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Autore: Domithilda    16/09/2013    1 recensioni
[GrayxJuvia]
"Gray non ragionava più lucidamente avrebbe voluto uscire dalla gilda e dare il via alle ricerche urlando per tutta la città quello che era successo voleva correre via, voleva assimilare tutte le gocce della pioggia..della lluvia....della sua Lluvia"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aaaloora! Volevo aggiornare settimanalmente ma mi sono ritrovata con il capitolo finito perciò eccomi qui!(?)
Where are you?
Lyon osservò il suo rivale scivolare a terra, battendo la testa e ferendosi la schiena, non seppe dire che sensazione provò...tristezza? Felicità? Compassione..? Vide gli altri passargli accando, sfiorarlo, rimase immobile. Realizzò che non era minimamente preoccupato, per il "compagno" il suo pensiero era diretto a solo una persona e una soltanto: Lluvia. Non se la sarebbe fatta portare via ancora, l'avrebbe convinta in qualunque modo
ad amarlo...l'unica cosa da fare era di cercarla..oppure...


la prima cosa che avvertì fu soltanto un grande mal di testa, gli sembrò di vedere dei lampi rossi e lo colpì un dolore acuto, proveniva da un luogo lontano, impreciso, poi lo raggiunsero rumori ovattati. Che era successo?  Provò a pensare, a ricordare qualcosa...c'entrava qualcuno...il colore azzurro, una fitta di dolore alla testa lo fece trasalire, lasciò perdere, cercò di schiudere le palpebre ma, appena ci provò, fu costtretto a richiuderle, accecato dalla troppa luce.


-Ah! Ti dà fastidio la luce? Chiudo la finestra!- Una voce lontanta, indistinta. Provò a riaprirli, stavolta ci riuscì e ad accorglierlo ci fu solo un rassicurante buio, pian piano risentì anche il resto del corpo. Una fitta alla schiena lo fece gemere piano, sentì di poter rimuovere le mani, risentì i piedi, avvertì il morbido sotto il suo corpo e fu in grado di distinguere qualcosa con gli occhi, varie figure indistinte, lo chiamavano, chiedevano cose, ma tutto era offuscato, rimbombava, poi si diradarano un po: una massa rosa, poi una gialla, rossa....mise a fuoco e infine li riconobbe: Natsu, Lucy ed Erza erano chinati su di lui, ma i suoi occhi cercavano altro, cercavano il blu, il mare, sconfinato, profondo...eppure non lo vide. Si chiese cosa c'entrasse il mare, voleva chiedere agli altri, tentò di parlare.


-Gray...va tutto bene..?- La ricordava quella voce..apparteneva a Erza. Capì subito che il tentativo non era andato a buon fine. Ci riprovò.


-mmh...s..si..ch..è successo..??- Stavolta fu certo di intravedere un lampo di comprensione passare negli occhi di tutti loro.


-Non..non ricordi niente..?- Provò a chiedere di rimando Lucy.  Una serie di immagini, sensazioni, parole, lo coinvolsero in un vortice di emozioni, doveva bloccarle o...non fece in tempo ad aggiungere altro che un'angoscia devastante cancellò ogni altro pensiero. Provò a mettersi seduto, ma un capogiro improvviso e una stiletta di dolore alla schiena lo riportarono violentemente steso, supino.


-non devi agitarti! Hai preso una bella botta!! Sia in testa che sulla schiena!- Lucy, apprensiva come al solito, si affrettò a bagnargli la fronte e rimproverarlo. 


-AHAHAH!! ve l'avevo detto!! Conoscendo la sua pellaccia sapevo che si sarebbe rimesso presto!!-


-Natsu!! Non urlare!!- lo zittì Lucy. Gray, intanto si sforzava di riavviare il cervello, ma, soprattutto, voleva sapere che era successo.


-Natsu! Vieni un attimo di là!!- Gajil apparve sulla porta. Notò Gray, lo guardò senza dire una parola, poi scomparve. Natsu imboccò la porta borbottando.


-Ragazzi..ora sto bene..ma...mi potreste rinfrescare la memoria??-


-mh? Non ricordi davvero niente?- Era intervenuta Erza, lo sguardo fermo.


-N-no..- per l'ennesima volta un'improvvisa scarica di emicrania lo colpì. Adesso, però, portò con se' immagini chiare, ricordò in un lampo quello che era successo, le emozioni, i sentimenti.


-Ora...ricordo..tutto. Quel bastardo, dov'è??- Una rabbia cieca lo dominò completamente, si tirò seduto in un attimo, guardò le persone che lo circondavano, le loro espressioni esprimevano perfettamente cosa pensavano: non poteva, non subito, almeno. Si infuriò ancora di più.


-Gray, devi riprenderti per lui c'è tempo..in più si è offerto di cercar-


-COSA? Non gli è bastato farla soffrire così????- un nodo alla gola non gli permise di aggiungere altro. Non era da lui arrabbiarsi così, diede la colpa alla caduta...già la caduta! Se ne era completamente scordato!


-Ah! Ma che mi è successo?? Ricordo solo..- non poteva di certo dire come si era sentito- di essermi sentito male- concluse, rapido. 

-Sei scivolato, almeno pensiamo che sia andata così, non lo sappiamo, fatto sta che hai rotto il tavolo e la panca.- Solo allora si accorse che la schiena non gli faceva già quasi più male, il suo pensiero, tuttavia, si rivolse a Lluvia, un'infrenabile voglia di alzarsi e iniziare a correre, cercandola, disperandosi per non averla trovata o esultare se l'avesse trovat...scosse ancora la testa, ma che aveva??



-Ragazzi! io sto bene! Davvero! Quindi...possiamo iniziare a cercarla??-


-come stavo dicendo prima (ma mi hai interrotto) abbiamo già dato il via alla ricerca, però forse sarebbe meglio se ti riposassi un pò...- Lucy tentò di calmarlo.


-Riposarmi?? Andiamo ragazzi, ho subito ferite peggiori di questa!!- Aveva ragione. Tuttavia non erano daccordo.


-Si, ok, è vero, ma ti sei sentito male di colpo è strano, no?- Erza conosceva bene Gray, ma era preoccupata.


-No. Affatto. mi sento bene. Non mi importa quanto è grave la ferita sono perfettamente stabile.- 



-Dovremmo interpellare il Master...- Erza non avrebbe cambato idea facilmente.


-Erza. Sto bene.- Doveva farglielo capire, in un modo o nell'altro. Quello che era successo, era passato e il passato prima o poi si cancelella, ci cambia, ma lo si dimentica pima o poi; decise di doversi alzare per provare la verità delle sue parole, riuscì a mettersi seduto con fatica.


-Gray...ma che fai?-


-Lucy, lascialo fare.- La ringraziò mentalmente. Poi mosse convulsamente le dita dei piedi, in fine, spostò le gambe e riuscì a poggiare i piedi  sul freddo pavimento, un brvido lo percorse da capo a piedi, non gli diede importanza e, con l'aiuto delle braccia, si sollevò in piedi, doveva riuscire a resistere. Ci riuscì più bene del previsto, sollevò un piede e lo poggiò davanti all'altro, poi di nuovo, camminando lentamente. Si sentiva in perfetta forma. Improvvisò anche una corsetta sul posto.


-Allora? Ti basta come prova?- Chiese in tono di sfida.


-..Si. Puoi andare. Ma se ti senti stanco, o ti fa male qualcosa...dimmelo immediatamente, ti rifarò portare qui.- 


-Grazie.- La guardò con gratitudine, un'immensa felicità lo pervase, ovvio che non capì il perché, in quell'istante tornò nella stanza Natsu.


-Ma sei scemo? Ti sei già alzato?-



-Si. Ora sto bene! Piuttosto! Tu che hai fatto?-


-Niente, avevano bisogno del fuoco, beh, se tu stai bene...puoi unirti a noi?-


-Esatto.- Rispose con sguardo deciso.

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Il cielo plumbeo minacciava ancora pioggia, ma, per ora, si era fermata, al suo posto si era sostituito un gelo implacabile, la nebbia, oziosa, strisciava lentamente tra i vicoli e case. A rendere il tutto ancor più tetro erano i lamenti di anime in cerca di pace, di ululati di cani infreddoliti, morenti, di scricchiolii da parte degli alberi secolari, che si ergevano, ormai stanchi, su quel paesaggio devastato dal freddo. 
Gray camminava ansioso, velocemente. Quel gelo calato troppo in fretta lo atterriva in una morsa di terrore, di angosciosa paura rivolta all'unica persona che da qualche ora a quella parte aveva conquistato i suoi pensieri. Ora, frettoloso, camminava in una strada deserta. Natsu, qualche passo dietro di lui, lo osservava con sguardo serio.


-Gray..- Gray.. quel nome era proprio adatto al paesaggio che li circondava, se avesse dovuto definirlo con una parola avrebbe usato propro la medesima: Grigio. Grigio come la nebbia. Grigio come l'abisso senza fine in cui era precipitato. Gli sembrò  di potersi dissolevere, di potersi scomporre in nebbia e unirsi al gelo che lo circondava. Forse non avrebbe più sofferto, se il suo corpo, se il suo animo, fosse diventato improvvisamente di ghiaccio, immobile seppur in continuo movimento sparso nella foschia, forse avrebbe compreso i suoi sentimenti e non avrebbe più sofferto. Tuttavia, era impossibile.


-Si? Che che hai Natsu..??-


-..che hai tu.-  


- In che senso?-


-Non sono stupido. So quando c'è qualcosa che non va.-


-Ah, si??-


-..che hai?-


-Niente.-


-A me puoi dirlo.- lo raggiunse con un passo più veloce, lo superò e lo prese per le spalle, guardandolo negli occhi.


-Dimmelo.- Venne intrappolato da quello sguardo, si perse nel contemplare le sfumature vermiglie degli occhi dell'altro. Forse a lui poteva veramente dirlo. Si sentì braccato, in trappola. Dovette assumere un'espressione davvero triste perché l'altro si addolcì, sorridendo. Forse non c'era bisogno di dissolversi nella nebbia per capire, forse, bastava parlare.


-...non so cosa mi stia succedendo, non capisco..mi sento strano..- Le parole uscivano a fatica dalle labbra di Gray, Natsu sapeva che dirlo costava parecchio all'amico, sorrise, incoraggiandolo. Gray prese un respiro profondo prima di ricominciare.


-È successo tutto stamani, mi sentivo...mi sembrava mancasse qualcosa, o qualcuno, ma non capivo chi, o cosa, poi è arrivato Lyon, sai in che rapporti siamo, no? E beh, ho iniziato a provare un odio profondo verso di lui, ma era diverso al solito odio che percepisco contro un nemico...era più..amaro. Ma...la cosa più strana è stata..è stata..- una goccia d'acqua, scivolò giù dal tetto più vicino, il gelo intorno a loro si era improvvisamente eclissato, lasciando il posto a un calore palpitante, rassicurante, si faceva strada nella grigia nebbia, rischiarendola: ma poteva sentirlo solo uno dei due. -È stato quando mi è tornata in mente Lluvia, mi sono sentito in pace con me stesso...felice.- quella sensazione senza nome lo invase ancora placandolo, riempendolo. -poi...quando il racconto era quasi terminato..mi sentivo oppresso, come se un peso invisibile si fosse poggiato sul mio petto, impedendomi di respirare, quando Lucy poi ha detto che sarebbe potuta morire..il peso mi ha frantumato del tutto, non sono più riuscito a respirare...-  evitò lo sguardo dell'amico, ripensare a come si era sentito e le motivazioni che lo avevano spinto a sentirsi in quel modo, lo faceva star malissimo, il peso tornava, sempre più pesante, sempre più imponente. Natsu dovette intuire che l'amico si stava per sentire ancora male e lo sostenne per le spalle, che non aveva lasciato per tutta la durata del racconto.


-Io ti capisco. Io so che ti succede.- Gray lo guardò come si guarda un raggio di sole che sfiora, calmo, un fiore dopo un giorno di pioggia.



-Da..davvero? Sai che mi succede???- Speranzoso, lo guardò negli occhi.


-si..anche a me successe, poi capii, fu una libeazione eppure una condanna..- Non capiva. Perché tutti quei giri di parole? Cosa stava tentando di comunicargli??


-...-


-tu..la ami.- Il cuore saltò un battito. I suoi occhi si dilatarono, sorpresi. Tremò leggermente. Cosa.? A..a..ma..rla..? Io? Questo sarebbe....amore..? Rimase immobile, semplicemente non poteva muoversi, il respiro divenne un soffio, leggero, invisibile. Involontariamente ripensò a tutte le sensazioni provate: Dolcezza, ansia, paura, odio, morte..felicità. Come poteva essere stato così stupido..no. Io..non è possibile. No, non posso..se io l'amassi soffrirei troppo per la sua scomparsa..non posso. 


-Ch..non puoi dire certe cose con tanta facilità! Tu che ne sai?- il suo discorso venne interrotto dallo scalpitare di passi sul selciato.



-NAATSUU SERVE IL FUOCO PER SCALDARCIIIII!!!!!-


-lo so. Fidati.- lo guardò negli occhi, poi lo sorpassò e corse via.-ARRIVO,  LUCY!!-



le parole di Natsu ancora rimbombavano nella testa di Gray, un vortice di pensieri lo aveva aggredito, si sentiva frastornato..davvero era amore quello che provava? Rifletteva su questo quando notò un rigonfiamento del terreno, si avvicinò di più e vide con chiarezza disarmante delle inconfondibili ciocche celesti sporche di un liquido cremisi...


continuaaa...(forse)
*sbuca dal pacco dei biscotti*
 come vi è sembrato il secondo capitoloo?? *3*  Ah, volete un biscottoo?? 
Graazie mille per aver letto fin qui!! ci vediamo la prossima volta (si spera[?]) 
CIAAOOOHH
  
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