Ragazze, sapete, penso che queste cose siano superflue con la mia Mary. Ha già capito…”
“Non c’importa, Milli. Anzi, è già troppo che ti
ho permesso di invitarla!” la zittì inviperita Pansy, scocciata che Millicent
stesse a buon punto.
Si, ma
lei non si sta occupando della secchia di Hogwarts!
A calmare la tensione ci pensò Daphne, dicendo: “Ovviamente
ho pensato anche ai pegni, il più semplice dei quali sarà un appuntamento lampo
al buio con qualche volontario ad Hogsmeade, infrangendo molte regole della
scuola”.
Pansy ghignò, somigliando molto all’espressione
del suo ex. “Sei un genio Daph!” urlò eccitata, abbracciandola, mentre Millicent
le guardava quasi disgustata e Daphne si godeva il suo meritato ringraziamento
e merito.
Ebbene care lettrici (ormai credo siate tutte
ragazze!) rieccomi qui con un nuovo cap. so che non c’è scritto niente di che,
diciamo che è una fase di passaggio, infatti nel prossimo ci sarà il pigiama
party.
Lo dedico a mia madre, che oggi oltre a festeggiare
il suo onomastico compie 41 anni, a mio padre, augurandogli una dolcissima festa
del papà, e al mio fratellonzo dato che anche per lui oggi è il suo onomastico.
Auguri! Vi voglio un mondo di bene!
Beh, dopo aver constatato che oggi a casa mia è
festa per tutti tranne che per me XD passo ai ringraziamenti:
RaRa93:
Ciao e benvenuta! Mi fa piacere che la storia ti interessi, diciamo che il
titolo l’ho preso dal film “Mean girls”, non so se lo hai visto, se sì credo
che hai notato una certa affinità con la trama che si vedrà ancora di più più
in là! Beh, spero ti sia piaciuto anche questo cap! Grazie mille, un bacione! E
Buona Pasqua! ^^
LaTerrestreCrazyForVegeta: Ciao! Non preoccuparti, l’importante è che tu ora
recensisca presto e subito XD Scherzi a parte, mi ha fatto piacere leggere il
tuo parare, grazie mille! Eh si, devo dire che hai recensito moooolto presto,
io a quell’ora stavo nel meglio del sonno, ihih! Un bacione, spero ti sia
piaciuto anche questo! Tantissimi auguri di buona Pasqua anticipata! ^^
Christina Malfoy: Ciao tesoro! Per il momento non si sa ancora se
Herm e Draco l’hanno fatto, questo è il dilemma che affligge la nostra Herm, ti
anticipo solo che nel prossimo cap cercherà di cavargli fuori la verità dato
che lui ricorda eccome anche se era ubriaco! Infatti, povera te… Che sei sempre
più innamorata di Draco (è la verità no?) e sei ancora più entusiasta di dover scoprirà
qualcosa in più sulle cause della rottura tra lui e Pansy. Ç’est la vie! (credo
si scrivi così “è la vita” in francese…. XD) Baciotti tesoro, speriamo di
sentirci durante le vacanze Pasquali! In caso negativo ti faccio tantissimi
auguri di buona Pasqua! Un kissone.
Grazie anche a chi legge soltanto e inserisce
questa fic tra i preferiti, però gradirei anche un vostro commentino! Ve ne
sono grata in anticipo! Grazie!!!
Dubito che aggiornerò prima di Pasqua, quindi
rinnovo i miei auguri di una felicissima e dolcissima Pasqua a tutti voi!
Un bacione,
la vostra milly92.