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Autore: marialovezayn    15/09/2013    0 recensioni
Zain Malik Jawaad è un pakistano emigrato a Londra che sbarca il lunario come musicista. Zayn fa la conoscenza di Maria, una giovane ragazza di cui il padre ha fatto fortuna in Inghilterra. Durante le ripetizioni di canto che Zayn dà a Maria, i due giovani si innamorano ma ben presto la vita li separa. Zain rientra in Pakistan dove si arruola nell'Esercito. Tantissimi anni dopo, Aisha, una reporter di Discovery Channel, gira per il Kasmir alla ricerca di un buon soggetto per un documentario fino a che sente parlare "dell'uomo che non può morire", così incontra Zayn di cui conoscerà la storia.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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 Aisha aveva deciso. Doveva mostrare ai altri quanto era coraggiosa.
Aveva deciso di tuffarsi dalla scogliera più alta, nel bellissimo oceano indiano blu.
Si tolse i capi d'abbigliamento rimanendo ,nel suo bikini rosa.
Fece un bel respiro ,guardando il cielo azzuro, si prese il naso tra il pollice e l’indice , e si tuffó.
Appena la sua pelle abbronzata venne accarezzata dall'acqua fredda dell'oceano ,si mise a gridare.
L'acqua era freddissima, e lei non riusciva piú a nuotare, perchè stava congelando.
Mentre continuava a scuotere le mani nell'acqua per restare a galla, vide in lontananza un soldato, che stava cucinando qualcosa su quei rami, che andavano a fiamme.
"Aiuto!" Urlò nella sua direzione, scuotendo una mano in aria.
Lui la guardò. Cominciò a mangiare il suo marshmallow, ormai cotto, guardandola  sempre silenziosamente.
“Ehi! Soldato! Aiuto!” urlò di nuovo, cercando di nuotare.
Il giovane soldato, aveva finito di mangiare il marshmallow e continuava a guardare la ragazza che gridava aiuto.
Aisha non riuscì più a rimanere in galla, e cominciò a scendere in fondo all’oceano scuro e blu.
Il soldato si tuffò nel meraviglioso oceano indiano.
Tirò fuori  con tutta la sua forza ,la ragazza dall’acqua, che ormai era completamente svenuta.
Le fece subito la respirazione artificiale , seguito da massaggio cardiaco.
Dopo un paio di minuti, la giovane cominciò a buttare fuori l’acqua che le era rimasta dentro.
Il soldato si alzò da lei,  e cominciò a sistemare i vari aggeggi sparsi vicino alla suo moto.
Aisha si sedette, e cominciò a fissarlo.
“ Che cazzo di soldato sei? Potevo morire! “ ringhiò Aisha.
Non era la classica ragazza timida, che arrossisce , quando vede un ragazzo super sexy, o quando quest’ultimo la sorride. Era tutt’altro. Coraggiosa, amichevole, arrogante , pazza, e non dava importanza agli uomini.
“Perché cazzo non rispondi soldato?” ringhiò ancora una volta.
Il giovane soldato non dava tanta importanza alle sue domande e si avviò verso la sua moto nera. dal viso super sexy , la sorrise, si mise gli occhiali da sole, e se ne andò via da lì lasciandola sola su quella riva.
La ragazza continuò a dire parolacce , di ogni genere. Solo quando sentì un delizioso profumo addosso a sé, si accorse che il giovane le aveva lasciato addosso la sua giacca militare. Aisha, sorrise per il gesto affettuoso ma poi cominciò a borbottare di nuovo fra se e sé. Si alzò da quella riva, tenendosi la giacca stretta alle spalle, e si incammino verso il posto in cui aveva lasciato i suoi abbigliamenti e il suo motorino.
 
 
“Capo, ecco gli indumenti di protezione.” Disse il soldato, inferiore al suo livello.
“Non ne ho bisogno.” Disse Zain, continuando a esplorare la bomba, con le mani nude.
“Capo, ma è una bomba! Si può far male!”
“Io non posso farmi male. Io non posso morire.” Detto questo Zain si alzò e si mise a cercare qualcosa nelle tasche dei pantaloni militari.
Spalancò gli occhi, quando non trovo più l’oggetto ricercato .
Quel oggetto era nella tasca del suo giubbotto militare che aveva regalato ad Aisha.
 
 
“Wow! Che bel tuffo! Sei una grande!” la complimentò Sarah.
“Già.”  Disse Aisha, facendo un sorriso soddisfatto.
Aveva filmato il suo meraviglioso  tuffo, e aveva tagliato la parte in cui cominciò a gridare.
Il sogno di Aisha, era quello di fare la reporter per la Discovery Channel, nella bellissima Londra . Diventare ricca, fare il lavoro che le piace, e trovare l’uomo giusto. Ogni tre mesi scaricava un ragazzo, perché non andava mai d’accordo con loro. Ma chissà, se i sogni della bella anglo-pakistana ,si potevano realizzare.   Era stata a Londra, quand’era piccola. I suoi genitori morirono in un’incidente stradale, quando erano venuti a ritrovare la loro patria, ovvero il Pakistan. lei aveva solo 3 anni, quando tutto questo fu accaduto. Non aveva nemmeno una loro foto. Era stata cresciuta in una comunità, in Pakistan.
La signora Christine Dover aveva lo sguardo fisso sullo schermo del suo portatile, nel suo bellissimo ufficio.
Aisha era seduta sulla sedia di pelle nera, davanti alla sua cattedra , con lo sguardo abbassato.
“Allora ,hai un buon soggetto per un documentario, il quale ti possa far venire con gli altri tuoi compagni a lavorare a Londra?” chiese la Dover, con lo sguardo ancora fisso sul suo portatile.
“ No. Ma le prometto che troverò qualcosa…”
“Aisha, sai che dobbiamo partire dopo 2 settimane. Se mi porti un documentario realizzato bene, prima della mia partenza, ti troverò un posto di lavoro a Londra, altrimenti niente.” Disse Dover interrompendo la frase della giovane.
“Ok. Non la deluderò!” disse convinta Aisha.
“Lo spero e ora fuori dal mio ufficio!” esclamò la Dover.
Aisha ritornò con il suo vecchio motorino, al suo piccolo appartamento preso in affitto.
Appena entrata in casa, buttò la giacca militare del giovane soldato, sul divano, finchè sentì il telefono squillare.
Prese il suo cellulare dalla tasca posteriore dei jeans e guardò il display. Era Rich, il suo ex.
“Che rottura!” borbottò, premendo il tasto verde.
“Che vuoi?” chiese infastidita Aisha.
“Ehi, non si saluta più?” chiese lui in modo scherzoso.
“Ciao, va bene adesso? Che vuoi?” chiese la giovane, ruotando gli occhi per aria.
“Possiamo ritornare insieme? Io ti amo!”
“Ma io non ti amo più, semplice!”
“Ti prego, dammi una possibilità!”
“Ci penserò, ti chiamo dopo.”
Spense il cellulare cosi che non la chiami più, e lo buttò sul letto.
Non voleva avere nessun ragazzo, era troppo presa dal lavoro che doveva fare, per permetterle di andare a Londra. Era preoccupata, non sapeva che presentazione portare alla signora Dover.
Stava andando verso la cucina per bere qualcosa di fresco dal frigo, finche sentì un rumore.
Si girò, e vide un diario, che era appena caduto dalla tasca del giubbino militare.
Cominciò a camminare, verso l’oggetto caduto.
Lo raccolse e si sedette sul divano.
Lo aprì lentamente e sul primo foglio c’era scritto il nome di una persona.
“Zain Malik Jawaad.”lesse nella mente .
Girò il foglio e inizio a leggere il successivo.
  
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