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Autore: Maiko_chan    17/09/2013    15 recensioni
Un "nuovo" ninja arriva a Konoha.
Dovrà integrarsi nel gruppo dei nostri eroi portando non pochi scompigli e, a un passo dalla guerra contro l'Akatsuki, la nuova risorsa sarà indispensabile. Tra intrighi, nuovi personaggi e un'amore perduto - o no? -, la storia principale sarà abbastanza sconvolta anche se la seguirò a grandi linee.
Prima fanfic, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate.
[Estratto dall'ultimo capitolo]
Concentrati e mantieni la calma, Minoru.
Sentì un fischio quasi impercettibile e, ancor prima che Pakkun gli intimasse di muoversi, lui scattò verso il punto da cui era partito. Si abbassò, schivando un proiettile esplosivo che deflagrò dopo qualche secondo, ma lui era già addosso all’uomo che l’aveva lanciato. L’individuo, preso alla sprovvista, indietreggiò, estraendo un kunai. Minoru fu più veloce di lui, piantando l’arma nel suo petto, all’altezza del cuore. Kihou cadde a terra, esalando il suo ultimo respiro.
Meno uno.

{NaruHina + SasuSaku & Others}
[Storia ABBANDONATA]
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio | Coppie: Hinata/Naruto
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 7


Kakashi era già sul campo di battaglia, ancora prima che Tsunade l’annunciasse ufficialmente. In quel momento stava squadrando il biondino davanti a sé, a pochi metri di distanza. “Questo ragazzo…” pensò, mentre i ricordi iniziavano a riaffiorare alla mente. Scosse la testa, cercando di non pensare a quelli, che ormai, erano diventati alcuni dei ricordi più dolorosi. Portò una mano al suo copri fronte, alzandolo lentamente, scoprendo il suo occhio chiuso. Quasi con stanchezza sollevò la palpebra, mostrando il suo sviluppato Sharingan all’avversario. L’Uzumaki prese posizione d’attacco, conscio che l’incontro stava per iniziare e che l’Hatake fosse indubbiamente l’avversario più forte. L’uomo decise di effettuare la prima mossa, iniziando a comporre ad una velocità inaudita i sigilli necessari per la sua tecnica. Molti nel campo non riuscirono a seguire la composizione dei sigilli, nonostante la presenza di molti ninja di elevato livello.
-Katon: Tecnica della Palla di Fuoco Suprema!-
Formò un’immensa palla di fuoco, che direzionò contro il suo avversario il quale non perse tempo effettuando una tecnica per il contrattacco.
-Fuuton: Distruzione Totale!-
Al fuoco si contrappose l’immenso tifone che dissolse la tecnica dell’Hatake, che dovette proteggersi gli occhi per non rimanere ferito dalle polveri sollevate delle tecniche. Entrambi gli sfidanti scattarono, raggiungendosi in pochi secondi, fronteggiandosi in un feroce scontro armati di kunai. Nonostante avesse lo Sharingan, Kakashi ebbe molte difficoltà contro il ragazzo il quale riuscì a ferirlo a una guancia tagliando un pezzo dell’usuale maschera da lui indossata. A quel colpo l’Hatake rispose con una serrata combinazione di attacchi che venivano puntualmente parati o deviati dall’Uzumaki. I ruoli si invertivano di continuo, rendendo l’incontro sempre più seguito e acclamato dalla folla. Il copia ninja riuscì a intercettare un colpo del biondo diretto al suo fianco: deviò il colpo inoltre, fece leva con il suo kunai, con il quale riuscì a scagliare uno dei due strani kunai usati dall’avversario a diversi metri da loro. Approfittando dell’inaspettato vantaggio, colpì Naruto con un pugno diretto al viso che lo fece indietreggiare di alcuni metri. Il ragazzo si portò una mano sulle labbra, pulendo con un gesto secco il sangue che era fuoriuscito da esse. Sorrise eccitato dalla prospettiva di poter combattere contro un ninja di quel livello, abbastanza potente da riuscire a tenergli testa. Era da molto tempo che non si scontrava contro ninja dall’innata bravura, la sua memoria doveva scavare nei suoi ricordi per poter riuscire a trovare un avversario degno di nota. In pochissimi erano riusciti a ferirlo e ancora meno erano coloro che gli avevano inflitto danni seri. Persino nel suo vagabondaggio per le 5 terre ninja non ricordava combattimenti particolarmente cruenti, dopotutto la sua intenzione era di affinare le proprie arti ninja non di attaccar briga, come ci si sarebbe aspettato da una testa calda come lui. Ma ancora non era abbastanza, ne era consapevole. Non aveva forza a sufficienza per affrontare il suo più temibile avversario e ciò non faceva altro che innervosirlo. Resosi conto che si stava distraendo troppo, ricacciò i suoi pensieri all’interno del suo subconscio concentrandosi nuovamente sull’Hatake. Il ninja-copia, osservando lo sguardo di sfida del suo avversario, iniziò a comporre dei sigilli imitato dal biondo. 
-Fuuton: Tecnica degli Shuriken di Vento!-
-Katon: Tecnica della Pioggia di Fuoco!-
Numerosi shuriken di vento si scontrarono con le palle di fuoco create da Kakashi, alzando nugoli di polvere, impedendo agli spettatori di assistere allo svolgimento dello scontro, i quali intuirono dal clangore delle armi che avevano intrapreso un nuovo duello con i kunai. Dopo che il fumo si dissolse, riuscirono a scorgere i due sfidanti impegnati in uno scontro ad una velocità sovrumana, scontrandosi violentemente. Si separarono con un balzo, in cui Naruto aveva già iniziato a comporre dei sigilli.
-Katon: Proiettili della Volpe di Fuoco!-
Varie volpi infuocate di molteplici dimensioni iniziarono ad abbattersi contro il copia-ninja che riuscì tempestivamente a ricorrere ad una tecnica difensiva. 
-Suiton: Muro Acquatico!- 
Un immenso muro d’acqua si contrappose tra Kakashi e il fuoco dell’Uzumaki, creato dall’acqua che l’Hatake aveva fatto fuoriuscire dalle propria bocca. Appena il fuoco si scontrò sulla parete d’acqua, evaporò al contatto, lasciando l’uomo illeso dall’altro lato della parete. Approfittando dell’acqua da lui creata, Kakashi si apprestò ad usare un alta tecnica di tipo Acqua.
-Suiton: Tecnica dei Proiettili Marini!-
L’uomo formò un ingente quantità di palle d’acqua che direzionò contro Naruto, il quale rispose con un alta justu.
-Fuuton: Raffica dell’Uragano!-
Una potente ondata di vento fece collassare le sfere d’acqua che formarono delle pozzanghere di varie dimensioni, tutt’attorno al ragazzo. Kakashi aveva dovuto concentrare un ingente quantità di chackra sulle gambe per riuscire a sottrarsi a quel vento terribilmente potente, saltando a una elevata altezza dalla superficie del campo. Doveva ringraziare il suo Sharingan che aveva anticipato la mossa del biondo, risparmiandogli varie ferite che si sarebbero formate sul suo corpo a contatto con le lame di quella tecnica. Mentre tornava verso il terreno, l’Hatake si apprestò a mettere in pratica il suo piano componendo i sigilli necessari per il justu.
-Tecnica del Velo di Nebbia!-
Finì di comporre i sigilli mentre atterrava sul terreno, usando il suo chackra per attutire la caduta. A poco a poco si formò un leggero strato di nebbia che invase tutto il campo, diventando sempre più fitta ad ogni momento che passava. Questa mossa lasciò Naruto sbigottito e sospettoso. “Perché ha usato una tecnica con questi effetti? Né io né lui con il suo Sharingan possiamo vedere a un palmo dal nostro naso. Deve avere in mente una strategia precisa per potermi prendere alla sprovvista.”

-Che incontro spettacolare!- urlò entusiasta Kiba, cercando di nascondere la gelosia che provava nei confronti del giovane Uzumaki. 
Akamaru, il cane dell’Inuzuka, non rimase a consolare il padrone essendo troppo occupato dalle coccole che gli riservava Hinata, nonostante fosse assorta dallo scontro. La ragazza era rimasta rapita dalla forza e dalla maestria del biondo, così tanto da non badare al compagno di squadra che stava dando sfogo alla sua gelosia, urlando mezzi insulti e frasi ammirate verso l’Uzumaki. In una situazione normale la Hyuuga avrebbe consolato immediatamente l’amico, ma questa volta era troppo ammaliata dal ragazzo che stava combattendo, per preoccuparsi di Kiba il quale, vedendo che Hinata non lo consolava come al solito, cadde in depressione borbottando frasi sconnesse su “tu guarda che amica” oppure “maledetto Uzumaki”. Shino invece rimaneva silenzioso accanto all’amico che si disperava, osservando la figura di Naruto che via via si sbiadiva ulteriormente per la nebbia che si infittiva. Il giovane jonin, all’insaputa dei compagni di squadra, aveva disperso per tutto il campo i suoi fedeli insetti i quali lo informavano dell’andamento dello scontro. La Hyuuga, accortasi che la nebbia iniziava ad essere un problema per seguire lo scontro, attivò il Byakugan per poter seguire le mosse del ninja biondo che restava all’erta sul posto. “Fa attenzione, Naruto-kun”

Jiraya osservava la figura del proprio figlioccio sbiadire sommersa dalla nebbia creata da Kakashi, del quale non vedeva più alcuna traccia. La nebbia gli impediva di seguire appieno lo scontro e questo lo irritava non poco: la maggior ragione del suo ritorno era infatti valutare la potenza del suo allievo prediletto. Sbuffò seccato. Accanto a lui Tsunade era irritata in egual maniera, se non di più. Era molto interessata allo scontro, ma la nebbia gli impediva di vedere alcunché, rendendo la Senju aggressiva all’inverosimile. Tuttavia si calmò di colpo, capendo di non poterci fare nulla, arrendendosi alla situazione. Volse lo sguardo verso l’amico che conosceva da una vita, il quale emetteva piccoli sbuffi di tanto in tanto. Accennò un sorriso, capendo da esse che anche l’eremita dei rospi era irritato. Osservò a lungo il volto dell’uomo, soffermandosi sui suoi tratti mascolini che gli esprimevano sempre molta fiducia, anche dopo cinquant’anni suonati d’età che, anche se non l’avrebbe mai ammesso, iniziavano a pesare. Aveva visto, con suo sommo dolore, scomparire il suo amato Dan e il fratellino le persone più importanti della sua vita. Orochimaru li aveva traditi ed ora era perito per mano del secondogenito di Fugaku e, anche se lo aveva odiato dopo che aveva lasciato il villaggio, aveva fatto fuoriuscire una lacrima al ricordo di loro tre uniti con Hiruzen-sensei. Le aveva fatto male la sua perdita e aver scoperto il suo tradimento. Jiraya ne era rimasto devastato. All’epoca erano migliori amici. Una sgradevole sensazione di oppressione le salì nel petto. Lei non aveva fatto nulla per consolarlo e, dopo la comparsa di Kyuby No Yoko, entrambi avevano lasciato il villaggio separatamente, dilaniati da troppo dolore che li perseguitava. Adesso erano di nuovo lì, come ai vecchi tempi, solo che tutto era completamente diverso rispetto a prima. Aveva sempre saputo che il suo vecchio compagno di team aveva una cotta per lei quando erano giovani, ma l’aveva rifiutato ripetutamente disgustata dal suo essere pervertito, che per la cronaca non si era per niente affievolito. Ora però Jiraya era diventato importante, forse troppo. Ma lei rifiutava continuamente i sentimenti che stavano maturando per lui, sopprimendoli, non volendo legarsi troppo a quell’uomo. Sobbalzò dalla sorpresa quando la profonda voce di lui, interruppe il silenzio creatosi. 
-E’ una vera seccatura questa nebbia, non trovi Tsunade?- le chiese svogliato, quasi essendosi sforzato per pronunciarle. 
Lei, indispettita dal tono, si diede della stupida anche solo per aver pensato in maniera diversa a quell’irritante uomo. Gli rispose con un mugolio indistinto, facendo sghignazzare l’eremita, che la guardava divertito. Si sciolse un po’, non prima di aver dato un leggero pugno sulla sua spalla. I due poi, riportarono la loro attenzione sul campo, dal quale non si udiva alcun rumore.

Kakashi era conscio che usare il Velo di Nebbia, copiato da Zabusa, contro un avversario del calibro di Naruto era molto rischioso, data la cecità temporanea dei due sfidanti, non sapeva cosa aspettarsi dal ninja biondo. Ma dopotutto poteva anche rischiare, sapendo che se fosse riuscito nel suo intento avrebbe intrappolato l’Uzumaki in modo che neanche lui sarebbe stato in grado di sfuggirgli. Aveva già usato il medesimo espediente contro un avversario dal calibro elevato, quindi non vedeva grandi ostacoli da superare. In quel momento gli era sembrata la soluzione più idonea e veloce per sconfiggere l’avversario. Anche se quel combattimento lo divertiva molto, aveva pur sempre lasciato a metà il nuovo scritto dell’onorevole Jiraya il quale gli aveva personalmente consegnato, con autografo annesso, il terzo volume della serie “Icha Icha Paradise”. Doveva assolutamente sapere come andava a finire tra i due protagonisti ed ogni cellula del suo essere fremeva, volendo subito continuare la lettura del suddetto libro che era al sicuro nella sua giubba da jonin. Assunse un’espressione da pervertito al solo pensarci ma poi decise di darsi un minimo di contegno, anche se nessuno poteva vederlo per via della nebbia. Era di fronte ad un avversario indubbiamente molto abile e inoltre quella strana nostalgia che lo attanagliava smorzava, seppur di poco, la voglia di leggere l’adorato libro. Si ricompose, iniziando a comporre dei sigilli. Accanto a lui apparve una sua copia che effettuò la tecnica del richiamo facendo apparire in uno sbuffo il suo fedele cane-ninja: Pakkun. Gli spiegò velocemente il suo piano e in un attimo sia il cane che la copia scomparirono nella nebbia. 

Naruto si guardava intorno corrucciato, per quanto la sua vista potesse permettergli. Era con le spalle al muro e sapeva di trovarsi in balia del suo nemico, che sicuramente, avendo usato quella tecnica, aveva un piano ben preciso per coglierlo di sorpresa e quindi metterlo fuori gioco. L’unico rumore che riusciva a percepire era il fastidioso gocciolare del sangue di Kakashi presente sul suo kunai, rendendolo ancora più nervoso di quanto non fosse già. In poche occasioni era stato messo alle strette e questa era di sicuro una situazione da aggiungere alla lista. Stette all’erta per un tempo a lui indefinito, cercando un qualsiasi indizio che potesse rivelare la posizione dell’avversario. Alla fine fu proprio lo stesso Kakashi a rompere la monotonia di quel momento, lanciando grandi quantità di shuriker e kunai contro l’Uzumaki che iniziò a schivare con difficoltà, svantaggiato dalla visuale poco chiara. Riusciva a scorgere soltanto kunai e shuriken spuntare all’improvviso dalla nebbia, e non riusciva a capire dove si trovasse di preciso il proprio avversario. Troppo concentrato a schivare gli imprevedibili attacchi dell’Hatake, non si accorse del leggero tremito che scuoteva il terreno sottostante. Troppo tardi riuscì a capire cosa stesse succedendo, cadendo nella trappola del copia-ninja. Fu azzannato da vari cani di molteplici razze, sbucati dal sottosuolo, che gli procurarono un dolore lancinante per tutto il corpo. La loro presa era così salda che a nulla servirono gli sforzi del ragazzo per cercare di liberarsi, anzi aumentarono il dolore che gli infiggevano. Oltre ad essi non era riuscito a schivare alcuni kunai che gli avevano lacerato la carne rimanendo ben appesi al suo corpo. Aveva perso del tutto la sensibilità nel braccio sinistro da cui fuoriusciva copiosamente del sangue, ed era abbandonato sul fianco. Le ferite erano tutte molto dolorose ma solo alcune erano ferite serie e aveva perso molto sangue. Ma non per questo voleva arrendersi, anche se si ritrovava svantaggiato davanti al nemico. Era consapevole di essere in balia dell’uomo e se non avesse trovato un modo per liberarsi avrebbe perso. Poco dopo per tutto il campo si diffuse il verso di vari uccelli, che l’Uzumaki ricollegò alla tecnica usata precedentemente dall’Uchicha. In un punto del campo, scorse una luce farsi a poco a poco più nitida, che ebbe l’ulteriore effetto di diradare la nebbia circostante. Naruto poté vedere il suo avversario guardarlo con il suo potente Sharingan, mentre si teneva il polso della mano irradiata dalla medesima tecnica usata da Sasuke. L’uomo gli fece un cenno in direzione della sua gamba destra dove il ragazzo posò il suo sguardo: lì era tenuto il kunai ricoperto dal sangue del copia-ninja. Naruto sorrise di rimando, capendo il trucco usato dal proprio avversario. “Ingegnoso… ha fatto in modo di venire ferito, per poi poter ricorrere al fiuto dei suoi cani per potermi individuare in mezzo alla nebbia e intrappolarmi. Inoltre mi ha distratto attaccandomi, attuando un diversivo per non farmi accorgere de cani che mi stavano raggiungendo dal sottosuolo.” In quel momento Kakashi scattò verso l’Uzumaki, mirando alla scapola del ragazzo.
-RAIKIRI!- 

Hinata serrò gli occhi, non volendo assistere alla sconfitta del ragazzo. Delle lacrime gli erano salite agli occhi quando la nebbia si era dissolta e lei aveva potuto vedere distintamente le condizioni dell’esuberante ninja biondo. Coperto di ferite e sangue, azzannato da vari cani. Si era sentita mancare a quella vista, non poteva, non voleva, assistere ad una scena simile. Ed appena il copia-ninja aveva urlato il nome della sua famigerata tecnica, aveva chiuso gi occhi di scatto, impaurita per Naruto stesso. Però alle sue orecchie gli giunsero delle distinte esclamazioni di sorpresa tra cui degli apprezzamenti.
-Incredibile…- diceva qualcuno
-Come a fatto?- esclamavano
Addirittura la voce innocente di un bambino era giunta alle sue orecchie.
-Mamma, cos’è successo?-
Si fece coraggio ed iniziò a schiudere gli occhi, lentamente, volendosi assicurare di non vedere quel solare ragazzo trapassato dalla potente tecnica dell’Hatake. Appena scorse la scena, spalancò gli occhi stupefatta.
- C-come…- sussurrò incredula.

Naruto sorrideva soddisfatto, guardando i cani svenuti intorno a lui. Spostò lo sguardo su Kakashi, a pochi metri da lui, girato di spalle mentre disattivava il Raikiri accortosi di aver colpito il nulla. Quando l’uomo si girò verso di lui, poté leggere l’incredulità che aleggiava nei suoi occhi. “Quella… Quella era la Dislocazione Istantanea. Ma come fa a conoscerla?” pensò mentre il Naruto gli regalava un sorriso luminoso che all’Hatake fece venire una fitta di nostalgia. Scrutò il ragazzo che aveva di fronte, mentre gli nasceva naturale una domanda:
-Chi sei tu?- 
Se possibile il sorriso del biondo diventò ancora più enorme, mentre si apprestava a scattare per colpirlo con la tecnica che andava a formarsi sulla sua mano.
-Chi sono io? Io sono Naruto Uzumaki di Konoha, futuro Hokage!- esclamò a gran voce il ragazzo, lasciando spiazzato il copia-ninja, che immobile attendeva la sua mossa. Che non tardò ad arrivare. L’Uzumaki scattò fulmineo verso Kakashi, piantandogli nel petto la sua devastante tecnica.
-RASENGAN!- 
L’uomo venne sbalzato contro gli spalti, creando una discreta voragine sul muro. Dopo qualche secondo si rialzò, malconcio e dolorante. “E’ proprio uguale a lui…” concluse, rassegnandosi all’evidenza. Subito dopo, però gli nacque un sorriso, camuffato dalla sua maschera. “Può essere orgoglioso di lui, sensei. Sa usare perfettamente le sue stesse tecniche inoltre ha il suo stesso cuore d’oro. Ha diminuito la potenza del colpo per non farmi riportare danni troppo gravi.” Si disse mentre osservava il ragazzo che attendeva con ansia la sua contromossa. Alzò lentamente il braccio verso il cielo, dopodiché si schiarì la voce ed urlò a pieni polmoni.
-Io mi arrendo!- 
La folla ammutolì a quel grido, come lo stesso Naruto che non credeva alle sue orecchie. Dopo un attimo di assoluta incertezza, l’Hokage si alzò in piedi e annunciò il vincitore indiscusso.
-Naruto Uzumaki vince!-
A quell’urlo la folla andò in visibilio, gridando urla di apprezzamento ai due ninja. Kakashi si portò di fronte all’Uzumaki, stringendogli vigorosamente la mano. 
-Complimenti per la tua vittoria, sono certo che diventerai un ottimo sensei. Del resto sei figlio di tuo padre, e lui per me fu un maestro eccezionale.- 
Il ragazzo si sorprese non poco a quell’affermazione, accennando un sorriso imbarazzato. 
-La ringrazio, Kakashi-san, ma preferirei che lei non dicesse a nessuno che io sono figlio di…-
-Non preoccuparti, fidati di me- lo interruppe l’Hatake, calandosi il copri fronte sul suo Sharingan ormai chiuso. Lo salutò con un cenno, scomparendo in uno sbuffo. 

Dentro l’ufficio dell’Hokage, si erano riunite le stesse persone di due settimane prima con l’unica differenza delle bende che ricoprivano alcuni di loro. L’unico che era assente era il prode copia-ninja, che come tutti sospettavano stesse leggendo il suo adorato libro sconcio con grande gioia di Jiraya. Tsunade interruppe il silenzio che si era creato, esponendo il motivo della loro convocazione.
-Naruto tra tre giorni inizierai ad allenare i ragazzi. Ho disposto per te il campo n°3, il più ampio di cui disponiamo.-
Naruto annuì, guardando velocemente Jiraya, il quale gli fece cenno con la testa.
-Penso che ormai tutti voi siate ansiosi di sapere perché ho formato un team così ampio- iniziò, guardando attentamente i volti dei ragazzi lì presenti, leggendoci grande curiosità. Sospirò, conscia che la sua decisione poteva avere dei riscontri negativi. “Sono ancora così giovani…” Questo fu l’ultimo pensiero della Senju, che riprese uno sguardo deciso mentre gli annunciava l’importante missione che aveva assegnato a quel gruppo. 
-Ebbene, dopo l’allenamento, la vostra principale missione sarà la seguente: voi dovrete riuscire ad uccidere più membri possibili dell’organizzazione criminale Akatsuki.-




Salve a tutti! Rieccomi qua con il mio nuovo capitolo e tante novità. Ho sudato sette camice per il combattimento contro Kakashi spero sia piaciuto. Ed ecco il motivo del maxi gruppo! Che ve ne pare? Ringrazio coloro che hanno aggiunto la mia storia alle seguite/preferite/ricordate. Un ringraziamento speciale a chi ha commentato il mio ultimo capitolo. Ben 11 recensioni wow! *-* Alla prossima! ^^
Un bacio, Naruhinafra

   
 
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