Capitolo 7
Kakashi
era già sul campo di battaglia, ancora prima che Tsunade
l’annunciasse ufficialmente. In quel momento stava squadrando
il biondino davanti a sé, a pochi metri di distanza. “Questo
ragazzo…” pensò, mentre i ricordi iniziavano a
riaffiorare alla mente. Scosse la testa, cercando di non pensare a
quelli, che ormai, erano diventati alcuni dei ricordi più
dolorosi. Portò una mano al suo copri fronte, alzandolo
lentamente, scoprendo il suo occhio chiuso. Quasi con stanchezza
sollevò la palpebra, mostrando il suo sviluppato Sharingan
all’avversario. L’Uzumaki prese posizione d’attacco,
conscio che l’incontro stava per iniziare e che l’Hatake
fosse indubbiamente l’avversario più forte. L’uomo
decise di effettuare la prima mossa, iniziando a comporre ad una
velocità inaudita i sigilli necessari per la sua tecnica.
Molti nel campo non riuscirono a seguire la composizione dei sigilli,
nonostante la presenza di molti ninja di elevato livello.
-Katon:
Tecnica della Palla di Fuoco Suprema!-
Formò
un’immensa palla di fuoco, che direzionò contro il suo
avversario il quale non perse tempo effettuando una tecnica per il
contrattacco.
-Fuuton:
Distruzione Totale!-
Al
fuoco si contrappose l’immenso tifone che dissolse la tecnica
dell’Hatake, che dovette proteggersi gli occhi per non rimanere
ferito dalle polveri sollevate delle tecniche. Entrambi gli sfidanti
scattarono, raggiungendosi in pochi secondi, fronteggiandosi in un
feroce scontro armati di kunai. Nonostante avesse lo Sharingan,
Kakashi ebbe molte difficoltà contro il ragazzo il quale
riuscì a ferirlo a una guancia tagliando un pezzo dell’usuale
maschera da lui indossata. A quel colpo l’Hatake rispose con
una serrata combinazione di attacchi che venivano puntualmente parati
o deviati dall’Uzumaki. I ruoli si invertivano di continuo,
rendendo l’incontro sempre più seguito e acclamato dalla
folla. Il copia ninja riuscì a intercettare un colpo del
biondo diretto al suo fianco: deviò il colpo inoltre, fece
leva con il suo kunai, con il quale riuscì a scagliare uno dei
due strani kunai usati dall’avversario a diversi metri da loro.
Approfittando dell’inaspettato vantaggio, colpì Naruto
con un pugno diretto al viso che lo fece indietreggiare di alcuni
metri. Il ragazzo si portò una mano sulle labbra, pulendo con
un gesto secco il sangue che era fuoriuscito da esse. Sorrise
eccitato dalla prospettiva di poter combattere contro un ninja di
quel livello, abbastanza potente da riuscire a tenergli testa. Era da
molto tempo che non si scontrava contro ninja dall’innata
bravura, la sua memoria doveva scavare nei suoi ricordi per poter
riuscire a trovare un avversario degno di nota. In pochissimi erano
riusciti a ferirlo e ancora meno erano coloro che gli avevano
inflitto danni seri. Persino nel suo vagabondaggio per le 5 terre
ninja non ricordava combattimenti particolarmente cruenti, dopotutto
la sua intenzione era di affinare le proprie arti ninja non di
attaccar briga, come ci si sarebbe aspettato da una testa calda come
lui. Ma ancora non era abbastanza, ne era consapevole. Non aveva
forza a sufficienza per affrontare il suo più temibile
avversario e ciò non faceva altro che innervosirlo. Resosi
conto che si stava distraendo troppo, ricacciò i suoi pensieri
all’interno del suo subconscio concentrandosi nuovamente
sull’Hatake. Il ninja-copia, osservando lo sguardo di sfida del
suo avversario, iniziò a comporre dei sigilli imitato dal
biondo.
-Fuuton:
Tecnica degli Shuriken di Vento!-
-Katon:
Tecnica della Pioggia di Fuoco!-
Numerosi
shuriken di vento si scontrarono con le palle di fuoco create da
Kakashi, alzando nugoli di polvere, impedendo agli spettatori di
assistere allo svolgimento dello scontro, i quali intuirono dal
clangore delle armi che avevano intrapreso un nuovo duello con i
kunai. Dopo che il fumo si dissolse, riuscirono a scorgere i due
sfidanti impegnati in uno scontro ad una velocità sovrumana,
scontrandosi violentemente. Si separarono con un balzo, in cui Naruto
aveva già iniziato a comporre dei sigilli.
-Katon:
Proiettili della Volpe di Fuoco!-
Varie
volpi infuocate di molteplici dimensioni iniziarono ad abbattersi
contro il copia-ninja che riuscì tempestivamente a ricorrere
ad una tecnica difensiva.
-Suiton:
Muro Acquatico!-
Un
immenso muro d’acqua si contrappose tra Kakashi e il fuoco
dell’Uzumaki, creato dall’acqua che l’Hatake aveva
fatto fuoriuscire dalle propria bocca. Appena il fuoco si scontrò
sulla parete d’acqua, evaporò al contatto, lasciando
l’uomo illeso dall’altro lato della parete. Approfittando
dell’acqua da lui creata, Kakashi si apprestò ad usare
un alta tecnica di tipo Acqua.
-Suiton:
Tecnica dei Proiettili Marini!-
L’uomo
formò un ingente quantità di palle d’acqua che
direzionò contro Naruto, il quale rispose con un alta
justu.
-Fuuton:
Raffica dell’Uragano!-
Una
potente ondata di vento fece collassare le sfere d’acqua che
formarono delle pozzanghere di varie dimensioni, tutt’attorno
al ragazzo. Kakashi aveva dovuto concentrare un ingente quantità
di chackra sulle gambe per riuscire a sottrarsi a quel vento
terribilmente potente, saltando a una elevata altezza dalla
superficie del campo. Doveva ringraziare il suo Sharingan che aveva
anticipato la mossa del biondo, risparmiandogli varie ferite che si
sarebbero formate sul suo corpo a contatto con le lame di quella
tecnica. Mentre tornava verso il terreno, l’Hatake si apprestò
a mettere in pratica il suo piano componendo i sigilli necessari per
il justu.
-Tecnica
del Velo di Nebbia!-
Finì
di comporre i sigilli mentre atterrava sul terreno, usando il suo
chackra per attutire la caduta. A poco a poco si formò un
leggero strato di nebbia che invase tutto il campo, diventando sempre
più fitta ad ogni momento che passava. Questa mossa lasciò
Naruto sbigottito e sospettoso. “Perché ha usato una
tecnica con questi effetti? Né io né lui con il suo
Sharingan possiamo vedere a un palmo dal nostro naso. Deve avere in
mente una strategia precisa per potermi prendere alla
sprovvista.”
-Che
incontro spettacolare!- urlò entusiasta Kiba, cercando di
nascondere la gelosia che provava nei confronti del giovane
Uzumaki.
Akamaru,
il cane dell’Inuzuka, non rimase a consolare il padrone essendo
troppo occupato dalle coccole che gli riservava Hinata, nonostante
fosse assorta dallo scontro. La ragazza era rimasta rapita dalla
forza e dalla maestria del biondo, così tanto da non badare al
compagno di squadra che stava dando sfogo alla sua gelosia, urlando
mezzi insulti e frasi ammirate verso l’Uzumaki. In una
situazione normale la Hyuuga avrebbe consolato immediatamente
l’amico, ma questa volta era troppo ammaliata dal ragazzo che
stava combattendo, per preoccuparsi di Kiba il quale, vedendo che
Hinata non lo consolava come al solito, cadde in depressione
borbottando frasi sconnesse su “tu guarda che amica”
oppure “maledetto Uzumaki”. Shino invece rimaneva
silenzioso accanto all’amico che si disperava, osservando la
figura di Naruto che via via si sbiadiva ulteriormente per la nebbia
che si infittiva. Il giovane jonin, all’insaputa dei compagni
di squadra, aveva disperso per tutto il campo i suoi fedeli insetti i
quali lo informavano dell’andamento dello scontro. La Hyuuga,
accortasi che la nebbia iniziava ad essere un problema per seguire lo
scontro, attivò il Byakugan per poter seguire le mosse del
ninja biondo che restava all’erta sul posto. “Fa
attenzione, Naruto-kun”
Jiraya
osservava la figura del proprio figlioccio sbiadire sommersa dalla
nebbia creata da Kakashi, del quale non vedeva più alcuna
traccia. La nebbia gli impediva di seguire appieno lo scontro e
questo lo irritava non poco: la maggior ragione del suo ritorno era
infatti valutare la potenza del suo allievo prediletto. Sbuffò
seccato. Accanto a lui Tsunade era irritata in egual maniera, se non
di più. Era molto interessata allo scontro, ma la nebbia gli
impediva di vedere alcunché, rendendo la Senju aggressiva
all’inverosimile. Tuttavia si calmò di colpo, capendo di
non poterci fare nulla, arrendendosi alla situazione. Volse lo
sguardo verso l’amico che conosceva da una vita, il quale
emetteva piccoli sbuffi di tanto in tanto. Accennò un sorriso,
capendo da esse che anche l’eremita dei rospi era irritato.
Osservò a lungo il volto dell’uomo, soffermandosi sui
suoi tratti mascolini che gli esprimevano sempre molta fiducia, anche
dopo cinquant’anni suonati d’età che, anche se non
l’avrebbe mai ammesso, iniziavano a pesare. Aveva visto, con
suo sommo dolore, scomparire il suo amato Dan e il fratellino le
persone più importanti della sua vita. Orochimaru li aveva
traditi ed ora era perito per mano del secondogenito di Fugaku e,
anche se lo aveva odiato dopo che aveva lasciato il villaggio, aveva fatto fuoriuscire una lacrima al
ricordo di loro tre uniti con Hiruzen-sensei. Le aveva fatto male la
sua perdita e aver scoperto il suo tradimento. Jiraya ne era rimasto
devastato. All’epoca erano migliori amici. Una sgradevole
sensazione di oppressione le salì nel petto. Lei non aveva
fatto nulla per consolarlo e, dopo la comparsa di Kyuby No Yoko,
entrambi avevano lasciato il villaggio separatamente, dilaniati da
troppo dolore che li perseguitava. Adesso erano di nuovo lì,
come ai vecchi tempi, solo che tutto era completamente diverso
rispetto a prima. Aveva sempre saputo che il suo vecchio compagno di
team aveva una cotta per lei quando erano giovani, ma l’aveva
rifiutato ripetutamente disgustata dal suo essere pervertito, che per
la cronaca non si era per niente affievolito. Ora però Jiraya
era diventato importante, forse troppo. Ma lei rifiutava
continuamente i sentimenti che stavano maturando per lui,
sopprimendoli, non volendo legarsi troppo a quell’uomo.
Sobbalzò dalla sorpresa quando la profonda voce di lui,
interruppe il silenzio creatosi.
-E’
una vera seccatura questa nebbia, non trovi Tsunade?- le chiese
svogliato, quasi essendosi sforzato per pronunciarle.
Lei,
indispettita dal tono, si diede della stupida anche solo per aver
pensato in maniera diversa a quell’irritante uomo. Gli rispose
con un mugolio indistinto, facendo sghignazzare l’eremita, che
la guardava divertito. Si sciolse un po’, non prima di aver
dato un leggero pugno sulla sua spalla. I due poi, riportarono la
loro attenzione sul campo, dal quale non si udiva alcun
rumore.
Kakashi
era conscio che usare il Velo di Nebbia, copiato da Zabusa, contro un
avversario del calibro di Naruto era molto rischioso, data la cecità
temporanea dei due sfidanti, non sapeva cosa aspettarsi dal ninja
biondo. Ma dopotutto poteva anche rischiare, sapendo che se fosse
riuscito nel suo intento avrebbe intrappolato l’Uzumaki in modo
che neanche lui sarebbe stato in grado di sfuggirgli. Aveva già
usato il medesimo espediente contro un avversario dal calibro
elevato, quindi non vedeva grandi ostacoli da superare. In quel
momento gli era sembrata la soluzione più idonea e veloce per
sconfiggere l’avversario. Anche se quel combattimento lo
divertiva molto, aveva pur sempre lasciato a metà il nuovo
scritto dell’onorevole Jiraya il quale gli aveva personalmente
consegnato, con autografo annesso, il terzo volume della serie “Icha
Icha Paradise”. Doveva assolutamente sapere come andava a
finire tra i due protagonisti ed ogni cellula del suo essere fremeva,
volendo subito continuare la lettura del suddetto libro che era al
sicuro nella sua giubba da jonin. Assunse un’espressione da
pervertito al solo pensarci ma poi decise di darsi un minimo di
contegno, anche se nessuno poteva vederlo per via della nebbia. Era
di fronte ad un avversario indubbiamente molto abile e inoltre quella
strana nostalgia che lo attanagliava smorzava, seppur di poco, la
voglia di leggere l’adorato libro. Si ricompose, iniziando a
comporre dei sigilli. Accanto a lui apparve una sua copia che
effettuò la tecnica del richiamo facendo apparire in uno
sbuffo il suo fedele cane-ninja: Pakkun. Gli spiegò
velocemente il suo piano e in un attimo sia il cane che la copia
scomparirono nella nebbia.
Naruto
si guardava intorno corrucciato, per quanto la sua vista potesse
permettergli. Era con le spalle al muro e sapeva di trovarsi in balia
del suo nemico, che sicuramente, avendo usato quella tecnica, aveva
un piano ben preciso per coglierlo di sorpresa e quindi metterlo
fuori gioco. L’unico rumore che riusciva a percepire era il
fastidioso gocciolare del sangue di Kakashi presente sul suo kunai,
rendendolo ancora più nervoso di quanto non fosse già.
In poche occasioni era stato messo alle strette e questa era di
sicuro una situazione da aggiungere alla lista. Stette all’erta
per un tempo a lui indefinito, cercando un qualsiasi indizio che
potesse rivelare la posizione dell’avversario. Alla fine fu
proprio lo stesso Kakashi a rompere la monotonia di quel momento,
lanciando grandi quantità di shuriker e kunai contro l’Uzumaki
che iniziò a schivare con difficoltà, svantaggiato
dalla visuale poco chiara. Riusciva a scorgere soltanto kunai e
shuriken spuntare all’improvviso dalla nebbia, e non riusciva a
capire dove si trovasse di preciso il proprio avversario. Troppo
concentrato a schivare gli imprevedibili attacchi dell’Hatake,
non si accorse del leggero tremito che scuoteva il terreno
sottostante. Troppo tardi riuscì a capire cosa stesse
succedendo, cadendo nella trappola del copia-ninja. Fu azzannato da
vari cani di molteplici razze, sbucati dal sottosuolo, che gli
procurarono un dolore lancinante per tutto il corpo. La loro presa
era così salda che a nulla servirono gli sforzi del ragazzo
per cercare di liberarsi, anzi aumentarono il dolore che gli
infiggevano. Oltre ad essi non era riuscito a schivare alcuni kunai
che gli avevano lacerato la carne rimanendo ben appesi al suo corpo.
Aveva perso del tutto la sensibilità nel braccio sinistro da
cui fuoriusciva copiosamente del sangue, ed era abbandonato sul
fianco. Le ferite erano tutte molto dolorose ma solo alcune erano
ferite serie e aveva perso molto sangue. Ma non per questo voleva
arrendersi, anche se si ritrovava svantaggiato davanti al nemico. Era
consapevole di essere in balia dell’uomo e se non avesse
trovato un modo per liberarsi avrebbe perso. Poco dopo per tutto il
campo si diffuse il verso di vari uccelli, che l’Uzumaki
ricollegò alla tecnica usata precedentemente dall’Uchicha.
In un punto del campo, scorse una luce farsi a poco a poco più
nitida, che ebbe l’ulteriore effetto di diradare la nebbia
circostante. Naruto poté vedere il suo avversario guardarlo
con il suo potente Sharingan, mentre si teneva il polso della mano
irradiata dalla medesima tecnica usata da Sasuke. L’uomo gli
fece un cenno in direzione della sua gamba destra dove il ragazzo
posò il suo sguardo: lì era tenuto il kunai ricoperto
dal sangue del copia-ninja. Naruto sorrise di rimando, capendo il
trucco usato dal proprio avversario. “Ingegnoso… ha
fatto in modo di venire ferito, per poi poter ricorrere al fiuto dei
suoi cani per potermi individuare in mezzo alla nebbia e
intrappolarmi. Inoltre mi ha distratto attaccandomi, attuando un
diversivo per non farmi accorgere de cani che mi stavano raggiungendo
dal sottosuolo.” In quel momento Kakashi scattò verso
l’Uzumaki, mirando alla scapola del
ragazzo.
-RAIKIRI!-
Hinata
serrò gli occhi, non volendo assistere alla sconfitta del
ragazzo. Delle lacrime gli erano salite agli occhi quando la nebbia
si era dissolta e lei aveva potuto vedere distintamente le condizioni
dell’esuberante ninja biondo. Coperto di ferite e sangue,
azzannato da vari cani. Si era sentita mancare a quella vista, non
poteva, non voleva, assistere ad una scena simile. Ed appena il
copia-ninja aveva urlato il nome della sua famigerata tecnica, aveva
chiuso gi occhi di scatto, impaurita per Naruto stesso. Però
alle sue orecchie gli giunsero delle distinte esclamazioni di
sorpresa tra cui degli apprezzamenti.
-Incredibile…-
diceva qualcuno
-Come
a fatto?- esclamavano
Addirittura
la voce innocente di un bambino era giunta alle sue orecchie.
-Mamma,
cos’è successo?-
Si
fece coraggio ed iniziò a schiudere gli occhi, lentamente,
volendosi assicurare di non vedere quel solare ragazzo trapassato
dalla potente tecnica dell’Hatake. Appena scorse la scena,
spalancò gli occhi stupefatta.
-
C-come…- sussurrò incredula.
Naruto
sorrideva soddisfatto, guardando i cani svenuti intorno a lui. Spostò
lo sguardo su Kakashi, a pochi metri da lui, girato di spalle mentre
disattivava il Raikiri accortosi di aver colpito il nulla. Quando
l’uomo si girò verso di lui, poté leggere
l’incredulità che aleggiava nei suoi occhi. “Quella…
Quella era la Dislocazione Istantanea. Ma come fa a conoscerla?”
pensò mentre il Naruto gli regalava un sorriso luminoso che
all’Hatake fece venire una fitta di nostalgia. Scrutò il
ragazzo che aveva di fronte, mentre gli nasceva naturale una
domanda:
-Chi
sei tu?-
Se
possibile il sorriso del biondo diventò ancora più
enorme, mentre si apprestava a scattare per colpirlo con la tecnica
che andava a formarsi sulla sua mano.
-Chi
sono io? Io sono Naruto Uzumaki di Konoha, futuro Hokage!- esclamò
a gran voce il ragazzo, lasciando spiazzato il copia-ninja, che
immobile attendeva la sua mossa. Che non tardò ad arrivare.
L’Uzumaki scattò fulmineo verso Kakashi, piantandogli
nel petto la sua devastante tecnica.
-RASENGAN!-
L’uomo
venne sbalzato contro gli spalti, creando una discreta voragine sul
muro. Dopo qualche secondo si rialzò, malconcio e dolorante.
“E’ proprio uguale a lui…” concluse,
rassegnandosi all’evidenza. Subito dopo, però gli nacque
un sorriso, camuffato dalla sua maschera. “Può essere
orgoglioso di lui, sensei. Sa usare perfettamente le sue stesse
tecniche inoltre ha il suo stesso cuore d’oro. Ha diminuito la
potenza del colpo per non farmi riportare danni troppo gravi.”
Si disse mentre osservava il ragazzo che attendeva con ansia la sua
contromossa. Alzò lentamente il braccio verso il cielo,
dopodiché si schiarì la voce ed urlò a pieni
polmoni.
-Io
mi arrendo!-
La
folla ammutolì a quel grido, come lo stesso Naruto che non
credeva alle sue orecchie. Dopo un attimo di assoluta incertezza, l’Hokage si alzò in piedi e annunciò il
vincitore indiscusso.
-Naruto
Uzumaki vince!-
A
quell’urlo la folla andò in visibilio, gridando urla di
apprezzamento ai due ninja. Kakashi si portò di fronte
all’Uzumaki, stringendogli vigorosamente la mano.
-Complimenti
per la tua vittoria, sono certo che diventerai un ottimo sensei. Del
resto sei figlio di tuo padre, e lui per me fu un maestro
eccezionale.-
Il
ragazzo si sorprese non poco a quell’affermazione, accennando
un sorriso imbarazzato.
-La
ringrazio, Kakashi-san, ma preferirei che lei non dicesse a nessuno
che io sono figlio di…-
-Non
preoccuparti, fidati di me- lo interruppe l’Hatake, calandosi
il copri fronte sul suo Sharingan ormai chiuso. Lo salutò con
un cenno, scomparendo in uno sbuffo.
Dentro
l’ufficio dell’Hokage, si erano riunite le stesse persone
di due settimane prima con l’unica differenza delle bende che
ricoprivano alcuni di loro. L’unico che era assente era il
prode copia-ninja, che come tutti sospettavano stesse leggendo il suo
adorato libro sconcio con grande gioia di Jiraya. Tsunade interruppe
il silenzio che si era creato, esponendo il motivo della loro
convocazione.
-Naruto
tra tre giorni inizierai ad allenare i ragazzi. Ho disposto per te il
campo n°3, il più ampio di cui disponiamo.-
Naruto
annuì, guardando velocemente Jiraya, il quale gli fece cenno
con la testa.
-Penso
che ormai tutti voi siate ansiosi di sapere perché ho formato
un team così ampio- iniziò, guardando attentamente i
volti dei ragazzi lì presenti, leggendoci grande curiosità.
Sospirò, conscia che la sua decisione poteva avere dei
riscontri negativi. “Sono ancora così giovani…”
Questo fu l’ultimo pensiero della Senju, che riprese uno
sguardo deciso mentre gli annunciava l’importante missione che
aveva assegnato a quel gruppo.
-Ebbene,
dopo l’allenamento, la vostra principale missione sarà
la seguente: voi dovrete riuscire ad uccidere più membri
possibili dell’organizzazione criminale Akatsuki.-
Salve
a tutti! Rieccomi qua con il mio nuovo capitolo e tante novità.
Ho sudato sette camice per il combattimento contro Kakashi spero sia
piaciuto. Ed ecco il motivo del maxi gruppo! Che ve ne pare?
Ringrazio coloro che hanno aggiunto la mia storia alle
seguite/preferite/ricordate. Un ringraziamento speciale a chi ha
commentato il mio ultimo capitolo. Ben 11 recensioni wow! *-* Alla
prossima! ^^
Un
bacio, Naruhinafra