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Autore: Holo99    18/09/2013    1 recensioni
Iris e Luna. Due amiche per la pelle, fanno un viaggio in Corsica di una settimana, che le cambierà profondamente e intimamente.
... In un momento vuoto, Iris disse: « Come vorrei farmi con qualcuno... »
E a quel punto Luna, senza aspettare, d'impulso, la baciò. ... (dal cap. 1)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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CAP. 3   TRAVERSATA

Erano salite sulla nave. Corsica Ferries, il traghetto che aveva portava ormai da 14 anni Luna in Corsica tutte le estati e ,in un paio di casi, durante le vacanze Pasquali; Iris non vi era mai salita. 
La nave su cui avrebbero viaggiato era più piccola di quelle con cui Luna abitualmente andava in Corsica, e perciò più suscettibile alle onde del mare, che quel giorno era un po' burrascoso, sopra il quale soffiava un vento talmente forte da costringere i temerari che si avventuravano sul ponte a chiudere gli occhi per proteggerli dalle raffiche.

Luna soffriva la nausea, e non riuscì a leggere neanche il breve prologo del libro che stava iniziando, che era lungo appena due pagine, che le salì un conato. Fortunatamente riuscì a non vomitare, ma continuava a sentirsi lo stomaco in subbuglio,quindi smise di leggere e decise di andare cercare Iris, rintanata sicuramente da qualche parte a leggere fanfiction Yaoi perverse all'inverosimile. 
Quando la trovò, seduta vicino a una presa della corrente con il telefono attaccato al caricabatterie, notò che stava usufruendo della copertura di rete della nave, leggendo una fanfiction di Teen Wolf. 
« Ehm, Iris, guarda che paghi un botto i dati qua sulla nave... Poi non hai più credito e ci perderemo, e non riusciremo a ritrovarci perchè tu hai finito i soldi e non puoi chiamare, e non potrai chiamare i tuoi eccetera... » 
Iris sollevò le sopracciglià con aria di disappunto, quindi lo sguardo: « Ma io ho internet gratis… » , disse a mezza voce, riconcentrandosi immediatamente sul display del cellulare, e scoppiando qualche secondo dopo in un risolino delirante, coprendosi la bocca con la mano, mentre la sua interlocutrice, alquanto divertita dalle smorfie dell'amica, alzava gli occhi al cielo e sbuffava, simulando un esasperazione che non provava realmente.
« Ma qui non siamo più in Italia, paghi un casino lo stesso, anzi, qui sul traghetto ancora di più! » disse Luna, in modo un pò saccente.
« Giusto, giusto... » rispose l'altra, dopodichè bloccò il telefono e lo ficcò nella tasca della felpa.
« Tu che hai fatto, hai letto fanfiction tutto il tempo? »

« No, non tutto. Ho fatto il giro della nave circa cinque volte, ma poi mi guardavano strano, stile: "Ma che cazzo fa sta qui da mezz'ora avanti indietro?", e allora sono venuta qui visto che avevo il telefono scarico, e mi sono messa a leggere. Tu? »

- Luna si schiarì la gola -  
«Ho provato a leggere un po sul telefono ma mi veniva da vomitare. Allora sono venuta a cercarti. Ho dovuto attraversare il ponte tre volte, e mancava solo che il vento mi trascinasse via...»
"Pfff" fece Iris, soffiando in faccia a Luna, che d'istinto chiuse gli occhi.

 «Usciamo allora, magari si vede la costa adesso» disse.
 «Non ho appena detto che fuori è insostenibile perchè è come avere un gigaphon puntato in faccia?»
 «Primo non hai usato quest'espressione, e secondo non mi interessa. Orsù donzella, usciamo all'esterno.»
 «Sei mai uscita all'interno di qualcosa, Iris?»
 -la ragazza sollevo un sopracciglio guardando l'amica con disappunto- «Osi forse contraddirmi? Io ho sempre ragione. E questa è la mia prima regola. E la seconda è: se mi sbagliassi, rammenta la prima.»
 A questo punto fu Luna a guardarla con sguardo scettico:
 «Questa è nuova. Facebook?»
Iris scosse la testa. «Mia sorella»
 Luna annuì ripetutamente sbattendo le ciglia, assumendo un aria da deficiente.
 «Ok fanciulla, usciamo» proferì Iris voltandosi, e Luna la seguì.

Quando giunsero sul ponte superiore riuscirono, schermando sole e vento con le mani a binocolo, a scorgere la costa. Luna cominciò a saltellare come un canguro isterico, «La Corsica, la Corsica!» procurandosi gli sguardi incuriositi dei passeggeri assonnati che li circondavano.
Erano arrivati. Il tempo era bello. L'aria sapeva di Corsica.
(Secondo Luna, l'odore di Corsica era un misto di: rosmarino, rosé, more, cacca di mucca secca, deserto, sale, notte, marijuana e fuoco. Ma solo chi lo aveva sentito avrebbe potuto capirlo davvero.)
Era tutto perfetto.

ANGOLO AUTRICE
C
ialve ragazzi. E' tipo da mesi che non aggiorno, ho riscritto il capitolo, che potrebbe essere diverso come stile dagli altri 2 che ho pubblicato, ma non so giudicarlo io... Quindi ditemi voi se è venuto bene! Grazie a tutti i lettori, e ai recensori (x adesso pochi ma spero aumenteranno!!!)
Holo99
 
   
 
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