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Autore: HerrCat    18/09/2013    1 recensioni
"Guardare lei è come guardare la gioia di vivere. Tutti dovrebbero meritare di essere felici, e "gioia" è sinonimo di "felicità". Per questo lei è il mio cane. Mi chiedo dove arrivi la felicità, mi chiedo perché porti con sé queste sensazioni torve." (Capitolo 2 - Nana)
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Nana Komatsui, Nana Osaki
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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5. Quando saremo grandi...

-Mamma, dovresti smettere di fumare.-
Satsuki si preoccupa sempre per questa cosa.
-Mamma, mi stai ascoltando? Potresti morire di tumore, o potresti farmi perdere l'aereo, cosa che sarebbe ancora peggiore!-
...ed io che pensavo che si preoccupasse di me.
-Ma come siamo premurose!-
-Zio Shin, proprio tu dovresti capire: per me venire in Svezia con te è fondamentale, capisci? FON-DA-MEN-TA-LE! E poi questa storia del tumore è una cosa seria.-
-Va bene, va bene! Che ne dici se noi intanto entriamo e lasciamo Hachi a fumarsi la sua sigaretta? Ci raggiunge...-
-NO! Voglio che ci sia al check-in.-
Finisco di fumare in fretta, mentre Satsuki continua ad insistere sul fatto che mi verrà un tumore se continuo così. In fondo so che è vero che si preoccupa. 
-Ora possiamo entrare?- chiedo.
Satsuki entra di corsa all'aeroporto, con il suo trolley fucsia, i capelli neri al vento e il sorriso impaziente stampato in faccia. Shin mi guarda.
-A volte mi chiedo da chi abbia preso.- mi dice.
-Sai, è difficile da dire: i capelli e gli occhi sono di suo padre, e il resto non so...-
-Il carattere però non è suo.-
Sorrido.
-No, è decisamente mio! Ero esattamente identica a lei quando partii per Tokyo, solo che ero da sola.-
-Sì, mi ricordo, ti ho conosciuta subito dopo...quanti anni sono passati?-
-Non lo voglio ricordare.-
Ride. Sono passati tanti anni (non voglio dire quanti), ma Shin ha sempre lo stesso, bellissimo sorriso.
-Dai, non esagerare!-
-Non esagero! È che mi fa sentire vecchia...-
-Allora, se Satsuki ha già vent'anni, allora noi ci siamo conosciuti...circa ventun anni fa. Mamma mia, in effetti fa paura!-
-Ecco, vedi? Non dovevi dirlo! Ora scateno il Grande Demone Celeste contro di te!-
-Ancora?-
-Per sempre.-
-ZIO SHIN, TI VUOI MUOVERE? ALMENO TU MI SERVI!-
-Sì, ha preso decisamente da te...ARRIVO!-
-Shin, posso farti una richiesta?-
-Dimmi.-
-Prenditi cura di lei. Non voglio che faccia le stesse cavolate che abbiamo fatto noi.-
-Questo era scontato! Ma non ti aspettare che la tratti da bambina!-
-ZIO SHIN!-
-ARRIVO!-
Io e Shin ci avviamo al check-in, giusto in tempo perché il pilota non li lasci a terra. Il loro volo  è stato chiamato appena siamo entrati. Shin corre di qua e di là, con la sua chioma argentea. Ha 37 anni e solo il Grande Demone Celeste sa come fa a dimostrarne ancora venti. Satsuki lo segue cinguettando come sempre. Non vede l'ora di arrivare in Svezia!
Ben presto spariscono dall'altro lato dell'aeroporto, insieme. Io esco e cerco un'altra sigaretta, alla faccia di quello che pensa Satsuki! Oh no, ho finito il pacchetto! Vado al tabacchi dell'aeroporto.
-cosa ordina, signora?-
...Signora...
-Un pacchetto di Blue Sky, per favore.-
Il ragazzo dietro il bancone mi porge il sottile pacchetto.
-Ecco a lei.-
Do i soldi e mi siedo sulla panchina subito fuori dall'aeroporto, nel parcheggio.
Quando ho conosciuto Shin queste sigarette neanche esistevano. C'erano le Black Stones, quelle che fumavano tutti nel gruppo. All'inizio ero praticamente la sola che non fumava, ma poi Nana ha fatto quel gesto estremo e quando, cinque anni dopo, pensavo di averla ritrovata ed alla fine non era lei, non ce l'ho fatta. Pensavo che fumare le sue stesse sigarette me l'avrebbe riportata, o qualcosa del genere, così sono andata a comprarle.
-Non esistono più.- mi disse la commessa. -Ora la stessa casa produttrice ne ha fatto un altro tipo, un po' più leggero: si chiamano Blue Sky.-
E così ora ho ben quindici anni di Blue Sky alle spalle. Hanno la carta azzurro carta da zucchero e sembrano essere la versione «ottimista» delle Black Stones. Certo, abbreviato il loro nome è Blues, ma sempre meglio di Blast, che significa tempesta. Quelle erano perfette per Nana. Nana. Non posso fare a meno di pensare che avevo vent'anni quando l'ho conosciuta. La stessa età che ha Satsuki oggi, mentre è sull'aereo con Shin. Io, ingenua, totalmente sola, incontro una ragazza col mio stesso nome ma opposta sul treno per Tokyo. Lei e le sue Black Stones, la sua chitarra, le sue gonne corte con i reggicalze a vista, le sue magliette strappate, la sua voce ammaliante. Nana, io non ci credo che hai fatto quel gesto estremo. Sono passati vent'anni, era nata da pochissimo Satsuki, eppure ancora non ci credo e ti cerco ovunque, nel volto di chiunque incontro per strada. Magari spero che tua figlia ti somigli e giri per qui, per vedere dove ha vissuto mamma. O che ti trovi in Svezia e che Satsuki ti trovi per me. Anche ora vedo dentro l'aeroporto una donna che ti somiglia, potrebbe avere anche la tua età Se tu fossi qui, ti racconterei gli ultimi vent'anni cinguettando come sempre, come quando vivevamo insieme. Ti racconterei che Nobuo alla fine ha seguito quello che dicevano i suoi, ha preso la loro pensione e la sta portando avanti. Si è anche sposato, a quanto ne so, ma ormai non lo sento più da anni. Ti racconterei che Yasu è diventato un importante avvocato nella vostra città e che non ti ha mai dimenticata, Nana, anche se ormai ci unisce solo questo. Per te, lui è stato come un fratello, anche se avrebbe voluto qualcosa in più. Per l'amore che ancora ti porta, continua a cercarti come me. Nana, quanto ti somiglia la donna che sta uscendo da quella porta, con un trolley nero appresso. Vorrei che fossi tu. Shin è l'unico che mi è rimasto realmente accanto, anche se non capisce del tutto la mia ossessione per te e l'impegno che metto nel cercarti. Ti crede morta come tutti, ed in più so che già all'epoca i vostri rapporti erano incrinati. Però mi vuole veramente bene e per quanto può si prende cura di me e di Satsuki. Da qualche anno fa avanti e indietro dalla Svezia. Ricordi che è il suo paese d'origine? È un produttore discografico, e non si è mai sposato. Come sempre, preferisce vivere libero da ogni impegno, anche se credo che abbia una relazione piuttosto stabile in Svezia. Per qualche tempo ospiterà Satsuki a casa sua, ed ho ragione di credere che la tratterà come se fosse figlia sua. In fondo, l'ha sempre viziata anche più di me. Reira non ha mai ripreso a cantare, anche se Shin stesso glielo ha chiesto molte volte. Ora vive stabilmente a Londra con Takumi. Per dirla alla «Sex and the city», sono una carta moschicida per gli amori sbagliati. Lui, Nobuo, Shoji. Ho avuto un solo amore giusto, se così si può definire, in tutta la mia vita, e l'ho lasciato andare. Ero giovane ed incosciente, ero sconvolta. Nana, se quella donna che tanto ti somiglia fossi tu, con la sua lunga gonna nera che fruscia mentre attraversa il parcheggio, ti direi che la verità è una, ed è la più semplice: ti amo e ti ho sempre amata, e so che anche tu mi amavi, non importa che fossimo entrambe donne. Non mi sono mai pentita di quella notte.
All'improvviso, quella donna mi guarda con uno sguardo strano. Nana, dimmi che sei tu. Ti prego, ne ho bisogno ancora, dopo tutti questi anni. Chiudo gli occhi. Non voglio sapere se si avvicina.
-Da quando fumi, Hachiko?-

Questa storia partecipa al "Contest Pas a Pas" di Fanny_rimes
Prompt usato: 3. Citazione - Sex and the city, il film
  
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