Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: helly    15/09/2013    3 recensioni
L’alba non tardò ad arrivare. Stavolta in casa dormivano davvero tutti e non solo lì. Anche le strade erano deserte alle sette del mattino, e nonostante avessi dormito nulla trovai la forza di alzarmi e arrivare fino ai giardini. Faceva freddo, dodici gradi più o meno; e Lax era seduto sula nostra solita panchina. Sentì il legno umido della notte entrare a contatto con la pelle nonostante i pantaloni.
“Si può sapere cosa succede?” mi guardai intorno e poi annuii…
“Ieri notte, tuo padre e mio padre parlavano di quella storia…”
Genere: Guerra, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza/Gerard, Gerard, Luxus Dreher, Mirajane, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A






Cap 1.
Quella mattina sentii gli zoccoli di un cavallo pestare rumorosamente l’asfalto fuori di casa. Non aprii gli occhi, non lo vidi, ma sapevo di cosa si trattasse. Erano rare le volte in cui mio padre decideva di portare fuori dalla scuderia di famiglia il suo purosangue arabo; era bellissimo. Il suo manto nero dall’aspetto quasi vellutato aveva attratto la mia attenzione fin da quando avevo quattro anni… gli chiesi di insegnarmi a montarlo ma lui di tutto punto mi aveva allontanato e affidato alle mani di un’insegnante di equitazione per ben cinque anni. Adesso sapevo cavalcare bene, ma Black non avevo mai avuto il permesso neanche di accarezzarlo. Ogni volta che quel cavallo abbandonava il campo era solo ed esclusivamente per qualcosa di importante, qualcosa che adesso la mia mente immaginava essere un incontro al consiglio. Aprii lentamente un occhio quasi impaurito che ci fosse qualcuno in camera a controllare il mio sonno; quando mi resi conto che fosse solo una mia impressione posai gli occhi sulla sveglia appoggiata al televisore…erano le sei.
Lasciai scivolare la mano sotto il piumone e l’allungai verso il comodino per poter prendere il cellulare, tutto in rigoroso silenzio…quasi quasi neanche respiravo.
-L’aquila sta volando- era il modo in cui io e Lax ci scambiavamo messaggi quando si trattava di quella cosa; la sua risposta non tardò ad arrivare –allora gli uccellini dovrebbero scappare- questo era il modo per dirmi di seguirlo; allora come prestabilito mi alzai e mi vestii con degli abiti scuri così da passare inosservato. Dopo essermi accertato che mia madre dormisse ancora uscii da casa e percorsi il solito vialetto solitario che precedeva quello del mio giardino…all’angolo, dietro un pino selvatico, c’era Laxus vestito nel mio stesso modo. Non parlammo. Gli feci un cenno col capo, alzai il cappuccio e camminammo in silenzio per tutto il tempo finché alla nostra sinistra dopo circa mezz’ora di strada incontrammo il fatidico passaggio segreto.
Ne avevo sentito parlare, ma non mi era mai capitato di vederne uno prima d’ora. I maghi come mio padre lo chiamavano “book crossing” ma a me suonava strano, perché essendo cresciuto tra gli umani quella parola aveva tutto un altro significato. Scrollai le spalle fermandomi avanti ad un leggio di legno scuro su cui erano appoggiati tre libri: uno di fare storico, uno di cucina e infine quello romantico. Non so cosa avesse di romantico un consiglio oscuro, ma sapevo con precisione che il libro giusto fosse quello.
“Ne sei sicuro?”
“Fidati.”
Aprii il libro alla pagina ventisette che si sarebbe autonomamente collegata al ventisettesimo distretto, appoggiai la mano sulla carta bianca e indicai a Laxus di fare lo stesso. Nel momento in cui le nostre mani si congiunsero un lampo di luce ci avvolse e in meno di un secondo, almeno così mi parve, ci ritrovammo in tutt’altro luogo.
La libreria di Hall Street era scomparsa, adesso eravamo in un vicolo. Il cielo non era più azzurro ma cupo e nuvoloso. I palazzi non erano più quelli soliti ma semplici baracche dall’aria abbandonata. Alzai lo sguardo e lessi con piacere il numero ventisette d’un nero scambiato sul marmo grigio e sorrisi soddisfatto ma Laxus fece prima di me ad esternare tutta la meraviglia di quella magia.
“Cazzo! Che figata Gerard!”
Annuii convinto; in effetti se non fossimo stati lì per scoprire qualcosa di esageratamente devastante, adesso sarei esaltato per tutto ciò.
L’entusiasmo iniziale, però, svanì subito. In men che non si dica nelle nostre menti prevalse l’idea che da quel punto in cui eravamo fermi non sapevamo come muoverci. Con la mente provai a ripercorrere tutte le parole e i gesti di mio padre, alla disperata ricerca di anche un solo indizio che potesse aiutarci…ma nulla. Intanto i minuti sull’orologio scorrevano e l’idea di restare all’oscuro di tutte le parole che sarebbero venute fuori in quella maledetta stanza, mi lasciava senza battiti cardiaci. Diedi un calcio alla parete bianca lasciando che l’intonaco venisse giù mentre la macchia nera della suola della scarpa restava impressa sul resto della pittura.
Quando tutto sembrava perso, finito, andato a farsi fottere…Laxus mi diede una gomitata facendomi guizzare gli occhi su un tipo che passava all’altro lato del marciapiede. Aveva un mantello nero e il volto coperto dal cappuccio; ma una cosa raccolse la nostra curiosità trasformandola quasi subito in vero e puro interesse: un anello al dito medio. Tutti i membri del consiglio ne avevano uno e ognuno era diverso per il colore della pietra e l’animale raffigurato sulla placca centrale in oro bianco. Laxus anni fa mi aveva raccontato che quegli anelli erano personali, che ti davano il libero accesso al consiglio, a tutte le loro proprietà, le agevolazioni…e che infine quando il proprietario decideva di uscirne o nel peggiore dei casi, moriva, l’anello veniva spaccato in due con un grosso martello e mai più riprodotto.
“dobbiamo seguirlo!” l’impercettibile sussurro di Lax arrivò al mio orecchio in modo preciso e mi scosse dai pensieri in cui mi ero immerso…così seguii le sue istruzioni e a distanza di qualche metro da lui iniziammo a pedinarlo. Camminavamo lenti fingendo di guardare roba al cellulare e distrattamente gli lanciavamo sguardi per tenerlo sempre sotto controllo.
Quando ci fermammo eravamo in prossimità di una chiesa. Ci guardammo bloccandoci su una gradinata isolata.
“Cosa fa?” sussurrai.
“Entra in chiesa!” a quel punto pensai che avessimo sbagliato tutto e che quelle fossero solo fottutissime coincidenze che null’altro avevano fatto che allontanarci dal nostro interesse, o magari, perché no…dovevano averci scoperto e mandato qualcuno per distrarci; e se così fosse stato eravamo nei guai.
Per un attimo rimasi immobile terrorizzato dall’idea di sentire le mani punitive di mio padre sul corpo.
“Entriamo!” alzai lo sguardo incrociando i suoi occhi ormai assetati d’eccitazione. Era fatto così, lui. Da quando lo conoscevo aveva sempre fatto così…all’inizio cercava di restarne fuori, quasi come se ti implorasse di non chiedergli di mettersi nei casini, ma poi, puntualmente si lasciava coinvolgere e quando c’era dentro…non riusciva mai a tirarsi indietro; era la sua testa di cazzo a comandarlo.
Fatto sta, nonostante tutto che decisi di seguirlo e fare come diceva. Fu così che ci trovammo nell’ingresso buio e silenzioso della chiesa. I dipinti sembravano osservarci e mi sentivo a disagio sotto gli occhi di quelle statue di santi che in quel momento avrebbero dovuto fulminarci dato quello che stavamo facendo.
“Andiamo lì…”
“Bel senso d’osservazione Drayer!” c’era una piccola porticina dietro della stoffa rossa; doveva averla notata dalla maniglia scoperta. Cercammo di essere il meno invadenti possibili. Stavamo violando il codice della chiesa e per quello che ne sapevamo il tizio che avevamo seguito poteva essere un prete a tutti gli effetti.
Dietro la porta non trovammo nulla…solo polvere. La sacrestia era vuota, come se non fosse utilizzata da anni. Era impressionante come la facciata fosse diversa dall’interno. Mi avvicinai all’unica cosa presente…una botola sotterranea che doveva portare alla cantina. Fissai Laxus indeciso sul da farsi e lui intese subito il mio pensiero, infatti si avvicinò “siamo sulla strada giusta, me lo sento!” sogghignai aprendo.
Sotto la porticina in  legno c’era una scala a chiocciola buia, ma a differenza di tutto il resto non sembrava esserci polvere; qualcuno doveva esserci passato da poco. Arrivammo fin giù…erano solo sei gradini alla fine dei quali non c’era altro che profondo buio.
“Shhhhh” mi voltai osservando i lineamenti di Laxus illuminati dalla luce fioca dell’accendino “ascolta” ascoltai. Un brusio soffuso si diffuse rapido tra le mura. Ad un tratto ebbi paura.
“Andiamo lì…” seguii il suo dito che indicava un cunicolo in pietra. Non riuscivamo a stare in piedi lì quindi lo percorremmo in ginocchia fino ad una porta, l’unica.
“Ma mi permetta di dirle, mio signore, che in alcun modo sarebbe sicuro uscire fin da ora allo scoperto! L’esercito di maghi non è ancora al completo e se la voce si spargesse potrebbero nascere nuove forze e alleanze alle nostre spalle!”
“Permettimi di aggiungere però, Baxter, che noi siamo dei purosangue e nulla abbiamo da temere contro delle stupide bacchette di legno”
La voce di Ivan Drayer risuonò sicura fino alle spalle della porta dietro la quale eravamo nascosti.  Adesso non avevo più dubbi, ciò che avevamo capito era corretto.
Fin dall’infanzia i nostri genitori si erano premurati di classificare le stirpi di maghi secondo due canoni precisi: i purosangue e non. In passato tutti coloro che facevano parte del mondo magico avevano l’obbligo di sposare un loro simile, poi quando la sicurezza dei maghi fu messa a rischio dalla presenza degli umani, il consiglio decise che per espiare questo problema la soluzione adatta sarebbe stata quella di unire i due mondi vivendo così una vita di mezzo. Ovviamente tutto ciò non fu ben accolto da tutti.
I sostenitori della razza pura si opposero sostenendo la tesi che un’unione avrebbe portato a una sicura fusione tra le due razze, poiché era impossibile provare ad evitare ogni tentativo d’approccio con gli uomini dal momento in cui eravamo stati noi ad invadere i loro terreni, e ancor di più perché ci tenevamo a restare nel nostro anonimato…presentandoci al mondo intero come “loro simili”.
Questo è il motivo per cui, io, oggi mi ritrovo a vivere in un quartiere abitato perlopiù da umani, la maggior parte dei miei amici sono umani e anch’io credevo di esserlo, fino al giorno del mio quinto compleanno.
 
 
Ricordo perfettamente il sole che c’era quel mattino sul mio letto. Mia madre mi venne a svegliare come suo solito e mi portò giù per la colazione, lì ci raggiunse mio padre e da quel momento tutte le certezze vennero meno.
Mi spiegò chi ero davvero.
“Viene definito mago di razza pura chiunque abbia entrambe i genitori maghi, Gerard; se uno di questi invece fosse un umano… la “purezza” della magia trasmessa non sarebbe più perfetta, quella da dover preservare nel tempo.”
Il pomeriggio conobbi Laxus Drayer, mago purosangue, e da quel momento divenimmo inseparabili.
Spesso mi domandavo il motivo di questa distinzione tra maghi, calcolando che da bambino per me era già difficile accettare di essere uno di quelli di cui si legge nelle favole…così curioso com’ero, in un pomeriggio di studio in biblioteca approfondii le mie ricerche, ma a differenza di quello che chiunque si sarebbe aspettato, non ho trovato la risposta nei libri, ma in una ragazza. I suoi capelli profumavano di gelsomini selvatici e ne avevano lo stesso colore, bianchi. Era seduta a pochi passi da me e i nostri sguardi s’incrociarono per non più di un secondo. Si chiamava Mirajane e mentre tutti la chiamavano Mira…io, per fare il figo la chiamavo Jane.
“Ti presento Jane, Laxus!”
“Finalmente ti conosco, Jane!”
Non mi resi neanche conto di quello che avevo fatto. Avevo presentato al mio miglior amico il suo peggior incubo.
In quel preciso giorno segnai la vita di Laxus senza esserne consapevole.
Quando qualche mese dopo rientrammo a casa sua per cena… entusiasti, raccontammo della biblioteca, degli studi che procedevano perfettamente, delle nuove amicizie e lui raccontò di Mirajane che ormai frequentava da un po’. Lo sguardo di suo padre si trasformò nel momento preciso in cui Laxus pronunciò il cognome Strauss…e la cena si concluse lì, bruscamente…
“tu non vedrai mai più quella ragazza Laxus! Sta alla larga da lei, è solo…feccia!”.
Quello fu il giorno in cui per la prima volta spiammo i nostri genitori.
Lax aveva bisogno di sapere perché non potesse più vedere e parlare con l’unica ragazza che era riuscita a dargli qualcosa, ed io volevo aiutarlo, perché vederlo star male, di riflesso, faceva star male anche me.
“La sua famiglia non è pura, sai come sono questi, cercano di migliorare i loro status sociali riempendo di frottole le teste dei nostri figli, il loro scopo è quello di manipolarli per entrare a far parte della nostra categoria e intanto ci infestano il sangue, rovinano la nostra nomea e la nostra stirpe. Non permetterò che accada questo a mio figlio!”.
Sono sicuro che fu quello il momento in cui il cuore di Lax cessò di essere un cuore e si trasformò in pietra, rendendolo il ragazzo frivolo e bastardo di adesso.


Dietro quella porta continuavo a chiedermi cosa ci fosse di tanto sbagliato dietro l’amore tra umani e maghi, inevitabile dal momento in cui eravamo stati accolti nel loro mondo, e se non ci fossero stati quei principi radicati nella mia mente già da prima che potessi essere capace di pensare con la mia testa, probabilmente avrei fatto irruzione lì dentro e gliene avrei dette quattro assumendomi tutte le responsabilità del mio gesto.
“Ci saranno dei morti, Gerard!”
“Non saremo noi, Laxus!”
Ma mi resi conto che quei concetti, per quanto terribili, facevano parte di me.

 
 
 





______________________________________________________________________________
Taaaaaaadaaaaaan welcome back babies con questo capitolo schifetto che rivedrò sicuramente in questi giorni poiché non mi soddisfa. Ho cercato di svelare qualcosa sul principio di razza purosangue che ha il consiglio, e spero di non aver fatto un gran casino, dato che volevo dirvi qualcosa ma nello stesso tempo non tutto xD C'è ancora molto da scoprire, infatti siamo solo al primo capitolo ahahah
Ragazzi dovete credermi, le vostre recensioni così belle mi hanno entusiasmata e morivo dalla voglia di postare questo prima capitolo, ma come ho già detto a voi privatamente e lo ripeto anche qui, proprio poiché la storia è particolare richiede davvero molto impegno e quindi me la prendo un po' comoda per i capitoli, anche per non farvi leggere dei veri e propri obrobri, nonostante tutto però e anche l'imminente inizio della scuola AIUTOOOOOOO prometto di aggiornare almeno una volta a settimana. Spero di non deludervi.
Detto ciò veniamo al capitolo :)
Duuuuuuunque allora xD da dove iniziamo? Dalla bastardaggine di codesti genitori o dall'accenno di LaxusxMirajane? 
Abbiamo scoperto che Mira non è una purosangue e che frequentava Laxus prima che suo padre gli impedisse qualunque tipo di contatto con lei e da quelle poche paroline che dice Ger si capisce che Lax provava qualcoa per la dolce Mira e che da quel momento è un po' cambiato, ovviamente nei prossimi capitoli vedremo come. Intanto, che fine credete abbia fatto Mira? Credete che c'entri qualcosa Ivan Drayer? *coff coff* vedremo ahahah xD
poi c'è Gerard che ammetto, ancora confonde le idee...non si capisce se è un dolce cucciolino alla scoperta dell'amore, oppure un adoVabile figo che si crede Dio solo perché ha una madre e un padre maghi bà. Scopriremo anche questo più avanti, ma intanto voiiiiiii deliziatemi con le vostre domande e le vostre idee che sono sempre felice di leggere ** mi avete chiesto se ci saranno altri personaggi di FT nella storia e vi do la risposta...ovviamente SI tutti i personaggi saranno di ft, anche il capo delle menti malate del consiglio. Secondo voi, chi sarà mai? *ghigna*
Ah poi ho un'ultima cosa da dirvi LOL si lo so oggi ho esagerato con le NDA, ma...pensavo...mi era venuto in mente di creare una raccolta spin-off in cui integrare i momenti salienti della storia che qui sono un po' trascurati es: la conoscenza tra Lax e Mira e altri che ne verranno, in modo da darvi un punto più chiaro della situazione e magari potrebbe aiutarvi a conoscere meglio i personaggi. Ovviamente è una decisione che spetta a voi. Per quanto ami scrivere, di certo non voglio massacrarvi di storie che non vi va di leggere, quindi fatevi avanti e ditemi cosa ne pensate di questa idea, e magari se ci sono punti su cui vorreste maggiori approfondimenti, ditemelo che provvedo **
Con questo vi lascio.
Buona scuola a tutti voi adoVabili che iniziate domani e a chi ha già iniziato. Infine un grazie infinito a tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate e a chi con tanto amore ha deciso e deciderà di lasciarmi un parere. Siete degli angeli e mi fate venir voglia di dare il meglio di me...Grazie.
 
Vi lascio il mio Ask e facebook nel caso in cui vogliate farmi qualche domanda sulla storia o anche solo parlare un po' di tutto ;)


Bacio.

Chiara







 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: helly