Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Vavvina    20/03/2008    3 recensioni
Cosa succederebbe se Sango fosse costretta a recarsi in un'isola, e lì incontrasse un ragazzo (che per caso è moro, con il codino e gli occhi blu..XD)che le fa un effetto strano?? Leggete e lo saprete!! -- Chiedo scusa, il paring è naturalmente Sango/Miroku, ma il mio pc non mi fa evidenziare più di un personaggio!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sango
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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...BRIVIDI...

Il mattino seguente, il sole era ancora coperto dalle nubi, ma, stando alle previsioni, la pioggia non si sarebbe riversata sull’isoletta.

Quando Sango aprì un occhio, abbracciata al cuscino, con il lenzuolo avvolto attorno al suo corpo raggomitolato, quasi come una trappola mortale, avrebbe di gran lunga preferito tornarsene nel mondo dei sogni.
Inuyasha era accovacciato davanti al letto di Kagome, con un fiore in mano, e le sussurrava probabilmente cose da far diventare milionari i dentisti, a forza di togliere carie -suo cugino era tremendo, per quelle cose- e, appoggiato allo stipite della porta, con le braccia conserte e l’aria visibilmente imbarazzata, c’era Miroku.
La ragazza, scocciata da quella presenza, emise una sorta di mugugno per avvisare del suo risveglio, e Miroku subito la raggiunse, sedendosi sul bordo del letto e guardandola negli occhi con un sorriso.
In effetti, dovette ammettere Sango, fu un risveglio piuttosto piacevole: vedere dal vivo quei due occhi blu mare che avevano popolato i suoi sogni era tutt’altro.
D’altro canto, però, era anche terrorizzata dall’effetto che quel ragazzo aveva su di lei, non troppo sicura di riuscire a controllarsi.
Inuyasha, notato il risveglio della cugina, si alzò in piedi e batté le mani:- Forza, in piedi!
-Per cosa?- domandò Kagome assonnata.
-Per una buona colazione e un giro in barca per le grotte dell’isola! - spiegò Miroku, dando una pacca sul sedere a Sango, che lo avrebbe trucidato, se solo non fosse stata incastrata nel lenzuolo.
-Bello…- commentò Kagome, alzandosi dal letto - Ora, fuori! Noi ci prepariamo, poi vi raggiungiamo al bar, ok?
Inuyasha le sorrise e la baciò, poi scompigliò i capelli di Sango, ancora nel letto, e uscì, seguito da Miroku.
-Ho sonnoooooooooooooooo!- si lamentò Sango, in segno di protesta contro l’amica, che tentava di scioglierla dalla stretta mortale nella quale si era andata ad infilare con il lenzuolo.
-Oh, avanti! - la riprese l’altra - Sarà un bel giro, dai! E poi viene anche Miroku, dovresti essere contenta, no?
Sango arrossì un poco:- Quel ragazzo è un pervertito…e poi si prende troppe confidenze!
Un po’ di malavoglia, alla fine la ragazza cedette e si alzò. Indossò un bikini nero con i bordini bianchi e, sopra ad esso, un paio di pantaloncini a fiori bianchi e neri, con una canottierina rosa. Dopo aver deciso di lasciare i capelli sciolti, aver preso l’inseparabile zainetto, aver calzato le solite Converse nere e aver inforcato gli occhiali da sole, era per strada, ascoltando le lamentele di Kagome, che era stata “costretta” a mettere un vestitino nero sopra al bikini rosso: una cosa, a detta sua, inammissibile!
Dopo aver percorso un paio di violetti, le due giunsero al bar con la terrazza sul mare che Miroku aveva loro indicato la sera precedente, e, proprio lì, seduti ad un tavolo, c’erano i due ragazzi.
-Finalmente! - esclamò Inuyasha, chiamando la cameriera e ordinando due cappuccini e due cornetti, mentre le ragazze prendevano posto.
-Parla con la tua ragazza! - si difese Sango - E’ lei che ci ha messo un secolo a scegliere il costume, mica io!
Questa affermazione le costò una linguaccia dall’amica e un buffetto sulla guancia dal cugino, mentre Miroku commentò:- Io credo che ti starebbe bene qualsiasi cosa, con il corpo che hai…
Battuta che gli fece guadagnare un’occhiataccia da Sango, mentre Kagome arrossiva e Inuyasha lo guardava sospettoso.
Quando le due ebbero finito di far colazione, il gruppetto si avviò verso il porto vecchio, situato dalla parte opposta a quello al quale erano arrivati.
Lì, ad attenderli, trovarono un pescatore e quattro o cinque persone che loro no conoscevano, ma che Miroku andò a salutare, probabilmente suoi parenti.
Dopo le presentazioni di rito, salirono tutti sulla barca del pescatore, non molto grande, con la cabina con il timone al centro e sedili ai lati.
I quattro ragazzi, essendo i più giovani, si posizionarono sulla prua della barca, beandosi del vento che arrivava loro in faccia.
Poco dopo, le due ragazza decisero di spogliarsi, rimanendo in costume, e si stesero a prendere il sole.
Durante il percorso per arrivare nella zona delle grotte, Miroku iniziò a giocare distrattamente con i capelli di Sango, distesa al suo fianco accanto a Kagome. Stranamente, al contrario del solito, la ragazza non provò alcun fastidio a quel tocco, anzi, le procurava addirittura piacere.
Il pescatore che guidava la barca fece visitare al gruppo una decina di grotte, una diversa dall’altra, molto belle e particolari, ognuna con una sua caratteristica e un suo nome: la Grotta dei Sospiri, la Grotta dell’Amore, la Grotta di Adamo…
Sango, che quasi mai aveva visitato posti del genere, era praticamente in estasi, e scattò una miriade di foto da mostrare alle amiche al suo ritorno a Kyoto.
Circa verso mezzogiorno, il pescatore fermò la barca in mezzo al mare, a due km dalla costa, per permettere a chi voleva di farsi un bagno.
Sango non se lo fece ripetere due volte: ammassò tutte le sue cose da una parte, tolse occhiali ed orologio e si tuffò in acqua, provando nuovamente quelle sensazioni che solo il mare sapeva regalarle.
L’acqua era gelida, e non appena entrò in contatto con essa, un brivido le corse lungo tutto il corpo; non vi badò, però: aveva un assoluto bisogno di rilassarsi e schiarirsi le idee, così cominciò a nuotare, allontanandosi dalla barca.
Lo spettacolo sotto di lei era mozzafiato: l’acqua era praticamente trasparente, di un colore stupendo, e la sabbia sul fondo, chiarissima, era mossa di tanto in tanto da pesciolini colorati.
Mentre nuotava, però, si sentì afferrare per una caviglia e, in preda al panico, si fece una fantastica bevuta di acqua salata.
Tossì forte, sputacchiando, sorretta da due forti braccia.
-Ehi…tutto bene?
-Tu…sei un idiota!- esclamò Sango, iniziando a prendere a pugni Miroku, che la aveva notata allontanarsi e la aveva seguita.
-Ma dai…-le sorrise- non volevo spaventarti…
-Chiunque si spaventerebbe nel sentirsi afferrare una caviglia in mare aperto…poteva essere qualsiasi cosa! - sbraitò la ragazza, furiosa.
-Sì, magari una piovra gigante che mangia le ragazze con un bikini nero! - la prese in giro Miroku.
Sango lo guardò truce e poi, immergendosi sott’acqua, si sottrasse alla sua stretta e si avviò verso la barca.
Non fece, però, in tempo a fare nemmeno due metri, che le grandi mani di Miroku la afferrarono per la vita sottile, facendola rabbrividire di nuovo. Dolcemente, la attirò a sé e le sorrise:- Non volevo farti arrabbiare…
La ragazza lo guardò assassina e tentò di allontanarlo, ma lui la strinse ancora di più contro il suo petto, facendola morire di imbarazzo quando fu costretta a poggiare le sue mani sui pettorali ben scolpiti di lui.
E, per la seconda volta in due giorni, il cuore di Sango iniziò a ballare il tip tap, mentre il suo cervello, che nel frattempo era tornato, partì nuovamente per la tangente.
Miroku, di fronte a lei, le sorrideva, mentre muoveva l’indice della mando destra sulla sua schiena, scossa dai brividi, e un dito dell’altra mano percorreva una linea che andava dal suo ombelico, su per il solco tra i seni e il collo, fino alle sue labbra, appena dischiuse.
L’errore più grande che Sango commise, fu quello di guardare il ragazzo negli occhi.
Occhi che la incantavano, che la rapivano.
Occhi stupendi, calamitati.
Occhi che mandarono a quel paese quel minimo di autocontrollo che le era rimasto.
In quel momento le importava soltanto sentire il tocco di quelle labbra sulle sue, poterle assaporare.
Miroku le sorrideva, mentre riduceva le distanza tra loro due sempre di più…
-Sango!Miroku!
Fu un attimo, e la magia si spezzò. Sango sgattaiolò via delle braccia di Miroku e si avvicinò a Kagome, che stava arrivando con Inuyasha.
-Stiamo andando, che il tempo minaccia di peggiorare…
-Ok…- annuì Miroku, deluso dall’interruzione.
I quattro si avviarono verso la barca, dove erano attesi dal pescatore e dal resto del gruppo.
Nel frattempo, il cielo si era incupito e il mare stava iniziando a diventare agitato.
Il pescatore dalla barca gettò una scaletta di corda per risalire e poi, dopo aver avvisato del rischio di ballare un po’, ripartirono.
-Cavoli!- imprecò Sango, che si stava gelando sulla prua della barchetta, in piedi.
-Cosa?- domandò Kagome, avvolta in un grande asciugamano con il suo ragazzo.
-Ho dimenticato l’asciugamano…- spiegò sconsolata.
Ma fu un attimo, perché Miroku, seduto appoggiato al lato della cabina con il timone, a gambe larghe, la prese per un polso e la fece sedere davanti a sé, tra le sue gambe, avvolgendola nel suo stesso asciugamano.
Sango si irrigidì nuovamente al contatto con la pelle di lui, maledicendosi per la sua sbadataggine e per il suo essere scossa da brividi di piacere a causa della mano di Miroku poggiata sul suo ventre, quasi a volerle impedire di scappare.
Sussultò, quando la voce di Miroku le sussurrò all’orecchio:- Rilassati…mica ti voglio saltare addosso!
La ragazza, anche se ancora imbarazzata, si rilassò di più, lasciando che la sua schiena aderisse al petto del bel ragazzo, che continuava a stringerla in vita, mentre con una mano teneva l’asciugamano in modo che coprisse entrambi dagli schizzi che venivano dalle onde del mare infrante contro la prua della barca.
Quando attraccarono nel porto, erano ormai le due, e il tempo sembrava essersi nuovamente stabilizzato: era un po’ nuvoloso, ma il pericolo pioggia sembrava scongiurato, e la cappa di calore c’era ancora.
Poiché il matrimonio si sarebbe tenuto nella piccola chiesetta che si trovava nella piazza principale alle cinque, le due ragazze decisero di riposare un po’ nella loro camera, per poi prepararsi con calma.

**********

Poverini...ma perchè ho deciso di farli interrompere sempre da qualcuno (che poi sono sempre Kagome e Inu..)???? Me lo chiedo anche io...mah...sono strana, che volete farci?Nulla, anche perchè non posso farci nulla nemmeno io!! Comunque...che ne dite di questo terzo capitolo?? La mia paura è quella di non riuscire a comunicare le emozioni di Sango..e ho anche paura di aver reso Miroku troppo OOC...che ne dite, voi?
Ringrazio tantissimo chi mi legge, ma ancora vi chiedo anche di commentare...ci sono oltre 50 letture, ma due sole recensioni...che vi costa, in fondo, scrivere due paroline in croce?? Se non altro, fatelo per me....ho bisogno di pareri!!!!!
BACINI...
...e, dato che probabilmente non aggiornerò prima....BUONA PASQUA!!

Dolce Sango91: No, che non voglio farti morire...ci mancherebbe altro...XD Non puoi capire quanto mi faccia contenta il fatto che la mia fic ti piaccia tanto da farti saltare sulla sedia...sono quasi commossa!! Di questo capitolino che mi dici, invece? Piaciuto? Spero di sì! E poi non preoccuparti dei commenti troppo lunghi...non mi annoiano per niente, anzi, mi fanno un sacco piacere!! Bacissimi...........

miss miyu 91: Ecco un altro capitolino, dopo soli 3 giorni...si vede che la scuola è chiusa, eh?! Sono molto happy che la mia fic ti piaccia...di questo capitolo che ne dici? L'idea di Miroku strafigo è resa abbastanza bene? Me lo auguro... baciobacio......
  
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